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Autore: Ipernovae    17/07/2011    3 recensioni
Lily, Severus e le loro estati.
Dal testo:
Era estate fuori, inverno dentro. Il suo sole era sparito, così come le sue estati.
[Partecipante al contest: One-shoot dell'estate.]
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Lily Evans, Severus Piton
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
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L'uomo si guardava intorno, in quella che era una calda giornata estiva.
Guardava fuori dalla finestra, incantato, fissando il vuoto.
Era strano come potesse scaturire così tanti ricordi, un solo posto, una sola casa.
Non riusciva a uscire, sia per il caldo opprimente, sia per quel groviglio di ricordi che gli tempestava la mente.
Un colpo di bacchetta non sarebbe bastato per farlo stare meglio.
Ancora una volta si ritrovava a cercare quell'unica fotografia, per trovare redenzione in quegli occhi così limpidi.
Quegli occhi che l'avevano accompagnato per estati intere, quella bocca che si era piegata in sorrisi che gli ricordavano il sole, quei capelli rossi che gli sembravano fiamme che non bruciavano mai.
Si chiedeva come potesse riuscire a dimenticare, come potesse dimeticare quegli occhi e quelle estati.
E con la fotografia in mano e lo sguardo sul giardino, si mise a ricordare le sue estati. Quando lei c'era ancora.


Ormai erano due anni che si conoscevano. Due anni che Hogwarts gli ospitava dai primi di Settembre fino alla fine di Giugno, e due anni che l'estate era il loro unico modo per stare insieme, da soli.
"Non dovremmo usare la magia!"ribattè la ragazzina in una smorfia che lui trovava assolutamente adorabile.
"Fa caldo, Lily, non possiamo continuare ad aspettare che il vento soffi da se, dato che il tempo sembra non voler collaborare!"ribattè lui.
Lily si era imbronciata e si era seduta all'ombra di un albero, sventolando un ventaglio che la madre le aveva prestato.
"Severus, smettila ho detto"continuò lei con tono un pò petulante, che però fece smettere il ragazzino di agitare la bacchetta.
Si sedette accanto a lei, tirando fuori un libro molto curioso, che Lily non aveva mai visto prima di allora.
"Che cos'è?"domandò lei curiosa, sporgendosi verso di lui.
"Me l'ha regalato mamma"disse lui cauto.
Non aveva ancora aperto quel libro, ma in giornate calde come quelle, persino lui preferiva uscire con Lily piuttosto che stare sui libri. L'aveva portato quel pomeriggio un po' per leggerlo con lei e un po' perchè sua madre gli aveva chiesto se lo aveva già cominciato.
"Le fiabe di Beda il Bardo"lesse lei ad alta voce. "Da quando leggi le fiabe?"domandò lei scettica sulla nuova lettura del suo migliore amico.
"Me l'ha regalato mamma"ripetè lui monotono.
Lei sbuffò e appoggiò la testa sulla spalla di lui, che diventò rosso di colpo, e alla domanda dell'amica rispose che era colpa del caldo.
Iniziò a leggere a voce alta, con voce ferma e sicura. Qualche minuto dopo, Lily si assopì, in parte perchè il caldo le aveva messo sonno, in parte perchè la voce di Severus era melodiosa quando leggeva.
Lui si accorse del cambiamento respiratorio della ragazzina e allora la fece appoggiare, riluttante, sull'erba morbida.
Tirò fuori la bacchetta e con un lieve colpo e un sussurrò flebile, fece si che un venticello fresco soffiasse intorno a loro.


Il discutibile modo di vestire di Severus, soprattutto nell'estate, aveva portato molti litigi tra i due ragazzini. Lei lo voleva costringere a vestirsi un po' più leggero, mentre lui si ostinava a portare quei vestiti neri e pesanti.
Un giorno la piccola Lily aveva deciso di portarlo in gita con i suoi genitori, al mare.
Lui ribattè più volte che niente al mondo lo avrebbe fatto muovere da casa. Ma alla fine cedette agli occhi di Lily e ai suoi sorrisi dolci.
"Te l'avevo detto che sarebbe stato divertente"disse trascinandolo in acqua.
La madre del ragazzo era stata molto felice di lasciarlo andare con loro, così Severus era stato obbligato a seguire Lily.
Il ragazzo non sapeva nuotare, così si limitò a rimanere seduto sulla sabbia della spiaggia, con quell'insolito indumento chiamato "costume da bagno".
Dopo qualche tentativo, pieno di minacce, Lily riuscì a convincere Severus a entrare in acqua.
"Non so nuotare"sbottò il ragazzo arrossendo violentemente.
Lei rise, non una risata di scherno, ma una risata cristallina, come quelle acque.
"Non c'è problema"sorrise "Ti insegno".
La sorella di Lily, Petunia, se ne stava in disparte, a guardare senza dire una sola parola, nemmeno con i suoi genitori. Guardava sprezzante la felicità di sua sorella. Petunia odiava l'estate.
Durante i mesi scolastici aveva i suoi genitori tutti per se, nonostante Lily mandasse un sacco di lettere via gufo per aggiornare la sua famiglia sui progressi fatti.
Nei mesi estivi, quando la sorella tornava da Hogwarts, il suo umore cambiava. Diventava fredda e distaccata. Una cosa che odiava di sua sorella, era il suo migliore amico, Severus.
Quel ragazzino aveva una cattiva influenza su di lei, che anno dopo anno, estate dopo estate, diventava sempre più evidente.
"Non riesco a capire che cosa le ho fatto"borbottò il ragazzo.
"Ignorala"disse lei solamente.
"E' gelosa perchè tu sei speciale e lei è una persona qualunque"ribattè il ragazzo, riportando alla vita un discorso che tre anni prima avevano fatto.
"Sei cattivo Severus"gli rispondeva lei sempre.


L'estate del loro quarto anno, l'avevano escogitata in modo da poter coinvolgere anche Petunia che si rifiutò, ribattendo più volte di aver da fare cose migliori che sventolare un bastoncino in aria per fare cose che i due chiamavano magie. Lily scoprì che aveva un fidanzato, per questo non volle più saperne di stare con lei, e tantomeno con Severus.
Tra compiti, libri e i capelli di Lily che erano liberi al vento caldo, Severus si sentiva molto più di ogni altra estate, come fosse in pace con il mondo. Lily era li con lui. Lily era il suo mondo.
E Lily era felice di stare con Severus. Di poter ridere e scherzare con lui, senza che avesse quel broncio che a scuola era sempre presente. In estate lui sorrideva.
Lui avrebbe desiderato ardentemente rivelarle che l'amava. Ma era troppo timido, l'avrebbe rifiutato.
"Sev, vieni, sono stanca di studiare"disse risvegliandolo da quel pensiero.
Il ragazzo si alzò, seguendola in riva al fiume.
"Severus, ma tu..insomma..A te piace qualcuno?"chise Lily curiosa.
Quella domanda lo lasciò spiazzato.
"P-perchè me lo chiedi?"domandò lui.
Lei alzò le spalle. "Era per sapere. Non so se sopporterei di vederti con un'altra ragazza"il Serpeverde sgranò gli occhi.
Vederlo con un'altra ragazza? Ma questo mai sarebbe potuto succedere!
Lily si voltò. I suoi capelli rossi furono mossi dal vento.
E lui sorrise. Sorrise perchè lei era bella e non c'era niente che potesse paragonare a quell'angelo dagli occhi verdi.
"Lily..io.."stava per dirglielo. Si era deciso. Voleva, doveva dirglielo!
Lei si avvicinò sorridente, gli accarezzò il viso dolcemente.
"Ti amo Lily"sussurrò.
Ma lei non sentì. Lei appoggiò le sue labbra su quelle di Severus. Labbra così inesperte che cercavano redenzione e amore una nell'altra. D'un tratto Severus si sentì stranamente accaldato e quando Lily si staccò sorrise.
Sorrise come un idiota. Ma era così felice.
Ancora un bacio. Un'altro e un'altro ancora.
Quell'estate era perfetta. Quella era la loro prima estate.


Lily era sparita. Sparita nonostante la scorsa estate fossero stati assieme. Lily lo evitava. Lily odiava Severus. Non c'era più estate, non c'erano più sorrisi, occhi verdi e capelli rossi come il fuoco a rendere perfetta quell'estate. Era solo, perchè aveva sbagliato, l'aveva insultata, tradita.
E l'amava. Questa era la più grande consapevolezza. Quello faceva più male della realtà viva di averla persa per sempre.


Così, finchè non commise quell'errore, aveva passato le estati con la sua Lily, nessun Potter, nessun Malandrino. Loro. Lily e Severus, e a volte, le loro strambe idee per passare il tempo.
Ma da quando lui l'aveva insultata e ferita, le estati erano diventate buie e fredde, come se intorno a lui fosse sceso l'inverno, nonostante il caldo torrido e il sole cocente.
Era successo anche quel giorno. Era metà Luglio, e lui era li in casa, la fotografia tra le mani, a guardare ciò che ormai aveva perso. Non solo estati che si erano tramutate in inverni interiori, ma gli occhi di lei che gli ricordavano il cielo, i suoi sorrisi che gli ricordavano il sole. I suoi capelli rossi con cui il vento amava giocare. I suoi abbracci che scaldavano più del caldo che impregnava il giardino.
Era estate fuori, inverno dentro. Il suo sole era sparito, così come le sue estati.

   
 
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