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Autore: willow11    18/07/2011    10 recensioni
Raccolta Quinntana nata da momenti della 2x22 (primi 3 capitoli), il resto è follia pura.
-straordinariamente lesbica (taglio di capelli)
-demasiado temprano (Santana che urla in spagnolo)
-terzo grado
-dannatamente dolce
-smoking pt1
-smoking pt2
-songbird
-(sincero)Silenzio
-estrema naturalezza
-status
-gioco di ruolo
-Quinntana
Genere: Erotico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Brittany Pierce, Quinn Fabray, Santana Lopez | Coppie: Quinn/Santana
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Santana Lopez vs...'
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estrema naturalezza
non volevo pubblicare oggi,
ma volevo ringraziarvi per le fantastiche e tantissime recensioni
davvero sono commossa
e poi cresce il numero di persone che segue questa storia
grazie a tutti davvero...

ps
so che con questo capitolo mieterò un pò di vittime,
ma dovevo seguire il mio istinto
è il terzultimo...
sono molto curiosa di sapere cosa ne pensate
grazie ancora
C.


estrema naturalezza




Santana infilò la chiave nella toppa ed entrò in casa.

Si tolse gli occhiali da sole e buttò la borsa sul divano senza guardare.

-Ben tornata Lopez-

L’ispanica saltò in aria per lo spavento, poi si girò e vide la bionda distesa sul divano di casa sua.

-Cristo Fabray ma sei impazzita?- urlò ancora con le palpitazioni.

La bionda cominciò a ridere di gusto.

-Ma poi… Chi diavolo ti ha fatto entrare?- Le sbraitò l’ispanica ancora confusa.

-Modera il linguaggio Lopez… O me ne vado…-

-Allora?-

-Ho scassinato la porta- disse Quinn con semplicità.

-Che cosa?- strillò l’ispanica avvicinandosi alla porta.

-Ma dai San, scherzo, una porta d’ingresso è diversa da un armadietto…- la schernì ridendo -hai lasciato la porta finestra della cucina aperta- aggiunse.

La latina guardò la cucina –devo ricordarmi di chiuderla…- pensò.


Poi si avvicinò al divano si distese con poca delicatezza poggiando la testa sulle ginocchia della bionda che era ancora divertita.

Quinn iniziò a squadrarsela per bene, aveva addosso una salopette di jeans e sotto il costume, poi si fermò ad altezza occhi e la guardò come se stesse aspettando qualcosa.

-Che ci fai qui?-

-Mi annoiavo, e poi domani torna mia madre…-

-E quindi?- Chiese la mora immaginandosi la risposta.

-Non mi va di passare l’ultima notte di libertà da sola a casa…- disse la bionda dopo aver iniziato a giocare con le dita dell’ispanica che le guardò confusa e divertita.

-Non ti va di passarla da sola o ti va di passarla con me- disse con un tono provocante.

Quinn abbassò lo sguardo lanciandole un’occhiata minacciosa.

Istintivamente Santana fece uno scatto con gli addominali e la baciò, cogliendola alla sprovvista.


La bionda dopo qualche secondo di stordimento approfondì il bacio, poi allungò la mano mettendola dietro la testa dell’ispanica per sorreggerla.

La mora senza staccarsi cercò una posizione migliore mettendo le mani suoi fianchi dell’amica e costringendola a distendersi sotto di lei.

-Non puoi sempre stare sopra- la rimproverò ansimando Quinn mentre l’ispanica le leccava il collo.

-Certo che posso Fabray- rispose sicura la mora.

Istintivamente l’ex Cheerio allungò la mano sul sesso di Santana sfregandolo delicatamente da sopra il jeans.

L’ispanica rabbridì, non si aspettava che la bionda prendesse subito l’iniziativa.

Istintivamente smise di baciarle il collo e si sganciò la prima bretella della salopette.
 
-Che fai?-Domando seria la bionda fermando la mano di Santana pronta a sganciare l’altra bretella.

-Non vuoi vedermi nuda?- Rispose a tono.

La ragazza che stava sotto la tirò a se con l’unica mano che aveva libera mentre l’altra continuava a torturarla.

-Decido io quando voglio vederti nuda…- le disse mordendole un labbro.

La mora si staccò per un attimo da quelle labbra e la guardò seria, cercando di concentrarsi sui suoi occhi e non sulla sua mano che si era appena fermata.

-E se ti dicessi che trovarti a casa è la cosa più bella che mi sia successa oggi?-

La bionda fece roteare gli occhi per poi riprendere a torturarla, non poteva dargliela vinta così facilmente.

-Ok, ok…- disse frettolosamente la mora dimenandosi, poi cercò di riconcentrarsi sulla bionda sotto di lei.

–Mi sei mancata Quinn- disse con un tono rassegnato ma felice.

La ragazza sorrise soddisfatta e smise di torturarla portando la mano sulla seconda bretella che era ancora legata –vediamo come si slaccia questo coso…-


Proprio in quel momento suonò il campanello e Quinn fermò la mano sulla bretella.


-Devo sempre fare tutto da sola Fabray!- disse ridacchiando la mora afferrando la bretella per slacciarsela.

-Perché non vai ad aprire- disse un po’ preoccupata la bionda.

-Perché dovrei? Non sto aspettando nessuno e poi…- si avvicinò suadente all’orecchio della bionda –Non voglio aspettare ancora… ho voglia di sentirti dentro…- aggiunse leccandole l’orecchio.


Il campanello suonò di nuovo.


-Dai San fai uno sforzo… magari è importante… E poi non scappo mica io…- precisò l’ex cheerio.

L’ispanica sbuffò alzandosi dal corpo ancora vestito di Quinn, si riallacciò la bretella sganciata e si sistemò i capelli fluenti.

–Ma guai a te se ti muovi- disse guardando la ragazza stesa sul divano prima di aprire la porta con il sorriso malizioso ancora stampato in viso.


Quinn non sentendo nulla alzò la testa dal divano e si affacciò in direzione dell’ingresso vedendo San immobile davanti alla porta spalancata.

-Sorpresa!- Urlò la bionda saltando letteralmente addosso all’ispanica.

-Ciao Quinn che ci fai?- Chiese sorridendo la bionda ancora abbracciata all’amica mora notando l’altra bionda sul divano di casa Lopez.

L’ispanica si staccò dall’abbraccio ancora confusa, non sapeva cosa dire, mentre la ragazza di fronte a lei la fissava felice con i suoi grandi occhi azzurri.

-Sono contenta di vederti- disse sincera avendo paura di girarsi non sapendo cosa immaginarsi dalla ragazza dagli occhi verdi con cui pomiciava fino a qualche minuto primo.

-Brittany come stai?- disse Quinn con tranquilla lucidità.

-Bene, bene devo raccontarvi un sacco di cose…- disse felice la ballerina.


Santana si girò leggermente e vide quello che in quei giorni aveva ardentemente sperato di non vedere prima dell’inizio della scuola.


Le due bionde si stavano abbracciando.


-Me le racconterai un’altra volta Brit stavo per andarmene- disse la bionda continuando a mantenere la calma.

L’ispanica era sorpresa dal temperamento dell’ex capo cheerleader.

-Ma no Q dai rimani, ho finito il corso di danza e voglio festeggiare… E poi sono solo a casa…-

-Non ti fai vedere per un mese e piombi a casa mia autoinvitandoti a cena e a dormire?- la schernì ridendo l’ispanica.

-L’ho sempre fatto!- rispose la ballerina con un sorriso a quarantacinque denti tornando ad abbracciarla.

Quinn abbassò lo sguardo imbarazzata dall’abbraccio che Santana stava regalando alla sua bionda, poi lo rialzò incronciando per un attimo gli occhi di Santana che la guardavano supplichevole.


-Dai ragazze vi lascio sole- disse la bionda avviandosi.

-Rimani almeno per cena- replicò l’ispanica dopo aver a lungo pensato se fare o no quella proposta alla ragazza.

-Dai Q. così cucini tu che San è proprio scarsa-

-Ehy!- L’ammonì la latina con complicità.

Quinn le guardò per un attimo erano perfette l’una per l’altra, poi si soffermò sugli occhi di Santana.

-Ok rimango- disse semplicemente non lasciando trapelare nessun sentimento dalla sua espressione di ghiaccio.



La serata passò velocemente, Brittany parlò per tutto il tempo del corso di danza senza notare gli sguardi imbarazzati delle due ex compagne di squadra che si cercavano in continuazione.

In più la ballerina aveva letteralmente svaligiato il frigobar dei signori Lopez dando la possibilità all’altra bionda di affogare la frustrante situazione nell’alcool.


-Ma non puoi lasciarla sul divano…- disse ridacchiando Brittany guardando Quinn che dormiva sbronza sul divano.

-Ok, la porto in camera dei miei-

-Ma no Santi, e se si sente male? Facciamola dormire con noi…-

Santana guardò Brittany con dolcezza, era disarmante come sempre.

-Ok, vatti a cambiare che io la porto su…-

-Ti aiuto?-

-Ma noi dai, è leggera- disse la mora sorridendo, pensando a quella volta che aveva preso in braccio la bionda sbattendola con forza al muro manco fosse Puckzilla.


-Ok Santi vi aspetto su…- disse avvicinandosi alla mora.

-La camera è dall’altra direzione…-replicò ridacchiando Santana spaventata per la prima volta del fatto che la ballerina stava dimezzando rapidamente le distanze.

Poi la bionda annullò totalmente la distanza posandole un bacio sulle labbra.

-Ciao comunque- disse ridacchiando per poi scomparire correndo sulle scale.

Santana rimase pietrificata poi si girò verso Quinn controllando che stesse ancora dormendo e si avvicinò a lei.


-Su Fabray aggrappati a me- disse alzando con forza la ragazza e facendole attorcigliare il braccio attorno al suo collo.

-San…-

-Si sono io piccola… Dai su abbiamo tanti gradini da fare…- disse portandola ai piedi della scala.

-Non sono piccola Lopez…-

-Ok, ok…- ridacchiò concentrata l’ispanica.

-Scusami non dovevo ubriacarmi…-

-Hai fatto bene piccola-

-Mi chiami così solo perché sono ubriaca…-

-Forse…- ridacchiò l’ispanica entrando nella camera senza accendere la luce –Siamo arrivate…- aggiunse poggiandola dolcemente sul letto.

Dopo pochi secondi la bionda si addormentò e l’ispanica sollevò la testa notando che Brittany si era già addormentata dall’altra parte del letto.


Fece un respiro profondo e si allontanò da quella vista così dolce e straziante, poi si avvicinò alla borsa e tirò fuori il pacchetto di sigarette che era rimasto praticamente pieno da una settimana visto che all’ex cheerio cominciava a dare fastidio.


Andò in balcone e si accese la sigaretta, sperando che il fumo non entrasse in camera, poi si girò verso il letto e le vide, la luna
rifletteva perfettamente il biondo dei loro capelli.

Tornò a guardare il cielo mentre la cenere incandescente illuminava la sua mano, prima di bruciarla.

-Cazzo!- disse facendo volare la sigaretta e succhiandosi il dito.


Fu un attimo, ma in quel preciso momento realizzò con estrema naturalezza il da farsi.
  
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