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Autore: Lollo    20/03/2006    17 recensioni
Un viaggio in treno. Un incontro inaspettato. Un amore che, mai dimenticato, riaffiora.
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Anche quel giorno ero in treno, esattamente come la prima volta che ci siamo incontrati

Il  Giorno Che Ti Ho Rincontrato

 

Anche quel giorno ero in treno, esattamente come la prima volta che ci siamo incontrati. E esattamente come la prima volta, fui io a fare irruzione nel tuo vagone all’improvviso. Ma questa volta era diverso.

 

Non c’era Harry, lui non c’è più comunque. Solo tu e io. E il treno non era più per Hogwarts: quel treno, per noi, non c’era già più da tempo.

 

Quando spalancai la porta dello scompartimento che pensavo vuoto, non ti riconobbi subito. Eri cambiato: erano passati cinque anni dall’ultima volta che c’eravamo visti, da ragazzo eri diventato un uomo. Tu invece ti sei girato verso di me, e hai spalancato gli occhi, fissandomi come folgorato. Poi, piano, mi hai detto: - Hermione... – avevi una voce sorpresa, ma per niente incerta: eri sicuro che fossi io.

 

Per un attimo ti ho guardato perplessa, finchè non ho ritrovato nei lineamenti di quello sconosciuto il ragazzo che conoscevo tanto bene, il mio nome pronunciato dalle sue labbra, la persona da cui mi ero allontanata, ma che non avevo mai scordato.

 

-          Ron! – ti ho detto, sorpresa quanto te. Ci siamo fissati ancora per un attimo, prima che chiedessi, questa volta a voce più bassa: - Posso sedermi qui? –

 

Appena pronunciate quelle parole, me ne pentii: una richiesta così impersonale, che sottolineava, mi faceva capire e ricordare quanto una domanda simile sarebbe stata fuori dal mondo anni prima. Io sentivo di conoscerti, volevo conoscerti, ancora, ma effettivamente il tempo in cui non c’eravamo visti era troppo per essere annullato di colpo.

 

Tu hai annuito, ancora fissandomi in maniera imperscrutabile. Evitando il tuo sguardo, sistemai i bagagli e mi sedetti.

 

-          Dove scendi? – mi hai chiesto, per spezzare il silenzio imbarazzante che era nato. – Oxford – risposi fissando fuori dal finestrino. – Tu? –

-          Fermata prima –

 

Sospirai. Direzioni diverse, di nuovo. Mi chiesi se non fosse stato un segno del destino, di nuovo allontanarci.

 

Come era accaduto, poi? Neanche lo ricordo bene. Fu una cosa confusa. Tutto era finito, Harry scomparso per sempre per salvarci da Voldemort. Noi due da soli per davvero, per la prima volta. Non c’era più lui a tenerci legati se litigavamo e giuravamo di non volere più rivederci a vicenda. Forse significava soltanto che non tenevamo abbastanza l’uno all’altra.

 

Eppure ricordavo quelle lunghe attese, aspettando che tu ti facessi vivo. No so perchè non ti contattassi io; forse avevo paura che, dato che non dimostravi di volermi sentire, non t’importasse niente. Temevo di essere ferita da te.

 

E alla fine mi sono rassegnata, mi sono quasi abituata alla tua mancanza, mi sono abituata a cacciare il rimorso di non averti confidato mai i miei sentimenti, quello che provavo per te. E quello che stavo provando anche in quel momento. Ero riuscita a relegare il più nascosto  possibile il mio amore in questi anni, ma adesso, guardandoti, rincontrandoti dopo tanto tempo, era uscito impetuosamente allo scoperto. Sentivo il cuore battermi forte e il suo rimbombare nelle orecchie, come se riempisse tutto il vagone, e avvertivo un buco nello stomaco che per poco non mi impediva di respirare.

 

Non parlammo per tutto il tempo del viaggio, gli occhi puntati in direzioni diverse. Poi, improvvisamente, ti sei alzato e sei venuto da me, e appena ho alzato gli occhi su di te, impaurita quasi, ti sei chinato su di me e mi hai baciata. E io dopo un primo momento di smarrimento mi sono fatta trasportare da quel bacio che avevo sempre desiderato, sognato, ed era arrivato così, improvvisamente, apparentemente senza senso. Il bacio di due sconosciuti.

Appena ti sei staccato da me, una voce dall’altoparlante ha annunciato la tua fermata e il treno a cominciato a rallentare.

 

-          E’ la mia – hai detto a bassa voce, guardando fuori dalla finestra la banchina.

-          Sì – risposi io con voce flebile, concentrata sul tuo viso, senza lasciarti andare.

 

Tu ti sei girato a fissarmi, e per un po’ ci siamo guardati senza dire nulla. Poi, delicatamente, ti sei sciolto dal mio abbraccio, cominciando a prendere i bagagli. Ti ho fissata come ipnotizzata.

 

-          Allora – mi hai detto, prima di uscire – Vado. –

 

Ho annuito, senza fissarti. Ti ho sentito uscire, aprire la porta e rapidamente richiuderla, senza farla sbattere. Stavi uscendo ancora una volta dalla mia vita, silenziosamente e velocemente.

 

Mi passarono davanti tutti gli attimi che avevamo vissuto, i litigi, le avventure, le gelosie, fino a questo primo bacio. E mi resi conto che non volevo perderti ancora. Non esiste il destino: ognuno ha quello che si crea, quello che si cerca.

 

Mi alzai e corsi fuori dal vagone, raggiunsi la porta proprio quando si stava per chiudere e saltai giù.

 

-          Aspetta! – ho gridato nella tua direzione.

 

E in quel momento, in quel preciso istante, sono stata assalita dalla paura, paura che tu non ti fermassi, che mi lasciassi qui da sola. Ma contemporaneamente un enorme felicità, perchè ci stavo provando, stavo provando davvero a mettere da parte quelle paure per mettermi in gioco. Con te.

 

E col cuore che batteva a mille, come al rallentatore, ti ho visto girarti, sorridendo, e poi sei corso verso di me, mentre il treno ci sfrecciava accanto.

 

FINE

 

 

Mhm, non so quanto senso abbia sta cosa °_° ma una fic deve avere un senso? XD vabbè, a me ispirava °°

 

Ringrazio la Vally [Weasleygirl] che mi ha fatto da beta! >_<  E tutti quelli che vorranno commentare .___.

 

 

Lollo

 

  
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