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Autore: Vals Fanwriter    14/07/2011    1 recensioni
Non hai capito ancora che quello che vorrei è la luna piena?
[Remus/Nymphadora]
Genere: Romantico, Song-fic, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nimphadora Tonks, Remus Lupin | Coppie: Remus/Ninfadora
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Le parole in grassetto appartengono al testo della canzone di Valentina Lupi, “Quello che vorrei”.

 

 

 

Quello che vorrei.

 

 

Uno stupido pezzo di carta, ricolmo di segni d’inchiostro… Questo è ciò che mi rimane da fare per riuscire a parlare con te.

Non fai altro che evitarmi. Pensi che sia il comportamento più adatto, per allontanarmi, buttarmi in un dimenticatoio e sopprimere i sentimenti di entrambi, ma… no! Io non riesco a dimenticarti. Non ce la faccio. Sembra una frase fatta e ben poco idonea a me, ma io non posso vivere senza di te.

Sono sollevata dal fatto che tu non possa impedirmi di scriverti. Non so se leggerai ogni parola o se, sbirciate le prime due righe, butterai questa sorta di lettera, senza proseguire, ma almeno io avrò detto tutto quello che non hai voluto ascoltare.

Non importa se mi riterrai una bambina. Non importa come reagirai. Non importa più quello che dirai, quello che non hai mai detto e adesso vuoi per noi. Io sono certa di aver visto, anche solo per un momento, quello che provi per me. È stato celato bene, ma l’ho riconosciuto… in quel bacio ed in quelle carezze. Ma ora non so più sentire tutto quell’amore che riempiva le tue frasi, preparate bene. Sembravano pensate appositamente per me… improvvisate, ma così dolci. Non sai quante notti ho trascorso a ricordarle. Ogni volta però, l’immagine del tuo sguardo malinconico, amareggiato e freddo mi distruggeva inevitabilmente il cuore, e lo fa tuttora.

Il fatto è che sei uno stupido. Non mi dire “quella è una parte della luna”. Ma se proprio insisti, vado a prenderla per te… però non me ne faccio niente della salvezza. Sono belle parole le tue. Quanto sei romantico!

Non ci crederesti, se ti dicessi che, ogni volta che penso alle tue stupide paranoie, mi viene da prenderti a schiaffi. Pensi che mi importi qualcosa di essere viva? È come non esserlo, se non ci sei tu.

Non mi interessa dei pericoli che corro. Non me ne frega niente del fatto che quella che vedo è solo una parte di te. Non hai capito ancora che quello che vorrei è la luna piena? Voglio convivere con entrambi i tuoi io. Voglio starti accanto.

E non importa se quello che farai ti convince di star bene solo come sei. Io lo so come ti senti e come ti sei sentito per tutta la vita, ma lasciami provare a farti felice. Io non ti lascerei da solo per nulla al mondo. Non potrei. Non ci riuscirei, nemmeno se fossi comandata da un imperio.

Non so più evitare quello che è reale. Ti amo e non posso più mettere via questo batticuore e la tristezza, che mi invade l’anima nel vederti distante e freddo, anche se sei così vicino a me. La tua incomprensione si confonde e fa più male, e non riesco in alcun modo a trattenere le lacrime quando borbotti “lasciami in pace” e se mi dici quella è una parte della luna”. Non sono una stupida. Io ti conosco. Conosco quella parte di te e conosco quali sono le tue preoccupazioni, ma se proprio insisti vado a prenderla per te. Quanto sei romantico! Non serve che tu lo sia. Non serve a nulla comportarti da prode cavaliere. Non hai capito ancora che quello che vorrei è la luna piena?

Ma la cosa che mi fa più rabbia, vuoi sapere qual è? Sono le tue menzogne… l’odio sprezzante nei miei confronti che ti ostini a mostrare… a fingere di provare, pur di far star bene me. Non so più se crederti, o lasciarmi accarezzare dolcemente dalle tue bugie, che mi lacerano dentro. Pensi che mi salverò da te, così facendo. Forse hai ragione, ma non mi salverò da me stessa.

Noi non siamo simili. Tu forse riesci a soppiantare questo sentimento e a pensare solo a cosa è giusto. Io non riesco a congelare quel che sento.

Non ti accorgi che quello che vorrei è la luna intera? Non importa di cosa sia composta l’altra parte.

E mentre cerco un modo per dimenticarti, un modo per tenerti più distante da tutti i miei pensieri, mi ritrovo a piangere, a battere il pugno contro un muro, ad imprecare anche contro quella sfera argentea che illumina il cielo.

Non posso cancellarti. Riesco solo ad allenare la mia mente alla ricostruzione, e non nascondermi e non inventare storie.

Sono passate delle settimane e siamo sempre a questo punto. Ci ignoriamo continuamente. A volte mi chiedo se sto soffrendo solo io, poi ricordo. Metto a fuoco la tua immagine e vedo la tua malinconia. Ed è in quel momento che sono certa che tu non hai mai smesso di tormentarti in silenzio. Ti muovi lentamente, cerchi nuove strategie e non capisci fino in fondo il senso di ogni tua pretesa. Mi ferisci, contrattacchi e ti difendi e mi dici “non sarò per questo mai quello che cerchi”. Lo so. Forse la nostra non sarà una favola. Non ci sarà nessun ranocchio o nessuna bestia che tornerà principe, ma io… io ci sarò.

Noi non siamo simili. Non ti accorgi che quello che vorrei è la luna intera?

Non ho altre richieste per questa notte, se non far scivolare questo pezzo di pergamena sotto la porta della tua stanza. Chissà se il fruscio ti farà svegliare?

Ad ogni modo, quello che dovevo dirti ora lo sai, Remus.

Buonanotte.

Tonks

 

 

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