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Autore: loralichiario    16/07/2011    1 recensioni
E' la mia quarta fan fiction. Questa parla delle storie d'amore nate all'interno della classe 1° A. Soprattutto fra Alice e Lorenzo, Mario e Chiara e Ginevra e Giorgio. Spero vi piacerà. Buona lettura!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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LORENZO
È mattina. Finalmente vedo il sole sorgere dalla mia finestra. Non ho chiuso occhio ripensando alle immagini che ieri sera mi sono passate davanti gli occhi. Uno schifo. L’avrei ucciso, l’avrei menato fin quando non fosse morto. Non ho mai avuto così tanta violenza nel corpo ma vedere che qualcuno stava facendo del male ad Alice me l’ha fatta nascere.
Mi alzo e vado nella mia camere dove Alice dorme. Io ho dormito in salotto. È sveglia.
Mi avvicino a lei.
-Ehi..- la saluto.
Non risponde, si limita ad alzare lo sguardo verso di me. Mi siedo affianco a lei e le do un bacio delicato sulla fronte.
-Come stai?- le chiedo.
-Stamattina meglio… ma ho dormito poco!-
-Che porco schifoso..-
-No no.. non ne voglio più parlare!- mi ferma lei. Abbasso lo sguardo e inevitabilmente mi cade sulla parte scoperta del suo seno. Una macchia violacea si espande per tutta la zona. Stringo i pugni.
-Ne hai altri?- le chiedo.
Alza la maglia e l’intera parte del sua pancia e i suoi fianchi è riempita da macchie più o meno grandi. Sposto lo sguardo fino ad arrivare ad un taglio non molto lungo sul fianco destro.
-A-aveva un coltello?- dico balbettando e deglutendo.
Annuisce e abbassa lo sguardo.
-.. ti posso portare a fare colazione?- le chiedo.
-Si grazie! Però… come li copro?- dice indicando i lividi e i segni delle percosse.
-Vieni..- le prendo la mano e la porto in bagno.
Ci mettiamo davanti allo specchio.
-Allora…- dico cercando nel beutycase di mia madre- ..eccolo qui!- dico estraendo un correttore.
-Vediamo un po’ come li copriamo…- inizio il lavoro e dopo 20 minuti buoni ho finito.
-Ecco qui! Guardati!- la faccio voltare e delle lacrime le rigano il volto.
-No no non piange.. il trucco se ne va!- le dico facendola ridere.
-ahahah cretino! Grazie!- mi dice guardandomi negli occhi.
-Dai vestiamoci! Ti aspetto in sala!- ci dividiamo per andarci a vestire.
Dopo 10 minuti usciamo di casa.
-Dove mi porti?-
-Andiamo alla cornetteria sempre aperta. Visto che sono le 6 e mezza nessun bar sarà aperto..-
-hai ragione!-
Arriviamo prendiamo due cornetti alla nutella e due cappuccini e ci andiamo a sedere su una panchina lì vicino.
-Sei tutto sporco di nutella!-
-mm dove??- le chiedo.
-sopra al labbro.. no più a destra.. più sopra!- cerca di farmi capire ma finisco con lo sporcarmi ancora di più.
-Lascia sta! Ci penso io!- mi dice. Si avvicina alle mie labbra. Mi fa passare la sua lingua sopra le labbra, poi mi prende il labbro superiore e lo succhia.
-Bene ora sei tutto pulito!- mi dice sorridendo. Mi sporgo verso di lei per baciarla, quando le nostre labbra si stanno quasi toccando lei si ritrae.
-Ecco..-
-Si si hai ragione! Non riesci proprio a perdonarmi eh?-
-è ancora presto.. piano piano va bene?- mi dice accarezzandomi i capelli.
-Dai ti riaccompagno a casa!- le dico.
Mentre camminiamo verso casa mi sento prendere la mano da Alice. Sono felice di questo gesto. Vuol dire che mi sta perdonando piano piano.
Intreccio le mie dita con le sue e continuiamo a camminare.
 
CHIARA
Sono a casa con Mario, stiamo per uscire.
-Amore..- lo chiamo.
-Quanto mi piace quando mi chiami così!-
-Così come?-
-Amore!- mi risponde cingendomi i fianchi.
-Ma tu sei l’amore per me..-
-“Che io son per te l’amoree..”- lo sento canticchiare la canzone della Marrone.
-“parla pure piano ma dimmi che senza di me tu non puoi stare”- continuo a canticchiare io.
-Io senza di te non so stare- mi sussurra prima di baciarmi. Ricambio il suo bacio.
Mi stacco un attimo.
-Ti amo-
-Anche io- mi risponde.
-Dai andiamo che è tardi!- gli dico intrecciando la mia mano nella sua e uscendo.
Entriamo nell’ascensore.
-Dove vorresti andare in queste condizioni?- lo guardo interrogativa, seguo il suo sguardo che ricade sul mio collo e mi osservo allo specchio dell’ascensore. Una macchia violacea appare ben vista sul mio collo.
-potevi pensarci prima amò..- rispondo sorridendogli.
-fai poco la simpatica! Metti questa, scema!-
Si leva la sciarpa viola e l’arrotola attorno al mio collo, coprendo per bene il succhiotto evidente… molto evidente -.-
Mi guardo allo specchio.
-ma che palle! Sembro una suora così!-
Ridiamo ed usciamo dall’ascensore, mano per la mano.
  
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