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Autore: Fabi_    14/07/2011    3 recensioni
Questa breve one shot narra di come un Peter Minus in fuga da Gazza trovò il passaggio segreto che conduce a Mielandia.
Seconda classificata al 1h contest di Mazza.
Genere: Commedia, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini, Peter Minus, Sirius Black
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Ecco, questa storia è una di quelle che mi convincono di meno tra quelle che ho scritto, ma la giudice del 1h contest (Mazza) ha obbligato tutti a pubblicare, quindi lo farò anch'io.

Il contest richiedeva di consegnare la storia entro un'ora dal ricevimento del prompt, che vedrete in seguito specificato.

Vi chiederete come mi sia venuto in mente di scegliere Peter come protagonista... me lo chiedo anch'io. Credo sia perché non avevo mai scritto su di lui e un po' mi dispiaceva.

Spero che la storia vi piaccia, praticamente questa è la versione che ho mandato (ho solo modificato qualche virgola e un paio di parole).


Prompt 24: Mielandia

Autore: Fabi_

Genere: commedia, introspettivo

Personaggi: Peter Minus, Malandrini, OC

 


 

Non v’era nulla di più dolce

 

Peter Minus non era tipo da ficcarsi nei guai. In effetti, prima del suo arrivo a Hogwarts, si era sempre considerato noioso e banale. Forse era proprio per questo che con i Malandrini era convinto di aver dato un senso alla sua esistenza. Certo, a volte avrebbe preferito una vita più tranquilla, ad esempio in quel momento: teneva le scarpe con le mani nel tentativo di non fare rumore. Gazza era poco distante da lui e si stava avvicinando inesorabile, se l’avessero beccato sarebbe stata la seconda punizione in una settimana e Peter ci teneva ad evitarla con tutte le sue forze, per questo camminava silenzioso a passo spedito, trattenendo l’impulso di partire per una corsa che avrebbe rivelato la sua posizione in modo inequivocabile.

Stava percorrendo un corridoio del terzo piano, sperava di arrivare alla Torre di Grifondoro attraverso l’altra rampa di scale: quella non pattugliata da Gazza.

Era quasi arrivato in fondo, quando sentì un rumore di tacchi sul pavimento, riconobbe il canticchiare della McGranitt e fu preso dal panico: ora dove mi nascondo?

Alla sua sinistra c’era la statua della strega con un occhio solo, Peter le rovinò addosso, con sua sorpresa si accorse che pareva incantata. Nessuno l’aveva notato alla luce del sole, lui stesso non  l’aveva mai fatto, ma la luna rivelava una freccia argentata che indicava il pavimento. Peter pensò che con Gazza da una parte e la McGranitt dall’altra avrebbe fatto meglio a capire quale fosse il segreto della statua.

Aveva discusso con Remus proprio qualche giorno prima di un argomento molto interessante: i passaggi segreti di Hogwarts. Uno lo conoscevano: il Platano Picchiatore. Gli altri invece erano ancora misteriosi punti interrogativi.

Nel libro ‘Storia di Hogwarts’ Remus aveva letto le interviste dei maghi che dicevano di conoscere i vari passaggi e Peter aveva in mente uno spezzone che suonava all’incirca così: Io usavo passare al terzo piano e discendere la scala rivelata dalla luna. E non v’era nulla di più dolce al mondo. Quella scoperta fu una gioia per me, ricordo ancora l’incanto che consentiva di discendere. Qualcosa come…” Peter ricordava poco. Non era sicuro del nome dell’incanto. Ci aveva pensato un po’ e senza dubbio la scala rivelata dalla luna poteva essere quella, quindi tentò con le parole che più si avvicinavano al concetto di ‘aprire’ e ‘scendere’*.

“Discendo! Aprescendium! Dissocio! Dissendium!” La statua si aprì a metà e lui si lanciò all’interno, quella si richiuse e Peter fu catapultato giù.

 

Quando aprì la porticina, comprese a pieno il senso delle parole del vecchio mago.

 

Non c’era nulla di più dolce di Mielandia.

 

Peter era nel magazzino del suo negozio preferito.

Lottò per qualche minuto con la sua coscienza che gli imponeva di non rubare, ma in fondo non se ne sarebbe accorto nessuno, no? Certo che no.

Chiunque al suo posto avrebbe preso quello che desiderava senza farsi troppi problemi, tanto più considerando che Peter era a digiuno dalla cena. Non erano passate molte ore, ma… sì, un paio di Api Frizzole e qualche Piuma di Zucchero Filato non gli avrebbero fatto male; le avrebbe pagate, si impose di tornare lì con i soldi per pagarle. E subito mise a tacere i suoi sensi di colpa.

Aprire le scatole era come dischiudere dei veri e propri tesori: Peter amava i dolci, non si stupiva che i suoi tentativi di diventare Animagus lo avessero mostrato vicino alle sembianze di un ratto. Era un ragazzo totalmente incapace di resistere al richiamo del cibo, allo stesso modo si rendeva conto di essere uno che tendenzialmente si nascondeva piuttosto che buttarsi a capofitto, come invece faceva Sirius.

Mangiava pensando a ciò che i suoi amici avrebbero detto di lui se avessero saputo di quello che aveva trovato, di quello che stava facendo.

Avrebbe dovuto ringraziarli, non fosse stato per lo scherzo di James a quell’ora lui sarebbe stato nel suo letto, invece il suo amico, se così poteva chiamarlo, gli aveva fatto recapitare un gufo fasullo: un appuntamento alla Guferia con Amelia Roster. Come aveva potuto crederci? In realtà aveva visto dalle scale la chioma di James, inconfondibile per lui, e aveva capito che come sempre l’avevano preso in giro.

Peter voleva bene ai Malandrini, ma sapeva di non essere che una specie di Mascotte, sapeva che anche loro tenevano alla sua amicizia, ma restavano sempre un passo avanti, Peter non riusciva a raggiungerli. Per questo lui in quel momento mangiava le caramelle, per questo non avrebbe detto loro del suo nascondiglio per un po’ di tempo.

Passò un paio d’ore a mangiare, ad aprire e richiudere scatole di dolci, illuminandosi di volta in volta nel sentire la dolcezza dei sapori, nel vedere i colori luminosi e invitanti delle confezioni.

Si addormentò lì, stanco e soddisfatto.

***

 

La mattina dopo fu svegliato dalla luce del sole, di corsa raggiunse il passaggio e in breve fu di nuovo a Hogwarts.

Sirius sorrideva in modo molto strano: “Peter! Il mio amico Peter: non sei tornato stanotte, avete chiacchierato a lungo, eh?”

Per un attimo ebbe un dubbio, ma lo scacciò immediatamente: “Sì, certo.”

“Poverina, pensa che temeva che non ti saresti presentato, tanto che James si è fermato un attimo con lei alla Guferia, lo sapevamo tutti che ti aveva invitato, solo tu ci tieni questi segreti! Come se noi fossimo i cattivi che non fanno che prenderti in giro… Ma guarda, avete mangiato Piume di Zucchero Filato.”

Proprio in quel momento Amelia entrò nella Sala Grande, lo sguardo nervoso puntato verso Peter. Lui arrossì e abbassò la testa, non era pentito visto il tesoro che aveva trovato, ma improvvisamente sentiva di dovere riconoscenza ai suoi amici: “Sirius, devo dirti una cosa importante!”

Peter lo sapeva: i Malandrini erano davvero come fratelli, anche quando pensava di essere solo, loro c’erano. Non avrebbe mai più dubitato di loro.

Beh, mai... per un po' non avrebbe dubitato di loro. 


*il concetto è molto più chiaro in inglese.

   
 
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