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Autore: DotBoo    17/07/2011    1 recensioni
Scorpius/Lily sono ad Hogwarts da un paio di anni. Non si sono mai degnati di tanta attenzione, nonostante i genitori fossero nemici ai tempi della scuola.
Ma qualcosa sta per cambiare e il tutto non ha un'aria esattamente rose e fiori.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio | Coppie: Lily/Scorpius
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Nuova generazione
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II
~ Testimone

 
Da quella notte, Lily, non aveva più incontrato Malfoy fuori dalle ordinarie circostanze.
Le poche volte che avevano avuto modo di essere abbastanza vicino, si erano ignorati come facevano da sempre.
Per le uscite notturne con Jonathan, si era attrezzata col mantello dell’invisibilità prestatole da Al e appartenuto prima a suo padre e prima ancora suo nonno James o in alternativa, si faceva venir a prendere direttamente dal corvonero.
Il discorso che il serpeverde le aveva fatto la seconda sera si era mostrato veritiero. A dire del caposcuola, Scorpius usciva sporadicamente per la ronda e di solito, quando lo faceva, non pattugliava a dovere.
Ma i pettegolezzi che nascevano nel castello dopo il coprifuoco e la necessità di uscire oltre le undici e mezzo vennero meno quando Lily smise di frequentarsi con Seal. Troppo occupato a rispettare le regole, troppo occupato con il M.A.G.O e con il ruolo da caposcuola.
Così, come dal nulla l’estate prima era nata quella sorta di relazione, esattamente a un mese dalle vacanze di Natale cessò.
Le serate parevano essere diventate più tranquille per la Grifondoro, talmente tranquille da essere terribilmente noiose.
Lily aveva preso molto da entrambi i genitori. Più volte, era stata sul punto di mettersi in guai seri a causa della sua curiosità e il peggio probabilmente doveva ancora arrivare.
Poco prima delle fatidiche vacanze, esattamente due giorni prima delle partenze, una voce si sparse a macchia d’olio per il castello: il mattino presto, Hagrid, il guardiacaccia aveva ritrovato ai margini della foresta il corpo privo di sensi di uno studente serpeverde. Nella stessa mattina, l’infermeria – per le questioni più urgenti – fu trasferita altrove e la sede ufficiale, resa off-limits a chiunque non fosse stata la preside o un addetto.
Ovviamente, le storie montate su questa semplice notizia trapelata furono innumerevoli. Jezabel Pollynton, una studentessa di Tassorosso del terzo anno, andava in giro dicendo che un branco di centauri s’era imbizzarrito ed aveva caricato lo sfortunato.
Ci fu confusione per due giorni tra questa faccenda e il trambusto causato dalle partenze. A differenza degli altri anni, questo, Lily e Al non avrebbero avuto l’occasione di trascorrere le vacanze con i genitori.
Nonostante ciò, Al, decise di ritirarsi comunque a casa degli zii. In quanto a Lily, lei preferì rimanere al castello; dopotutto erano cinque anni che frequentava Hogwarts e non aveva idea di come fosse durante il periodo Natalizio. Per di più, andare in giro con metà della vigilanza notturna in circolazione era una cosa che la invitava molto.
Bene o male, gli studenti rimasti tra le mura di pietra si distribuivano equamente per ogni casata, fatta eccezione per tassorosso. Lì ne aveva visti appena una decina, forse meno.
Tra i Grifondoro, era rimasta anche la prefetta.
Proprio quella sera Lily, se ne stava seduta sul divanetto di fronte al camino a leggere un libro. Affianco a se il mantello dell’invisibilità che Al le aveva lasciato sapendo sarebbe servito più a lei.
«Pensi di andartene in giro?» domandò l’unica responsabile grifondoro rimasta.
Lily scostò il capo dal libro e osservò la bionda chioma della prefetta. Lei era più piccola di un anno, ma decisamente più matura e più diligente di altri. «Si, credo di si.» si limitò a rispondere tranquilla.
Non osò dire niente, l’altra.
Tutti sapevano com’era Lily e tutti sapevano che quando si metteva in testa una cosa non c’era niente che potesse farle cambiare idea.
«Fa attenzione, lo sai che il professor Paciock non c’è. Se ti scoprono, finirai dritta dritta dalla Buldstrode.» le raccomandò la bionda prima di salire su per la scala.
Una cosa che molti ignoravano era l’agevolazione data dal mantello. Nessuno si era domandato il perché ancora, non fosse stata beccata? Evidentemente no.
Aspettò un’ora, giusto il tempo che gli ultimi primini lasciassero la sala, prima di uscire. Non che avrebbero avuto qualcosa da dire, ma preferiva non farsi vedere da loro.
Era mezzanotte meno un quarto quando attraversò il riquadro della signora grassa diretta chissà dove. Non aveva una vera e propria meta, aveva solo voglia di una passeggiata fuori orario. Mise indosso il mantello e sola, con la sua bacchetta, cominciò a scendere dalle scale.
Voleva farsi guidare dall’istinto, per questa sera, e appena mise piede sulla terza rampa di scale e questa si spostò, né fu quasi felice.
Con quasi tutte le luci spente, faceva fatica a riconoscere i corridoi e prima che la vista si abituasse alla gradazione di buio cui andava incontro, ci metteva un po’.
Opera dell’autosuggestionarsi, o delle voci strane circolate i giorni precedenti, l’aria aveva assunto una sfumatura inquietante.
Continuò a camminare ancora un paio di metri, Lily, prima di rendersi conto che il corridoio verso il quale stava andando non portava da nessuna parte visto che in fondo, girando a sinistra, si arrivava all’infermeria chiusa per disagi tecnici.
Avrebbe potuto andare a curiosare da quella parte e scoprire cos’era davvero successo, ma scommetteva sul suo gufo che non avrebbe trovato niente di più che qualche letto mal messo o qualche mobile ribaltato.
Solitamente quando succedevano queste cose, non c’era niente di davvero misterioso come si raccontava.
Rimase in piedi, li nel corridoio a fissare il buio, indecisa se proseguire o meno. Sicuramente, continuando a vagare avrebbe trovato qualcosa d’interessante.
Girò i tacchi, quindi e cominciò a camminare a ritroso, percorrendo la strada dalla quale era venuta.
Era quasi giunta alla fine, tornata al punto in cui tutte le scale s’incrociano quando un rumore alle sue spalle, in lontananza, catturò la sua attenzione.
Dei passi, e delle voci. Passi doppi. Probabilmente due persone.
Si appiattì contro il muro, Lily onde evitare di essere presa durante la “corsa” delle due. Da quella parte stavano arrivando l’infermiera, Madama Chips e la preisde Minerva McGrannit.
Sembravano particolarmente agitate.
«Ti avevo detto di tenerlo d’occhio!»
«Lo so, l’ho fatto, sono andata a prendere le bende per medicarlo ma quando sono tornata.»
«Non c’era più.» convenne la Preisde.
Madama Chips si limitò ad annuire proprio nel momento in cui le due passarono davanti all’invisibile Miss Potter.
«Sei sicura sia andato di qua?» domandò Minerva.
«Non molto, ma nelle condizioni in cui era, non credo abbia percorso chissà quanta strada».
E questa fu l’ultima cosa che riuscì a sentire la grifondoro prima che le due sparissero dal suo campo uditivo.
Tutto ciò che aveva sentito, non le sembrava avere un filo logico. Tutto il discorso sembrava sconnesso. Quello che aveva capito è che stavano cercando qualcosa, o per meglio dire, qualcuno e vista la particolare agitazione dipinta sul loro viso e trasmessa dalle loro voci, doveva essere particolarmente urgente ritrovarlo.
Bingo, aveva trovato qualcosa da fare.
Non sapeva esattamente cosa doveva cercare, ma sapeva che l’avrebbe trovato prima di loro. Al contrario di quanto fecero le due docenti, lei si recò dall’altra parte, verso l’infermeria.
Dopotutto era stata Madama Chips a dire che “non avesse fatto molta strada”.
Il corridoio di quel piano era, praticamente, a forma di T.
A sentire suo padre, in fondo alla gamba della T, c’era la stanza delle necessità e se è come l’aveva immaginato lei, probabilmente le due si stavano dirigendo da quella parte.
Davanti al bivio, si trovò a scegliere la parte da percorrere: a sinistra c’era l’infermeria a destra non ricordava esattamente cosa.
Scelse la destra, provando a cimentarsi nei panni del fuggitivo e camminò per circa due minuti sulle punte dei piedi, ansiosa di percepire il minimo movimento.
Non captò nulla, solo il leggero fruscio del vento che di tanto in tanto sbatteva contro le vetrate. Era di nuovo tutto troppo silenzioso e angosciante. Le iridi nocciola, parevano essersi messe sull’attenti nella speranza di trovare un qualsiasi particolare. Pochi istanti, e dei passi, gli stessi sentiti qualche minuto prima, sembravano farsi più vicini.
Probabilmente le due stavano tornando in dietro ed era quasi certo che questa volta avrebbero girato da quella parte. Per sicurezza, Lily si rifugiò nella prima aula che le capitò vicino.
Sarebbe stata una questione di secondi, e poi avrebbe potuto riprendere la sua ricerca.
Fece tutto molto piano, per non attirare l’attenzione nonostante il mantello e rimase, con la porta socchiusa, a filo di questa.
Era troppo concentrata perché notasse il “piccolo particolare” che giaceva a terra in un angolo più in la ma fu proprio quest’ultimo, a farsi sentire per primo.
Nonostante le precarie condizioni, Malfoy era abbastanza lucido da aver visto la porta aprirsi e richiudersi subito dopo.
Accasciato in un angolo a terra, non aveva fatto altro che osservare la porta da quando era riuscito a scappare dall’infermeria e a rifugiarsi la dentro.  
Se ci si avvicina a lui, un po’ di luce sarebbe stata sufficiente a far notare la macchia di sangue che copriva il lenzuolo tenuto premuto contro il suo fianco.
«Pix, se sei tu e ti stai nascondendo dal Barone» mugugnò con un filo di voce «giuro che come si fa vedere gli dico che sei qua.»
Malfoy era dell’idea che se i due avessero fatto troppo casino, avrebbero scoperto anche lui ma, al contrario di quanto potesse aspettarsi, nessun Pix e nemmeno niente di vagamente simile si manifestò nella stanza.
Lily al contrario, aveva smesso di prestare attenzione a ciò che succedeva fuori da lì e nemmeno avesse visto la morte, al sentire la voce di qualcuno, s’irrigidì e smise di respirare nemmeno fosse stata paralizzata all’improvviso.
L’unica cosa che continuò a muovere furono gli occhi, alla ricerca di chi aveva parlato. Riprese a respirare solamente quando notò il biondo in un angolo.
In silenzio, fece per avvicinarsi.
Non aveva intenzione di farsi vedere perché sarebbe andata a rivelare anche la copertura data dal mantello.
Camminava silenziosamente, nemmeno stesse andando incontro a una bestia pericolosa. Dosava anche l’intensità del respiro, per quanto potesse. Arrivata poco distante da li, notò il lenzuolo bianco ma mancò in pieno la macchia di sangue.
Che cosa ci facesse Scorpius Malfoy accasciato sul pavimento di un’aula dimessa, era un’ottima domanda da fargli. Perché la preside e l’infermiera lo stessero rincorrendo, anche questo era un ottimo quesito.
Ma scoprire tutto ciò, valeva la pena? Probabilmente sì. Sempre molto piano, si abbasso accovacciandosi a suolo. Nonostante il mantello, era talmente vicina a lui che se solo avesse spostato un braccio in avanti avrebbe potuto toccarla.
Le mani sfiorarono la fredda pietra del pavimento e li, si ancorarono per creare maggior equilibrio. Scorpius aveva un’espressione sofferente, ma l’aria altezzosa che era solita accompagnarlo ovunque non mancava. Un ghigno si dipinse sul viso della grifondoro. Quasi godeva nel vedere quell’antipatico serpeverde ridotto in quegli stati. Sicuramente, per quanto ne sapeva, era il risultato di qualcosa finito male. Solo poco dopo, notò il sangue che sporcava il lembo bianco premuto sul fianco.
«Sento il tuo odore.» asserì in un sussurro Malfoy.
Lily sgranò gli occhi a questa frase, e fu quasi sul punto di levarsi di dosso il mantello dell’invisibilità se non fosse stato, che proprio in quel momento la porta fu spalancata.
Cadde a terra, finendo quindi seduta sul pavimento.
La McGrannit aveva avuto il tempismo perfetto, portando così il serpeverde a distrarsi.
Lily, indietreggiò da seduta di qualche passo e rimase in silenzio ad osservare la scena.
«Malfoy» sbottò l’anziana donna. «come diavolo ti è saltato in mente di uscire dall’infermeria nelle tue condizioni?ۚ» domandò iraconda.
«…noia.» si limitò a rispondere appena, l’altro.
«Noia o meno, non ho fatto sgombrare l’infermeria perché tu te ne andassi in giro per il castello.» replicò la donna. «ne avrai per minimo un’altra settimana.» proseguì «senza contare che dobbiamo ancora discutere dei dettagli».
Malfoy non disse una parola. Quello che riuscì a cogliere Lily fu solo l’espressione rassegnata del ragazzo.
Poco dopo arrivò Madama Chips ed assieme all’altra, aiutò Malfoy ad alzarsi e trascinarsi fuori da li. Curioso fu che Malfoy, prima di scomparire si voltò ad annusare l’aria, di nuovo. Lily aspettò un paio di minuti prima di recarsi fuori e tornare in dormitorio. 
  
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