Anime & Manga > Full Metal Alchemist
Segui la storia  |       
Autore: Ezzy O    18/07/2011    4 recensioni
-Io credo che sarebbe emozionante conoscere un alchimista.- mormorò Winry quasi in trance.
Havoc, con un lieve sorriso, si accostò a lei:- Diffidate, signorina!- le consigliò –Sono tutti uguali, esseri spregevoli e bugiardi, quei mostri non meritano che una cosa sola…
Lanciò la sigaretta fuori bordo, Winry la osservò toccare la superficie e sparire tra i flutti, poi, prendendole la spalla, il giovane tenente la costrinse a girarsi e a fissarlo negli occhi.
-Poca corda e caduta sorda.- terminò.
Una fanciulla desiderosa di avventura, due fratelli in cerca di un passato, un alchimista ambizioso e una ciurma maledetta; chi sarà il vincitore, tra le isole del Caribbean?
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Caribbean's Alchemists
Caribbean’s Alchemists
La maledizione dell’Acqua Rossa






1.    Otto anni dopo…

Fu la luce a svegliarla, un debole chiarore, cha faceva capolino fra le fessure delle imposte; il resto della stanza era ancora immerso in quel buio caldo, pulsante di sogni e respiri.
Winry aprì gli occhi, uno per volta, senza fretta, mettendo a fuoco le tendine ricamate che circondavano il suo letto: aveva sognato, quella notte, la nave rossa che si allontanava nella nebbia, il volto di Edward…
Sospirò, e quasi senza accorgersene la sua mano scivolò verso il collo perlato della ragazza, fino a toccare il freddo metallo di una catena; il medaglione con la croce e il serpente spariva poco più in basso, appena sotto la scollatura della camicia da notte.
Un forte bussare alla porta la svegliò del tutto.
-Winry?- la voce di Huges le giunse alle orecchie –Winry, sei presentabile?
La ragazza afferrò in fratta la vestaglia, cercando di sistemarsi i capelli aggrovigliati.
-Winry? Posso entrare?- chiese ancora Huges.
Allacciò il cordone della vestaglia:- Sì, zio!
La porta si spalancò, spazzando via l’aria viziata della stanza, e il governatore fece il suo ingresso, accompagnato da un paio di cameriere.
Ridacchiò, vedendo l’abbigliamento della pupilla:- In camicia da notte a quest’ora?
Come a rimarcare le sue parole, una delle domestiche si affrettò a spalancare le persiane; la luce di un sole già alto all’orizzonte inondò la camera.
-E’ una giornata stupenda, non trovi?- continuò l’uomo –E ho un regalo per te!
Fece un cenno alla donna dietro di lui, che avanzò con un enorme pacco stretto fra le mani; Huges tolse il coperchio, rivelando un bellissimo abito color crema, con i bordi di pizzo finemente ricamati.
Winry rimase senza fiato.
-E’… è magnifico!- mormorò, sollevandolo con delicatezza, quasi fosse di cristallo.
-Sapevo che ti sarebbe piaciuto!
-Grazie zio!- si stava dirigendo verso il paravento, ansiosa di provarlo, quando le venne un sospetto –E, se posso, qual è l’occasione?
Huges la guardò con l’aria più innocente del mondo:- A un tutore serve un’occasione per venerare la pupilla?
La ragazza sorrise e scomparve dietro i pannelli di legno con la cameriera che aveva portato la scatola.
-In realtà,- il governatore dette un colpo di tosse –Speravo che l’avresti indossato alla cerimonia di oggi…
-Cerimonia?- il sospetto fece di nuovo capolino nei pensieri della ragazza.
-Quella per la promozione del capitano Havoc…
Winry sbuffò: era sicura che ci fosse dietro qualcosa.
-Anzi, ora il commodoro Havoc!- continuò Huges –Un vero gentiluomo, non ti pare?
Alla ragazza in quel momento pareva soltanto che il corsetto stesse stritolando i polmoni, odiava quell’affare come nient’altro al mondo; all’ennesimo strappo delle corde non poté fare a meno di gemere per il dolore.
-Winry?- chiese il suo tutore –Tutto bene?
Per niente, la ragazza si sentiva mancare il fiato:- E’… difficile da spiegare…
-A me l’hanno dato come la moda di Central City!
-Beh, le donne di Central City avranno imparato a non respirare…- commentò Winry.
Un leggero bussare alla porta annunciò il maggiordomo:- Padrone,- disse –E’ arrivato!

Il ticchettio del pendolo era quasi assordante, una ritmata, esasperante sinfonia di “tlac… tlac…”; il ragazzo nel soggiorno teneva gli occhi fissi sul pesante disco di bronzo, certo che alla fine l’avrebbe ipnotizzato.
Solo quando il lungo pacco che portava rischiò di sfracellarsi sul pavimento, ritornò alla realtà, ma solo per qualche secondo: si fregò con le sue mani appena il candelabro a muro entrò nel suo campo visivo. Doveva essere un metallo magnifico, così liscio, così finemente decorato…
Allungò la mano destra, il sole fece brillare qualcosa di metallico sotto la manica.
Chissà quanto era resisten…
Non aveva ancora finito di formulare il pensiero che si ritrovò uno dei bracci d’argento in mano.
-Ops…
Proprio in quel momento cominciarono a sentirsi i primi passi che scendevano dalle scale, e prima che il governatore lo salutasse, il ragazzo aveva già fatto scivolare il rottame nel portaombrelli e ringraziato questi ultimi di esistere.
-Lieto di rivedervi, signor Elric!- Huges gli andò incontro raggiante.
-Buongiorno signore!- cercando di scordare il candelabro, Edward Elric sorrise –Ho il vostro ordine.
Aprì il pacco, rivelando uno stocco nuovo di zecca, così perfetto che sembrava appena uscito dalla fornace del fabbro; il governatore lo sollevò delicatamente, come se temesse di spezzarlo, e con la stessa delicatezza fece scivolare via la fodera.
-La lama è in acciaio damasco,- spiegò il biondo, mentre il cliente esaminava la sua opera –E ha intarsi di oro filigranato nell’elsa.
Tese le braccia:- Permettete?
Con un sorriso il governatore gliela porse, dal suo sguardo si capiva che era già molto soddisfatto del lavoro, ma Edward volle dargli un’ultima dimostrazione.
-Perfettamente bilanciata,- si vantò, tenendola in equilibrio vicino all’elsa- Codoro e lama hanno quasi uguale spessore!
E con una piccola giravolta, la spada fu di nuovo nelle mani di Huges.
-Stupenda!- la rinfoderò –Veramente stupenda, il commodoro Havoc sarà molto felice di averla!
Con un sorriso il giovane la ripose nell’astuccio.
-Il signor Armstrong ha davvero un apprendista impareggiabile!- il governatore gli strinse la mano –Portategli i miei saluti!
-Certamente, a un fabbro fa sempre piacere che un lavoro sia apprezzato…
Uno scalpiccio sui gradini di marmo interruppe la frase del giovane; i due uomini si voltarono, ammirando Winry, che scendeva le scale, un po’ impacciata, con addosso il vestito nuovo.
-Winry,- sospirò il governatore –Sei bella oltre ogni dire!
Edward non fu mai più tanto d’accordo su un’affermazione come in quel momento, quando la ragazza si girò e lo scorse; le guance illuminate, il sorriso radioso di lei, credeva gli sarebbero bastati per una vita intera.
-Ed! Ma che piacere!- Anche a costo di inciampare, la giovane scese quasi di corsa, per andare incontro al suo migliore amico.
-Proprio stanotte ti ho sognato!- disse, superando l’ultimo gradino.
Le gote del ragazzo divennero rosso fuoco:- Sognato me?- quanto ci aveva sperato negli ultimi anni…
-Il nostro primo incontro, ricordi?
-Come dimenticare, signorina Rockbell?
“Noooooo!” una vocina cominciò a trapanargli il cervello “Lo sai che lo odia, chiamala Winry!!”
-Ed, quante volte devo chiederti di chiamarmi Winry?- rise lei.
“Chiamala Winry!!!”
-…Un’altra ancora, signorina Rockbell, come al solito.
“… Idiota…”
Il viso della ragazza si fece duro, senza più un briciolo di gioia, delusa.
-Vedi?- disse Huges –Lui almeno ha il senso di ciò che è giusto! Via, ora dobbiamo proprio andare…
Uscì dalla villa, accompagnato dal maggiordomo che, impeccabile come sempre, teneva sottobraccio la spada per Havoc.
Winry guardò il ragazzo:- Ossequi, signor Elric…- lo salutò, gelida.
Lui non poté far altro che vederla uscire dalla porta, nel suo portamento fiero e indignato, mentre il suo cuore si stringeva in una morsa ghiacciata.
“Idiota!” ripeté la vocina.
Le diede ragione.
Si affacciò alla porta, osservandola mentre saliva sulla carrozza, i cavalli partivano nitrendo e il suo volto si perdeva nella polvere.
-Ossequi… Winry…- mormorò.

Aria di mare, vento sulla faccia e ciocche di capelli che gli danzavano davanti agli occhi… Poteva desiderare altro? Sì, la barca faceva acqua, e aveva molti dubbi di riuscire a entrare in porto, non aveva soldi né una donna, neppure una bottiglia di rum, anche mezza vuota…
Sospirò: quanto era difficile il suo mestiere!
L’ennesimo preoccupante gorgoglio si fece strada fra le tavole dello scafo.
L’uomo capì che se voleva rimettere i piedi a terra avrebbe dovuto darsi da fare; saltò agilmente giù dal pennone, cercando il secchio che doveva essere rimasto vicino alla vela di ricambio… o forse vicino alla scotta…
Lo trovò infilato sotto una panca a prua, e subito cominciò a buttare fuori l’acqua, contando che le correnti gli facessero mantenere la rotta giusta. Sarebbe stato davvero molto spiacevole spiaccicarsi su uno scoglio, ma finora la fortuna non lo aveva abbandonato del tutto, e sperava non lo facesse proprio in quel momento.
Mentre l’acqua si mischiava alla spuma del mare, un luccichio attirò la sua attenzione; sollevò lo sguardo, incontrando un paio di bracciali d’acciaio, che inerti penzolavano alle braccia del loro padrone. Anche se lontano, l’uomo sapeva che sul metallo erano incisi simboli alchemici.
Si tolse il cappello, salutando il cadavere dell’impiccato.
Al collo del morto era appeso un cartello di legno, consumato dal vento e dal mare almeno quanto il suo sostegno: “Dies ist eine Warnung, Alchemisten!”*
Sorrise.
Che incredibile ironia.
Anche se aveva l’intenzione di non dare nell’occhio, la sua entrata in porto sicuramente non passò inosservata: fu un vecchio marinaio, intento a pescare, che notò per primo il secchio galleggiante, il quale si muoveva lemme lemme attaccato a una corda; alzò gli occhi, sbalordito, e con lui molti altri si girarono, sicuri che avrebbero per sempre ricordato quell’uomo dal viso modellato dal mare, l’uomo che entrò a Reesembool fiero sul pennone di una barca già affondata.
Lui, infischiandosene degli sguardi tutt’intorno, senza una piega, mise tranquillamente piede sul molo, giusto un attimo prima che so scafo si arenasse sull’ormai basso fondale.
Si complimentò con se stesso per l’approdo perfetto, uno dei migliori della sua vita; stava già allontanandosi dallo sfortunato relitto, quando andò letteralmente a sbattere contro il capitano di porto, deciso a non farlo passare.
-Fermo dove siete, voi!- gli intimò.
Con un sospiro trattenuto, il nuovo arrivato si voltò, sperando che quel seccatore non la tirasse per le lunghe.
-Uno scellino, per ormeggiare la barca al molo!- gli disse additando la direzione in cui veniva il marinaio.
Lui guardò prima il funzionario, poi il pennone che sporgeva dall’acqua, entrambi con la stessa aria interrogativa: tra tanti termini, la sua entrata non l’avrebbe definita proprio un ormeggio, un atterraggio di fortuna, forse!
Fece per andarsene, ma l’altro continuò a bloccargli il passaggio.
-Mi occorre anche il vostro nome!- disse, autoritario.
Il marinaio capì che se voleva concludere la sua spedizione, avrebbe prima dovuto sbarazzarsi di quel gallinaccio.
Tirò fuori qualche moneta dalla tasca:- Vogliamo fare tre scellini, e lasciar perdere il nome?
Il gallinaccio lo guardò imbarazzato, ma solo per qualche secondo, giusto per chiudere il registro e passare oltre.
-Ben venuto a Reesembool, signor Müller!**
L’uomo lo salutò con un inchino beffardo, e mentre si allontanava dal porto, rimirò il borsellino del gallinaccio: gli sembrava più che giusto prenderselo, come rimborso dei suoi tre scellini.
Ridacchiò.
La giornata cominciava nel migliore dei modi…

* "Questo è un avvertimento, alchimisti!"
** Un po' come Smith in Inghilterra, Müller è il cognome più diffuso in Germania.

Ringrazio tutti quelli che seguono questa fic: non mi aspettavo così tanto successo già dal primo capitolo! ^^
E ora le recensioni, in ordine cornologico:

YaMiNoLaDy: Grazie, era un po' che ci pensavo a fare questa fic! ^^ Eh, sì, non c'era altro modo per sistemare Huges, e volevo assolutamente Scar come Gibs <3

LaUrA43587: Già tra i preferiti? Ma è fantastico! :D Sono proprio contenta! In quache modo spero di sistemare altrettanto bene tutti gli altri personaggi, anche se inevitabilmente alcuni saranno solo comparse... ç_ç

Juliet___Albaran: Grazie, sono molto contenta che la aprezzi! ^^ Sì, Ed sarà Will, per Jack ho in mente qualcun'altro, ma non verrà rivelato fino al prossimo cap (come sono crudele, ih ih ih! *w*) Mi dispiace per non ave aggiornato subito, ma ho avuto un po' da fare! Comunque, prometto di aggiornare prima il prossimo cappi!

Silvery Lugia: Davvero non l'hai mai visto? O.O Te lo consglio: è una risata dietro l'altra! Certo, il quarto (e forse anche quinto/sesto) potevano risparmiarselo, ma i primi tre sono i miei film preferiti da non so quanto tempo... dopo "la leggenda del pianista sull'oceano", ma ehi, sempre di mare si parla! XD

Skander O: "POTC"=.=? POTC?!? Ma non puoi farmi un acronimo di "Pirates of the Caribbean"!!! Sei tremendo! :-P

  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Full Metal Alchemist / Vai alla pagina dell'autore: Ezzy O