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Autore: Clarissa95    15/07/2011    1 recensioni
Questa storia mi è venuta in mente dopo aver letto in libro Fallen di
L.Kate che mi ha affascinato molto:
Come in principio fino a quel momento Gabriel
continuamente si innamorava di Cassandra
non che smettesse mai sia chiaro,
ma ogni volta che scompariva tra le sue braccia
e si tramutava in polvere che a sua volta si librava in volo,
qualcosa anche dentro
di lui moriva come se il suo cuore si frantumasse in mille pezzi
che con la sua ennesima ricomparsa tornava a battere più forte
ma più vulnerabile di prima.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"Più dolce sarebbe la morte se il mio sguardo avesse come ultimo orizzonte il tuo volto,
e se così fosse...
mille volte vorrei nascere per mille volte ancor morire."
 

Come in principio fino a quel momento Gabriel continuamente s'innamorava di Cassandra
non che smettesse mai sia chiaro, ma ogni volta che scompariva tra le sue braccia 
e si tramutava in polvere che a sua volta si librava in volo, qualcosa anche dentro 
di lui moriva come se il suo cuore si frantumasse in mille pezzi  che con la sua 
ennesima ricomparsa tornava a battere più forte ma più vulnerabile di prima.
Era consapevole che quella maledizione infertagli da un potente Dio atratto 
da Cassandra che invece amava da sempre Gabriel non si sarebbe mai spezzata
ma nonostante le innumerevoli delusioni il bellissimo immortale continuava ad
aspettare il giorno in cui la sua amata avrebbe ricordato il loro amore e non sarebbe morta 
come ormai succedeva da lunghissimo tempo, perchè in quello consisteva la loro condanna.
Si incontravano sempre al compimento dei 16 anni della giovane come un regalo che riaffiorava 
una disgrazia e appena i loro occhi si scrutavano la parte irragionevole di Gabriel prendeva 
il sopravvento dimenticando tutto ciò che lo circondava e mentre la mente di Cassandra cercava 
di avvertirla del pericolo il cuore le sussurrava di fidarsi di quell'affascinante sconosciuto che 
le portava a galla sentimenti mai provati prima, ma come in ogni vita la ragazza ricordava il suo amato troppo
tardi appena in tempo per sussurargli dolci parole di conforto 
e un unico e fugace bacio su quelle morbide labbra dal sapore del miele.
Continuavano così secolo dopo secolo a rincontrarsi per poi perdersi nuovamente,
ogni tanto in quei 16 anni di attesa Gabriel si chiedeva se per quel loro inconsueto e speciale amore
valesse la pena soffrire così tanto perchè lui a differenza della delicata Cassandra era costretto a ricordare
tutto quello che avevano passato, un dolore troppo grande per un ultracentenario intrappolato nel 
corpo di un diciasettenne, ma poi per colmare quel piccolo istante di incertezza gli bastava pensare al
loro primo incontro già perchè quel bellissimo giorno d' estate aveva segnato per sempre le loro vite.
Lei era promessa ad  Ares  Dio egocentrico e spietato che l'aveva rubata alla sua famiglia per rinchiuderla in una delle sue
maestose dimore per fare di lei la sua amante cercando in tutti i modi di conquistare il suo cuore inutilmente perchè la giovane 
nonostante venisse ricoperta di gioelli e vesti più costose non smetteva di piangere per la sorte che le era capitata e per
aver aver assaporato il frutto dell'immortalità che ormai la legava al Dio per sempre. Ares stanco di aspettare che la giovane
si concedesse e convinto che la sua tristezza fosse dovuta alla mancanza di amici incaricò uno dei suoi figli più belli di darle compagnia 
e scoprire il perchè di quell'astio nei suoi riguardi, è così che avvenne il loro primo incotro.
La prima cosa che Gabriel notò era che Cassandra possedeva una bellezza inimmaginabile i lunghi capelli corvini le ricadevano 
in vita morbidi e setosi leggermente ondulati in contrasto con la sua pelle diafona, le labbra erano carnose e rosee ed i suoi occhi 
erano di un turchese particolare e mutevole con il tempo, lui lo sapeva bene.
Cassandra non ne voleva sapere di parlare con quel giovane dall'aspetto di un dio perchè era figlio della persona che l'aveva 
strappata dalla sua vita mortale, dai suoi familiari per un capriccio, ma ben presto di dovette ricredere non sapeva bene il perchè ma Gabriel 
la trattava con una dolcezza mai conosciuta prima attento a non sfiorarla per non turbarla, sussurrandole dolci parole di conforto 
e ben presto lei si aprì a lui confidandogli tutti i dolori e le amarezze che da troppo tempo portava dentro non venrgognandosi di piangere 
in sua presenza che ormai era diventata essenziale per non crollare a terra o alle insistenze del Dio.
Così pian piano l'immortale dai capelli color dell'oro Gabriel  e la fragile Cassandra si innammorarono perdutamente andando 
contro ogni istinto di sopravvivenza che gli consigliava di lasciar stare quell'amore glandesino e proibito.
Una sera Gabriel si intrufolò nella camera dell'amata adorava vederla dormire con quel sorriso che in quel breve tempo che passava con 
lui era diventato sempre più bello voleva vederla per l'ultima volta e anche se il suo cuore si sarebbe spezzato e sicuramente avrebbe sofferto come
lui nel momento che aveva preso quella decisione doveva lasciarla per il suo bene, per lui dover morire non era un problema
ma il pensiero che il padre potesse sfiorarla anche solo con un dito lo mandava in bestia, come a sentir quei pensieri Cassandra si svegliò
sorpresa e allo stesso tempo spaventata da quella presenza -oh..Gabriel sei tu, cosa fai nelle mie stanze se lui lo venisse a sapere ci ucciderebbe entrambi,
ti prego non voglio perderti- lui  avanzò fino al letto e prese il suo volto tra le mani -Mio amore non possiamo continuare così è sbagliato e sono stanco 
di nascondermi, guardarmi le spalle o sentirmi in colpa ogni volta che mio padre mi guarda sono venuto per dirti addio non so come farò ma troverò la forza 
per starti lontano- il suo candido viso si riempì di lacrime che erano come pugnali affilati nel cuore del giovane -non fare così ti prego lo sai quanto mi 
costa questa decisione, non voglio lasciarti sei la cosa più bella che sia mai capitata nella mia misera vita credimi lo faccio per te lo faccio per il tuo futuro-
questa volta l'espressione prese la forma del dolore -il mio futuro dici, che futuro può riservarmi stare con tuo padre dovrò provare disgusto nel giacere con lui e 
dolore per la perdita dell'unica persona che ho mai amato e sempre amerò...vuoi lasciarmi va bene ma non venirmi 
a dire che è per me perchè mi fai solo arrabbiare- lo sapeva bene Gabriel che non sarebbe stato affatto facile ma doveva restistere, 
poi all'improvviso lei si sporse e con le labbra sfiorò quelle dell'amato prima in un semplice e casto bacio il primo, 
poi un'altro più passionale le loro bocche si muovevano all'unisono assaporando l'uno il gusto dell'altro lei gli mise 
le mani tra i morbidi boccoli brizzolati e come a fremere di quel contatto atteso da tempo lui le cinse la vita attirandola a sè delicatamente sapevano che stavano
commettendo un errore e che presto Ares lo avrebbe scoperto ma i buoni propositi che l'immortale aveva pianificato si erano sgretolati come
briciole a contatto con Cassandra, cercava di non pensare a cosa sarebbe successo perchè da li a poco il Dio li avrebbe separati, sentiva la sua  
aura avvicinarsi sempre di più ma non riusciva a respingerla quel momento era sublime e
quando si staccavano per respirare lui le dava teneri baci sul collo
facendola tremare e sussurrare 'non lasciarmi' o 'ti amo', poi tutto sucesse in un'istante il dio furioso aprì le porte della stanza Gabriel strinse forte a sè Cassandra 
per proteggerla un gesto inutile visto che poteva benissimo ucciderli  senza che se ne accorgessero il suo sguardo era pieno di odio e rancore -voi come avete solo
minimamente pensato di farmela sotto il naso in casa mia- la sua voce era rauca e potente così frastornante da far tremare la terra - padre ti pegro è colpa mia non 
fatele del male- il suò sguardo si infiammò ancora di più - oh no figlio mio si tu mi hai tradito e te la farò pagare cara ma la ragazza non è innocente per questo vi
punirò intrambi- sotto l'abbraccio protettivo di Gabriel, Cassandra tremava e si aggrappava così forte a lui per paura di essere separata dall'amore della sua vita
ma ormai la loro fine era vicina lo sapeva bene almeno sarebbe morta senza rimpiati.
La voce del Dio risuonò per tutta la stanza -SARETE DANNATI PER L'ETERNITà TU CASSANDRA AL COMPIMENTO DEI TUOI SEDICI ANNI IL GIORNO IN CUI HAI INCONTRATO PER LA PRIMA GABRIEL MORIRAI RINCONTRANDOLO ANCORA E ANCORA SUBIRETE LA MIA IRA FUNESTA MENTRE TU 
FIGLIO MIO SARAI COSTRETTO A VEDERLA MORIRE OGNI VOLTA SENZA POTER FAR NULLA- poi il buio li invase e ciò che Ares aveva 
scagliato contro di loro incominciò a tormentarli di vita in vita
Ma questa volta era diverso Gabriel non avrebbe permesso che la sua ragione di vita morisse un'altra volta
dio quanto l'amava in quegli anni passati non aveva mai smesso ed era sicuro che anche in futuro non l'avrebbe dimenticata
in principio credeva che anche se per brevissimi istanti lottare sarebbe sempre stato meglio che arrendersi, ma adesso era diverso
 un solo e innoquo bacio poteva creare tutto questo dolore? no non doveva ed era per questo che si stava incamminando verso di lei...
mancava un giorno al suo compleanno aveva faticato molto per trovarla dando via gran parte delle sue energie 
ma alla fine ce l'aveva fatta si avvicinò con fare elegante stava aspettando qualcuno lo sapeva, la persona che 
finalmente l'avrebbe resa felice senza farla soffrire, i bellissimi occhi turchesi di Cassy come la chiamavano le amiche si posarono
su quelli di un ragazzo alto e biondo che assomigliavano all'oro liquido più incantevole che avesse mai visto un sorriso a 32 denti 
gli rienpì il viso le prese la mano e la baciò -Addio mio amore possa tu trovare tutto ciò che fino ad ora ti è stato negato e possa
il tuo cuore appartenere a qualcuno che non lo frantumerà come io sto facendo adesso con il mio, vivi e invecchia perchè questa volta
non interferirò più- e dopo questo fugace addio la figura così misteriosa si dileguò lasciando una scia sulla sua mano che profumava di miele
non sapeva bene il perchè ma il volto di Cassy si rigò di lacrime provocandole un acuto dolore come un vuo
to che questa volta non sarebbe stato colmato
una delicata stretta la cinse 'Cameron' -cos' hai tesoro mio- lei si limitò ad affondare il viso nell'incavo del suo collo continuando come una bambina
a piangere -niente...tu mi ami vero Cam- lui la strinse ancora di più -certo che ti amo che domande mi fai- quella consapevolezza l'avvolse come uno scudo
-grazie- era ciò di cui aveva bisogno in quel momento che la faceva stare bene dopo il bizzarro incontro con quel ragazzo stupendo che aveva lasciato 
un'inspiegabile dolore che in fondo non sarebbe mai svanito.
  
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