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Autore: MrsLovett    18/07/2011    5 recensioni
La storia di Kate e Richard vista da vari punti di vista. Dagli esordi fino alla fine della terza stagione. Piccola raccolta di flashfic sulla nostra coppia preferita. Spero vi piaccia! ^^
PS: sotto con i commenti! XD
Genere: Generale, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Quasi tutti
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più stagioni
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Un altro caso concluso...

Quel giorno Castle aveva notato il mio orologio e mi aveva fatto delle domande sul perché lo portassi e anche sulla mia famiglia.

Aveva delle ipotesi in testa, idee della quali temeva di parlarne a causa delle ripercussioni che avrebbe potuto avere sul nostro rapporto di lavoro, quindi aspettò che io facessi la prima mossa.

Da parte mia ero restia a parlarne con uno sconosciuto, perdipiù uno scrittore.

Avevo sempre cercato di sviare la conversazione, ma forse era arrivata l'ora di dirgli come stavano le cose...

Quella sera gli spiegai la storia.

Tutto, tutto quanto.

Gli raccontai della mia triste infanzia, di cosa successe quella maledetta sera di vent'anni fa e delle conseguenze di quell'episodio.

Le parole mi uscirono dalla bocca come un fiume in piena.

Quasi nessuno lo sapeva, solo Esposito, Ryan e il capitano ma il mio cuore mi diceva che ci si poteva fidare di quello scrittore strambo che era così attaccato ai complotti della CIA e rapimenti alieni.

Alla fine del racconto mi accorsi che mi tremava la voce.

Mi venne il magone, ma ricacciai indietro prepotentemente le lacrime che cercavano di scendere e spostai la testa per non far vedere gli occhi lucidi.

Non disse niente, né “mi dispiace” o “condoglianze” per fortuna.

Me l'avevano detto già fin troppe persone a tal punto da provare ribrezzo per quelle parole.

Fece solo una stupida battuta che mi fece ridere e gliene fui grata per quello.

Disse semplicemente “A domani Detective”.

“Notte” gli risposi prendendo le mie cose e avviandomi verso l'uscita sentendo il suo sguardo penetrante sulla schiena.

Quando fui sicura di essere sola mi accasciai sul sedile della macchina.

Una sola lacrima solitaria al ricordo di quell'episodio mi scese sulla guancia sparendo nel buio della notte velocemente come era arrivata.

  
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