James Potter si stava dirigendo verso la Serra numero 3, dove doveva travasare alcune piantine di Tentacula Velenosa come punizione per
non aver consegnato gli ultimi compiti di Erbologia. Camminava con passo deciso, rimuginando sul non doversi più farsi convincere da Sirius
che era meglio andare ad allenarsi al campo di Quidditch piuttosto che finire i compiti, quando un singhiozzare sommesso - ben udibile nel
silenzio del parco - lo riscosse dai suoi pensieri.
James si fermò e si guardò intorno cercando di individuare la fonte di tale rumore.

Chi mai poteva essere fuori a piangere a quell'ora? Erano tutti dentro, a prepararsi per la cena.

Sotto una quercia, la quercia di Remus, una ragazza se ne stava rannicchiata al tronco, stringendosi le ginocchia e asciugandosi le guance ritmicamente.
James si avvicinò.

"Ehi, Evans, che succede?" domandò riconoscendo la ragazza.
"Niente che ti riguardi, Potter!"
"Evans, ti sto solo chiedendo se va tutto bene."
"Sì, Potter, va tutto bene." replicò la ragazza, risoluta.
"Non direi." disse lui, e si sedette accanto a lei.

Al diavolo la punizione, ci avrebbe pensato dopo. Lily Evans stava piangendo.

"Potter, non..." la frase le morì in gola, non sapendo che dire.
"Evans, dai, raccontami ch'è successo. Magari è qualcosa che si può risolvere."
"Oh, non credo. Non stavolta." rispose lei, infervorandosi.
James la guardò perplesso, cercando di capire cosa potesse farla arrabbiare tanto.
"Perchè?" chiese poi, cauto.
"Perchè forse avete ragione tu e i tuoi amici." rispose la rossa "E' solo un Mocciosus."
concluse sputando acida l'ultima parola.
"Ah, la vostra discussione è finita male, eh?" disse, accennando un sorrisino.

In un attimo tornò a poche ore prima, all'uscita della doppia ora di Erbologia con i Serpeverde, quando, ridacchiando,
Sirius gli aveva fatto notare che Lily e Mocciosus stavano discutendo molto animatamente.

"Non devi piangere per quel... ragazzino!" disse poi.
"Potter, non è per lui che piango. Non c'è più posto per lui qui, ..." disse la ragazza, toccandosi il petto
"... neanche per odiarlo."
"E perchè piangi, allora?"
"Perchè in fondo ha ragione lui. Io sono sola una sporca Mezzosangue."
Il viso di James si colorò immediatamente di rabbia. Non semplice irritazione, pura rabbia.
"Evans" le disse mettendole le mani sulle spalle "non permetterti più di pensare, anche solo per un attimo,
che lui abbia ragione. Non merita le tue lacrime." concluse.
"Hai ragione. Non devo piangere per uno stupido Serpeverde!" disse lei, asciugandosi gli occhi con la manica della divisa.
Per qualche minuto calò un piacevole silenzio, in cui tutti e due seguirono il filo dei loro pensieri.
Fu James a rompere il silenzio, dopo aver fatto un profondo respiro.

"Lily, verresti con me a Hogsmeade questo fine settimana?"
"Con piacere, James."

Fine.