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Autore: kateausten    17/07/2011    4 recensioni
"Giusto" sghignazzò James "E allora dimmi Rosie. Se ti dicessi che nelle acque dove nuoti tutti i giorni si nasconde un mostro?".
Rose impallidì, ma cercò di non dar a vedere la paura.
"Non è vero" ribattè con finta sicurezza, mentre un brivido le scorreva lungo la spina dorsale.
James ghignò ancora.
"Guarda che mica me lo invento. Me l'ha detto papà" disse "E solitamente viene fuori per cibarsi delle sue vittime... beh più o meno a quest'ora" aggiunse con noncuranza alzandosi e levandosi la sabbia dai pantaloni.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Albus Severus Potter, Rose Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da Epilogo alternativo, Contesto generale/vago
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Mare mare mare mare mare!!!!!!
Rose Weasley guardò abbagliata davanti a se lo scintillio cristallino delle onde. Aspettava quel momento tutto l'anno. Vedere davanti a se quella distesa cristallina era uno dei suoi sogni ricorrenti. Nuotare in quell'acqua calma era il pensiero che aveva mentre mescolava una pozione, e prendere il sole sotto quel cielo limpido era l'unica cosa che le passava per la mente nel momento in cui sudava nelle serre di Erbologia.
Comunque, non che andare a Hogwarts le dispiacesse... anzi!!
In quel senso era uguale a sua madre. I primi tre anni a Hogwarts erano filati lisci come l'olio: nessun problema nello studio. Ma soprattutto, nessun problema nelle amicizie.
E vorrei anche vedere, si disse Rose, mentre metteva pian pianino il piede sinistro nell'acqua salata. Metà compagni della sua casa, Grifondoro, erano suoi parenti!
Amava i suoi cugini e suoi zii, ma la ragione per cui adorava il mare e l'estate, era semplicemente perchè non tutti erano li con loro. A suo padre, sua madre e Hugo piaceva quanto lei andare in quel pezzo di costa che avevano trovato quasi per caso quando Rose aveva sette anni. Era un luogo tranquillo -ideale per sua madre- ma non desolato -il che andava bene a suo padre.
Per una settimana stavano li da soli, parlando e aggiornandosi sulle faccende che si ammontavano durante il periodo in cui lei e Hugo erano a scuola.
In quella settimana, Rose si faceva coccolare costantemente da sua madre e rideva come una matta alle battute di suo padre. Certe volte osservava i suoi genitori, Hermione Granger e Ron Weasley. E li trovava talmente diversi, che si chiedeva come facessero a stare insieme. Ma poi li beccava nel momento in cui si sussurravano qualcosa all'orecchio, oppure quando suo padre cercava di baciare sua madre e lei si scostava ridacchiando. E allora li Rose capiva che, benchè fossero l'uno l'opposto dell'altro, si erano incastrati perfettamente.
Ma passata quella settimana, la calma si interrompeva perchè a far compagnia alla famiglia Weasley, arrivava la famiglia Potter.
E Rose doveva ammettere che era bello ritrovare i suoi cugini e suoi zii preferiti. Anche se li vedeva nove messi, tutti i santissimi giorni, non poteva fermare un sorriso quando intravedeva svolazzare i lunghi capelli rossi di Lily.
Non poteva fermare una risata quando sentiva quella spontanea di James.
Ma soprattutto non poteva fermare i battiti furiosi del suo cuore quando vedeva, anche se in lontananza, i capelli neri di Albus.
Mentre Rose si immerse nell'acqua fino alla vita, sentendo gli strilli gioiosi di Hugo e Lily poco distanti da lei, si chiese cosa le prendesse tutte le volte che Albus le era vicino.
Insomma, non sentiva assolutamente niente quando James le sorrideva o l'abbracciava.
Forse perchè James lo faceva sempre: era impossibile tenere a freno quel ragazzo. La abbracciava, la stritolava in quei suoi abbracci ogni volta che poteva.
Quel grosso bambinone spettinato.
Ma Albus no, non era così. Era anche lui affettuoso, gentile e simpatico, ma non dispensava abbracci, non la toccava se non quando era costretto.
Era il carattere di Al.
"Che fai?".
Lily si era avvicinata alla cugina che stava nuotando placidamente.
"Niente Lils, pensavo".
Lily annuì e anche lei si lasciò galleggiare nell'acqua.
"Rosie" disse Lily a un certo punto.
"Mhh?" mormorò Rose.
"A te piace qualcuno?" sussurrò Lily.
Rose toccò con i piedi il fondo sabbioso, guardando stupita la cugina.
"Ma Lily, noi siamo ancora piccole" esclamò "Ti piace un ragazzo?".
Lily scosse la testa violentemente.
"No no. E' solo che ieri sera prima di partire ho sentito che James prendeva in giro Al" disse.
Rose era confusa.
"E questo cosa c'entra?" chiese
"Parlavano di una ragazza che piaceva a Al. Lui negava, ma James diceva che se ne era accorto" spiegò Lily.
Rose inclinò la testa di lato, un pò mogia. E così a Al piaceva qualcuna. Non capiva la tristezza che provava.
Fortunatamente in quel momento zia Ginny le chiamò per il pranzo e non parlarono più di Al.
Fu al tramonto che Rose si trovò sola con lui e James. Erano seduti sulla sabbia, raccontandosi alcuni anedotti su Hogwarts e i professori, ridendo delle punizioni che si era preso James quando faceva una delle sue marachelle.
"Beh certo, parlano due futuri prefettucci come voi" esclamò James ridacchiando "Avete paura di tutto!".
"Non è vero!" esclamò Rose, punta sul vivo "Sono Grifondoro anch'io!"
Al si era limitato a sorridere, guardando la ragazza.
"Giusto" sghignazzò James "E allora dimmi Rosie. Se ti dicessi che nelle acque dove nuoti tutti i giorni si nasconde un mostro?".
Rose impallidì, ma cercò di non dar a vedere la paura.
"Non è vero" ribattè con finta sicurezza, mentre un brivido le scorreva lungo la spina dorsale.
James ghignò ancora.
"Guarda che mica me lo invento. Me l'ha detto papà" disse "E solitamente viene fuori per cibarsi delle sue vittime... beh più o meno a quest'ora" aggiunse con noncuranza alzandosi e levandosi la sabbia dai pantaloni.
Guardò la faccia impietrita di Rose, nascondendo un sorriso.
"Beh, io ho una fame che non ci vedo più. Vado a sentire se è pronta la cena!" esclamò allegro.
Rose pianificò di restare seduta in quel punto circa due secondi, proprio per non far vedere a James quanto l'avesse spaventata la sua storia.
"Rose, non è vero niente".
La voce calma di Al le arrivò alle orecchie. Sobbalzò. Si era quasi scordata di averlo accanto.
"Certo, lo so" disse Rose.
Al rise apertamente.
Aveva una bella risata.
"Sei spaventata a morte!" disse.
Rose arrossì e non disse nulla.
"Io ho smesso di credere alla metà delle cose che dice James. Al mio primo anno mi disse che i Thestral non erano invisibili" spiegò Al.
Suo malgrado Rose fece un sorrisino. James era sempre il solito.
"Però è vero che papà ci ha raccontato una leggenda su questo posto. James l'ha solo un pò cambiata" disse Al, in tono titubante dopo un momento di silenzio.
"Davvero?" chiese curiosa Rose.
Albus annuì.
"Si. La vuoi sentire?"
"Certo" dichiarò Rose, incrociando le gambe, facendosi più vicina al cigino.
La paura era quasi scomparsa. Al si schiarì la gola e cominciò a raccontare.
"Sembra che tanti anni fa, proprio vicino a queste acque esistesse un piccolo paese. In quel paese viveva un ragazzo babbano che costruiva pianoforti" Al si interruppe "Sai cosa sono, vero?".
Rose fece un sorrisetto. Come se fosse possibile vivere con Hermione Granger e non sapere qualcosa.
"Si che lo so. Vai avanti".
Al sorrise e ricominciò a parlare.
"I più grandi pianisti del mondo andavano a comprare le sue creazioni. Un giorno, in quel piccolo paese arrivò in vacanza una famiglia magica molto importante e la figlia, che amava tanto la musica, si innamorò perdutamente del pianista, ricambiata con uguale intensità. Per lei, il ragazzo costruì un pianoforte meraviglioso. Ma il padre della ragazza, una volta scoperto l'amore dei due giovani, cercò di separarli. Era inacettabile a quei tempi che una strega stesse con un mago".
Rose annuì lievemente, pensando ai racconti di suo padre riguardo le idee razziste del passato.
"Una notte decisero di scappare, ma proprio al tramonto di quella stessa notte, arrivò un'onda gigantesca che sommerse l'intero paese".
Rose si portò le mani alla bocca.
"Oh, no" disse e Al sorrise divertito.
"La leggenda narra che quando due che si amano siedono sulla riva al tramonto, il pianoforte si metta magicamente a suonare dalle profondità del mare... ma perchè questo accada, quello tra i due deve essere proprio un grande amore. Un amore puro" concluse Al.
Rose guardò davanti a se, mentre il sole stava lentamente calando.
"Che storia triste" disse Rose.
"Già" concordò Al, guardando anche lui davanti a se.
Stettero qualche secondo in silenzio.
"Allora non c'è nessun mostro" mormorò Rose.
Al fece un mezzo sorriso.
"Questa è la leggenda che ha raccontato papà" disse semplicemente.
Rose si girò e lo guardò. Anche Al ricambiò lo sguardo della ragazza.
"Rose..." cominciò Al, ma proprio in quel momento Lily corse verso di loro.
"Ehi! La cena è pronta!" esclamò allegramente "Venite?".
Sia Rose che Albus annuirono silenziosamente, troppo presi da quell'atmosfera che si era creata. Si alzarono, pronti a seguire Lily, quando la rossina si fermò.
"Non sentite?" chiese immobilizzandosi.
"Cosa?" chiese Rose, ma dopo qualche secondo la sentì anche lei. Una musica. Una dolcissima musica, lieva come la brezza marina, che sembrava provenire direttamente dalle acque del mare.
"Oh" mormorò Rose. Guardò Albus, che sembrava sorpreso quanto lei.
"Che bella musica" commentò Lily riprendendo a camminare "Chissà da dove viene".
Le mani di Rose e Albus si sfiorarono mentre seguivano la ragazzina, sempre più lontano dalla riva e dalla musica, tanto che non la sentivano quasi più.
Ma Rose, ne era sicura, avrebbe ricordato quella melodia per sempre.

  
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