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Autore: Rimhia    17/07/2011    1 recensioni
Simyf è una ragazza che abita nella Terra del Mare, figlia di un Cavaliere di drago e di un ax-assassina. La sua vita scorre normale come tutte le altre, fino a quando incomincia a sentire dentro di sè un vuoto che le impedisce di continuare a vivere come prima. Così decide di compiere un viaggio pericoloso: vuole vedere il mare delle Terre Ignote. Verrà aiutata da una sua amica, ma oltre il Saar la aspettano gli elfi che la guarderanno sempre con disprezzo e ostilità.
Tra questi conoscerà il principe di una delle loro città che la "accoglierà" nel suo palazzo come serva, ma con un ruolo particolare.
La ragazza si adeguerà a questi cambiamenti in un modo o nell'altro, però non sa ancora cosa potrà succedere tra loro a causa della loro vicinanza.
Questa è la mia prima ff che scrivo e, se vi ho incuriosito almeno un po', sarei molto felice se lo leggeste.
Grazie e buona lettura!
P.S. I primi capitoli, che dovrò revisionare, potranno annoiare, ma dal settimo in poi sarà tutto diverso da come era prima e più movimentato. Spero che vi piacerà!
Contiene elementi di alcuni manga.
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kryss, Nuovo personaggio
Note: Cross-over, Lime, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Completezza 06
Pranzo, partenza e... risate

Si svegliò un po' stordita e confusa.
Quella notte, a differenza  delle altre volte, aveva incontrato in sogno Alsho, il fidanzato di Meas. Sapeva che i due erano maghi molto potenti e che attraversavano i sogni tranquillamente,  ma non erano mai capitato che lo incontrasse. Infatti, appena lo vide, si agitò e si innervosì, ma lui riuscì a tranquillizzarla e conversarono amichevolmente.
All'inizio della loro loro conversazione, gli chiese di Meas e il ragazzo le rispose che la sua fidanzata aveva altre faccende da svolgere.
Ciò che la stupì di più, però, furono le sue parole poco prima che il sogno terminasse: -Che anche questa volta vada tutto bene e che un altro sogno diventi realtà cambiando questa situazione.-
Cosa deve andare bene? A chi o a cosa si riferisce? Quale sogno? E di che situazione parla?
Rimuginò su queste e altre mille domande girandosi nel letto a intervalli irregolari, ma non ne venne a capo.
-Avanti.- disse con voce impastata dal sonno quando sentì qualcuno bussare alla porta e vide la testa di Yljo sporgersi sorridente poco dopo.
-Buongiorno! Ti ho svegliata?- la salutò entrando nella capanna.
-Buongiorno a te! Tranquillo, ero già sveglia.- lo rassicurò alzandosi.
-Ti ho portato la colazione.- la informò appoggiando il vassoio sul tavolo.
-Grazie.-
-Di niente. Mi hanno detto di ricordarti che devi recarti dal capovillaggio per pranzo.-
Oh, sì! Giusto! Grazie ancora per avermelo ricordato.-
-Non c'è di che. Ci vediamo.-
-Ciao.- lo salutò mentre lo Huyé varcò l'uscio.
Rimasta sola, sospirò e si cambiò. Da quando si era svegliata, aveva pensato molto al suo incontro con Alsho, così tanto che si era dimenticata completamente di ciò che era accaduto la sera precedente.
Mangiò e dopo, non sapendo che fare, dette un'occhiata alla libreria. Erano tutti scritti in elfico, lingua da lei non molto conosciuta, ma notò che un tomo aveva delle lettere familiari. Lo prese e lesse il titolo: era un dizionario. Decise di sfogliarlo un po' per imparare l'elfico, dato che ne aveva l'occasione. Passarono dei minuti in cui la ragazza si concentrò sulle parole stampate su quelle pagine e provo a imprimerle nella sue memoria con qualche piccola difficoltà.
Poi la sua attenzione venne attirata dalle parole "Flhia ny". Lesse la traduzione: "Ti amo".
Sorrise. Due semplici parole eppure così belle e profonde che racchiudono un sentimento stupendo.
Si ridestò dai suoi pensieri al bussare della porta. Posò il libro sul letto rifatto e si alzò mentre Yljo entrò.
-Ciao, che fai?- chiese avviandosi verso il tavolo.
-Niente, solo provavo ad imparare l'elfico.- disse indicandogli il libro sulle lenzuola.
-Vorrei aiutarti, ma sono molto occupato e non avrò molto tempo libero...- riferì dispiaciuto.
-Non ti preoccupare. Quel dizionario è molto preciso e non è tanto difficile studiarlo.- lo tranquillizzò.
Lo Huyé sorrise sollevato e prese il vassoio.
-Allora vado. E ricordati il pranzo a mezz...- la avvisò, ma venne interrotto.
-Sì, lo so, a mezzogiorno alla capanna del capovillaggio, lo ricorco.-
-Bene, ciao!- si congedò andandosene.
-Ciao.- ricambiò il saluto chiudendo la porta.
Sospirò. Era la seconda volta che si dimenticava del pranzo e pensò fosse il caso di prepararsi, dato che mancava poco tempo contando anche il tempo che avrebbe impiegato per arrivarci.
Arrivò di qualche minuto in anticipo, ma , a detta di Ghuar, non doveva farne un problema. Passarono una buon'ora tra il cibo e i vari racconti della ragazza e altri commenti.
-Quindi hai intenzione di partire domani...- constatò lo Huyé.
-Sì, ho pensato fosse il caso di andarmene il prima possibile per non disturbarvi ulteriormente.- si giustificò lei.
-Non ci dai alcun fastidio...- tentò di donvincerla a rimanere ancora per un po'.
-Può darsi, ma voglio rimettermi in viaggio.-
-Sarai stanca...- continuò lui.
-Ho riposato a sufficienza. Sono abituata alla fatica e non sono di certo malata o ferita.-
-E' proprio vero. Sei decisamente testarda e, se hai deciso qualcosa,  non cambieresti idea.- commentò mentre la ragazza sorrise.
-Sono fatta così. Non ci sarà niente che mi cambierà.- affermò convinta.
-Invece ti sbagli.- contestò provocandole un'espressione perplessa.
-C-come...? domandò piano la giovane.
-C'è sempre qualcosa che ci cambia. Una in particolare.- sentenziò misterioso.
-E quale sarebbe?- chiese curiosa.
-L'amore.- asserì.
-Ma non parlo dell'amore per il proprio popolo, per la propria terra o per la propria famiglia. Sto parlando dell'amore che si nutre nei confronti della propria anima gemella e quello cambia chiunque, anche chi afferma che non si innamorerà mai o che l'amore è una sciocchezza e una debolezza, i quali si sbagliano di grosso. Ricorda, Simyf, non dovrai mai sottovalutare l'amore, quello vero e sincero, perché l'amore è travolgente e potresti essere travolta anche tu da tale uragano*.-
-Uragano?-
-Sì, a volte lo paragonano ad un uragano, tanto sono travolgenti.-
-Amore... Io non mi sono mai innamorata...- riflettè tra sé l'umana.
-lo immaginavo, ma arriverà anche il tuo momento, vedrai. Quando capirai di esserlo, ti sentirai realizzata.-
Simyf rimase in silenzio e pensò intensamente.
Possibile che l'amore fosse il tassello mancante al suo "puzzle"? Però c'erano altre esperienze che non aveva mai svolto e altre emozioni mai provate oltre all'amore, quindi non era certa che si trattasse proprio di quel sentimento.
-Flhiare...- sussurrò quasi inconsapevolmente e attirò l'attenzione dell'anziano.
-Sì, "Flhiare", significa "Amore".- confermò e chiese: -Come fai a saperlo? Avevi detto di non conoscere l'elfico...-
-Oggi ho dato un'occhiata alla libreria nella mia stanza e ho notato un dizionario.- raccontò la ragazza dopo essersi distolta dai pensieri con l'intervento di Ghuar.
-E ho letto qualcosa...- confessò arrossendo.
-Non devi vergognarti di aver soddisfatto le tue curiosità. E poi puoi portarlo con te e studiarlo meglio. Se ti imbattessi negli elfi, potresti comunicare con loro.-
-Ne siete sicuro? Non è certo che li incontri...- obbiettò dubbiosa.
-Probabilmente sì...- sussurrò flebilmente, parlò così piano che non si fece sentire neanche dalla ragazza.
-In quel caso, allora, non penso che ti nuocerà imparare un'altra lingua e un dizionario in meno non sarà una tragedia, dato che ce n'è uno per capanna.- sdrammatizzò.
-Grazie.-
Si salutarono poco dopo e il resto della giornata passò tranquillamente.
Quel pomeriggio Simyf informò Yljo della sua partenza. In seguito lo Huyé le riportò i suoi vestiti lavati e asciutti e le augurò un buon riposo ricambiato dalla giovane.
Quella notte incontrò Meas un sogno e si tranquillizzò costatando che non le fosse successo niente di grave. Parlarono a lungo del più e del meno, come loro solito, ma si dimenticò di chiederle il significato delle parole di alsho e dovrà aspettare ancora molto prima di ricordarsene e capire, infine, di cosa di trattasse.

La luce del sole le illuminò il volto svegliandola da quel dolce tepore. Si mosse infastidita e si raggomitolò nelle coperte, dato che stava troppo bene per alzarsi.
Purtroppo, le lenzuola erano sottili, così i raggi solari le filtrarono disturbando la ragazza che si alzò sbuffando.
Uffa! Dormivo così bene...
Guardò fuori dalla finestra e capì che fosse il caso di prepararsi invece di poltrire. Presto sarebbe partita e già sentiva l'adrenalina scorrerle nelle vene. Sistemò le poche cose che aveva usato nei suoi bagagli e per ultimo prese il dizionario ponendolo nella borsa a tracolla quasi vuota, dato che aveva finito da un po' di tempo le provviste di cibo.
Poco male. La foresta era un'abbondante fonte di nutrimento più che sostanziosi e avrebbe potuto mangiarli senza problemi.
Quando finì, uscì e si dirise verso il torrente, luogo di ritrovo con Ghuar e Yljo. Diede un'ultima occhiata al paesaggio imprimendolo nella memoria avendo l'impressione che non sarebbe ripassata da quelle parti tanto presto.

-Continua a seguire il corso del torrente che si collega con un'altro fiume e arriverai alla foce di quest'ultimo che si trova piuttosto distante dalle due città elfiche più vicine. Attenta, però, che la foce è a delta ed è molto vasta, quindi potresti avvicinarti troppo a loro.- le indicò la strada il capovillaggio.
-Terrò conto del vostro consiglio. Vi ringrazio molto per tutto.-
-Tranquilla. Ci voleva qualche novità. Però non posso dirti altro. Sono le uniche informazioni in mio possesso e nessuno di noi si è mai addentrato nel territorio degli elfi.-
-Non fa niente. Avete fatto già abbastanza per me e vi ringrazio moltissimo. Per il resto, cercherò di cavarmela come posso.-
Detto ciò, Yljo si avvicinò per abbracciarla e augurarle buon viaggio. La ragazza si allontanò salutando tutti con la mano mentre piano piano li vide sempre più lontani finché fu possibile per poi voltarsi e proseguire il suo viaggio.

L'umana era partita già da un po' di tempo e gli Huyé stavano svolgendo le loro faccende quotidiane.
Ghuar era dinanzi alla sua abitazione ed era intento ad osservare il paesaggio circostante dalla rupe.Alzò lo sguardo verso il cielo dove il sole brillava ancora alto. Era pensieroso. Poi sospirò e proferì la seguente frase:
-Che possa davvero cambiare tutto.- e rientrò nella sua capanna.

Erano passati alcuni giorni dalla sua partenza dal villaggio degli Huyé. Aveva ripreso il ritmo giusto ed era come durante l'inizio del viaggio, con alcune differenze: il paesaggio e il clima non cambiavano più, sapeva bene come procurarsi del cibo e come proseguire indisturbata mentre prima era passata tra la foresta oscura e il deserto torrido inalzando sempre una barriera con Kara e veniva aiutata da Meas per il resto.
Adesso seguiva il corso del fiume e si faceva un bagno, per la sua felicità, ogni sera e durante le pause per mangiare studiava l'elfico. In sogno incontrava costantemente l'amica e si svegliava all'alba per poi partire a breve. Al tramonto si fermava accampandosi subito.
Ogni giorno era sempre la stessa storia e, sinceramente, era un po' stufa di quella monotonia. Aveva bisogno di qualche novità. Ora capiva come potessero minimamente sentirsi gli Huyé nella loro quotidianità.
Trascorsero poco più di tre settimane prima che raggiungesse la prima ramificazione del fiume. Nel sogni Meas le aveva detto di seguire sempre la riva a sinistra e così fece. Era felice di quel piccolo cambiamento che le indicava che stava quasi per raggiungere l'oceano. La sua amica le aveva detto che con quell'andamento avrebbe impiegato dieci giorni per arrivare a destinazione.
Dopo otto giorni intravide dei massi sulla superficie dell'acqua. Si avvicinò e constatò che, incredibilmente, quel tratto del fiume non era molto profondi. Osservò meglio le rocce in rilievo. Ci si poteva camminare tranquillamente senza il rischio di posare il piede in acqua, dato che erano poco distanti tra loro. Erano posizionati in modo tale da passare da una riva all'altra come una strada o un ponte ed erano abbastanza per farci marciare tre persone alla volta.
Simyf si avvicinò a dei cespugli e vi lasciò lì vicino i suoi bagagli. Si dirise di nuovo verso il fiume e si tolse gli stivali. La emozionava il fatto di essere in diretto contatto con la terra e iniziò a saltellare sui massi come una bambina. Notò che erano un po' bagnati e questo contatto le piaceva ancora di più.
Continuò a saltare qua e là ridendo allegra come non faceva da troppo tempo Poi, quando poggiò un piede su un masso ai margini della "strada", scivolò, dato che era più umido, e cadde in acqua lanciando un urlo. Però la ragazza non sprofondò nel fiume perché quel tratto non era tanto profondo, tanto che poteva sederci tranquillamente.
Dopo qualche attimo di smarrimento, cominciò a ridere senza un vero motivo, forse divertita dalla propria sbadattagine. All'improvviso le venne un'idea un po' malsana. Immerse le mani a coppa nell'acqua e se ne spruzzò un po' in faccia. Lo ripetè varie volte e quando si rese conto di aver agito stupidamente e anche che il suo gesto fosse un tantino infantile, smise.
Era totalmente bagnata, quindi non poteva proseguire nel suo cammino, perciò si tolse i vestiti mettendoli ad asciugare. Il sole era andora alto, di conseguenza si sarebbero asciugati presto.
Intanto si immerse ancora nel fiume per un bagno anticipato e pensò. In quei giorni aveva accumulato parecchio stress per l'ansia di arrivare presto alla costa. Anche se stava perdendo tempo rimanendo là, in fondo non era un fatto tanto negativo perché aveva scaricato tutto quel peso sentendosi più libera, leggera e soprattutto rilassata.
E questo pensiero non poteva far altro che renderla felice e sorridente.

Si era allontanatò dalla propria dimora per allenarsi e aveva lasciato il proprio destriero per proseguire indisturbato nella foresta. Intorno a lui era tutto silenzioso e cercò di non muoversi troppo rumorosamente, esattamente come gli avevano insegnato.
Scattò sull'attenti quando sentì un insolito fruscio. Si guardò attorno e non vide nulla di anomalo.Allora provò a individuare la provenienza di quel suono, ma, essendo durato appena un istante,  non riuscì a localizzarlo.
Poi sentì altri rumori e li seguì vedendo che gli alberi si stavano diradando. Più camminava e più si convinceva che quei suoni fossero in realtà delle risate. Era una voce femminile, però diversa da quelle che conosceva, mai sentita prima.
Era piuttosto dubbioso.
In seguito scorse tra le piante un fiume, senz'altro si trattava di Orvamat, uno dei quattro corsi d'acqua principali di quelle Terre, dato che nei paraggi non c'era un fiume di tali dimensioni oltre a questi.
E la vide.
Era un'umana e stava saltellando sui massi come una bambina, con la differenza che la ragazza, all'apparenza di 18 anni, si muoveva con un'eleganza e con un'agilità particolari, che non si vedono spesso e che non riuscì a riconoscere.
Continuò a guardarla con i suoi occhi viola senza spostarsi dalla sua posizione anche mentre lei si cadde nel fiume, si spruzzava l'acqua in faccia e usciva con una certa curiositò e un pizzico di interesse. Quando stava per spogliarsi, si girò e si allontanò silenziosamente.
Non era il caso di spiarla ancora. Doveva ammettere, però, che lo incuriosiva e che lo attraeva in un modo strano che non comprendeva. Raggiunse il suo destriero e a quel punto si chiese se mai potesse rivederla e, chissà, forse anche conoscerla.

*cit. One Piece.

Angolo autrice:

Finalmente ho pubblicato questo strabenedettissimo capitolo!!! XDD
Scusate se ho ritardato, ma avevo da fare, come sempre XP, ma credo che ne è valsa la pena.
E perché? vi chiederete...
Ebbene, lo dico perché finalmente, dopo tanto tempo, è arrivato lui!!! XDD
Non vedevo l'ora di farlo entrare in scena e adesso sono realizzata! ^-^
Indovinello: sapete chi è questo lui ?? n.n E poi ci sono altri interrogativi sparsi per la storia. :)
Vediamo in quanti lo/li scopriranno/intuiranno/capiranno...
Aster: Mi sa che nessuno lo saprà mai. u.u
Io: Non mi rompere!!! è____é
Aster: E perché no? è_é
Io: Perché non centri un fico secco con la mia storia! è____________é
Aster: Io centro SEMPRE!!! ù_______ù
Io: Per colpa tua sono stata attaccata dall'asterite! è____é
Aster: Ma non sono una malattia!!! >_____<
Io: Colpa tua ! u___u
Aster: ç_____ç
Uffa! Aster rompe sempre e comunque! è__é
Ritornando alla storia, sono felicissima di aver smosso un po' le acque e lo sono ancora di più nell'attesa di farvi leggere il prossimo capitolo!!! ^____^
Un po' di azione mancava in questa storia che sembra un po' noiosa, ma credetemi quando dico che l'attesa sarà ben premiata! ^____^
Ringrazio tutti coloro che hanno letto, soprattutto Eri Reila e Kaika che hanno recensito lo scorso capitolo e spero che questo vi piaciuto. :D
Alla prossima e bacioni! X^
Ciao! XD ^-^
  
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