Harry si lasciò cadere pesantemente sul letto: era stata una lunga giornata piena di sorprese quella del suo diciassettesimo compleanno. Scrimgeour, il Ministro della Magia, si era presentato alla Tana e aveva lasciato a lui, Ron e Hermione ciò che Silente aveva espresso nel suo testamento. A Harry aveva lasciato il Boccino catturato durante la sua prima partita di Quidditch a Hogwarts. Non un granchè, a essere sinceri. Ma Harry aveva fiducia in Silente e sapeva che per aver lasciato a lui quel Boccino, a Ron un Deluminatore e ad Hermione un semplice libro delle Fiabe di Beda il Bardo, ci doveva per forza essere un motivo. La festa era stata una semplice cena come voleva Harry con tutta la famiglia Weasley compresa Fleur, che il giorno dopo sarebbe diventata la moglie di Bill, Hagrid, Remus e Tonks. Niente di particolarmente sorprendente, insomma, in quella giornata, o forse no? Beh, un regalo speciale in effetti, l'aveva ricevuto, il più gradito di tutta la sua vita senza ombra di dubbio: Ginny lo aveva portato in camera sua e l'aveva baciato, ma non un bacio qualunque: un bacio mozzafiato che lo aveva fatto camminare sulle nuvole. Harry in quel momento si era sentito in pace con sé stesso e con il mondo. Dopo sarebbe anche potuto morire e non gli sarebbe importato niente. Aveva perfino dimenticato tutti i suoi problemi: gli Horcrux, Voldemort, l'imminente partenza per un viaggio che poteva essere di sola andata, tutto si era dissolto. C'erano solo lui e Ginny, Ginny e lui. Tutto quello che Harry poteva desiderare era in quella stanza davanti a lui. Fino a quando la porta non si spalancò, Harry e Ginny si separarono imbarazzati e sulla soglia apparvero Ron ed Hermione entrambi rossi in volto. Finita la magia. Tutto era esploso come una bolla di sapone. 

Poi Harry aveva seguito i due amici fuori in giardino e Ron gli aveva fatto promettere che una cosa del genere non si sarebbe più ripetuta. La parte del fratello geloso gli riusciva alla perfezione. Harry aveva ribadito che non si stava prendendo gioco di Ginny. Non si pentiva di aver chiuso. Insomma, l'aveva fatto per una giusta causa e a lei questo lo aveva spiegato. Aveva poi aggiunto rivolto a Ron che non era una stupida: non si aspettava certo che finissero per sposarsi. Allora Ron si era calmato e tutto era tornato come prima.

Guardò la sveglietta sul suo comodino: erano le dieci e mezzo passate. Era ora di mettersi a letto: la giornata dopo sarebbe stata ancora più lunga e faticosa visto che era quella del matrimonio. Si mise il pigiama e si fiondò sotto le lenzuola. 

- A che pensavi? - gli chiese Ron che fino a quel momento era rimasto seduto sul suo letto e ora si era steso e con le mani dietro la nuca fissava il soffitto.

Harry rimase per un attimo in silenzio poi rispose:

- A questa giornata che si è appena conclusa. - disse sincero, senza entrare però nei dettagli...

- Certo... Alla giornata che si è appena conclusa in cui hai baciato mia sorella! - fece Ron sempre con gli occhi fissi sul soffitto.

Ahi! Colpito e affondato! 

- Non dire sciocchezze! Ha cominciato lei! - rispose Harry sulla difensiva, cercando di sdrammatizzare.

Ron girò la testa verso di lui e alzò un sopracciglio assumendo una buffa espressione tra l'arrabbiato e il divertito.

- Però tu hai risposto... 

Harry arrossì a questo commento. Poi, dopo un attimo di esitazione esclamò:

- Beh, che dovevo fare? Mettiamola così: se Hermione ti avesse baciato  tu avresti risposto?

Ron diventò più rosso dei suoi capelli. Deglutì a vuoto poi riuscì a balbettare:

- B-b-beh, i-io... n-n-non s-saprei... e-e-ecco i-i-io...-la sua voce uscì roca.

Harry non poté fare a meno di sorridere un po' maligno.

Poi Ron si riprese, in qualche modo e disse sicuro:

- Non è assolutamente la stessa cosa! 

- Sì che lo è. - rispose Harry tranquillo.

- No! Insomma: tu l'hai lasciata! - aggiunse il rosso.

Il sorriso svanì dalla faccia di Harry e fu il suo turno di deglutire.

- Lo... lo sai perché l'ho fatto. Lo sa benissimo anche lei. - rispose infine il moro.

Ron lo fissò ancora per qualche istante, poi spostò lo sguardo sull'orologio: le undici meno dieci.

- Sarà meglio se ci mettiamo a dormire.

- Già. Buonanotte, Ron.

- 'Notte, Harry.

Spensero le lampade che avevano sui rispettivi comodini e chiusero gli occhi. Ron prese subito sonno e il suo russare ne era la prova. Harry invece non riusciva ad addormentarsi: ripensava alle parole di Ron... Era vero: lui l'aveva lasciata ma si riscopriva più felice che mai nel baciarla. Che fosse ancora...? No. No, non poteva essere. La sua mente si rifiutava di credere, di accettare una cosa del genere, ma il suo cuore aveva già capito da un pezzo di cosa si trattava. 

Si rigirò nel letto ancora per un bel po', poi finalmente, sprofondò in un sonno popolato da sogni confusi, e spesso poco casti, su lui e  Ginny.

Ciao a tutti!!! Questa è la mia prima fanfiction! Questo capitolo è solo una specie di prologo prima dell'avventura! Mi sono immaginata cosa sarebbe successo se Ginny fosse partita con Harry, Ron ed Hermione. Come avrete capito la storia è incentrata sulla coppia Harry/Ginny, ma parla anche di Ron e Hermione. L'aggiunta di Ginny al gruppo avviene per puro caso. Ovviamente Harry non sarebbe mai stato d'accordo. Però se avete visto il divertente cartone animato "Kung Fu Panda", saprete che il caso non esiste...

Spero che il capitolo vi sia piaciuto e che vi abbia incuriosito almeno un po'! Se così è stato, me la lasciate qualche recensionuccia?? perfavoooooooore!! 

Grazie anticipati!

Annuccia28