Fanfic su artisti musicali > Jonas Brothers
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Autore: o_ValeLoveLA_o    18/07/2011    4 recensioni
Ed ecco che di nuovo, come ogni notte, suonavano quelle maledette sirene. Io mi alzai di corsa e, insieme a mia madre, ci spostammo nel rifugio sotterraneo che era vicino casa nostra. Ormai era diventata un’abitudine: ogni notte al suono di quelle sirene dovevamo correre a nasconderci li sotto per stare al sicuro mentre fuori centinaia di bombe cadevano sulla nostra città, distruggendo ogni cosa.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ed ecco che di nuovo, come ogni notte, suonavano quelle maledette sirene. Io mi alzai di corsa e, insieme a mia madre, ci spostammo nel rifugio sotterraneo che era vicino casa nostra. Ormai era diventata un’abitudine: ogni notte al suono di quelle sirene dovevamo correre a nasconderci li sotto per stare al sicuro mentre fuori centinaia di bombe cadevano sulla nostra città, distruggendo ogni cosa. 
Finalmente alle 4.35 potemmo tornare di nuovo nella nostra casa che, fortunatamente, era ancora intatta. Quando misi la testa fuori notai che il panorama era sempre lo stesso: incendi, fumo, vigili del fuoco ovunque per spegnere gli incendi e per tirare fuori dalle macerie le povere vittime … era uno spettacolo orrendo.
 Mentre io e mia madre, più assonnate che mai, andavamo nei nostri letti caldi, qualcuno bussò alla porta e lei fu costretta ad andare ad aprire. La sentii parlare con qualcuno e poi torno da me con un’espressione tristissima. Io le chiesi spiegazioni e lei disse che per un po’ sarei dovuta andare a stare da una sua amica d’infanzia, Denise, che abitava in un paesello in campagna. Disse che li sarei stata al sicuro, che ero obbligata a lasciare la nostra casa perché era un ordine del governo e che sarei dovuta partire domani stesso. Io non volevo lasciarla sola, non volevo andarmene ma alla fine dovetti farlo, così il giorno dopo mi ritrovai su un treno con tantissimi altri ragazzi come me, diretti verso un ‘luogo più sicuro’.
Io mi chiamo Hope ho 16 anni e sto scappando dalla guerra.
  
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