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Autore: willow11    17/07/2011    10 recensioni
Raccolta Quinntana nata da momenti della 2x22 (primi 3 capitoli), il resto è follia pura.
-straordinariamente lesbica (taglio di capelli)
-demasiado temprano (Santana che urla in spagnolo)
-terzo grado
-dannatamente dolce
-smoking pt1
-smoking pt2
-songbird
-(sincero)Silenzio
-estrema naturalezza
-status
-gioco di ruolo
-Quinntana
Genere: Erotico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Brittany Pierce, Quinn Fabray, Santana Lopez | Coppie: Quinn/Santana
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Santana Lopez vs...'
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sincero silenzio
sinceramente non sono molto convinta di questo cap.
però spero sempre nella vostra clemenza
e mi auguro che vi piaccia come vi sono piaciuti gli altri
non smetto mai di stupirmi per il numero crescente di gente
che segue questa storia
GRAZIE, GRAZIE, GRAZIE...

buona lettura
C.


(sincero) Silenzio


-Grazie per la cena- disse la bionda arrossendo lievemente mentre la mora pagava il conto.

L’ispanica si voltò per un attimo e sorrise compiaciuta all’amica, come se quel gesto fosse il più naturale che avesse mai fatto nei suoi confronti, poi tornò seria e si rigirò verso il cameriere.

–Tenga il resto- disse prima di alzarsi dal tavolo facendo alzare istintivamente anche la bionda.



Le due iniziarono a camminare a testa bassa verso la macchina dell’ispanica che era parcheggiata abbastanza lontana.

Erano inspiegabilmente mute.


Dopo “l’incidente” post Songbird, Santana era scappata dallo studio medico staccando il cellulare per diverse ore, presentandosi alle 20.00 davanti casa Fabray scandendo le seguenti parole –Muoviti Fabray che ho prenotato per le 20.30-

Per tutta la cena non avevano menzionato l’accaduto, ma si erano adagiate su quanto fosse divertente mangiare il riso con le bacchette, non a caso l’ispanica aveva scelto un ristorante giapponese.


Senza infrangere il voto di silenzio, Santana rallentò il passo irrigidendosi leggermente e con uno scatto afferrò la mano di Quinn.

La bionda arrossì per un attimo senza capire quel gesto, ma sentiva il respiro della latina crescere e il passo diventare sempre più lento.


Decise di rompere il silenzio.

-Che succede San?-

L’ispanica sgranò un po’ gli occhi indicando con il viso tre pastori tedeschi ingrugniti a pochi metri da loro.

Quinn seguì lo sguardo  e notò i tre cani, uno era un cucciolo, ad almeno a dieci metri da loro  beatamente occupati a farsi i cazzi loro.

La bionda per un attimo rimase perplessa fissando prima gli animali e poi l’amica, possibile mai che Santana Lopez avesse paura dei cani?

Più si avvicinavano ai tre animali, più l’ispanica accelerava il passo, la bionda non l’aveva mai vista così terrorizzata.

-Se ti agiti lo sentono- disse con calma staccando la presa per allungare il suo braccio dietro la schiena dell’amica facendola sentire al sicuro -vieni, stammi vicina- aggiunse con tranquillità trascinando la mora lontana dagli animali.

Per un attimo la latina rimase basita da quel gesto e regalò a Quinn uno sguardo di una dolcezza infinita.

Poi tornò a guardarsi intorno seguendo con gli occhi i tre cani, che non l’avevano minimamente cagata, allontanarsi dietro di loro.


-Grazie…- Disse semplicemente una volta scampato il pericolo.

Quinn sorrise e si staccò dall’ispanica che istintivamente le afferrò nuovamente la mano come se non volesse staccare quel cordone ombelicale.

-Ce ne sono altri?- Domandò confusa la bionda lanciando delle occhiate alla mano dell’ispanica che stringeva la sua.

-No ma…- Si giustificò un po’ imbarazzata la mora che istintivamente mollò la presa.

La bionda riafferrò la mano incrociando le dita con le sue e sorrise all’ispanica.


Il silenzio imbarazzante continuava a rimbombare nelle loro orecchie.


-Non sapevo avessi paura dei cani…- disse per interrompere l’imbarazzo.

-Ci sono tante cose che non sai di me, Lucy- replicò asettica la mora senza alzare troppo il tono di voce e limitandosi a dare un’intonazione diversa alla parola Lucy.

-Che bastarda che sei…- rispose a tono l’ex capo cheerleader senza però staccare la presa dalla mano calda della latina.

La mora non rispose si limitò a sorridere maliziosa e ad aprirle lo sportello della macchina.

-Pensi che facendo la galante con me ti farai perdonare?- Chiese la bionda prima di salire.

-Certo- rispose con un sorriso la mora, prima di stamparle un bacio sulle labbra.


-Quinn…-

-Si- disse la ragazza ancora totalmente smarrita per il bacio, era il primo che si davano durante la serata.

-Sali!- Le ordinò la latina.



La bionda si guardò intorno senza capire dove fossero dirette, avevano abbandonato da almeno due chilometri il centro di Lima addentrandosi in una strada sterrata.

-Rilassati Fabray non ti stupro mica…- ridacchiò la mora per tranquillizzarla.

-Quello l’hai già fatto!- replicò ridendo la bionda.

-Ah. Ah. Ah…- disse semplicemente l’ispanica dopo aver tirato il freno a mano.

-Scendi!- le ordinò nuovamente uscendo dalla macchina.

La bionda si guardò intorno, erano in una specie di campagna illuminata solo dalle stelle, per un attimo pensò che l’ispanica le stesse facendo uno scherzo, perché non riusciva veramente a capire per quale motivo l’avesse portata li, poi girò la testa e vide Santana salire nella parte posteriore del Pick up.

-Adesso mi spiego perché hai preso in prestito la macchina di tuo padre- disse la bionda scendendo dalla macchina.


La latina tirò fuori una coperta dallo zaino e la passò a Quinn, poi si distese sulla macchina cominciando a fissare il cielo.

-Vieni o no?- L’ammonì la ragazza vedendo che la bionda la guardava confusa.

-Abbassa i toni Lopez!- rispose seccata.

Effettivamente l’ispanica stava giocando più del solito a fare la dura per nascondere l’agitazione.



Dopo qualche secondo l’ex cheerio aprì la coperta e si distese accanto a San cominciando pure lei a guardare il cielo.

Era stupendo, tutto nero illuminato da puntini luccicanti.


Il silenzio di quel posto era il più melodioso che la bionda avesse mai sentito.


-Quando mi hai portata a mare, ad ascoltarlo… la prima cosa che ho pensato è stata che non aveva senso farsi tutto quel viaggio per sentirsi al sicuro… Perché quelle stesse sensazioni, che non ripeterò perché sono dannatamente smielate, io le provo ogni volta che vengo qui!- disse con estrema fatica la mora.

–Eh…-aggiunse girando la testa verso Quinn che sentendosi gli occhi addosso girò anche la sua.

–Non ci ho mai portato nessuno…-

-Quando dici nessuno intendi…- Chiese la bionda con un pizzico di curiosità negli occhi.

-Neanche Brittany…- aggiunse la latina sapendo di aver risposto a pieno al quesito della ragazza affianco a lei che deglutì confusa.

A quel punto, Quinn, si avvicinò di più alla mora che non smetteva di guardarla.

-Sai, non pensavo che una semplice dichiarazione d’amore potesse avere questo effetto su Santana Lopez…- la provocò con dolcezza –E poi sono io quella dannatamente dolce!-

-E’ solo perché sono in stato confusionale…- disse ridendo la mora che voleva assolutamente sdrammatizzare.

La bionda capì la difficoltà dell’amica nel parlare e decise di troncare la discussione.

(Infondo era stata fin troppo sincera con lei).

(Doveva ancora capire quale lato del carattere della Lopez preferisse).

Quindi fece uno scatto e le salì di sopra.

-Stato confusionale eh?... Vediamo quanto dura!- le sussurrò all’orecchio con sensualità cominciando a baciarle il collo.




  
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