INTRO:Che dire... Kagome ha da fare
a scuola... chissà come passerà la giornata Inuyasha, fino al ritorno della sua
bella studentessa??
Bando alle chiacchiere... Buona lettura a tutti!!
CAPITOLO 5
Kagome si destò senza l’ausilio del suono della sveglia:
fatto insolito, visto che ormai la ragazza faceva sempre molta fatica ad
alzarsi, a
causa dei lunghi viaggi e dello studio. Eppure, quella volta, pur avendo
dormito meno del solito, si sentiva piena di energie.
“Mi sento alla grande, non ricordo
di aver mai dormito così bene…” pensò la ragazza uscendo da sotto le coperte
con un balzo. “Del resto vicino a lui stavo così bene” Diventò rossa dalla
vergogna e si girò a guardare il ragazzo ancora addormentato.
Kagome raccolse i vestiti e uscì dalla stanza senza fare
rumore: si cambiò, fece colazione e risalì le scale
rientrando nella camera. Prese la cartella, ma mentre stava per uscire si fermò
a osservare Inuyasha, che continuava a riposare.
“[Non posso andarmene senza salutarlo…]” pensò lei,
avvicinandosi al letto e sedendosi poi sul bordo.
Nonostante i movimenti delicati di
lei, il ragazzo si svegliò voltandosi: “Kagome… ma cosa…” disse confusamente
stropicciandosi gli occhi. Inuyasha notò poi la cartella che Kagome stava
tenendo in mano e sorridendole disse: “Stai già andando via… Beh, buona fortuna
per il tuo esame!”
“Scusami Inuyasha, ti ho svegliato… Sì… sto uscendo e mi
sento proprio pronta… tutto merito tuo!” e per
sottolineare la sua riconoscenza piazzò un bacio sulla fronte dell’hanyou,
correndo poi fuori dalla stanza.
Il ragazzo era rimasto di sasso per quel gesto: non capiva il motivo
di tutta quella riconoscenza nei suoi confronti, ma non si diede più di tanta
pena per capire, rimanendo a gongolare nel ricordo di quel momento.
La ragazza arrivò a scuola in perfetto orario, salutò le
amiche entrando in classe e preparò sul banco tutto il necessario per sostenere
il compito in classe, sedendosi poi sulla sedia e attendendo il suono della
campanella.
“Kagome… cosa ti è successo???” Eri
si avvicinò stupita al banco della ragazza insieme alle due compagne di sempre.
“Fino a ieri pomeriggio eri in
lacrime, mentre stamattina sei raggiante… come è possibile??” aggiunse Yuka
togliendo le parole di bocca all’amica.
“Vedete… è una cosa un po’ difficile da spiegare…” confidò
loro la giovane, non sapendo da dove iniziare un discorso così insidioso.
“Beh… si sarà incontrata con il suo bel tenebroso e una
volta chiariti si saranno abbandonati alla travolgente passione che li lega…” ipotizzò candidamente Ayumi lasciando sconvolte sia Eri che
Yuka per quella fantasia così indecente.
“Ma… ma che stai dicendo Ayumi!
Come ti vengono in mente certe idee?” Kagome diventò comunque
rossa per la vergogna.
“Però stai arrossendo… non è che ci sia un fondo di verità
in una teoria così fantasiosa??” le domandò con aria
inquisitoria Yuka.
“Basta ragazze… smettetela di dire certe cose… io sono una
ragazza rispettabile!!” Kagome decise che fosse meglio
raccontare qualcosa di inventato al momento per soddisfare la curiosità delle
amiche e levarsi così d’impaccio. Riuscì a convincerle giusto in tempo per
l’entrata del professore nella classe, che diede subito inizio alla prova
d’esame.
Kagome non ebbe alcun problema nel risolvere i numerosi
quesiti del tema, che invece procurarono numerosi
grattacapi ai suoi compagni. Persino il professore all’atto della correzione si congratulò con lei
per l’ottimo risultato, il migliore della classe.
“Meno male che ieri mi avevi detto di non essere pronta” osservò Eri con tono scherzoso tra un boccone e l’altro.
“Vi ho detto che ho studiato tutta
la notte per rimettermi in pari…” rispose gioiosa la ragazza ripensando al
momento in cui era stata lodata in pubblico.
“Sì… sì… ce l’hai già detto… almeno
un milione di volte…” Yuka non amava che le si ripetessero le cose tante volte.
“Però, secondo me il tuo bel
teppista innamorato lo hai incontrato lo stesso… altrimenti non saresti così
serena” asserì Ayumi dando così voce al pensiero comune delle tre amiche di
Kagome, che non potè evitare di arrossire nuovamente
imbarazzata.
“È vero… ci siamo incontrati… ma
non ci siamo ancora chiariti… non abbiamo avuto il coraggio di toccare
l’argomento…” disse lei sommessamente e con incertezza, catturando l’attenzione
delle tre. “Più che altro ci siamo tranquillizzati a
vicenda… per questo sono così calma e felice: ora so che sta bene.”
“Ma perché non ce l’hai detto
prima?” le chiesero coralmente, esprimendo un po’ di perplessità.
“È che… dopo quell’affermazione di Ayumi temevo che se vi avessi detto dell’incontro,
avreste pensato male di me. Ma non riesco a tenere nascosta una cosa del genere
alle mie migliori amiche” rispose lei, riuscendo ad evitare così altre domande
inopportune.
Nel frattempo le ferite di Inuyasha
non gli procuravano più dolore, tuttavia egli si sentiva ancora molto debole e
quindi che decise di continuare a riposare, nell’attesa che Kagome tornasse e
si prendesse nuovamente cura di lui. In fin dei conti non gli dispiaceva essere bloccato lì. La stanza era impregnata
dell’odore di Kagome, quindi era come se lei gli fosse sempre
vicino. Questo lo faceva sentire bene.
La madre di Kagome entrando nella stanza gli chiese
gentilmente: “Inuyasha… vuoi mangiare qualcosa?”
“In effetti … avrei un po’ di fame…” rispose l’hanyou
timidamente, sentendosi un po’ a disagio.
“Allora vado a prepararti qualcosa…”.
“La ringrazio molto… le sto dando così tanti fastidi”
aggiunse lui assai imbarazzato mentre si metteva
seduto.
La donna invece di uscire dalla stanza si
sedette sul bordo del letto, lasciando lui assai spiazzato. “Inuyasha,
non ti devi preoccupare. Non dai alcun disturbo,
anzi…” interrompendosi avendo notato la faccia stupita del ragazzo “Da quando
sei entrato nella vita di questa famiglia tu hai fatto molto per noi. Sei diventato un punto di riferimento per Sota, che si sforza ogni
giorno di superare le sue paure per poterti assomigliare. So che
proteggi la mia bambina nella tua epoca e lei si fida ciecamente di te, anche
se sospetto che ci sia molto di più di semplice fiducia…” e sorridendogli, continuò mentre lui la ascoltava incredulo. “Quello che
vorrei farti capire è ormai fai parte a pieno titolo
di questa famiglia. e per me tu sei come un figlio… Mi
farebbe piacere se mi chiamassi mamma…”
Quelle ultime parole colpirono profondamente il mezzo
demone, che abbassando la testa riuscì a stento a trattenere le lacrime
ripensando alla madre morta e al fatto che non si era mai sentito parte di una
famiglia. “Grazie… … Mamma” sussurrò Inuyasha con voce tremolante.
Lei si alzò, gli accarezzò la testa
e uscendo: “Vado subito a prenderti qualcosa da mangiare”
Inuyasha non rispose questa volta, immerso com’era nei suoi
pensieri. “[Madre mia… forse dopo tanto tempo avrò anche io una famiglia?? Madre… mi manchi tanto…]”
L’hanyou fu riportato alla realtà dalla porta della camera
che si aprì lasciando entrare nuovamente la madre di Kagome che teneva in mano
un vassoio carico di prelibatezze.
“Se ce la fai ad alzarti, preparo
sulla scrivania… o preferisci mangiare ancora a letto?”
“Lascia pure lì… grazie… mamma…” rispose lui gentilmente,
abbozzando un sorriso.
La donna non disse nulla, gli sorrise
di rimando e uscì dalla camera lasciandolo ancora una volta solo.
Inuyasha si spostò sul bordo del letto e restò per un attimo
a riflettere, non essendo sicuro di riuscire a mettersi in piedi: temeva che le
ferite potessero riaprirsi e questo lo preoccupava non tanto per il dolore che
avrebbe provato quanto per la paura di dare altre preoccupazioni a Kagome.
Esitò per qualche istante, ma poi si fece forza e dandosi una spinta con le braccia, si alzò compiendo velocemente i due
passi che lo separavano dalla sedia cercando di non perdere l’equilibrio.
Si sedette e iniziò a mangiare con gusto finchè
non fu sazio, si appoggiò poi allo schienale per gustare meglio la sensazione
di avere la pancia piena finché non decise di stendersi nuovamente sul letto a
riposare.
Ok... Ringrazio tutti i lettori, ma in particolare Lalla86, Luchia nanami, Sesshou No Kon e Inygirl per i commenti…
A presto col prossimo capitolo!!
Ragnarok79