Capitolo
22
This band will CHANGE your life, in order to make it BEAUTIFUL
Alex tornò a casa più convinta, ora. Pensava che Jamia aveva ragione. Infondo
Mikey aveva chiesto a lei di sposarlo. Questo era ciò che contava. Quando
entrò in casa trovò i ragazzi seduti nel salotto insieme a quello che, poteva
riconoscerlo immediatamente, era il tizio al quale aveva mandato più o meno
trenta lettere e copie del primo disco dei My Chemical Romance supplicandolo di
ascoltarli ed informarsi su quanto spaccassero.
Era proprio lui, seduto davanti a loro, con un mucchio di
fogli tra le mani ed un grande sorriso sul volto.
«Ehi!»
disse sorridendo «Sei quello della Reprise, vero? Sei proprio tu! State firmando
qualche contratto?» disse entusiasta raggiungendoli.
I ragazzi, compreso Gerard che inizialmente era titubante al
riguardo, ora sembravano molto più rilassati. Ray era incredibilmente eccitato
all'idea di scrivere un nuovo disco per una casa discografica molto più nota di
quella indipendente per la quale stavano lavorando attualmente, e quel tipo
aveva grandi progetti e grandi conoscenze, e sembrava tutto molto più
professionale in effetti.
«Tu devi essere la mia stalker, dunque...» commentò Brian
porgendo la mano ad Alex, che la strinse con forza annuendo «Assolutamente si,
sono proprio io! Vedo che alla fine darti il tormento è servito a qualcosa!»
disse contenta.
«Esattamente. Ho ascoltato questo disco un milione di volte,
e mi sono emozionato ogni volta. So che questi ragazzi hanno davanti a loro un
percorso denso di successo, e lo sanno anche i miei superiori. Quindi stavamo
parlando degli accordi...» disse, tornando poi a guardare i ragazzi, che lo
ascoltavano con attenzione «Dunque, anche se so che mi direte che i soldi per
voi non contano nulla, con la nostra etichetta guadagnerete molto di più di ciò
che guadagnate ora. La nostra casa discografica vi fornirà uno staff
d'eccellenza, che lavorerà per voi giorno e notte. Avrete tutto ciò di cui
sentirete il bisogno. Le attrezzature nei nostri studi sono all'avanguardia, e
le registrazioni saranno decisamente migliori del vostro attuale disco. E la
pubblicità, beh, i nostri promoter sanno davvero fare il loro lavoro. Lavoriamo
a contatto con le migliori agenzie pubblicitarie del mondo, abbiamo un sacco di
sponsor noti, e diventerete delle vere rock star.» continuò a spiegare, davanti
all'aria sognante dei ragazzi che immaginavano la nuova vita.
Era eccitante, ed Alex sembrava aver dimenticato per un
attimo cosa doveva dire a Mikey. Per il momento non importava davvero.
«E gli aspetti negativi della cosa? Devono esserci degli
aspetti negativi...» mormorò Gerard pensoso.
Tutti gli puntarono gli occhi addosso. Stavano parlando di successo mondiale e
milioni di copie da vendere e concerti in Europa e visibilità assicurata. Quali
erano gli aspetti negativi?
Brian si morse il labbro, e fece una smorfia, poi sospirò «Beh,
le regole sono ovunque...» disse, mentre un filo di delusione attraversava i
volti dei suoi interlocutori «...niente di troppo grave. Ma dovremmo giocare
molto. Ad esempio, voi due...» disse poi indicando Gerard e Frank. I due si
scambiarono uno sguardo «Noi cosa?» domandò Gerard curioso.
«Beh, ho visto in giro che avete comportamenti altamente
erotici sul palco, che vi baciate e fate tutte queste cose che fanno impazzire
il pubblico. E c'è già una massa di fan che scrivono fan fiction Frerard sul
fanbase al riguardo...» spiegò sorridendo malizioso.
Frank arrossì vistosamente «Fanfiction Frerard?» chiese
imbarazzato.
Brian scrollò le spalle «Si, storie di voi due che fate roba,
che vi amate, stronzate simili che non hanno senso...».
«Ma è da pervertiti!» commentò Mikey disgustato.
Ray rise scuotendo la testa «Abbiamo dei fan creativi, che
vuoi di più?» disse.
«Ehm... ok, dunque?» chiese Gerard puntando lo sguardo su
Brian, che riprese a parlare «Beh, dunque sarebbe ottimo se continuaste a farlo,
ma senza sapete, dichiarare a tutti che state insieme... dovremmo giocare su
questa cosa... i fan moriranno di curiosità e la cosa porterà ancora più
attenzione su di voi...» disse.
Gerard sollevò un sopracciglio «Io voglio che la gente mi
ascolti, se volevo un gruppo di pervertiti eccitati avrei fatto l'attore
porno...» commentò facendo scoppiare una risata generale.
«La gente vi ascolterà, ma voi dovrete trovare dei
compromessi... ai ragazzini piace sognare e fantasticare, tutto qui.» disse.
«Ok, prossima regola?» domandò Ray.
Brian sospirò «Avete delle ragazze, fidanzate, qualsiasi
altra cosa?» domandò guardando lui, Mikey e Bob.
Mikey lanciò un'occhiata imbarazzata ad Alex ed alzò la mano
come se stesse a scuola «Ehm... io, credo...» rispose arrossendo.
«Perfetto. Da oggi sarai ufficialmente single.» disse Brian
deciso.
Alex si sporse di lato per guardarlo in faccia e fece un
sorriso imbarazzato «Ehm... scusa?» fece agitando una mano «Cioè, quindi io ti
ho fatto tutto sto stalking per... per sentirmi dire che da oggi in poi non
dovrò più esistere ufficialmente? Proprio oggi, poi? E' uno scherzo, vero? No,
perché Mikey mi ha chiesto di sposarlo tipo, boh, qualche ora fa... insomma,
stai scherzando, non è vero?» fece nervosa.
«Oh, quindi tu sei la ragazza di Mikey. Perfetto, sembri
abbastanza sveglia da capire che è per il bene della band. Alle ragazzine non
piacciono i musicisti fidanzati, ed è meglio anche per te, alle ragazzine non
piacciono le fidanzate dei musicisti...» disse ridacchiando.
Gerard lo fulminò con lo sguardo «E a noi non piacciono le
ragazzine...» disse all'unisono con Alex.
«...A noi si invece, perché le ragazzine tortureranno i loro
genitori per avere ogni singolo merchandise che vi riguardi, ogni rivista che
parla di voi, scriveranno i vostri nomi sui loro zaini di scuola e indosseranno
le vostre magliette ogni santo giorno.» disse serio «E comunque non è che non
dovete stare insieme. E' che non dovete stare insieme in pubblico...».
«Beh, visto quanta fama hai nominato dubito che avremmo più
un minuto in cui non saremo in pubblico...» sospirò Mikey. Alex lo guardò e
forzò un sorriso. Ok, le andava bene. Se era per il bene della band, andava bene
ogni cosa.
«Fantastico. Ci incontreremo a notte fonda nei parcheggi dei
supermercati di Belleville...» disse rassegnata.
Brian le lanciò un'occhiata sorpresa e divertita
«Belleville?» chiese ridendo «Oh, quale Belleville? Dovranno trasferirsi a Los
Angeles, per registrare il prossimo disco!» spiegò.
Tutti si guardarono con aria mista tra eccitazione e paura.
Stava succedendo davvero. Quel tizio sembrava davvero intenzionato a portarli
con se... a Los Angeles! Dall'altra parte degli Stati Uniti!
«Woah... Los Angeles? Quella Los Angeles?» chiese Alex
sorpresa.
Brian annuì «Proprio quella.» disse.
«Wow. E cioè... Los Angeles è lontanissima da qui...» mormorò
sentendosi già nostalgica. Sapeva che lei non era inclusa nel pacchetto "My
Chemical Romance + Major" quindi si sentiva già triste all'idea di vederli
andare a vivere così lontano.
Brian continuò a parlare, a raccontare idee ed esperienze con
altre band, a dire regole e cose simili, e i ragazzi lo ascoltavano affascinati
da quell'idea di firmare un contratto con una casa discografica così
professionale e conosciuta.
Parlarono così
tanto che non si erano nemmeno resi conto che era ora di cena, e che per
l'ennesima volta qualcuno doveva uscire a comprare da mangiare.
Quando Mikey e Ray andarono al ristorante più vicino, Brian
prese Alex da parte e la trascinò in giardino con la scusa di fumare una
sigaretta.
«Senti Alex, non ho idea di come stiate messi tu e Mikey, ma
con tutte le lettere che mi hai mandato supplicandomi di far firmare un
contratto al gruppo, so per certo che tieni tantissimo alla band...» iniziò a
parlare Brian, dopo aver acceso una Marlboro.
Alex lo guardava in silenzio, aspettando che continuasse.
«...quindi, nonostante possa sembrare una cosa totalmente
folle o impossibile da accettare o come vuoi tu, ma se vuoi davvero che i
ragazzi sfondino nel mondo della musica, dovrete stare alle regole del gioco.
Dovranno trasferirsi a Los Angeles, dovrai vivere nell'ombra. Ma lo meritano
davvero, e ne varrà la pena.» continuò lui guardandola serio.
Lei era pensosa, si morse il labbro guardandosi le scarpe.
Brian aveva ragione. Assolutamente ragione.
«...finirà tutto, però...» mormorò, rendendosi poi conto che
stava pensando ad alta voce. Brian fece un respiro profondo «Si affrontano anche
momenti del genere...» disse fiducioso.
Alex si sentiva dannatamente triste. Poteva scoppiare a
piangere da un momento all'altro. Perché era sicura che non ce l'avrebbe fatta.
Assolutamente mai. Perché era già difficile così, e con la Reprise le cose si
sarebbero solo complicate ulteriormente, e non era certa di essere in grado di
affrontare il problema con tanta facilità. Pensava piuttosto che sarebbe
crollata presto, anche troppo presto.
«Mi aveva chiesto di sposarlo... stamattina...» disse ancora
Alex, ritrovandosi a provare ancora una volta un vortice di emozioni che
spaziavano dalla gioia alla paura.
«Purtroppo ci sono dei problemi che ci ostacolano il cammino.
Ma noi possiamo arrenderci e cercare la via più semplice, o lottare ed ottenere
il meglio che la vita ha da offrirci.».
Lei annuì. A lei la vita non sembrava voler offrire poi
molto, in realtà, ma sapeva che per Mikey, Frank e Gerard e tutti gli altri,
beh, quella era un'opportunità d'oro, e non avrebbero dovuta sprecarla.
Sapeva che Brian le stava semplicemente chiedendo di non
complicare le cose con Mikey, di fingersi contenta del trasferimento a Los
Angeles, di stare tranquilla.
A lei sembrava dannatamente impossibile, ma doveva farlo. Era
il minimo che poteva fare per ricambiare tutto l'aiuto che i ragazzi le avevano
offerto quando lei ne aveva avuto bisogno.
Doveva farlo e basta.
Deglutì per scacciar via quel nodo alla gola, il tipico
bruciore che accompagnava il pianto.
Avrebbe detto a Mikey che lo avrebbe sposato, a patto che lui
partisse per L.A. con la band, giocasse secondo le regole della casa
discografica, e che spaccasse il culo al mondo.
Doveva solo pazientare, e poi un giorno, prima o poi, la loro
relazione avrebbe potuto prendere una piega decente, avrebbero potuto uscire
allo scoperto e finalmente sposarsi.
Sarebbe andato tutto bene, si disse, anche se non riusciva ad
esserne del tutto sicura.
Frank sorrise a Gerard, che lo guardava seduto sulla poltrona «Non
sei...elettrizzato!?» chiese pieno di entusiasmo.
L'altro sembrava pensieroso, nonostante ora dopo tutto quel
parlare fosse meno scettico riguardo tutta la questione di cambiare casa
discografica e tutto il resto. Ed in parte, gli piaceva anche l'idea di
raggiungere l'intero pianeta, di cantare per tutto il mondo, di arrivare al
cuore di persone che abitavano nei posti più lontani.
E in un certo senso, si sentiva anche lievemente stuzzicato
dall'idea del "fan service" con Frank. Immaginava di far impazzire le folle
baciando Frank sul palco e poi magari dicendo che erano solo amici, facendo
chiedere a tutti se fosse solo una messa in scena o amore vero.
Gli piaceva l'idea del "nascondersi" un pò, nonostante si
distanziasse totalmente dal suo voler vivere allo scoperto la sua storia con
Frank, c'era dell'affascinante nella questione, era un pò come giocare a
nascondino, era un vedo-non-vedo, sarebbe stato tutto più eccitante, in un certo
senso.
Sorrise, finalmente, guardando Frank «Ok, credo di volerlo
fare!» ammise annuendo. Si sporse verso Frank e gli stampò un bacio sulle
labbra. Quando l'altro aprì la bocca leggermente per accarezzargli le labbra con
la lingua, Gerard si allontanò di qualche centimetro e lo guardò con aria
maliziosa «Scherzi? Dobbiamo stare attenti a non farci beccare, ora...»
sussurrò, lasciando Frank con l'amaro in bocca.
Fu una lunga serata, piena di progetti e racconti ed idee e sogni che
improvvisamente sembravano più tangibili. C'erano le parti meno convincenti,
c'era il dover lasciare casa una volta per tutte, ma Brian aveva assicurato che
ne sarebbe valsa la pena, che i ragazzi avrebbero avuto ciò che meritavano, la
loro rivincita, la loro vendetta su tutti quelli che non avevano mai creduto in
loro. Avrebbero avuto materiali e possibilità di gran lunga superiori a ciò a
cui erano abituati, avevano tutta la libertà creativa che volevano, ed avevano
uno staff pronto a sostenerli e supportarli giorno e notte.
Avevano il loro momento d'oro, era porprio lì ad attenderli,
e tutti erano incredibilmente eccitati all'idea.
Quando Brian lasciò la casa, per tornarsene nella sua stanza
d'albergo, tutti andarono dai loro famigliari a raccontargli cosa stava
succedendo.
Alex pensò che quello era il momento giusto per parlare con
Mikey.
Rimasero soli, seduti nel salotto, uno di fronte all'altra.
Mikey era visibilmente nervoso ed imbarazzato. Alex non gli
aveva ancora dato una risposta, e non gli aveva ancora detto nulla riguardo il
fatto che Alicia fosse incinta e tutto il resto.
«E'
bellissimo, non è vero? Sta succedendo sul serio...» disse Alex sorridendogli.
Lui annuì con poco entusiasmo «Si, credo di si...» mormorò.
«Dovresti fare i salti di gioia. E' il vostro momento, Mikey.
E' il momento di prendervi tutto ciò che vi spetta...» disse ancora,
avvicinandosi a lui.
«Non mi hai ancora dato una risposta...» le fece notare,
cambiando totalmente discorso. Alex fece un respiro profondo. Ripensò a Brian
che le assicurava che tutto sarebbe andato per il meglio. Ripensò a quanto era
bello avere Mikey accanto. Ripensò alla loro prima volta, al primo "ti amo"
pronunciato, alle lacrime di gioia al suo risveglio dal coma, alla sensazione di
sentirsi a casa solo quando c'erano loro.
Pensò che le sarebbe mancato, che le sarebbero mancati tutti,
che sarebbe stata una vera tortura, uno strazio indescrivibile. Pensò che voleva
piangere e stringerlo a sé il più possibile ora, prima che fosse stato troppo
tardi.
Si avvicinò a lui e gli prese le mani, guardandolo negli
occhi. Era lo sguardo più triste e confuso del mondo. Lo sguardo più bello e
dolce.
«Credo di voler passare con te il resto della mia vita. Credo
di voler essere tua per sempre...» pronunciò a voce bassa.
Mikey deglutì, mentre il cuore stava per uscirgli dal petto «...se
mi chiedi di non andarmene, non me ne andrò.» disse in un sussurro.
Alex scosse la testa «Devi andare, Mikey. Siamo forti
abbastanza per affrontare tutto questo.» disse mentre una lacrima le rigava il
volto.
Mikey l'asciugò col dorso della mano, prima di baciarle le
labbra tremanti.
Alex ricambiò il bacio, mentre un vortice di pensieri le
faceva girare la testa.
Pensò che non avrebbe voluto lasciarlo per nulla al mondo.
Pensò che l'idea di perderlo era una vera tortura. Pensò che insieme a lui,
insieme a loro, aveva vissuto i momenti più belli ed emozionanti di tutta
la sua vita. Pensò che se avesse potuto sarebbe tornata indietro nel tempo per
rivivere tutta la loro storia, senza modificarne nulla, perché andava bene così,
con tutte quelle imperfezioni, con tutte quelle lacrime e quelle risate, tutti
quei sorrisi e quegli abbracci, e i litigi e le mani intrecciate e i brividi.
Pensò questo e tante altre cose. Pensò che quello era solo
l'inizio della loro fine, ma che Mikey avrebbe avuto di che gioire, di lì
a poco tempo dopo, perché sapeva che i My Chemical Romance sarebbero diventati
grandi. La band più grande del mondo. La band più vera, e sincera. La band che
non era solo una band, ma una famiglia.
La band che ti avrebbe salvato la vita.
La band che avrebbe cambiato la tua vita, per renderla più
bella.
- - -
Ok, il motivo per il
quale sto piangendo è perché questo è esattamente l'ultimo capitolo di questa
Fan Fiction.
Avrei portato avanti questa storia fino alla morte. Avevo un mucchio di idee, di
cose da far accadere, di fantasie da trasformare in storia.
Ma questo è l'ultimo capitolo perché sento il bisogno di
smetterla qui. E non so bene il perché.
So di avere un incredibile bisogno di scrivere, lo so perché quando non scrivo
sto male.
So che avrei potuto semplicemente prendere una pausa, e l'idea iniziale era
quella. Ma poi come ho già detto più volte, quello che scrivo viene da sé, e
questo è ciò che è venuto. La fine.
Sto piangendo perché sono una stupida, e perché mi mancherà questa storia, e
questi personaggi.
Ho passato interi giorni a pensare a loro, a come avrebbero reagito se fosse
successo questo o quello, rendendomi conto che loro avevano vita propria, per
quanto assurdo possa sembrare.
Quindi così è.
Con questo, voglio ringraziare TUTTE le persone che hanno letto, commentato,
apprezzato, criticato, amato ed odiato questa fan fiction e questi personaggi.
Voglio ringraziare sopratutto *si sente molto stile premiazione degli Oscar*:
Gigia per tutto l'appoggio ed il
supporto morale che mi ha dato SEMPRE. Per essere sempre così dannatamente dolce
nei miei confronti, per avermi sempre incitata a continuare, per avermi sempre
apprezzata da morire e per avermi sempre dato tanto amore e cuoricini.
Vale per... beh, per
tutto, davvero. Per le chiacchierate via sms ed mp,
per gli sfoghi e le risate, perché è una persona dannatamente bella, è matura e
sensibile, fragile quanto forte ed è ciò che è, incredibilmente fantastica anche
se ha "paura" della solitudine, della mancanza di abbracci, e perché sopporta
tutte le responsabilità che non dovrebbe avere davvero. Perché mi ritrovo in lei
e mi ricorda me. E perché vorrei abbracciarla ogni volta, se potessi.
Ann perché è... ok, scusa Ann ma
non ho parole per descriverti. Sei tutto, non lo so, quindi Ann perché è Ann,
perché mi fa sorridere ogni suo squillo, perché è la mia psicologa personale, la
mia metà, perché siamo unite dal destino, perché sa farmi ridere o farmi stare
tranquilla in DU MINUTI. Perché è la mia SistaYo!
A tutte le altre, ora la smetto perché mi pare una lettera d'addio o che ne so
io, e insomma, anche no.
Grazie a tutte, per il supporto ed il sostegno. Per i complimenti e i consigli.
Grazie per tutto.
Grazie alla FamiLia. Alle Fucking Killjoys, le fottute guastafeste
migliori del mondo.
E ok, ci sta, Grazie ai My Chemical Romance che hanno cambiato la mia vita,
rendendola più bella. Decisamente più bella.
XOXO
Much Love
<3
PS: ho LINKATO i nomi di Gigia, Vale ed Ann perché DOVETE leggere le loro
storie. PUNTO.