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Autore: nals    16/07/2011    2 recensioni
[Quinta classificata al "Casa 69" contest indetto da jaybree88]
Albus Silente. La sua vita, o parte di essa. In quattro flash.
nali
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Albus Silente | Coppie: Albus/Gellert
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dai Fondatori alla I guerra
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Nickname autore: nali su EFP; ( Nali ) sul forum

Titolo: Scampanellii

Genere: Introspettivo.

Canzone scelta: Il gabbiano

Citazione obbligatoria scelta: Se io salto e no, non cado sopra il mondo, potrò stare in aria convincendomi a volare.

Dati del pacchetto scelti:

Personaggio : Albus Silente

Contesto : Dai fondatori alla prima guerra magica.

Prompt : Sonagli.

Rating:Verde

Avvertimenti: Raccolta ( di flash-fic )






Scampanellii












Su Aria, mangia!” le sussurrò seccato . Quella sputò tutto per poi ridacchiare divertita.

Albus buffò. Non poteva perdere tempo con lei, era in ritardo.

Doveva andare.

Stava per infilarle una cucchiaiata di pasticcio in bocca quando un grugnito lo fece sobbalzare.

Corri dal tuo amichetto. Ci penso io qui. Vattene.” sputò Aberforth alle sue spalle.

Albus si alzò cauto, ma il fratello lo spinse via con forza strappandogli la posata dalle mani.

Improvvisò due passi incerti verso la soglia sentendo il senso di colpa strisciare ed arrampicarsi su per la trachea. Che razza di fratello sono? Cosa sono diventato?

Su piccola, fa' vedere al tuo fratellone come sei brava!”.

Ed Albus era certo che Aria lo avrebbe fatto. Lei lo assecondava sempre, il suo fratellone.

Assecondava solo Aberforth, in realtà. Borbottò qualcosa tra se, irritato.

Corse via stringendo i pugni. Si maledì. Si odiò.

Si precipitò fuori ed iniziò a percorrere il vialone principale sperando, in cuor suo, che la brezza leggera trascinasse via tutta quella rabbiosa sofferenza e la consapevolezza di assomigliare, ormai, ad uno di quei vermi striscianti.

Stava pensando a Hogwarts, a quanto avrebbe voluto girovagare per il castello e spulciare tra gli enormi scaffali in biblioteca, quando li sentì .

Sentì i sonagli del suo bracciale. E sorrise. Sorrise perché Gellert era vicino.

E non avrebbe desiderato altri che lui.




2°.



Si arrampicò silenzioso sul tetto, si rannicchiò per bene e tirò fuori il libro di incantesimi. Lo aprì con cura sostenendolo in una sola mano.

Sorrise ironico nell'osservare la costa del tutto consunta e deformata.

Iniziò a spulciare tra le pagine ingiallite.

Stava leggendo del particolare movimento con cui avrebbe dovuto accompagnare la bacchetta per un efficace incanto di disillusione, quando uno strano bagliore catturò la sua attenzione. Si tirò su facendo forza sui gomiti ed iniziò a sbirciare davanti a sé. Una stella cadente. Suo padre gliene aveva parlato da piccolo. Tanto, troppo tempo prima.

Rimase lì a studiare il cielo sperando che accadesse ancora.

Era infinitamente bello osservare il mondo da quell'altezza. Era come avere tutto sotto controllo. Era come essere infinitamente potenti. Il ragazzo sorrise amaro. Chissà cosa si provava a volare senza scopa. Sarebbe bastato saltare da quell'altezza per librarsi in cielo senza spiaccicarsi inevitabilmente al suolo? Avrebbe dovuto provarci? Se io salto e no, non cado sopra il mondo, potrò stare in aria convincendomi a volare. Ma...sarò abbastanza leggero? Conquisterò quel senso di libertà che desidero da tanto, troppo tempo?

Non fare lo sciocco, Albus. Non hai più l'età per vaneggiare.

Sorrise amaro. La sua coscienza, imbevuta del più alto tasso di razionalità degli ultimi tempi, non aveva esitato a soffocare il suo lato infantile, suggerendogli la propria personalissima verità. Aveva appena tentato il suicidio, per caso? Ridacchiò tra sé accoccolandosi meglio nella copertina amaranto. Certo che no! Non voleva morire. Voleva solo essere libero. Libero e potente. E volare ne sarebbe stato l'emblema perfetto. Nessuna catena o costrizione, nessun' imposizione o obbligo.

Saltare, volare, rappresentava essere se stessi, semplicemente. Sbuffò. Avrebbe voluto che Gel fosse lì. Avrebbe voluto sentire quello strano bracciale tintinnare ad ogni suo passo; avrebbe voluto che gli sorridesse. Lui avrebbe capito. Lui capiva sempre tutto.

Sorrise inconsapevolmente, lasciando che il sogno fagocitasse il reale, permettendo che l'inconscio prendesse tutto lo spazio e si addormentò, ipnotizzato dal soffice scampanellio di sonagli che aveva preso a ronzargli in testa. Gellert era anche lì, nella sua testa, ed avrebbe saltato con lui.





3°.



Sono con te, Gellert.”

Fu così che saltò. Nel vuoto.

Fu con queste semplici e convinte parole che si rovinò.

Fu così che compì l'errore più grande della sua vita.

Fu così che disgustato scoprì i meandri più scuri di se stesso.

Lo fece con convinzione ed infantile capriccio. Lo fece trascinato dalla passione e dal desiderio più rovente. Fu in nome del potere che si lasciò convincere, e se fosse stato sincero fino in fondo, se avesse imparato realmente la lezione, avrebbe detto che non fu solo questo a guidarlo.

Ma la verità è un' altra.

Molto più dolorosa di questo inutile preambolo.

Non sono mai stato io quello in gamba, non sono mai stato io il ragazzo brillante e coraggioso.

Se avessi avuto solamente un pizzico di queste caratteristiche, avrei affrontato la vita come mio fratello, avrei saputo farlo con fierezza ed orgoglio.

Invece ho semplicemente cercato di rinnegarla e di fuggirle il più lontano possibile. Era così mediocre, tanto poco soddisfacente, così lontana ed inesatta rispetto alle mie così vaste aspettative.

Era troppo innamorato del potere per rendersi conto di essere sul punto di rinnegare tutto ciò che era stato e in cui aveva creduto. Eppure andò oltre. Proseguì nonostante sapesse di aver appena intrapreso la strada del non ritorno.

Andò verso la grandiosità e la gloria, verso il ciondolare ipnotico di sonagli argentei e verso quello sguardo in cui si convinse brillasse solo autentica aspirazione, niente di più.

Si spinse avanti accecato dall'egoismo e dalla presunzione.

Si spinse avanti e cadde, senza esserne davvero consapevole.

Se ne accorse troppo tardi, quando il senso di colpa aveva già divorato ogni cosa.

Ed infine scivolò prono e debole nei panni di colui che avrebbe stroncato brutalmente la vita di ciò che più amava al mondo, incespicò nelle vesti dell' Albus di Gellert Grindelwald .





4°.



Il fascio di luce verde lo mancò di striscio.

Il suo incantesimo, invece, partì improvviso rivelandosi preciso e letale.

Vide la scintilla di follia ed eccitazione abbandonare quelle iridi chiare e le sue labbra arricciarsi in una smorfia di dolore particolarmente patetica .

Vide il suo avversario crollare al suolo come un' insignificante foglia secca e raggrinzita.

Niente più, in quell'uomo, pareva somigliare al vecchio Gellert.

Sospirò sollevato.

Sentì l' eco del familiare scampanellio stuzzicargli i timpani.

E sorrise. Sorrise e basta.

Perché nonostante facesse male, nonostante fosse dura accettarlo, nonostante desiderasse ardentemente il contrario, quella sarebbe stata l'ultima volta.

Quel suono non lo avrebbe sentito mai più.

Si lisciò la barba con le mani e voltò le spalle al corpo pallido ed immobile di colui che per un po' era stato il centro del suo mondo.

Voltò le spalle a quella che anni prima era stata la soluzione più semplice ed eccitante ad vita vuota ed inesatta, quella che non sarebbe mai stata abbastanza, non per l'adolescente insoddisfatto ed estremamente immaturo che incarnava.

Voltò le spalle al suo passato, al senso di colpa e ad un cuore morente ormai spacciato.

Voltò le spalle ai suoi fantasmi e a quei maledettissimi sonagli che tanto aveva amato.

È finita, Albus.

È finita.

Sentì il rumore dei suoi passi sulla pietra ed il vociare degli Auror appena accorsi, sentì dell'umido sulla guancia e sgranò gli occhi.

Una lacrima.

Una seconda.

E delle altre ancora.

Sorrise amaro e ridacchiò tra sé.

Quando smetterai di piangere i cattivi, Albus?














Note

La storia ha partecipato al “Casa 69” Contest indetto da Jaybree88, classificandosi quinta su sei partecipanti.

È stata pubblicata priva degli errori definiti dalla giuiciA (tutti spero!) che tengo a ringraziare :)

Qui sotto è riportato il suo giudizio, decisamente corretto e dettagliato^^

E ora la parola è a voi lettori:

Grazie per aver letto, grazie per essere arrivati fin qua sotto.

Con riconoscenza,



nali♥










Quinto posto – Scampanellii di (Nali)



Grammatica: 7.15/10 Nella prima flash c’è un errore di battitura “la la trachea” (-0.25), “ad Hogwarts” si scrive senza d eufonica, perché Hogwarts è aspirata (-0.10). Nella seconda manca l’accento in “tra se” (-0.25). Nella terza flash, il salto temporale repentino è assolutamente ingiustificato e spiazza il lettore, togliere quell’ “ora” e lasciare il tempo narrativo passato non avrebbe guastato il significato (-1). Sempre nella stessa flash, mi vai inspiegabilmente a capo dopo una virgola (“la gloria,”) (-0.25), e ripeti “cadde” un numero eccessivo di volte (-0.50). Nell’ultima ti sei scordata la s in “campanellio” (-0,25), e la terza persona del verbo essere maiuscola dovrebbe andare sempre con l’accento (È),mai con l’apostrofo (E’) (-0,25).



Stile e lessico: 9/10 Stile e lessico mi hanno generalmente convinto. Mi son piaciute molto da questo punto di vista la seconda e l’ultima flash. Hai saputo lavorare sui due momenti utilizzando un lessico semplice e uno stile diretto, senza cadere però nella banalità. È la terza flash che mi ha convinto poco in questo senso: troppe, davvero troppe ripetizioni. È come se avessi voluto forzare la mano.



Caratterizzazione del personaggio: 10/10 Voto pieno in questa voce perché il tuo Albus mi è sembrato ben sviluppato fin dalla rabbia della prima flash, passando per lo smarrimento della seconda, la realizzazione della terza, e infine la rassegnazione pacata della quarta. Ben fatto.



Sviluppo trama e Originalità: 9/10 Il percorso tra le flash è chiaro, si vede tranquillamente tutto il cammino di Albus – Ariana e Aberforth, Gellert, il suo braccialetto – ben sviluppata a mio avviso. Sull’ultima flash, però, quella dello scontro credo tu ti sia lasciata influenzare parecchio da altre letture, mancava la tua personalità vista nelle altre flash. Tolgo un pochino, tenendo anche conto che lo scontro  è quello è, e non lascia molto spazio all’inventiva.



Attinenza tema: 9.50/10 Il tema/citazione è molto, molto presente nelle flash centrali, però l’ho visto poco all’inizio e alla fine. Generalmente lo considererei okay, ma questa presenza a singhiozzo non mi ha convinto fino in fondo.



Gradimento personale: 4.50/5 La terza flash poteva essere sviluppata meglio, il resto è ammirevole. Mi è piaciuto molto come hai sviluppato il prompt ‘sonagli’, questa era una delle parole che avevo scelto a caso, e l’idea del braccialetto è stata geniale.



Punti Bonus:10/10



Totale:59,15/65






   
 
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