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Autore: Franky93    18/07/2011    1 recensioni
Alex è un semplice ragazzo di 15 anni, con la passione per i Pokémon fin da quando era piccolo. Un bel giorno, riceve dal Professor Elm il compito di completare il Pokédex e, insieme al suo Starter, partirà per Johto non solo con lo scopo di aiutare il Prof., ma anche per poter diventare uno dei migliori Allenatori della Regione. Riuscirà questo giovane a perseguire il suo obiettivo fino alla fine? [Basata sulla trama di Heart Gold e Soul Silver; Personaggi originali]
Genere: Avventura, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Videogioco
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Cap.11:
Pensioni e ragazze curiose

La mattina seguente, i nostri amici proseguirono per il Percorso 34, che a parte qualche Allenatore nei paraggi, non fu molto difficile da attraversare, e Alex fu al settimo cielo nel vedere che Fiordoropoli era vicina… Peccato che l’attenzione di tutti fu catturata dall’insegna di un edificio che si poteva vedere sullo stesso percorso, sulla quale vi era scritto “Pensione Pokémon”.

-Una Pensione per Pokémon? Ora le ho viste tutte- disse Alex.

-A vederla così non si direbbe tanto una pensione- aggiunse Matt.

-Scusate se vi interrompo, ragazzi, ma di cosa si occupa esattamente una Pensione Pokémon?- chiese Dylan.

-Semplice, nel caso un Allenatore debba viaggiare molto, i due che la gestiscono possono occuparsi dell'allevamento di due dei suoi Pokémon mentre è via.- spiegò Fran –E alcune volte capita che i due Pokèmon accuditi abbiano un Uovo, che l’Allenatore può ricevere quando viene ritirare la coppia.-

-Oh, capisco… però non credo che sia anche il caso di Riolu.-

-In che senso, Dylan?-

-Ecco, Fran… è una lunga storia…-

-Vorrà dire che me la racconterai più tardi, se ti va.-

-Ma certo… per me va bene.-

-Ehm… scusate se vi interrompo, ma che ne dite se diamo un’occhiata veloce a questo posto?- suggerì Alex, curioso.

-Si, buona idea.- rispose Matt.

E presa questa decisione, i quattro bussarono alla porta, dietro la quale furono accolti da una coppia di anziani, che non appena li videro e notarono che erano Allenatori, e si diedero subito da fare per farli accomodare come si deve. L’interno dell’abitazione era modesto ma confortevole, e oltre ad un bancone con tanto di cassa, si poteva notare un’uscita che dava sul giardino di fianco, un luogo ideale per far allevare i Pokémon all’aperto. E mentre i ragazzi guardavano affascinati il giardino, dall’aria molto ben curata, l’anziana moglie non poté che offrire loro del buon tè verde.

-Però, si presenta bene come Pensione.- disse Alex.

-Confermo, sembra parecchio accogliente.- aggiunse Matt.

-E questo tè è delizioso!- disse invece Fran, sorseggiando quella buona bevanda dalla tazzina –Davvero delizioso!-

-Scommetto che lavorate sodo per far si che i Pokémon degli Allenatori in viaggio crescano bene.- azzardò Dylan –Ho forse ragione?-

-Non ti sbagli affatto, giovanotto.- rispose l’anziano –E sappi che per noi è sempre un piacere aiutare i giovani Allenatori, perché così facendo svolgiamo una vera e propria attività no profit, la cui unica vera ricompensa è quella di esserci resi utili per far si che i loro Pokémon diventino molto più maturi e forti.-

-Peccato però che molti di questi Allenatori preferiscano allenare a modo loro, piuttosto che affidarli a due veri specialisti come noi…- disse tristemente la consorte –E questo non ha fatto altro che peggiorare le cose, dato che senza clienti non possiamo mandare avanti la baracca… in più, visto che non siamo più gli energici allevatori di un tempo, non sappiamo proprio a chi potremmo affidare la Pensione quando noi non ci saremo più…-

-Ma no… non si abbatta così, signora.- la consolò Alex –Sono sicuro che troveremo una soluzione a questo problema.-

-Ben detto, Al.- gli fece eco Matt –Come si dice in casi come questo, “Non fasciamoci la testa prima di essercela rotta”. A tutto c’è una soluzione, e basterà solo trovare quella giusta.-

-E scommetto che hai già qualche idea, vero?- domandò Fran.

-Certo che si, e sento che sarà un’idea grandiosa.- rispose con tono fiero e sicuro di sé il chitarrista

-Io invece non so perché, ma sento che non sarà così.- disse invece Dylan.

-Rio-Rio- lo appoggiò il piccolo Pokémon, salendogli in spalla.

-Sii fiducioso, Dylan, magari sarà una trovata fantastica!- gli disse Alex.

Ma dal giorno seguente, nonostante tutte le speranze riposte, l’idea grandiosa di Matt si rivelò una vera cavolata, dato che consisteva nell’andare in giro per il percorso a distribuire dei volantini con su scritto “Cercasi Assistente per la Pensione Pokémon”, ed è inutile dire che la maggior parte dei volantini fu usata come carta utile per avvolgerci dentro il pesce. Risultato, in una sola settimana di volantinaggio quasi nessuno si fece vivo alla Pensione, ma entrambi gli anziani proprietari apprezzarono comunque il gesto generoso e ricompensarono il chitarrista con un Uovo Pokémon giallo e nero, ricompensa che il ragazzo accettò di buon grado prima di riprendere il viaggio.

-“Una trovata fantastica”, eh? Bello schifo…- sbottò Dylan.

-Perdonami…- replicò Alex, con il morale a terra -Mi sono lasciato trasportare troppo dal suo entusiasmo…-

-Ma dove ho sbagliato, dico io?- si domandò Matt –Eppure mi sembrava una buona idea per rilanciare la Pensione…-

-E invece non abbiamo combinato nulla…- sentenziò Fran, delusa

-Rio…- eh si, persino il Pokémon Emanazione era giù di corda.

-Non dire così!- la corresse il musico –Io almeno ci ho guadagnato un Uovo Pokémon, visto il mio impegno!-

-Ehi, voi quattro!- disse una voce sconosciuta –Come mai quei musi così lunghi? Sorridete, la vita è troppo bella per essere vissuta in modo triste e per nulla sereno, ih ih ih!- aggiunse con tono allegro.

-Uh? Chi ha parlato?- domandò Alex, per poi guardare in avanti con gli altri e notare una ragazza dal viso molto carino, incorniciato da una cascata di capelli rossi lunghi fino a metà spalle e due occhi castani dall’aria quasi tenera, vestita con un candido abitino con gonna, che consentiva a darle un’aria elegante –Oh, salve…- rispose il moro dagli occhi verdi, ancora un po’ triste.

-Fiordoropoli è una città allegra, sapete?- disse la rossa, facendo una piccola piroetta su sé stessa –Se entrate con queste facce di sicuro non farete una bella figura… ah, io mi chiamo Amy, piacere di conoscervi!- aggiunse, per poi presentarsi ai quattro.

-Ah, piacere, io sono Alex.-

-Io sono Matt.-

-Mi chiamo Dylan, piacere.-

-E io sono Fran. Scusa la domanda, ma per caso fai parte di un comitato d’accoglienza per la città?-

-Eh? Oh, no, tranquilla, sono solo una di passaggio, e se vi ho rivolto la parola è perché mi sembravate parecchio giù di corda e così ho pensato “Perché non risollevargli il morale con un bel sorriso?”-

-Beh, hai avuto un ottima idea, grazie tante.-

-Di nulla, Alex. Oh, e se volete, vi porto a fare un giro per la città tutti insieme, che ne dite?-

-Ok, se proprio vuoi…-

E per il pomeriggio che seguì, i quattro, guidati da quella curiosa ragazza, ebbero modo di visitare come si deve Fiordoropoli, conosciuta anche come “La festosa città dall’opulente fascino”, dato che si presentava come una città allegra e piena di vita, dato che vi si potevano trovare un sacco di negozi nonché il tanto famoso Centro Commerciale di Fiordoropoli, sempre ben fornito.

-Devo ammetterlo, questa città è fantastica!- disse Alex.

-Puoi dirlo forte, amico mio.- aggiunse Matt.

-E io sono contenta di esserci venuta proprio oggi!- cinguettò Fran.

-Ma il merito di tutto va ad Amy, visto che senza lei non avremmo avuto modo di scoprire il fascino di questa città.- concluse Dylan.

-Oh… mi sento lusingata.- disse l’interpellata –Ma a dire il vero non ho fatto nulla di che… sul serio.- aggiunse, sorridendo –Beh, è meglio che vada, ora… sapete, ho un certo impegno ad Amarantopoli a cui non posso mancare- disse infine, cominciando ad avviarsi –Spero di rivedervi presto, ciao ciao!-

E senza dire più nulla, la rossa se ne andò, lasciando soli i quattro, che nonostante l’essersi salutati così presto con lei, decisero comunque di proseguire tranquillamente il tour della città, arrivando davanti ad un’imponente costruzione, con tanto di antenna parabolica sul tetto e recante la scritta “Torre Radio”.

-“Torre Radio”? E che sarebbe?- domandò Alex.

-Se non sbaglio, deve essere la sede dei vari programmi che fanno alla radio ogni giorno.- spiegò Matt –E sempre se non mi sbaglio, stanno cercando un cantautore che possa condurre uno di quelli.-

-E il provino di cui mi parlasti si dovrebbe tenere proprio lì?-

-Esatto, Al, e adesso che ho raggiunto la sede, posso anche andare a chiedere il colloquio.-

-Perché invece non ci diamo anche un’occhiata?- propose Fran.

-Ottima idea.- aggiunse Dylan

E fu così che i quattro entrarono alla Torre Radio, rimanendo estasiati da come si presentavano sia la reception che i primi piani, molto ben ordinati e pieni di uffici e Dj. Raggiunto il secondo piano, Matt vi si fermò per affrontare il suo colloquio, mentre Alex e gli altri rimasero alla reception, e una delle segretarie ne approfittò per dare un piccolo questionario al moro.

-Uh? E di questo che cosa ne faccio?- chiese il nativo di Foglianova.

-È semplice, devi solo rispondere alle domande proposte, e se rispondi bene riceverai un bel premio.- spiegò l’addetta.

-Ah, davvero? Se è cosi, ok.- concluse l’Allenatore, compilando velocemente il questionario e restituendolo alla donna, che poi lo analizzò.

-Perfetto, hai risposto con successo a tutte e cinque le domande, e come premio ti meriti questa Scheda Radio.- disse, dando una piccola schedina elettronica al ragazzo –Installandola sul tuo PokéGear potrai sintonizzarti e sentire tutti i programmi della nostra radio.-

-Oh, grazie.-

-E adesso, che si fa?- domandò Fran

-Semplice, facciamo tappa al Centro Pokémon per riposare e poi cerchiamo la Palestra di questa città.- rispose Dylan –Così il nostro amico potrà avere occasione di conquistare la sua terza Medaglia.-

-E come facciamo con Matt?-

-Questo è ancora più semplice. Gli mandiamo un messaggio tramite PokèGear su dove siamo, cosi saprà dove trovarci-

-Dylan, lo sai che ne sai una più del diavolo?-

-Modestamente…-

-Ehi, voi, se state cercando la Palestra avete trovato la persona giusta, dato che sono io che la gestisco.- fece capolino una ragazza probabilmente coetanea di Fran, alta, dai capelli e gli occhi rosa, vestita con una camicetta a mezze maniche bianca dai bordi rossi e un paio di pantaloncini corti blu –Mi chiamo Chiara, molto piacere!-

-Oh, lieto di conoscerla, signorina Capopalestra, io sono Alex, e credo di essere il tuo prossimo sfidante.- si presentò il moro.

-Uhm… non mi aspettavo uno sfidante cosi carino, sai?- lo squadrò per bene la ragazza -Ad ogni modo, se vuoi sfidarmi, la mia Palestra si trova subito dopo il Centro Commerciale… oh, che sbadata, dovrei già essere là! Ma non fa nulla, visto che ci metterò un attimo per ritornarci. A più tardi!- disse poi, uscendo molto in fretta dall’edificio della Torre Radio.

-Meglio se andiamo, non è vero?- chiese la padroncina di Riolu.

-Ma certo, anche subito.- risposero all’unisono Dylan e Alex.

Una volta lasciata la Torre Radio e dopo aver mandato un messaggio a Matt, i tre si recarono subito alla Palestra di Fiordoropoli, e una volta entrati, videro che all’interno c’era solo un normalissimo campo di lotta, e Chiara era dall’altra parte.

-Ben arrivato, Alex.- disse -Come puoi vedere, la cui presente “Ragazza incredibilmente carina” è lieta di accettare la tua sfida!-

-Non vedevo l’ora.- rispose lui, sorridendo –Si comincia!-

Fine Cap.11
   
 
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