Storie originali > Fantasy
Segui la storia  |      
Autore: AlenaC    14/07/2011    0 recensioni
Questa è una storia che scrivo da molto tempo e ho deciso di pubblicare alcune parti. In questa parte l'esercito di Isabella, principessa di un'isola chiamata Alena, combatte contro le Fisha. I personaggi sono tratti da Twilight anche se i vampiri sono molto diversi, li ho rivisitati personalmente rendendoli più vicini agli umani. Spero vi piaccia, leggete e recensite :)
Grazie
AlenaC
Genere: Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Spronai Havana ad accelerare, i discorsi di quei vampiri non facevano che innervosirmi. Come potevano parlare con quella leggerezza della guerra ? Ne avevo discusso più volte con Will, nonostante lo avessi appena conosciuto, eppure ancora non riuscivo a capire. Mi aveva detto che non aveva scelto di entrare nell’esercito perché gli piaceva uccidere, aveva fatto questa scelta perché era l’unica cosa che lo teneva ancora legato alla sua vita da umano e perché la sua attuale esistenza di vampiro era per lui priva di senso. Era un’esistenza in cui preferiva non dover prendere decisioni, si lasciava trascinare dagli ordini dei suoi capi militari in un’eterna avventura, come se la sua vita non fosse altro che un gioco. Abbiamo qualcosa in comune. Anche per me la mia vita non ha senso. Vorrei tornare umana, ma non posso. Il mio destino e il mio dovere è guidare il mio popolo.
“Havana, kà” gridai. Havana sbuffò e accelerò. I suoi zoccoli colpivano il terreno, mentre la mia energia scorreva dal mio corpo al suo, mentre sentivo i suoi muscoli distendersi e irrigidirsi. Improvvisamente mi sentii debole. Le immagini intorno a me diventarono confuse, come coperte dalla nebbia. Havana avvertì la mia debolezza e si fermò di colpo. Sentii i battiti del mio cuore martellarmi nel petto, nonostante il mio cuore non dovesse battere affatto. Havana diventò irrequieta, mentre cercavo di calmarmi. Sentii gli zoccoli dei cavalli dei guerrieri di Taico dietro di me, seguiti dai passi felpati dei lupi. I guerrieri non si fermarono, mi superarono al galoppo. Solo Will si fermò al mio fianco. La mia vista stava lentamente tornando normale.
“Tutto bene Isabella ?” mi domandò inclinando la testa per scrutare il mio viso.
“Si” risposi ansimando.
“Siete sicura ?” . Odiavo quando mi davano del lei o del voi, ma sapevo che era inevitabile.
“Si. Vai, raggiungi gli altri” . Lo vidi esitare.
“Vai ho detto!” ripetei con tono più deciso. Ero già abbastanza nervosa perché non obbedissero a quei semplici ordini.
“Excalibur! Kà, noh me tushe” ordinò al cavallo che immediatamente partì al galoppo.
“If no me kahalì shai kah meetoh eh Havana ?” sorrisi debolmente accarezzando la pelle lucida del collo di Havana.
“Ka” ordinai. Dopo poco raggiunsi gli altri e mi piazzai al fianco di Taico, il più lontano possibile dai lupi. Tra loro avevo riconosciuto Sam anche se non avevo avuto il tempo di parlargli. Era meglio che Alice non sapesse che Sam era nello stesso campo di battaglia, avrebbe fatto di tutto per proteggerlo, avrebbe persino perso la propria vita per salvarlo.
In quel momento mi accorsi che stavamo seguendo una strada diversa. Ci stavamo dirigendo verso la collina.
“Taico !”
“Si, maestà ?”
“Non è questa la strada. Stiamo raggiungendo la collina, il valico è più a est"
“Non entreremo per il valico, discenderemo la collina”
“Discenderemo la collina ? Ma così ci vedranno tutti!”
“Entrare per il valico è troppo rischioso. I Fishani potrebbero averlo occupato”
“Ma io e Will abbiamo rischiato la vita per difendere il passaggio ! I miei uomini stanno combattendo per allontanare i Fishani ! Rischiano la vita per cosa ? Abbiamo combattuto tutta la mattina per tenerlo aperto e ora scendiamo dalla collina ? Non è servito a nulla ciò che abbiamo fatto ?” . la collera si era impadronita di me. Ogni piccola cosa mi faceva incollerire in quel periodo.
“Non servirà a nulla comunque se arriveremo e perderemo metà dei lupi nel passaggio. Non possiamo sapere se i tuoi uomini lo occupano ancora”
“Allora avreste potuto pensarci prima ! I miei uomini sono morti per difendere quel valico !”
“Sarebbero morti comunque” . La calma passiva nella sua voce era esasperante.
“Farò si che la loro morte non sia stata vana. Dirigi i tuoi cavalieri a est, immediatamente.”
“I lupi sono indispensabili per l’esito della battaglia e non possiamo rischiare di perderli ancor prima di farli entrare in battaglia !”
“Sapevate già qual’era il rischio ! Perché avete insistito per difendere un valico che non sarebbe mai stato utilizzato ?”
“Non sono stato io a dare l’ordine!”
“Segui il mio ordine”
“Solo orgoglio, ecco qual è il motivo di questa pazzia! Moriranno, in quel valico !”
“Isabella, con il dovuto rispetto credo che Taico abbia più esperienza in questo campo, io seguirei il suo consiglio. E credo che quei cavalieri non siano morti invano.” Disse Will.
Will riusciva ad essere allo stesso tempo gentile e arrogante. Si comportava come un qualunque servitore devoto ma la sua falsità si percepiva benissimo e indicava la sua intelligenza e indipendenza. Bisognava ammetterlo, come guardia del corpo era ottimo. Anche se preferivo essere sola, soprattutto in guerra.
“E sia, ma di ai tuoi cavalieri che rallentino, andremo al passo fino al limite della collina, poi sarà inevitabile che ci vedano.”
“Certo maestà”
“Havana, schaissè. Kàlam.” Feci rallentare la cavalla.
Intimai il silenzio. Ascoltai i rumori della battaglia, che arrivavano nitidi dal forte. Gli zoccoli che colpivano il terreno, i nitriti spaventati dei cavalli, i colpi alle porte del forte,
i ringhi dei vampiri più giovani, qualche comando gridato in italiano o in aleniano. Rumori che se fossi stata umana molto probabilmente non avrei sentito. Iniziai a vedere la linea nitida dove iniziava la discesa della collina. Sapevo che dal campo di battaglia non ci avrebbero visto fino a che non ci saremmo sporti dal limitare della collina, ero stata attenta a quel particolare mentre combattevo tra la cavalleria.
“I lupi hanno già un loro piano di battaglia ?” chiesi rivolta a Taico.
“Si, ci ha pensato il loro capo.”
“Bene, e voi avete il vostro piano ?”
“Naturalmente”
“Ottimo”
“Will !” lo chiamai.
“Si maestà ?”
“Noi andremo al valico per avvertire che possono abbandonare la difesa”
“D’accordo”
“Poi chiederemo a Taramir dove hanno più bisogno di noi”
“Va bene”.
Arrivammo al limite della collina.
“Rimanete indietro, o vi vedranno” ordinai.
Taico iniziò a dare degli ordini in aleniano su come distribuire le truppe. I cavalieri si allinearono e i lupi si posizionarono dietro di loro per essere difesi e per non disturbare i cavalli. Io, Taico e Will ci posizionammo davanti alla prima linea. Havana era nervosa, lo percepivo come lei percepiva la mia tensione.  
“Schaissè Havana, schaissè. Tuck eh e henua kalì” la tranquillizzai. Avevo lo sguardo perso nel vuoto, avevo paura. Ero l’erede al trono di Alena, ma non avevo paura di ammettere che avevo paura.
“Sailomoon !” gridò Taico.
Quel gridò mi risvegliò come una secchiata d’acqua gelida sul viso. Havana reagì prima di me lanciandosi al galoppo Sentii gli altri cavalli seguirmi. Non appena superai il limite della collina mi accorsi di due cose. La prima fu che la collina era più ripida di quanto mi aspettassi e la seconda era che Kail aveva ragione: non si poteva dire di aver combattuto veramente finchè non si combatteva contro le Fisha. Ricordai che anche Will aveva affermato lo stesso. In ogni caso avevo già combattuto contro le Fisha ma solamente contro l’esercito reale, molto più ristretto. E poi avevo combattuto ad Alena, in un territorio che conoscevo alla perfezione. Lo spettacolo che si apriva sotto di me era spaventoso. Un’orda di vampiri con mantelli neri sciamava su un piccolo esercito di vampiri dai mantelli rossi. L’inferiorità numerica era palese, lo sapevamo già ma vederlo con i propri occhi era terribile. Nel poco tempo in cui ero stata lontana dal forte per salvare il branco dei licantropi la battaglia sembrava essersi sbilanciata decisamente a nostro sfavore. Notai che sul forte c’era molta confusione, i corpi si muovevano a una tale velocità da non riuscire a distinguere i rossi dai neri. Gli zoccoli di Havana scivolavano sul terreno, sentivo che stava perdendo l’equilibrio. Tirai le redini ma lei non si fermò, anzì spinse il peso più avanti sbilanciandosi sempre di più. Voleva saltare ma si accorgeva del rischio. In preda al panico tirai più forte le redini ma lei iniziò ad abbassare e sollevare il collo mentre cercava di puntare gli zoccoli sul terreno per rallentare. Capii che mi mancava davvero poco per cadere e tra il panico distinsi i corpi dei vampiri che si avvicinavano per attaccare. Se fossi caduta sarei stata troppo vulnerabile, avrei rischiato di morire. Concentrai tutta la mia energia, la sentivo scorrere come il sangue che da anni non possedevo più. Sentii la mia energia coinvolgere anche il corpo nero di Havana. Si lasciò sfuggire un nitrito e balzò in avanti scavalcando i vampiri che avevano iniziato a salire la collina e finii nel bel mezzo della battaglia. Havana, ancora carica della mia energia, cominciò a galoppare dimenandosi come in preda alle convulsioni. Cercai di fermarla.
“Havana ! Schaissè ! Tuck eh !”  urlai.
Ma lei non si fermò. Cercai disperatamente tra i corpi neri e rossi il volto di Will ma non lo vidi. Non vidi nemmeno Taico. Scorsi qualche lupo tra i vampiri, mi parve di riconoscere Jacob ma presto si riconfuse tra la folla. Havana era impazzita, non c’era modo di fermarla. Così la spronai ad accelerare, dirigendola verso il forte.
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Fantasy / Vai alla pagina dell'autore: AlenaC