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Autore: Layla    19/07/2011    4 recensioni
Vi siete mai chiesti come se la caverebbe Tom Kaulitz in una vita da fantasma?
"La sua camera era in disordine, sembrava ci fosse passato un uragano, cosa diavolo stava succedendo?
Lo urlò a pieni polmoni dopo avere sistemato tutto, aspettandosi assurdamente una risposta e la cosa ancora più incredibile fu che la ricevette.
“Ho deciso di dare un tocco personale alla tua camera, Rebecca!”
“Chi cazzo sei?”
“Non ha importanza!”
“Si Che ne ha! Sei una cazzo di allucinazione che mi rende la vita impossibile, abbi almeno la decenza di farti vedere! Voglio vedere chi diavolo mi sta facendo impazzire!”
Era ansante, con suo immenso disappunto la voce ridacchiò poi qualcosa iniziò a prendere forma nella camera, delle sembianze umane iniziarono a farsi visibili e sempre più riconoscibili.
Per la seconda volta si ritrovò ad urlare nella stanza apparentemente vuota."
Genere: Commedia, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Tom Kaulitz
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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2)Hello Kitty è’ un vampiro?!

 

Era impossibile, ma non poteva sbagliarsi, la sua faccia, quella del fantasma, aveva campeggiato per mesi insieme a quella dei suoi tre compari su tutte le riviste per ragazzine l’anno scorso, prima di sparire, per fortuna.
Era passata dall’indifferenza all’antipatia per merito di Anna che l’aveva fatta letteralmente impazzire parlandole fino allo sfinimento dei Tokio Hotel, sempre e solo loro e aveva tentato vanamente di insegnarle qualche parola di tedesco, ignorando che brutti ricordi risvegliasse in lei.
Tra Rebecca Sartori e il tedesco era in corso una guerra che durava da anni, da quando suo padre l’aveva spronata[obbligata]a iscriversi ad un liceo linguistico dopo le medie, condannandola a passare un primo anno di scuola superiore che classificava terribile e che l’aveva condotta a ribellarsi apertamente alla famiglia per iscriversi a una scuola di grafica e  purtroppo a perdere un anno.
“TU!”
Aveva esclamato con gli occhi fuori dalle orbite, puntando minacciosa un indice verso la figura che galleggiava indolente e divertita a mezz’aria.
“Perché proprio tu sei il soggetto di una mia allucinazione?”
Lui, quello su cui era stata più tartassata, Tom Kaulitz, chitarrista della stramaledetta band, quello che ora la stava guardando divertito e malizioso, con tanto di dreadlocks e piercing tanto decantati da Anna compresi.
“Io non sono un’allucinazione, sono reale.”
Lei alzò un sopracciglio scettica, non aveva mai incontrato un’allucinazione che negasse la sua stessa natura di illusione.
“Incorporeo, ma reale…Te lo posso dimostrare!”
Fece per avvicinarsi a lei, che per tutta risposta afferrò un libro dalla scrivania e lo lanciò contro quella cosa che ormai non sapeva più come definire e che stava strappandole il controllo della situazione.
“Vade retro Satana!!”
“EHI!”
“Vattene! Sciò! Sparisci! Levati! Evapora! Schioda! Va via! Cosa ci fai ancora qui?”
A ogni esclamazione aveva lanciato qualcosa contro di lui, alcune cose le aveva schivate, altre l’avevano attraversato.
“EHI! Piantala! Non è carino, lo sento quando le cose mi passano attraverso e ti assicuro che non è bello! Poi mi hai chiesto tu di apparire, ora non ti lamentare!
Ascoltami! Se continui così, a lanciare oggetti e a sbraitare qualcuno se ne accorgerà e ti prenderanno per matta, gli altri non possono vedermi. Ti calmi?”
“Come faccio a calmarmi? Sei un' allucinazione che permane!”
Sull’ultima parte aveva pienamente ragione però, così tentò di calmarsi, lui ne approfittò per avvicinarsi e il lancio di oggetti riprese, Becky stava uscendo fuori di testa.
Il fantasma non si fermò, ormai le era vicinissimo,lei non riuscì a indietreggiare in tempo e sentì qualcosa di gelido attraversarle i polsi e poi tutto il resto del corpo.
Stava per urlare era in preda al freddo più intenso della sua vita, credeva di morire, sentiva la stanza farsi molto lontana e aveva paura, molta paura.
“Ti prego, allontanati…”
“Sei calma?”
“Sto per morire!!”
“No. Mi credi adesso?”
“Siii!”Strillò isterica con le lacrime, ghiacciate anche quelle, agli occhi.
Lui sogghignò e si spostò vicino alla finestra, ebbe anche la cortesia di farle arrivare addosso una coperta, forse si era accorto che stava battendo i denti ed era parecchio confusa.
Non era un' allucinazione, non si era mai sentito di un’allucinazione in grado di scatenare un freddo da glaciazione, allora cosa era?
Cosa diavolo era?
“Allora, vuoi dirmi cosa sei?”
Un fantasma.”
“Piantala!”
Lui fece per avvicinarsi ancora.
“NOOOOO! Ok ti credo,ma tu stai lontano!!”
“Tranquilla non ti gelo, mi siedo solo vicino a te, non sono sempre così freddo!”
“Allora eri tu prima!”
Lui ridacchiò, lei aggrottò le sopracciglia e gli lanciò il cuscino.
“Mi sono divertito!”
“Io no! Non farlo mai più senza il mio permesso e, tra l’altro perché hai deciso di rovinare proprio la mia vacanza con la tua vista?”
“Non l’ho deciso io… Non credevo di materializzarmi davvero, pensavo avresti sentito solo la mia voce, io ovviamente mi sarei divertito a vederti sclerare..”
Lei alzò un sopracciglio scettica, la stava prendendo in giro?
“Ho pensato di rendermi visibile e stranamente ci sono riuscito, prima aveva sempre fallito.”
“Perché questo onore a me?”
“Non lo so…”
Mormorò lui perplesso grattandosi il mento,lei sbuffò, era vittima di un’allucinazione maleducata che non era nemmeno in grado di rispondere alle sue domande.
Era paradossale, lei era sicura di non aver sognato il gelo di poco prima, ma non riusciva ancora ad accettare razionalmente di avere a che fare con un fantasma, soprattutto con quello di una persona che teoricamente avrebbe dovuto essere viva.
“Ti ho già detto che non sono un’allucinazione e se non rispondo è perché davvero non so il motivo!”
“Ma leggi nel pensiero?”
“Se mi impegno si, vantaggi da essere incorporeo…”
“Essere incorporeo, come hai raggiunto questa venerabile condizione?”
Se era un parto delirante della sua fantasia, Rebecca voleva sapere fino a che punto si sarebbe spinta.
“Noto del sarcasmo…”
“E una punta di curiosità, vorrei sapere perché tu e i tuoi soci avete smesso di stracciarmi l’esistenza con la vostra presenza…e come fai a capire quello che dico?”
“Altro vantaggio da incorporeo e perché ti stracciavamo l’esistenza?”
Il tono era vagamente seccato.
“Non offenderti, ma tu come reagiresti se la tua migliore amica ti parlasse in ogni singolo momento di una band che tu nemmeno conosci e si ostinasse a insegnarti una lingua che sa benissimo che odi? Non ti verrebbero a nausea senza quasi conoscerli?”
“Posso capire…”
“Ecco allora abbi pietà di me!”
“Va bene…allora vuoi sapere perché sono così?Perchè sono in coma.”
Rimase in silenzio per un lunghissimo attimo, mentre assimilava quello che gli aveva detto, poi si ritrovò a boccheggiare uno sconvolto:”In coma?!” ormai del tutto certa di avere a  che fare con una cosa che per quanto assurda era terribilmente reale.
Lui sogghignò.
“Si, bhe, come negli speciali televisivi io ho visto la luce, poi il mio corpo farsi molto lontano e poi mi sono trovato in questa strana situazione.”
“Se…se vuoi parlarmene , cosa ti è successo?”
Si sentì un idiota del tutto priva di sensibilità, non sapeva se esistesse un galateo per parlare con gli spiriti, ma era certa che non fosse una cosa educata chiedergli come fosse morto.
Beck avvampò, poi annaspò in cerca d’aria e alla fine mormorò:”Scusa era una domanda inopportuna!”
“Naa…Direi che invece è logica…Del tutto priva di tatto, ma con una sua logica quindi ora ti risponderò…
È successo una sera mentre ero in discoteca, ho visto una ragazza molto carina che ballava da sola.
Ci ho provato con lei e ci stava, mi ha trascinato nel parcheggio dietro al locale e mi ha baciato poi è scesa sul mio collo o almeno credo, ero un po’ alticcio…
In ogni caso ricordo di aver sentito un grande dolore e poi più niente.
Quando sono tornato in me ero così, fluttuante a mezz’aria e senza la possibilità di comunicare con nessuno, solo con te ci sono riuscito e parzialmente con quella ragazza con i rasta.”
“Na-Namita?! Le hai parlato?”
“No.”
“Sono la prima persona con cui parli?”
“Dal vivo si, posso entrare nei sogni delle persone, ma finora sono entrato solo in quelli di mio fratello.”
“Capisco..”
Rimasero un
po’ in silenzio, lei si accorse che fuori la pioggia aveva smesso di cadere ed era spuntata la luna da dietro le nuvole, lame di luce fredda entravano dalla finestra, in contrasto con la luce calda del lampadario.
Era una storia assurda che non sapeva come definire, forse era davvero solo un sogno, sadico e strampalato ma frutto della sua mente bacata,  con ogni probabilità era ancora sull’aereo che la stava portando in Inghilterra in preda a un incubo causato dalla mancanza di nicotina.
Si alzò in piedi, aprì la finestra e si accese un’altra sigaretta, al diavolo il divieto, ne aveva assolutamente bisogno, le stava capitando una delle cose più incredibili che avesse potuto immaginare.
-Dio, doveva essere solo una vacanza!-
“è assurdo lo so…”
“ Sembra che ti abbia morso un vampiro incapace…”
“Cosa vuoi dire?”
La rossa stava partendo per uno dei suoi deliri senza capo ne coda, segno che almeno una parte di lei aveva accantonato la confortante spiegazione del sogno.
“Premettendo che io non sono esperta di paranormale, il fatto che tu abbia parlato di collo e poi di dolore mi fa pensare ai vampiri, sai tipo Dracula, Angel, Spike, Edward Cullen…”
“Concetto afferrato, piantala di sbavare!”
Lo guardò male ma poi prosegui.
“Mi pare che se ti mordono togliendoti una certa quantità di sangue diventi un vampiro a tua volta e se ti tolgono troppo sangue muori, il tuo sembrerebbe un caso intermedio.”
Lui mugugnò qualcosa sull’assurdità della sua teoria, lei riprese a chiarirla senza nemmeno ascoltarlo.
“Voglio dire, ti ha tolto troppo sangue perché tu possa essere un vampiro, ma troppo poco perché tu possa morire, in questo modo sembra averti reso un fantasma e legato in qualche modo a lei.”
“Legato a lei?”
“è solo un’ipotesi, ma tu sei sempre stato qui?”
“No, mi sono spostato, senza sapere come…”
Altra pausa.
“Forse hai ragione, io seguo o precedo i suoi spostamenti..”
“Vattene!”
“Cosa?”
“Sta arrivando la mia compagna di stanza, la sento parlare!”
“Mettiti a letto e spegni la luce, io ti raggiungo!”
“EHI!...Oh! va bene! Voltati almeno!”
Lui alzò un sopracciglio, lei gli fece un gestaccio,  lui sbuffando fece finta di girarsi.
-Credi che non me ne accorga che spii???-
Spense la luce, si ficcò a letto di umore infernale e sentì la presenza mettersi accanto a lei.
“Non ci provare o ti taglio le mani e non farmi freddo!”
Iniziò a fingere di dormire un secondo prima che la porta si aprisse, la bionda entrò, sbuffò e si diresse alla volta dal bagno,non prima di averla scrutata a lungo con un’occhiata perforante e per un attimo fu assolutamente sicura che avesse visto il suo nuovo amico fantasma.
“Ci ha visti…”
“è impossibile! Dormi!”
“Non darmi ordini!”
“Sei stanca!”
“Si, ma quando devo dormire lo decido io! Vattene ”
“Fa come ti pare!”
Lui sbuffò e si mise a svolazzare per la stanza fingendo di non badare a lei, che lentamente scivolò nel sonno e non si accorse che il fantasma era tornato ad abbracciarla.

 

Era da molto che Tom non incontrava una ragazza con un caratterino del genere, gli aveva risposto per le rime, lasciandolo sorpreso e divertito.
Strana tipa.
La biondina uscì dal bagno e guardò ancora verso il letto di Becky e verso di lui che ora galleggiava a mezz’aria essendosi beccato una gomitata nel sonno dalla rossa,che avesse ragione la ragazzina?
Era del tutto impossibile, si disse, mentre quella si stendeva sulla sua brandina in apparenza scrutandolo e poi chiudeva gli occhi.
Si stava facendo suggestionare, se lui non voleva essere visto nessuno poteva vederlo.
Punto.
Non esistevano eccezioni che lui conoscesse, il suo problema era nel riuscire a rendersi visibile, prima di allora non ci era mai riuscito né con suo fratello né con i suoi amici, per quanto l’avesse desiderato e ci avesse provato.
Riflettendoci la rossa doveva avere qualcosa di speciale, avere delle doti o qualcosa del genere, ma al momento era inutile pensarci, doveva concentrarsi e provare ad entrare nei sogni di suo fratello.
Quello era decisamente più importante di qualsiasi elucubrazione sui poteri veri o presunti di Rebecca Sartori.
Il rasta chiuse gli occhi e per quanto fosse assurdo, dato il suo stato di fantasma, sentì di staccarsi da se stesso e di iniziare a viaggiare, passando attraverso gli oggetti e librandosi sopra le pianure e  le colline.
Poi sparì tutto, sentì di salire ancora, in un altro livello e Tom si sforzò di tenere bene a mente l’immagine di suo fratello, aveva la sensazione che se si fosse perso lì non sarebbe più potuto tornare indietro.
I contorni delle cose cambiarono di nuovo e finalmente riuscì a vederlo, il suo amato fratellino era seduto su una panchina in un parco, con l’aria triste che aveva ultimamente e che gli spezzava il cuore.
Avrebbe voluto chiedergli perdono, ma non ci riusciva mai, il suo massimo era di abbracciarlo forte e assorbire almeno un po’ della sua tristezza.
“Ciao!”
Come sempre si chiese come avesse fatto a vederlo senza nemmeno girarsi.
“Sento quando arrivi, non so come spiegarlo.”
Si sedette accanto a lui.
“Cosa c’è?”
“Georg e Gustav stanno progettando qualcosa.”
“Cosa?”
“Non lo so…
Sono preoccupati per te.”
“Tu quando ti sveglierai?”
“Io..io non lo so.”
“Credo che loro stiano cercando di capire cosa ti sia successo.”
il rasta avrebbe voluto rimanere più a lungo, ma si sentì come attirare nel mondo sottostante, doveva lasciare Bill un’altra volta contro la sua volontà.
Era dannatamente irritante.
Si ritrovò di nuovo nella stanza di quel campeggio, davanti al letto di quella ragazzina insolente e trasalì davanti a una scena che non si aspettava.
La biondina era china su di lei e se non era in preda alle allucinazioni, ma dubitava che a uno nel suo stato potesse accadere,stava sfoderando due lunghissimi canini che di umano avevano ben poco.
Vampiri.
Vampira per amor della precisione.
Il ragazzo la afferrò per modo di dire, in realtà la sua mano attraversò il polso di lei che si voltò, squadrandolo con due occhi dorati pieni di furia, prima di trasalire.
“Allora c’eri davvero prima…”
Mormorò stupita, poi si rese conto di quello che stava facendo e indietreggiò violentemente inciampando nei suoi stessi piedi e finendo per cadere per terra.
La biond si alzò come se avesse preso la scossa, un lampo di preoccupazione passò nei suoi occhi, guardò ansiosa verso il letto di Becky sperando di vederla dormire, ma lei aveva lentamente aperto gli occhi semiaddormentata.
Il tempo si fermò per un attimo, la ragazzina dai capelli rossi spalancò gli occhi, mentre l’altra sembrava realizzare in quel momento cosa stesse succedendo, nella paura che vide negli occhi della rossa.
Situazione abbastanza ingarbugliata, doveva ammetterlo.
“Io…Io scusa!”
La bionda uscì precipitosamente dalla porta lasciandoli soli.
“ Era una vampira?
Mi…mi stava per mordere?”
Mormorò la ragazzina rimasta tirandosi le coperte fin sopra il naso e guardando le lenzuola  in un modo che gli ricordò una bambina indifesa.
“Si.”
“Sei rimasto qui…”
Non era una domanda ma lo scoppio d’ira che si aspettava non venne, lei sollevò su di lui due occhi spaventati.
“Grazie.”
“Prego, ora me ne vado, vorrai dormire!”
“NO! Per favore rimani!”
“Ti sei spaventata?”
Sussurrò un:”Si” dopo un’interminabile pausa di silenzio, oltre che irritante doveva essere parecchio orgogliosa.
Lui sogghignò divertito, la raggiunse e si rannicchiò accanto a lei.
“Tutto questo ti costerà lo sai?”
Lei fece una smorfia senza replicare e gli augurò la buonanotte, due minuti dopo dormiva già.
-In fondo è solo una ragazzina…
Mi chiedo perché solo lei possa vedermi.-

 

 

Becky si svegliò già agitata, il “suo” fantasma invece dormicchiava ancora in un angolo, lei lo guardò a lungo e fu tentata di tirarsi un pizzicotto.
Era arrivata in quel campeggio da nemmeno un giorno e già aveva incontrato un fantasma, che per inciso
di notte russava  e una compagna di stanza stronza, fighetta e vampira che aveva tentato di morderla.
C’era di che impazzire.
Si tirò una manata sulla fronte affranta, lo sapeva che sarebbe dovuta rimanere in Italia, ma ormai era troppo tardi, era stata buttata in ballo contro la sua volontà e doveva ballare volente o nolente.
La porta si aprì all’improvviso rivelando la faccia di un’ imbarazzatissima Annabelle, che sembrava parecchio meno iena e pericolosa rispetto alla sera prima.
“Ciao…Credo di doverti una spiegazione…”
Lei alzò un sopracciglio e tirò un calcio all’essere che aveva ancora l’indecenza di dormire durante la rivelazione della giornata.
“N..ancora cinque minuti Bill…”
Lei non era suo fratello e così gli tirò un’altra pedata che gli fece aprire gli occhi di scatto.
“Ma ti pare il modo di svegliare la gente?”
Lei roteò gli occhi per indicare la bionda, ma lui non lo notò.
“Allora? Sto aspettando una risposta!”
“è tornato il vampiro, fantasma!”
Esclamò divertita Hello Kitty, lui finalmente la vide e spalancò gli occhi sorpreso e incuriosito.
“Ah.”
“Anche se in realtà io sono solo mezza vampira.
Non sono del tutto abituata alla sete,ogni tanto perdo il controllo e devo mordere qualcuno.
Scusa Sartori..”
“Ma i vampiri non dovrebbero essere sterili?”
“In linea generale si, ma a volte, raramente succede che un umana possa rimanere incinta di  un vampiro.”
“Chi è il vampiro?Tua madre o tuo padre?”
 “Fai troppe domande fantasma! Dovresti sapere che con quelli della mia razza non si scherza, è per colpa di uno di noi che sei ridotto così.”
Rimasero in silenzio, ci aveva azzeccato, ma non ne era per niente felice.

Cosa sarebbe successo adesso?

Angolo di Layla.

Si è scoperto chi è il fantasma e che non è l'unico essere soprannaturale che frequenta questo campeggio.

Becky avrà di che divertiris XD.

Ringrazio:

Holly94

NihalTom 92

   
 
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