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Autore: TornadoSeverus    16/07/2011    1 recensioni
Un uomo si avvicina al cimitero di Godric's Hallow. Ricorda il compleanno della sua ex amica, il 30 gennaio. Se non ci fosse stato lui, lei e suo marito avrebbero festeggiato in quel momento. Insieme al loro figlio, che ora aveva quindici anni. Eppure non potevano festeggiare adesso, perche' giacevano entrambi sotto la terra. E loro figlio non li aveva mai conosciuti.
Questa e' la mia prima fanfic quindi non vi dovete aspettare un granche'... Sono una grandissima, scatenata fan di Harry Potter e siccome mi trovo spesso a condividere sentimenti simili a quelli che avrebbe dovuto provare Severus Piton, ho deciso di scrivere la mia prima fanfic su di lui. Ringrazio tutti perche' mi avete commosso tantissimo con le vostre meravigliose storie! Baci!!! A si', dedico questa storia alla persona che per me e' stato come Silente e' stato per Severus Piton. Grazie...
Genere: Malinconico, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Severus Piton | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Fu una sera calda, strano per quel periodo dell’anno. Silenzioso mi avvicinai al cimitero, cercando di non farmi vedere da nessuno. Il cancello nero non fece rumore ed io entrai. Camminai lungo i sentieri di sassolini bianchi, consapevole del fatto che prima o poi li avrei incontrati. Vidi lapidi di diverse persone, familiari di Silente, di alcuni miei alunni. Parecchi morti per la guerra, come loro. Sospirai, rendendomi conto che non ebbi mai avuto il coraggio di fare questo. Che tutti quegli anni, me ne stetti a casa mia, senza dare troppa importanza al suo compleanno. Gia’, il 30 gennaio. Certamente lo ricordai sempre, come era possiblile non farlo? Una decina di anni fa era il giorno piu’ importante della mia vita. Ma mai ho avuto il coraggio di salutarla, di darle un mio sorriso come feci da giovane.

Mi fermai di colpo. Eccoli li’, una lapide bianca. Sembro’ solo una lapide come altri, ma seppi che dietro quel pezzo di marmo, c’era una storia. Una storia di due giovani innamorati, che persero la vita a causa di un mago oscuro. Ma soprattutto a causa mia.
Mi inginocchiai davanti alla scritta del mio nemico e della mia ex amica, per mostrare il mio rispetto per loro. Mi schiarii la voce.

<< Ciao Lily >> dissi insicuro. Stetti in silezio, fu quasi come se mi aspettassi una risposta. << Ciao Lily. Sai com’e’ grande tuo figlio? Somiglia molto al tuo marito, sai? Ma ha i tuoi occhi, gli occhi che amo cosi’ tanto... >>
Riflettei un attimo sulle parole appena dette e mi asciugai una lacrima che scorse sul mio viso pallido.
<< Ciao... James. Non penso che ti piacerebbe sapere che ti ho chiamato per nome... Eppure l’ho fatto. Non ti odio piu’ come ad Hogwarts. Hai dato a Lily l’amore che meritava. Io non ne sarei stato capace. Sai che l’Ordine si e’ rifomato James? Si’, un po’ di mesi fa. Ne fanno parte anche Black e Lupin, i tuoi amiconi... >>
Feci una smorfia, sapendo che avrei voluto fare parte anch’io al gruppo dei Malandrini. Rivolsi di nuovo lo sguardo al nome Lily Potter.
<< Chissa’ se mai riuscirai a perdonarmi, Lily... Non solo perche’ ti ho offesa. Ti ho tradita, Lily. Sono stato io a rovinare la tua vita, quella di tuo marito e di tuo figlio. Non sono meglio di Minus, Lily! Vorrei morire anch’io Lily. Chissa’ se un giorno mi perdonerai. Io non lo farei mai... >>
Feci scorrere sulle guance tutte le lacrime accumulate durante i miei anni ad Hogwarts. “Saresti un bravo insegnante, Sev. Sei bravissimo in tutte le materie. Sei un nato pozionista!” Mi ricordai le parole dette da Lily, tanti anni fa.
<< Vedi Lily, adesso sono un insegnante. Eppure non mi pare di essere cosi’ bravo. Soffro Lily. Soffro moltissimo perche’ so che e’ colpa mia che adesso tuo figlio non ha piu’ i genitori. Silente si fida di me, non so nemmeno perche’. Pero’ io proteggero’ tuo figlio. Anche se mi dovesse costare la vita. E’ il minimo che posso fare. Anche se penso che la mia vita poi non vale cosi’ tanto... >>
Dalla tasca tirai fuori la bacchetta. Lo guardai con disprezzo perche’ seppi che con quella bacchetto ebbi ucciso tante persone innocenti, mi fece schifo. Mi feci schifo. Guardai la lapide e pensai ai giorni trascorsi insieme a Lily.
<< Expecto Patronum!  >>
Dalla bacchetta usci’ una cerva d’argento. Provai ad accarezzarla, ma fu come toccare l’aria. Anche se mi sentii un po’ piu’ felice. Fu come se Lily fosse li’, vicino a me. Guardai di nuovo la lapide.
<< Ciao Lily, ciao James. >>
Non seppi cosa dovetti dire d’altro. Mi allontanai, facendo svanire la cerva. Mi fui allontanato solo di pochi metri quando mi girai e tornai indietro. Caddi in ginocchia davanti alla lapide bianca piangendo come un animale ferito. Misi le mani davanti al viso, cercando di nascondere le mie emozioni.
<< Mi dispiace >> dissi con la voce rotta dal pianto.
Solo un’ora dopo lascai il cimitero, dopo aver fatto apparire sulla lapide di Lily e James Potter una bellissima scritta, degna di essere rappresentato sulla lapide di due persone coraggiose:

L’ultimo nemico che sara’ sconfitto e’ la morte

La scrissi sapendo che molto, molto lontano, la mia Lily viveva ancora. Viveva felice, circondata da persone che amava: James, i suoi genitori. Seppi anche che presto l’avrei rivisto. L’avrei rivisto quando avrei preso finalmente il coraggio di sconfiggere il mio nemico come l’ha fatto lei. Sconfiggendo la morte. 

 

  
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