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Autore: PiccolaKris    18/07/2011    6 recensioni
questa storia è dedicata a Ryan e Strawberry, ma dall'anime ho preso solo i personaggi..infatti la storia si svolge mentre ENTRAMBI hanno 17 anni e il progetto Mew Mew non c'entra niente...comunque i personaggi hanno anche lo stesso carattere di quelli dell'anime! leggete e vedete se vi piace!
Genere: Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ichigo Momomiya/Strawberry, Ryo Shirogane/Ryan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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« Ichigo? Ichigo! Ichigo, svegliati! »
Ichigo si sentì scrollare tutta e si svegliò di soprassalto.
« Che c'è? Che succede? C'è un terremoto? Dobbiamo scappare! » urlò, cacciando via il lenzuolo con cui era coperta.
« Ma quale terremoto! Smettila, Ichigo, sono io! » le disse Ryan, fermandola con una mano.
« Ah, quindi siamo al sicuro? » chiese lei sospettosa.
« Certo che siamo al sicuro! Come sei catastrofica! »
Solo in quel momento Ichigo si rese conto della situazione: era mattina presto, Ryan era in camera sua e lei, nella foga di scappare, si era tolta il lenzuolo lasciando così il suo corpo completamente scoperto agli occhi del ragazzo; la sera prima, infatti, non aveva avuto la forza di indossare il pigiama e si era messa a letto in slip e reggiseno. Va bene che Ryan l'aveva già vista così il giorno prima, ma adesso era diverso, lui era in camera sua! Cercando di nascondere il rossore che le aveva imporporato le guance, si tirò di nuovo addosso il lenzuolo.
« Tu! » disse poi, puntando contro Ryan un dito accusatore « Cosa ci fai qui? Sono più che sicura di aver chiuso la porta a chiave ieri sera! »
« Come fai a ricordarti di una cosa del genere, se a malapena ieri sera sapevi chi fossi?! » le rispose Ryan ridendo.
Ichigo non ricordava granché della serata precedente, ma verso la fine era riuscita a impossessarsi di nuovo di un po' di lucidità e si ricordava benissimo di aver chiuso la porta a chiave.
« Alla fine ero lucida, me lo ricordo benissimo » disse lei, guardando con fare sospetto l' 'imputato'. Cercò di non lasciare intravedere la sua indecisione: da una parte pensava di avere ragione, ma dall'altra cosa si aspettava? Che Ryan avesse le capacità di un ladro e avesse scassinato la sua serratura con un piede di porco? O che fosse entrato dalla finestra scalando la parete con delle ventose, vestito completamente di nero per confondersi nella notte? Lo guardò. Non era vestito di nero. Erano ipotesi decisamente assurde.
« E va bene, mi hai beccato » ammise Ryan, e le mostrò una chiave « La vedi questa? Ebbene, questa è la chiave della cassettiera nel salotto al piano di sotto, ma apre benissimo anche la porta della tua stanza. Conosco questa casa come le mie tasche, ci vengo da quando ero piccolo »
Ichigo, non perdendo la sua aria da detective, gli chiese: « Va bene, mi hai spiegato come hai fatto a entrare. Ora saresti così gentile da dirmi perché ti sei dato la pena di fare questa cosa così ingegnosa? »
« Per svegliarti » spiegò Ryan.
« Grazie, fin qua c'ero arrivata. Bussare no, eh? »
« Ichigo, non ti svegli se squilla il cellulare sul tuo comodino, non ti svegli se una persona ti parla a cinque centimetri di distanza e vorresti farmi credere che ti svegli solo sentendo bussare alla porta? »
Ichigo ignorò la domanda e chiese: « Cosa vuol dire che non mi sveglio se uno mi parla a cinque centimetri di distanza? »
« Che è già da un po' che provo a svegliarti, tesoro, ma solo quando ho iniziato a scrollarti ho ottenuto i risultati desiderati. Devi avere un sonno davvero molto profondo, mia cara »
Inizialmente Ichigo si chiese il perché di quegli appellativi che Ryan stava usando per riferirsi a lei, poi fece caso a ciò che aveva detto e soprattutto al tono, quasi irrisorio, con cui aveva parlato di lei.
« Non è mica una brutta cosa! » si difese.
« No, non ho mai detto questo! »
« Però l'hai pensato »
« No »
« Sì, invece! Perché l'hai detto come se mi stessi prendendo in giro! »
« Quello sì, devo ammetterlo. Ma non perché sia una cosa brutta, solo perché sei una ragazza fuori dal comune »
Ichigo lo guardò in modo strano e lui, vedendo la sua espressione, aggiunse: « Non fraintendermi, neanche questa è una brutta cosa! Solo che lo sai...mi piace stuzzicarti, te l'ho già detto un sacco di volte »
Le rivolse un sorriso beffardo e splendido, che fece completamente calmare Ichigo.
« Comunque ho fatto bene a venire un po' prima, altrimenti ti saresti persa lo spettacolo »
« Che spettacolo? » chiese Ichigo, adesso curiosa « E poi...che ore sono? Perché è ancora tutto buio? »
« Sono le quattro e venti di mattina » rispose Ryan, ignorando la prima domanda.
« E perché mai mi vieni a svegliare così presto? » si lamentò Ichigo.
« Te l'ho detto, ti saresti persa lo spettacolo! Ora alzati e...vestiti. Ti aspetto fuori »
Ichigo arrossì di nuovo e perse il coraggio di dire qualunque cosa. Con l'enorme voglia di rimettersi a letto e ignorare Ryan, ma senza il coraggio di farlo sul serio, indossò i primi vestiti che le capitarono sotto mano e uscì. Ryan la aspettava appoggiato alla parete di fronte alla porta.
« Eccomi » si annunciò Ichigo « Cosa devo fare adesso? »
Ryan la scrutò attentamente, poi disse: « Prima di tutto, un sorriso »
Ichigo lo guardò senza capire. « Eh? »
« Non mi piace passare il mio tempo con una musona, perciò stampati in faccia uno dei tuoi bellissimi sorrisi » le spiegò.
Ichigo lo guardò ancora, poi decise di provare, ma con scarsi risultati.
« Non ce la faccio, Ryan, ho troppo sonno! Odio svegliarmi presto! » si scusò.
« Lo so, Ichigo, ma era davvero indispensabile! E poi credimi, ne vale la pena! Ora vieni con me »
Senza aspettare risposta, la prese per mano e la trascinò per il corridoio.
« Ma mi vuoi dire almeno dove mi stai portando? » gli chiese Ichigo, cercando di stare al passo spedito del ragazzo.
« Hai mai visto sorgere il sole sul mare? » le chiese lui, continuando a camminare.
« No » disse Ichigo. In tutta sincerità non era sicura di aver mai visto un qualunque tipo di alba, né sul mare, né in montagna, né in città, né da qualunque altra parte « Perché? »
« Ti ho fatto svegliare alle quattro di mattina e ti sto portando sulla spiaggia, secondo te perché? »
« Mi vuoi fare vedere l'alba sul mare? » chiese Ichigo, e le si illuminò il viso.
« Perspicace la ragazza» disse Ryan, guardandola divertito.
« Wow, che bello! È così romantico! » disse Ichigo con aria sognante, poi si accorse di ciò che aveva detto « Cioè, non volevo dire romantico...volevo dire...ehm... » perché con lui riusciva a fare sempre brutte figure?
« Volevi dire proprio romantico, invece. Per tutte le ragazze l'alba o il tramonto sono romantici, con qualunque persona si trovino » la rassicurò Ryan e Ichigo lo ringraziò silenziosamente, perché riusciva sempre a capirla. Erano ormai arrivati in spiaggia, ma era ancora buio.
« Manca ancora un po', che ne dici di fare una passeggiata? » propose Ryan. Ichigo annuì, Ryan si tolse le scarpe e lei fece lo stesso: era bello camminare sulla sabbia fresca. Quella vacanza non era ancora terminata, ma Ichigo di una cosa era già certa: lì aveva fatto molte belle esperienze e non le avrebbe mai dimenticate.
« Ryan, mi dici una cosa? » chiese timidamente Ichigo, mentre camminavano fianco a fianco sul bagnasciuga, con le onde che si infrangevano sui loro piedi.
« Tutto quello che vuoi, micetta » le disse, guardando davanti a sé « Oddio, magari proprio tutto no! Ma tu chiedi lo stesso »
« Va bene » Ichigo esitò un attimo, poi si decise: « Cosa è successo di preciso ieri sera? »
Ryan la guardò e scoppiò a ridere, poi le chiese ironicamente: « Ma come, prima mi hai detto che ricordavi benissimo! »
« No...cioè sì » spiegò lei in modo piuttosto confusionario « Ricordo l'ultima parte »
« Be', si può riassumere in due parole: eri ubriaca »
« Quello lo so, ma...cosa è successo? »
« La cena è andata bene, ma appena ti ho fatto bere un po' di champagne la serata è degenerata »
Ichigo aveva un vuoto completo, ma la vaghezza di Ryan la preoccupava. Il fatto che non voleva entrare nei particolari voleva dire che aveva fatto qualcosa di strano?
« Ho fatto qualcosa? » chiese dopo un po', dopo aver racimolato tutto il suo coraggio.
« A parte cadermi addosso, voler dormire sopra di me sdraiati sul pavimento e continuare a ridere e parlare come una scema, no, non direi » le rispose Ryan.
« C-cosa? »
« Sì, hai fatto tutto da sola. Mi spiace che tu non ricordi niente, a pensarci adesso è piuttosto divertente »
« Divertente? »
« Sì, anche se ieri sera non l'avrei detto. Ma tu ti stavi divertendo molto »
Ichigo deglutì, non poteva credere di aver fatto davvero quelle cose. Cosa voleva dire che avrebbe voluto dormire su Ryan per terra? E perché lui riusciva sempre a rimanere così maledettamente tranquillo e a dire tutto con noncuranza? Rimasero in silenzio per un po', ognuno perso nei suoi pensieri, ma all'improvviso Ryan disse:
« E poi ti ho baciato »
Ichigo avvampò violentemente e si fermò di colpo.
« Mi hai...baciato? » balbettò.
Ryan si accorse che Ichigo si era fermata, perciò tornò indietro e poi disse: « Sì, ma era una necessità. Siccome non volevi stare zitta e rischiavi così di farti sentire dai tuoi genitori che erano appena tornati, ho dovuto zittirti io con questo sistema che funziona sempre »
« Baciare? »
« Certo! Sfido io, a parlare mentre un ragazzo bello come me ti sta baciando! Soprattutto con l'effetto sorpresa! Su di te, poi, ha funzionato proprio alla perfezione! »
Le fece l'occhiolino e ricominciò a camminare, mentre Ichigo, troppo imbarazzata per fare o dire qualunque cosa, rimase ferma sul posto. Poi Ryan tornò indietro, le prese il viso tra le mani e le disse:
« Comunque, a parte gli scherzi, volevo chiederti scusa »
« Chiedermi scusa? » chiese Ichigo, che aveva la mente in confusione e non capiva più niente.
« Maledizione, Ichigo, la vuoi smettere di ripetere tutto quello che dico? »
« Eh? Ah, certo, scusa, vai pure avanti »
Era decisamente meglio stare zitta, ogni volta che parlava si metteva nei pasticci.
« Sì, volevo chiederti scusa » ribadì Ryan « È un po' colpa mia se è andata così la serata, sono stato io a proporre di bere lo champagne. Sinceramente, però, non pensavo che, anche così poco, ti facesse quell'effetto »
Ichigo era indecisa se dire qualcosa o no: da una parte, aveva paura ad aprire la bocca, dall'altra, però, non poteva rimanere in silenzio a fissare Ryan. Alla fine decise di parlare.
« No, non è stata colpa tua, sono io che mi sarei dovuta moderare »
« Diciamo che la moderazione non è proprio il tuo forte »
Poi, facendola voltare verso l'orizzonte, le disse:
« Guarda, il sole inizia a sorgere »
Ryan si sedette a gambe incrociate sulla spiaggia e Ichigo si mise vicino a lui. Dopo un po' Ryan le passò un braccio sulle spalle e lei, dopo un'iniziale sussulto di sorpresa, lo lasciò fare, perché il sole aveva cominciato ad alzarsi nel cielo rosato, che si rispecchiava nel mare. Non durò molto: ben presto, infatti, il sole era pronto a far risplendere il mondo con i suoi raggi, sebbene ancora immerso in timide nuvolette rosa. Per Ichigo, comunque, rappresentava una delle cose più belle che avesse mai visto. Inoltre, vicino a lei c'era uno dei più bei ragazzi che avesse mai visto. Ichigo si sorprese a pensare ciò e a guardare intensamente Ryan, che si voltò verso di lei e le chiese:
« Ti è piaciuto? »
« Tantissimo »
I loro sguardi si erano incatenati e nessuno sembrava voler smettere di fissare l'altro. Ryan, poi, si sporse verso Ichigo chiudendo gli occhi e lei coprì la distanza tra i loro volti, per poter baciare quelle belle labbra. Non sapeva perché lo stesse facendo, forse era l'effetto post-sbornia o post-alba, ma desiderava soltanto uno dei suoi baci. Ryan inizialmente si stupì della pronta risposta di Ichigo, ma non gli dispiacque affatto. Da tenero il bacio si fece sempre più passionale, le loro labbra si muovevano perfettamente a tempo. Ichigo cadde all'indietro fino a sdraiarsi sulla spiaggia e Ryan, continuando a baciarla, si distese su di lei. Ichigo dischiuse le labbra e, così facendo, la lingua di Ryan poté prima esplorarle la bocca, poi giocare con la lingua di lei. Incoraggiato dal fatto che Ichigo non l'aveva fermato, mosse le mani sul corpo di lei. Da tanto aveva desiderato quel momento e finalmente era arrivato. Prima le posò sui suoi fianchi, per poi cominciare ad accarezzarle dolcemente la pancia. La maglietta, però, gli dava fastidio, perciò si fece strada al di sotto di quella. Al contatto diretto tra le mani di Ryan e la sua pelle, Ichigo rabbrividì, ma decise di lasciarlo fare, perché le piaceva. Le piaceva ogni cosa: la possessione con cui Ryan la baciava, le loro lingue che si muovevano, il tocco delicato ma allo stesso tempo ossessivo di lui, sentire il suo corpo caldo sopra al proprio. Avrebbe dato oro perché il tempo si fermasse in quell'istante e permettesse loro di rimanere lì per sempre. Improvvisamente le tornò in mente Mark, non si ricordava di aver mai provato tutto questo con lui. Quindi, ecco un'altra bella esperienza che avrebbe portato a casa. Perché poteva essere solo un'esperienza, niente di più. Presto Ryan avrebbe visto un'altra ragazza molto più sofisticata di lei e l'avrebbe dimenticata, era impossibile che si fosse innamorato sul serio di lei.
« Sei molto buona » disse Ryan senza neanche cercare di nascondere il respiro affannato, interrompendo quella serie infinita di baci e l'altrettanto infinito flusso di pensieri di Ichigo « Quasi quasi ti mangio »
Senza darle il tempo di reagire, lasciò una scia di baci infuocati su tutto il suo collo, fino ad arrivare alla scollatura della maglietta, dove, sebbene eccitato dal fatto che si potevano già percepire le protuberanze dei seni, si fermò. La prese per la vita, si sdraiò e la trascinò su di sé. Ichigo appoggiò il capo sul suo petto, mentre lui le accarezzava dolcemente la testa e giocava con i suoi capelli setosi. Ryan affondò la bocca tra di essi per baciarle la testa, poi disse: « Che buon profumo hai, Ichigo »
Lei rabbrividì, ma non rispose. La camicia di Ryan, non abbottonata fino in cima, lasciava intravedere una parte del suo petto muscoloso e Ichigo si ritrovò inconsciamente ad avere il forte desiderio di accarezzare quel lembo di pelle. Con le braccia tremanti, appoggiò una mano sulla sua camicia e, dopo aver compiuto una serie di movimenti circolari su di essa, la diresse verso il petto lasciato scoperto. Continuò a muovervi sopra delicatamente le dita ma quella era una parte troppo ristretta, perciò infilò la mano sotto la camicia per continuare un'esplorazione indisturbata dei suoi pettorali.
Ichigo sentì il respiro affannato di Ryan sui suoi capelli e la sua voce roca e suadente dire: « Baciami, Ichigo »
Non se lo fece ripetere due volte: senza staccare le mani dal suo petto, alzò la testa e poggiò le sue labbra su quelle del ragazzo. Ryan era emozionato e soddisfatto perché quello era il primo bacio che riceveva da lei. Inizialmente non fece niente, le lasciò fare quello che voleva, ma quando Ichigo cominciò a protestare dandogli dei piccoli morsi sul labbro inferiore, le cinse la vita, la strinse con forte passione, accarezzandole la schiena da sotto la maglietta, e approfondì il bacio.
Il loro ardore venne interrotto da una voce in lontananza che urlava: « Ichigo, dove sei? »
« È mio padre » sussurrò Ichigo, chiedendosi se quella fosse la prima volta che la voce la chiamava o se le urla continuassero già da un po' e lei, presa com'era da Ryan, non se ne fosse accorta.
« Cosa? Alziamoci, è meglio se non ci vede così » disse Ryan, improvvisamente agitato.
« L'unica persona che Ryan Shirogane teme è Shintaro Momomiya? » chiese per alleggerire la tensione Ichigo che, già in piedi, si stava togliendo i granellini di sabbia dai vestiti.
« Non è che ho paura di lui » rispose Ryan « Temo solo che non mi permetta più di passare del tempo con te »
Le diede un bacio a fior di labbra, indossò le scarpe e si allontanò. Ichigo fece lo stesso e si incamminò anche lei verso la villa estiva degli Shirogane, mantenendosi a distanza da Ryan. Sulla porta d'ingresso trovò suo padre che guardava Ryan in malo modo e batteva ansiosamente il piede per terra.
« Dov'eri, signorina? » le chiese, puntando lo sguardo su di lei « Ti ho cercato in tutta la casa, ma non c'eri »
« Ovvio, ero sulla spiaggia » rispose Ichigo. Da dove le veniva tutto quel coraggio? Che Ryan gliene avesse trasmesso un po' del suo attraverso i baci?
« Con lui? » chiese ancora il padre con voce autoritaria, indicando Ryan con un lieve cenno della testa, ma senza staccare gli occhi da sua figlia. Ichigo si sentiva troppo osservata: Shintaro la guardava fin troppo insistentemente con lo sguardo di padre geloso, mentre Ryan, appoggiato a braccia incrociate allo stipite della porta, la fissava con i suoi impassibili occhi di ghiaccio. Ichigo, però, riusciva a vedere in essi e nell'espressione del ragazzo un po' di incoraggiamento.
« Sì, con Ryan » rispose finalmente, sottolineando bene il nome; non capiva perché il padre lo chiamasse sempre 'quel ragazzo' o 'lui', invece di utilizzare il nome proprio.
« Ryan è stato così gentile da farmi vivere un'esperienza unica: vedere l'alba sul mare. In città non sarebbe stato così bello » continuò lei, cercando di tenere la testa alta.
Shintaro continuò a fissarla alla ricerca di una frase dispotica e memorabile da dirle, ma si intromise Sakura che, passando nell'ingresso, si era accorta di quella 'piccola riunione familiare' ed era arrivata in tempo per sentire le ultime parole pronunciate da Ichigo.
« L'alba sul mare? Oh, Ryan, come sei stato carino a fare questa cosa per la nostra Ichigo! » urlò, precipitandosi ad abbracciare e lodare Ryan con il suo grande entusiasmo « Deve essere stata un'esperienza unica che non le ricapiterà più nella vita! »
Ryan sorrise al sentire quelle benevole esagerazioni e si sentì in dovere di parlare.
« È per questo che ho deciso di svegliarla presto e di portarla in spiaggia » disse.
« E hai fatto proprio bene! Sei un ragazzo adorabile, Ryan! Ma adesso andate a cambiarvi, cari, avete i vestiti un po' sporchi di sabbia »
Ryan scomparve dietro la porta e Ichigo lo seguì in fretta, ma, quando passò accanto a Sakura, le sussurrò: « Grazie, ma' »
Shintaro attese che i ragazzi se ne fossero andati, poi disse a sua moglie in tono severo: « Perché non mi hai lasciato finire di fare la ramanzina a Ichigo? Deve imparare che non può scomparire così tutte le volte che vuole! »
« Ma dove vuoi che vada, caro? Non c'è bisogno che ti preoccupi così! » gli rispose Sakura, poi, vedendo la faccia pensosa del marito, aggiunse: « Lo so che è difficile, caro, ma devi accettare il fatto che nostra figlia sta crescendo. Non è più una bambina e ha bisogno di farsi le sue esperienze senza che noi ci intromettiamo troppo »

Nel frattempo Ryan e Ichigo, incuranti delle parole di Shintaro, salivano insieme le scale, in un silenzio non pesante e pieno di parole. Ryan le cinse la vita con la mano e la avvicinò a sé e in questo modo arrivarono davanti alla sua porta, dove si salutarono con un timido bacio a fior di labbra, che sembrava strano dopo quelli passionali che si erano scambiati proprio quella stessa mattina.




Salve a tutti! Scusate il ritardo con cui ho aggiunto questo nuovo capitolo, ma ho avuto davvero un sacco di cose da fare! Spero comunque che il capitolo sia di vostro gradimento! :D
Finalmente tra Ryan e Ichigo sta succedendo qualcosa di più, ma questo è solo l'inizio! Continuate a seguirmi ^___^
Il nuovo capitolo arriverà a breve! :D
  
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