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Autore: Silvia_sic    18/07/2011    1 recensioni
...Incontrai finalmente i suoi occhi, il cuore mi mancò di un battito. Che sguardo! Mi travolse tutta in un colpo, facendomi sentire stordita...
Quegli occhi, così profondi, scuri come l'ossidiana mi inghiottirono completamente. Aveva uno sguardo magnetico e profondamente dannato...
Fu quella la prima impressione che ebbi di lui...
Dannato...
Genere: Introspettivo, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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tutta la verità

Capitolo 6: Tutta la verità

Il mio desiderio si era realizzato: Stare con lui. Io e Joe da soli, insieme. Mi accoccolai accanto a lui, cullata dal suo abbraccio forte e sicuro.


-Ma ora puoi sapere cosa penso sempre?- gli domandai leggermente imbarazzata per la situazione.


-No, non tutto! Solo i tuoi desideri, le tue preoccupazioni e altre piccole cose che mi servono per cercare di renderti felice...- Fui sollevata da quella risposta, ero abbastanza riservata e non mi piaceva l'idea che una persona potesse leggere qualunque mio pensiero.


-Posso smettere quando vuoi... Ho capito che non ti attizza l'idea!- esclamò ridendo. Mi staccai dal suo abbraccio spingendolo indietro, facendolo cadere con la schiena a terra.


-Bhè... allora finiscila! Non posso sempre controllare i miei pensieri! Usa il tuo “super potere” solo quando è necessario!- esclamai facendo la finta offesa.


-Ogni tuo desiderio è un ordine!- disse prendendomi per i fondelli. A volte era proprio antipatico, ma era proprio quello che mi piaceva di lui!


-Bene! Lo hai detto tu! Non ho intenzione di starmene nel giardino tutto il giorno! Io voglio vedere la tua scuola!- enunciai appoggiandomi completamente sulla sua ultima affermazione.


Lui si issò seduto, guardandomi negli occhi, sbalordito.

-Ma non si può! Non sei un angelo!-


-Guarda che le regole non piacciono nemmeno a me! Mi spaccerò per una dolce angioletta!- dissi sorridendo e sbattendo le ciglia come un personaggio dei cartoni animati.


-Forse una perfida diavoletta! Comunque... va bene!- esclamò cedendo alle mie preghiere. Si alzò in piedi, tendendomi una mano per aiutarmi ad alzarmi.


Ero felicissima! Non smettevo di sorridere! Quello era il giorno più bello della mia vita! Non vedevo l'ora di tornare a casa e dire tutto a Miri!


Joe mi portò all'interno della sua scuola e mi fece da guida tra i corridoi spiegandomi tutti gli studi che facevano loro angeli.


Era davvero meraviglioso! In tutto l'edificio c'era un clima di serenità stupendo. E c'erano anche molti angeli che correvano lungo i corridoi per arrivare in tempo alle varie lezioni. Passammo tutta la giornata a visitare la scuola, mi sentivo benissimo in sua compagnia! Mi divertivo da matti


Joe mi spiegò anche tutte le singole materie che studiavano, c'erano: umanes (la prima materia che si studiava per diventare angeli custodi. Infatti consisteva nel trovare il proprio umano), lo studio dei sogni e dei desideri, storia antica degli angeli, telepatia e volo!


Come ultima tappa, entrammo in un aula dove i piccoli angeli imparavano a volare! Erano stupendi! Avevano delle piccole ali piumate, candide come la neve e sembravano morbidissime! Quegli angioletti erano dolcissimi e con loro c'era un angelo adulto con delle ali molto più possenti! Quanto mi sarebbe piaciuto volare con loro e avere quelle splendide ali!


-Anche tu hai le ali come quello?- gli chiesi a bassa voce indicando con la testa l'insegnante di volo.


-Non proprio... Io ho le ali un po' più grandi...-


-Più grandi di quelle?!- domandai sbalordita, notando che quell'angelo aveva già delle ali molto ampie.


-Sì. Ho una corporatura più possente perciò mi servono delle ali abbastanza grandi da compensare il mio peso.- mi spiegò, continuando a guardare gli angioletti volare. In effetti aveva una corporatura possente e muscolosa... Davvero niente male!


I piccoli angeli si accorsero della nostra presenza e uno di loro urlò: -Guardate! C'è Joe!!!- e tutti i piccoli si avvicinarono velocemente, interrompendo la loro lezione.


Joe sorrise, mentre tutti gli angioletti ci circondavano, parlando uno sopra l'altro. Notai che uno mi fissava particolarmente incuriosito.


-Lei chi è?!- chiese, portando il silenzio tra i suoi compagni.


-Lei è una mia amica, si chiama Michela.- rispose Joe, mettendosi le mani in tasca. I piccoli non dissero nulla e continuavano a guardarmi incantati. Mi stavo imbarazzando tantissimo!


Notai una bimba avvicinarsi a Joe e richiamare la sua attenzione tirandogli un lembo della camicia bianca. Joe la guardò. La piccola aveva i capelli biondi legati in 2 codini e dietro la schiena le spuntavano delle piccole alucce bianche con delle sfumature rosa.


-È la tua fidanzata?- chiese innocentemente. Vidi Joe arrossire e cominciò a ridere nervosamente grattandosi il capo.


-Diciamo di sì...- rispose imbarazzato. Quello che disse mi fece sorridere, eravamo fatti l'uno per l'altro. Lui era la mia anima gemella dal primo momento in cui avevo incontrato i suoi occhi la prima volta a scuola.


-Anche io voglio una fidanzata così carina!- esclamò un bambino con i capelli a spazzola. Io arrossii per il complimento.


-La troverai! Ora tornate a fare lezione! Che per trovare una ragazza carina bisogna saper volare!- esclamò Joe, rimandando gli angioletti alla loro lezione di volo.


Tornammo in giardino mano nella mano, poi parlai: -Tu non mi hai mica conquistato perchè sapevi volare!-


-Piccolo dettaglio! Quel che conta è averti conquistato!- esclamò dolcemente, baciandomi. Ogni volta che mi baciava mi sembrava di essere in paradiso!


Non mi accorsi nemmeno che si era fatto tardi!


-Ora devo tornare a casa!- esclamai, pensando che mia madre si stesse chiedendo che fine avevo fatto. Joe diventò di colpo serio, non mi aspettavo che la prendesse così male!


-Guarda che ci vediamo domani! Non preoccuparti!- dissi cercando di rassicurarlo.


-Non è per quello...- enunciò abbassando lo sguardo verso il basso.


-E per cosa?-


-C'è ancora una cosa che devi vedere...- la sua voce era seria e stavo cominciando a preoccuparmi.


-Che succede?- chiesi guardandolo nei suoi occhi scuri.


-Dammi la mano e chiudi gli occhi.- obbedii senza obbiettare. Lo presi per mano e chiusi gli occhi. Chissà cosa voleva farmi vedere e perchè dovevo chiudere gli occhi?


-Puoi riaprirli.- enunciò lui. Riaprii gli occhi e mi ritrovai con Joe in mezzo ad un corridoio. Quello era il corridoio di un'ospedale. A me non piacevano gli ospedali, mi facevano stare male.


Mi strinsi a lui cercando un po' di sicurezza. -Perchè siamo qui?-

Non rispose alla mia domanda e in silenzio ci dirigemmo verso la soglia di una stanza. Al centro di essa c'era un letto e sotto le coperte dormiva una persona, che non riuscivo a vedere. Aveva attaccato ad un braccio la flebo e vicino al letto c'era una bombola di ossigeno. Io e Joe stavamo sulla soglia senza muovere un passo, guardando la stanza illuminata dai raggi del sole che entravano dalla finestra.


-Siamo in terapia intensiva. È in coma.- mi disse Joe, parlando del paziente disteso nel letto. Cominciai a pensare che era una delle mie amiche o un mio parente, avevo paura... Perchè mi aveva portato lì?!


-Chi è quella persona nel letto?- gli chiesi titubante con la paura che potesse essere una persona a me cara. Joe continuava a fissare il letto senza dire una sola parola. Così non avrei concluso un bel niente, presi coraggio e mi avvicinai al bordo del letto per scoprire l'identità del paziente.


Quello che vidi mi fece paura, molta paura.


Distesa in quel letto con i capelli sciolti sparpagliati sul cuscino, l'espressione serena dipinta sul volto, il tubicino dell'ossigeno sotto la linea del naso, gli occhi chiusi c'ero io...


Feci 2 passi indietro, puntando gli occhi fissi sul mio corpo in quel letto d'ospedale. Le gambe cominciarono a tremarmi e gli occhi mi si riempirono di lacrime. Sentii la mano di Joe posarsi sulla mia spalla, mi girai verso di lui, guardandolo dritto negli occhi senza riuscire a dire qualcosa.


Quella ero veramente io?! Perchè ero lì e allo stesso tempo ero con Joe?! Cosa mi era successo?!


-Sì, sei veramente tu. Quello è il tuo corpo e sei stata con me sotto forma di anima, la tua anima ti ha permesso di entrare nel mondo degli angeli e vederli come realmente sono. Sei entrata in coma in piscina ieri pomeriggio, mentre eri sott'acqua. Hai perso i sensi ed entrata in coma. Ti trovi in terapia intensiva.- rispose ad ogni mio dubbio senza che io glielo chiedessi a parole.


Adesso ero nella mia anima. Non dissi niente e dopo tornai a guardare il letto dove ero distesa e dormivo profondamente. Allungai la mano verso il viso del mio corpo.


-Miky non...- La mano passò attraverso la mia figura come se fossi un fantasma. Era finita, non c'era più nulla da fare.


-Sono morta.- affermai, girandomi verso Joe.


-No! Non sei morta! Hai ancora una possibilità! Puoi scegliere...- esclamò lui avvicinandomisi e afferrandomi per le spalle.


-Scegliere cosa?-


-Puoi scegliere di morire e diventare un angelo come me, così staremo insieme per sempre oppure puoi scegliere di vivere e riprendere la tua vita da dove l'avevi lasciata.- mi spiegò tranquillamente come se fosse la cosa più normale del mondo.


-E tu?! Non mi hai detto che fine fai se scelgo la seconda opzione!-


-Non lo so. Posso tornare con te oppure verrò cancellato dalla tua mente e da quella degli altri e nessuno ricorderà la mia esistenza.- No! Non volevo! Io lo amavo! Non potevo dimenticarlo, ora lui era parte di me!


-Io non voglio dimenticarti! Io ti amo! Non puoi sparire dalla mia vita!- Lui abbassò lo sguardo non sapendo cosa dire.


-Non è una tua decisione questa...- la sua voce era addolorata e anche per lui quella situazione era difficile. Ma io non sapevo cosa scegliere! Se diventavo angelo potevo stare con lui per sempre, però avrei perso tutti i miei amici e i miei genitori, invece se tornavo a vivere c'era il rischio di dimenticarlo per sempre! Non volevo...


-Non so cosa scegliere! Non voglio perdere tutta la mia vita, ma non voglio nemmeno perdere te! Come faccio?!- chiesi quasi piangendo.


-Devi fare una scelta.- mi disse lapidario.


-Ma non so cosa voglio! Ti prego aiutami!-


-Io ti amo e so che farai la scelta giusta per te. Ora chiudi gli occhi e la scelta che sente il tuo cuore si manifesterà!- mi disse sorridendo con voce tranquilla e rassicurante.


Chiusi gli occhi ed entrai in un vortice di immagini della mia vita. Tutta la mia vita. I miei genitori, la mia famiglia, tutti i miei più cari amici. Tutto mi si presentò in meno di 5 secondi ed infine l'immagine si fermò di Joe.


Era lontano da me, circondato da una luce con un paio di jeans e il petto nudo. I suoi muscoli pieni e perfetti, quasi irreali. La linea del suo volto tagliente e stupenda. La testa rivolta di lato, impedendomi di incontrare i suoi occhi... E le ali. Ali possenti, grandi, bianche come la neve e meravigliose come diamanti.


Lo vedevo nella sua vera forma. Quella di un angelo.


Volse lo sguardo verso di me e mi persi nel suo mondo, quegli occhi magnetici, neri come le tenebre e... dannati. Il mio angelo. Il mio Angelo Dannato.


Mi avvolse una luce bianca accecante, strinsi gli occhi accecata da quel bagliore, poi li riaprii.

La luce del sole disturbava la mia vista. Mi accorsi dov'ero.


I raggi luminosi entrarono dalla finestra, dardeggiando il letto dove ero distesa. Stringevo la mano a qualcuno e quel qualcuno era Joe.


Lo guardai sorridere e sorrisi anche io. Non c'erano parole per descrivere la mia felicità! Ero con lui!


-Ti piace azzardare, eh?!- mi chiese divertito.


-Anche questo sarà per sempre!- esclamai sorridendo insieme al mio angelo.


Si avvicinò al mio volto, poggiando delicatamente le sue labbra sulle mie. Regalandomi il bacio più bello che potessi desiderare, facendomi sentire completamente viva.


Avrei passato il mio “per sempre” con Joe in qualunque caso. Eravamo io, lui e il mondo!


Però ad interrompere il nostro dolce contatto fu la voce di Miri, ricordandomi un piccolo fatto:

-Tu mi devi un gelato!- esclamò con le lacrime agli occhi.


Fine

   
 
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