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Autore: micRobs    18/07/2011    1 recensioni
"Eravate così, voi. Come il tuono ed il lampo. Inseparabili ed imprevedibili. Rumorosi e fastidiosi." Seconda classificata al contest "Da un'immagine" indetto da Fabi_Fabi sul forum di Efp... spero vi piaccia! Fatemi sapere cosa ne pensate!
Genere: Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Remus Lupin
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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il lampo illumina senza rumore nvu

Storia classificatasi seconda al contest "Da un'immagine" idetto da Fabi_Fabi sul forum di Efp..

Il lampo illumina senza rumore,
il tuono è solo un battito di cuore.

 

Piove.
Senti la pioggia inumidirti i capelli e le gocce caderti sul viso, mentre, con passo incerto, attraversi la strada ormai bagnata.
Non hai una meta, ti muovi per inerzia.
Cammini affidandoti ai tuoi piedi, dubiti sappiano dove ti stanno portando, ma, infondo, è meglio così. Non hai la forza di pensare ad una destinazione, per cui sei grato a loro di aver preso l’iniziativa.
Hai bisogno di allontanarti, hai bisogno di sciacquare via le immagini che hai impresse nella mente, hai bisogno di stare solo.
Un lampo illumina la notte, il tuono lo segue poco dopo.
Scuote il silenzio per un attimo, un battito di cuore eccessivamente forte. Poi torna tutto tranquillo e per un po’ l’unico rumore, oltre a quello della pioggia che ticchetta un immaginario motivetto ritmato, è quello del flusso incessante dei tuoi pensieri.
Nessuno può impedire al tuono di seguire il lampo. Lo farà comunque, gli è fedele e devoto, non lo lascerebbe da solo.
Il lampo è incompleto senza il tuono, è solo luce.
Il tuono non può vivere senza il lampo, è solo rumore. È quando sono insieme che hanno ragion d’essere. È quando sono insieme che hanno uno scopo.
Eravate così, voi. Come il tuono ed il lampo. Inseparabili ed imprevedibili.
Rumorosi e fastidiosi.
Impossibile dire dove avreste colpito, impossibile fermare il tuono una volta che il lampo aveva agito. Impossibile tenervi testa.
Ti fermi, incapace di ricordare come si respira regolarmente, incapace di aiutare la tua mente analitica ad afferrare un’immagine, una delle tante che ti affollano la mente.
Un brivido ti attraversa la schiena, i vestiti ti si sono incollati addosso ma, ora come ora, non ha alcuna importanza. Li percepisci come una seconda pelle che, protettiva, ti scherma dalla crudeltà della vita, ti difende dall’imperversare del tempo.
Osservi il tuo riflesso in una pozzanghera, te lo restituisce distorto e deformato, esattamente come quella notte.
James e Lily morti.
Peter fatto a pezzi.
Sirius un traditore.
Nessuno può impedire al tuono di seguire il lampo, ma il fulmine può squarciare la notte tanto da far impallidire la luce del lampo e da sovrastare il rumore del tuono.
Il fulmine ha colpito voi questa notte, distruggendovi e separandovi per sempre.
James e Lily morti.
Peter fatto a pezzi.
Sirius un traditore.
Eviti di pensarci, ma più vai avanti e più quelle parole ti riempiono la mente ed il cuore annullando ogni pensiero ad esse precedente.

 

Dove va uno vanno tutti.

Bugia.

I Malandrini non tradiscono i Malandrini.

Altra bugia.
Niente può dividere i Malandrini.

 Ennesima bugia.

 
Come sarà il mondo al di là della pozzanghera?
Magari è un mondo in cui non sei solo, un mondo in cui non ti senti abbandonato. Magari è un mondo in cui quella notte non è mai stata vissuta.
Un mondo in cui gli occhi di Peter sono ancora liquidi e timorosi, i capelli di James scompigliati e ribelli, le mani di Sirius ancora grandi e pulite.
Sirius.
Ripensi al suo volto luminoso e solare e a tutte le volte in cui lo hai scrutato a fondo per leggerne tristezza e malinconia.
Credevi di conoscerlo bene, di riuscire a capirlo con uno sguardo, di riuscire ad entrargli dentro e sfogliarne le pagine come uno dei libri che sei solito leggere.
Evidentemente ti sbagliavi, e ciò ti fa rabbia. Ti fa rabbia sapere di averlo avuto accanto per sette anni e non essere mai riuscito a percepire un’avvisaglia delle sue intenzioni future.
Con che faccia tosta, ti domandi, è riuscito a mentirvi così bene?
Ti senti responsabile per quanto accaduto, responsabile di aver consigliato a James di scegliere Sirius come Custode.
Si è sempre fidato della persona sbagliata, James.
Gli occhi ti si inumidiscono mentre immagini la sua espressione delusa nello scoprire di essere stato tradito proprio da colui a cui avrebbe dato la vita. 
E Peter, oh Peter! Quante volte lo avete preso in giro per la sua mancanza di coraggio e gli avete chiesto se davvero desiderava essere un Malandrino?
Chi avrebbe mai immaginato che proprio lui avrebbe dimostrato tanto sangue freddo e forza d’animo da mettersi contro il suo migliore amico?

Potrai mai perdonarci, Peter?
Un sussurro, il tuo, che si perde nella notte, insieme a quella lacrima solitaria che ti solca il viso.
Aveva ragione James, pensi con malinconia.
Niente può dividere i Malandrini. Ad eccezione di un Malandrino stesso.

*******

Seconda Classificata:

Lady Thalia – il lampo illumina senza rumore -

Grammatica e sintassi: 8.9/10 
Lessico e stile: 9.8/10 
Originalità: 8.7/10 
Caratterizzazione dei personaggi: 15/15 
Gradimento personale: 10/10 
Inserimento dell'immagine: 9.8/10 
Personaggio casuale: 3/3 punti 

Per un totale di: 65.2/68 punti

Mi è piaciuta molto la tua storia.

Hai scelto di raccontare la solitudine, il senso di sconforto di Remus dovuto alla perdita dei suoi amici, di quelli che avrebbero dovuto stare uniti per sempre, e l’hai fatto con delicatezza.

Mi è piaciuta molto la metafora tra i Malandrini e i lampi e la relazione tra il lampo e il tuono. Non è certo la prima volta che la sento, ma l’ho trovata adatta al contesto e inserita in modo efficace e piacevole.


Lo stile è molto personale secondo me: intendo dire che è adatto a un’introspezione. Hai usato un buon lessico, vario e preciso. La grammatica presenta qualche piccolo errore, te li elenco: ‘chi avrebbe mai immagino’, credo sia un errore dovuto a un cambio di tempo e comunque alla battitura, chiaramente andava ‘immaginato’; ‘infondo è meglio’, in fondo va scritto staccato, altrimenti è ‘infondere’. Usi la ‘d’ eufonica abbastanza spesso, anche quando non è richiesta, però l’hai fatto dall’inizio alla fine della storia e ho apprezzato la ‘presa di posizione’ in questo senso.


La trama è sviluppata molto bene secondo me: l’introspezione non è affatto noiosa, è piacevole da seguire e il filo dei pensieri di Remus è chiaro, scorrono senza dare la possibilità al lettore di perdersi.


La storia non può dirsi originale per quello che riguarda l’argomento, infatti ho letto parecchie storie riguardanti Remus e le sue riflessioni dopo questi eventi, però la tua ha molti pregi: primo tra tutti il fatto che tu abbia saputo rendere l’introspezione personale, e questo secondo me è molto importante nella valutazione dell’originalità.

Complimenti quindi. Anche per la caratterizzazione che hai dato del tuo protagonista, che hai saputo rendere in ogni sua sfaccettatura.

L’immagine è inserita in modo abbastanza definito e credo che tu sia l’autrice che ha scelto l’immagine più difficile tra quelle che hanno consegnato; questo perché non mostra un oggetto da riportare come prompt, ma un concetto che secondo me tu hai reso abbastanza bene nella tua introspezione.




   
 
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