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Autore: Kiki May    19/07/2011    2 recensioni
Post NFA, collocabile in una Ottava Stagione continuata e alternativa, che vede Buffy a capo del suo esercito di slayers. Essenzialmente si tratterà di seguire le vicende della Chosen One, fatte di apocalissi del cuore e del pianeta. La nostra eroina dovrà fronteggiare nemici sempre più temibili e cercare un difficile equilibrio tra missione e vita privata. [Prima e Seconda parte concluse, Terza parte in corso]
Genere: Azione, Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Buffy Anne Summers, Nuovo personaggio, William Spike, Willow Rosenberg
Note: Lemon | Avvertimenti: Spoiler!, Violenza
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2. This Year’s Girl









Il mare dominava l’orizzonte oltre le finestre.
Il mare, fuso al cielo in un tripudio di azzurro e luce.
L’autunno annunciato dai calendari pareva lontanissimo. Il calore dell’estate, la gioia viva del mattino splendevano su Los Angeles, costantemente baciata dal sole. Per le strade, poche macchine scure e veloci; l’ombra dei passanti incerti.
“… Ci ascolti, Buffy?”
La cacciatrice si voltò di scatto, sorpresa.
Kennedy e Willow la fissavano pensierose.
“Hai capito una sola parola di quello che abbiamo detto?”
“Certo, certo … stavate parlando del fronte indiano. Vi ascolto.”
Kennedy annuì e riprese.
“Pare che la situazione si sia fatta più pericolosa del previsto. I problemi politici del territorio li conosciamo tutti, sappiamo che una nuova guerra potrebbe esplodere da un momento all’altro, e non ci aiutano i presagi avvistati dalla popolazione. Solo nella giornata di ieri si sono contati quarantasette morti. La gente comincia a sentire il terrore dell’imminente apocalisse.”
“Che è imminente da anni!” replicò Buffy, seccata. “Sono le cellule terroristiche ad avvantaggiarsi di questa situazione, non certo i demoni! Non solo, almeno. Il punto è che i governanti dovrebbero intervenire per sedare la situazione, noi non abbiamo alcun mandato.”
“Eppure la responsabilità degli ultimi eventi pesa sulle nostre spalle. Insomma, abbiamo capito tutti cosa sta succedendo! Qualcuno sta sfruttando la tensione creata dai presagi per fare i suoi giochetti politici. Dovremmo dissociarci.”
“Dissociarci da cosa, esattamente? Non siamo responsabili dei crimini degli uomini, siamo cacciatrici e il nostro compito si limita al contenimento del soprannaturale. Per il resto esistono gli eserciti, le amministrazioni, le elezioni …”
Kennedy scosse il capo.
“Sono d’accordo con te. Ti avviso, però, che questo atteggiamento non piacerà alla divisione indiana. Si sentono abbandonate, credono che tu voglia lasciarle alle prese con la patata bollente senza fare nulla di concreto.”
“Probabilmente …” cominciò Willow. “Probabilmente, se tu mandassi un segnale …”
“Che genere di segnale?”
“Una nuova guida.” Rispose Kennedy, decisa. “Faith, per esempio. La considererebbero un’attribuzione di fiducia ed importanza, saprebbero di poter contare sul comando diretto di una tua stretta collaboratrice.”
“Scordatevelo. Faith e Angel sono appena diventati nonni, l’ultima cosa che chiedono è essere spediti dall’altra parte dell’oceano.”
“Ma questo non farà che generare dubbi e defezioni.”
“Penserò a qualcosa.” Mormorò Buffy. “Ho tante collaboratrici fidate, anche tra le file indiane. Non c’è un unico modo di porre rimedio alla situazione.”
Kennedy fece per congedarsi.
“Inoltre …” disse la prescelta, bloccandola. “Inoltre non voglio prendere questa decisione da sola.”
“Capisco. Vado a chiedere ulteriori informazioni.”
“A dopo.”
Buffy tornò a studiare i suoi schedari, perplessa.
Willow la fissava, paziente, senza muoversi.
Le mani pallide giunte sull’addome, gli occhi sereni, illuminati dal potere dei simboli runici creati dalla stessa strega.
“Non riuscirai a trovare una soluzione soddisfacente e non eri concentrata.”
“Come?” domandò la cacciatrice.
“Non eri affatto concentrata.” Ripeté Willow, sorridente. “C’è qualcosa che ti preoccupa profondamente e che non riesci ad elaborare.”
“È una sensazione …” rispose l’amica, titubante. “Non è importante.”
“Lo è, invece, o non staresti così male.”
Buffy roteò gli occhi, dubbiosa. Infine si arrese.
“Ho come una sensazione di … perdita.” Spiegò. “Come se qualcosa stesse per scivolarmi dalle mani ed io non riuscissi ad agganciare bene la presa. Non capisco.”
“Potrebbe essere Spike. Hai paura che lui ti lasci?”
La prescelta ridacchiò, divertita.
“Non voglio essere presuntuosa, Wills, davvero. Solo che Spike è talmente … non so davvero come faccia ad essermi tanto fedele. Se gli chiedessi nuovamente di indossare un ciondolo magico e seguirmi nel sotterraneo di una scuola, lui lo farebbe senza battere ciglio. A volte mi spaventa la sua determinazione, il suo amore.”
“Perché pensi di non meritarlo?”
“Perché non voglio che lui muoia.” Rispose Buffy, d’impulso. “Non voglio che muoia, non potrei sopportarlo.”
Willow annuì, consapevole.
Mosse qualche passo in avanti e raggiunse una sedia libera che non utilizzò.
“È Annie il tuo cruccio.” Sancì.
La fronte dell’amica si aggrottò dolorosamente.
“Temo che possa succederle qualcosa, che possano portarmela via.”
“Chi dovrebbe? Chi potrebbe?”
“Non ne ho idea. Mercurius, probabilmente.” La cacciatrice chiuse gli occhi, affaticata. “Mercurius è il padre naturale di Annie ed io non ho fatto altro che tacere. Ho taciuto per anni.”
Willow si chinò appena.
“Forse non è paura quella che provi.” Disse. “Forse è senso di colpa.”
Buffy le prese una mano, incredibilmente liscia e fredda. Familiare.
“Voglio solo proteggere la mia bambina.”



Gli schizzi delle onde le arrivavano quasi al volto.
Annie, entusiasta, saltellava sul bagnasciuga, bagnando i piedi nudi e le caviglie.
“Wow, wow, wow! È come se fossimo ad agosto, l’acqua è magnifica!” esclamò la ragazzina, sollevando appena di jeans inumiditi.
Seduta sulla sabbia, a poca distanza da lei, Buffy sorrideva contenta.
“Sapevo che ti saresti divertita. Meriti un po’ di riposo dopo le lezioni.”
Annie si voltò per sfoggiare un ghignò soddisfatto.
I capelli lisci ombreggiavano gli occhi grandi e chiari.
“Perché non vieni anche tu, mamma? Hai la gonna, potresti bagnarti sino alle ginocchia!”
“Non preoccuparti per me, goditi le onde.”
Annie rimase a saltellare per qualche secondo.
Infine raggiunse la madre e prese posto accanto a lei.
“Bello.”
“Dunque ti è piaciuta questa incursione ...”
“Molto. Mi mancava un sacco venire qui. Vorrei solo che Spike potesse raggiungerci almeno una volta.”
“Lo vorrei anch’io, amore.”
Annie sorrise e scostò lo zaino colmo di libri, gli spartiti musicali e la custodia del clarinetto.
“Cos’è che state suonando, adesso?” chiese Buffy. “Beethoven?”
“Mozart!” rispose la bambina. “Sto tentando di imparare i passaggi più difficoltosi. Devo, se voglio diventare sempre più brava.”
“Sono contenta che questa passione ti coinvolga così tanto.” Mormorò la cacciatrice, sistemando la magliettina della figlia: una t-shirt grigia col volto stilizzato di Joey Ramone.
“Cosa ridi, mamma?”
“Niente, niente … penso solo alla malvagia influenza che un certo vampiro ossigenato esercita su di te.”
Annie scosse il capo.
“Scema!”
Buffy ridacchiò ancora.



Di ritorno dalla spiaggia, Annie corse a fare la doccia e Buffy raggiunse Spike che dormiva nella camera da letto buia e silenziosa. Si stese accanto a lui, incurante dei piedi sporchi di sabbia. Immerse le dita e il naso nei capelli del compagno.
“Profumi di mare.” Sussurrò il vampiro.
La voce profonda, assonnata e sensuale.
“Sono andata a prendere Annie e l’ho accompagnata a fare una passeggiata. Ci siamo leggermente abbronzate e abbiamo raccolto un paio di conchiglie. Avremmo voluto averti con noi.”
Spike celò un sorriso soddisfatto.
“Potremmo chiedere alla Rossa, lei potrebbe approntare un incantesimo anti-combustione spontanea.”
“Smettila, idiota!”
“Cercavo di venire incontro alle tue esigenze, passerotto: più Spike per tutti e a tutte le ore.”
“Più Spike! Come diavolo fai ad inventare queste stupide battute?”
La cacciatrice sospirò, chiudendo gli occhi, rilassata.
“Stai meglio adesso?” chiese Spike, puntuale.
“Sì.” Disse lei, tacendo immediatamente. “Avevo bisogno di stare un po’ con Annie, di sentirla accanto a me. Ho ancora paura di perderla.” Confessò, dopo poco.
“Non ci perderai mai, sai? Noi saremo per sempre –“
“Non lo dire, William. Non lo dire, ti prego.” Mormorò Buffy, debolmente. “Non esistono garanzie per noi e non pretendo più che ce ne siano. Abbracciami soltanto.”
Il vampiro eseguì, attirandola a sé.
“Va bene così.” Sospirò la cacciatrice, ricolma di conforto.

  
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