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Autore: _Li_    19/07/2011    3 recensioni
Una serie di storielle, a volte comiche a volte romantiche, ma tutte incentrate su Ash e Vera.
Se avete tempo e voglia provate a leggerle. Magari potrebbero anche piacervi.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ash, Un po' tutti, Vera
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Anime
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PICCOLI INCONTRI

Un bambino di 6 anni sfrecciava tra le case di un piccolo villaggio, schivando agilmente persone e pozzanghere.
Una zazzera di capelli neri come l’ebano spuntavano da un cappellino rosso ed un grande sorriso, anche se privo di qualche dente, si apriva sul visino arrossato dalla fatica.
Finalmente raggiunse il parco giochi e lì si fermò, ansimante.
Un altro bambino, all’incirca della stessa età, lo stava aspettava con le mani poggiate sui fianchi.
“Ash!” lo sgridò severamente “Dovevamo trovarci alle tre. Sei in ritardo di un’ora!”
Il moro lo guardò mortificato.
“Scusa Gary, ma la mamma...”
“D’accordo lasciamo stare.” lo interruppe l’altro “Andiamo a giocare piuttosto!” Sul suo viso si aprì un sorriso furbo.
“Scommetto che riesco ad arrivare alle altalene più velocemente di te!”
Si voltò e partì in quarta, diretto verso il centro del parco.
Ash lo fissò per un istante, stupito. Poi, urlandogli di aspettarlo, si fiondò al suo inseguimento.
 
“Hai perso, hai perso!” continuava a gridare Gary, dondolandosi sull’altalena.
Ash, imbronciato, strisciava i piedi per terra, brontolando a mezza voce.
“Non vale però. Tu sei partito prima.”
“Tutte scuse. Avresti perso comunque.”
Rimasero così, in silenzio, per alcuni minuti, dondolarsi pigramente.
Improvvisamente Gary saltò dall’altalena ed atterrò di fronte all’amico.
“Vado a casa.” annunciò.
“Come? Di già?” Ash lo fissò stupito “Ma siamo appena arrivati!”
Tu sei appena arrivato.” lo corresse l’amico “Io devo andare. Il nonno mi ha chiesto di dargli una mano al laboratorio.”
Non riuscì a nascondere una punta d’orgoglio in quest’ultima frase.
“Ma...”
Troppo tardi.
Dopo un breve saluto l’altro era già partito di corsa, lasciando Ash, solo e perplesso, sulle altalene.
 
“Uffa. Quell’antipatico... Lasciarmi qui da solo...”
Ash camminava per il boschetto del parco, borbottando rimproveri rivolti all’amico e calciando ogni tanto i sassi del sentiero.
Uno di questo volò oltre un cespuglio, producendo un rumore sordo.
Stranamente assomigliava di più ad un lamento che ad un tonfo.
Incuriosito il ragazzino corse verso l’arbusto e, spostando le foglie, vide una bambina inginocchiata per terra che si massaggiava delicatamente la testa.
Ash si avvicinò a lei, preoccupato.
“Hey ragazzina! Scusa per il sasso. Ti sei fatta male?”
Lei alzò i suoi occhioni azzurri, ora pieni di lacrime, e fissò quelli scuri di lui, annuendo lentamente.
Il bambino si inginocchiò alla sua altezza e le posò una mano sulla testa.
“Scusami! Non volevo colpirti.”
La bimba tirò su col naso un paio di volte. Poi si passò le mani sugli occhi, asciugando le lacrime.
Ash le sorrise e si rialzò.
“Ti va di giocare con me?”
 
Ormai era il tramonto e i due bambini stavano ancora giocando assieme, rincorrendosi e ridendo felici in mezzo al prato. Non avevano parlato molto, ma si sa: i bambini di 6 anni non hanno bisogno di tante parole per conoscersi.
Stanchi ma soddisfatti, i due si sedettero infine sulle altalene, iniziando a dondolarsi lentamente.
Fu Ash a rompere il silenzio.
“Tu non abiti qui a Pallet, vero? È la prima volta che ti vedo.”
La bimba annuì.
“Io abito dall’altra parte del mare, e sono venuta qui in vacanza con la mia famiglia.”
Si fermò un attimo, dondolandosi più forte. Poi riprese a parlare.
“Era da tanto che la mamma voleva vedere Kanto e finalmente il papà è riuscito ad accontentarla. Sai, lui è sempre occupato. È un capo palestra!” spiegò orgogliosa.
Ash la fissò entusiasta.
“Un capo palestra? Che fortuna! Chissà quante lotte e quanti Pokemon puoi vedere!”
La bambina sbuffò, rallentando lentamente con i piedi.
“A me non piacciono le lotte. E non mi piacciono neanche i Pokemon.”
Il moro la guardò con occhi spalancati.
“Non ti piacciono i Pokemon? Ma è impossibile!”
“No che non lo è!” replicò lei “A me non piacciono.”
“E allora cosa ti piace?”
La bimba ci pensò un po’ su. Poi i suoi occhi si illuminarono.
“Mi piace viaggiare!”
“Anche a me piace viaggiare!” aggiunse Ash allegro “E tra qualche anno finalmente potrò farlo.”
Si spinse più forte sull’altalena e continuò a parlare.
“La mamma dice che a 10 anni si diventa allenatori di Pokemon. Io sceglierò il mio Pokemon e poi inizierò a viaggiare e girerò tutto il mondo e alla fine diventerò il miglior maestro di Pokemon di Kanto. Anzi, diventerò il miglior maestro di Pokemon di sempre!”
La bimba lo guardò stupita.
Poi gli sorrise decisa.
“Io non so se diventerò un’allenatrice. So però che inizierò a viaggiare e visiterò tutta Hoenn. Anzi, visiterò tutto il mondo!”
Ash scoppiò a ridere.
“Ma se tu viaggi e io viaggio allora alla fine ci troveremo di nuovo da qualche parte! Giusto?”
La bambina sorrise convinta.
“Certo!”
“E quando ci troveremo scommetto che riuscirò a farti piacere i Pokemon!” aggiunse il moro “È una promessa ragazzina!”
Lei lo fissò imbronciata.
“Non mi chiamo ragazzina!”
“Ah no? Allora qual è il tuo nome?”
“È...”
 
“Tesoro!”
Una voce femminile interruppe la conversazione.
I due bambini si voltarono e videro una donna che li fissava sorridendo, tenendo in braccio un bimbo più piccolo.
La bambina si voltò sorridendo verso l’amico.
“Ora devo andare, la mia mamma mi sta aspettando.”
Lui ricambiò il sorriso.
“Allora ciao ragazzina! Ricordati la promessa che ti ho fatto!”
Lei annuì e si alzò dall’altalena.
Poi, salutandolo con la mano, iniziò a correre verso la madre.
“Hey, ragazzina!”
La bimba si voltò nuovamente, sentendosi chiamare.
“La prossima volta ricordati di dirmi il tuo nome!”
Lei annuì e sorrise un’ultima volta.
Poi riprese a correre.
 
Ash la guardò allontanarsi assieme alla donna.
Quella ragazzina gli piaceva. E proprio perché gli piaceva era sicuro di una cosa.
Un giorno si sarebbero rivisti.
 


“Ciao! Non mi sono ancora presentata. Mi chiamo Vera!
“Io sono Ash Ketchum e vengo da Pallet.”

 
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Hola chicos! Ammettetelo, un po’ vi sono mancata. Vero??
Oh beh, anche se non vi manco io torno lo stesso, di questo potete starne pur certi! (a voi decidere se esserne contenti o terrorizzati)
Spero comunque che il capitolo vi sia piaciuto :)
Ah, quasi dimenticavo.
Le due frasi finali (fonte d’ispirazione, per così dire, del capitolo) provengono dal primo episodio di Pokemon Advanced, in cui Ash incontra per la prima volta Vera. 
Altro da aggiungere?
...
Nada!
Quindi saluti e besos a todos!
_Li_
 

  
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