2)Hello Kitty
è’ un
vampiro?!
Era impossibile, ma non poteva
sbagliarsi, la sua
faccia, quella del fantasma,
aveva campeggiato per
mesi insieme a quella dei suoi tre compari su tutte le riviste per
ragazzine l’anno scorso,
prima di sparire, per
fortuna.
Era passata dall’indifferenza all’antipatia per
merito di Anna che
l’aveva fatta letteralmente impazzire parlandole fino allo
sfinimento dei Tokio
Hotel, sempre e solo loro e aveva tentato vanamente di insegnarle
qualche
parola di tedesco, ignorando che brutti ricordi risvegliasse in lei.
Tra Rebecca Sartori e il tedesco era in corso una
guerra che durava da anni, da quando suo padre l’aveva
spronata[obbligata]a
iscriversi ad un
liceo linguistico dopo le medie, condannandola a passare un
primo anno di scuola
superiore che classificava terribile e che l’aveva condotta a
ribellarsi
apertamente alla famiglia per
iscriversi a una scuola di grafica e
purtroppo a perdere un
anno.
“TU!”
Aveva esclamato con gli occhi fuori dalle orbite,
puntando minacciosa un
indice verso la figura che galleggiava indolente e divertita a
mezz’aria.
“Perché proprio tu sei il soggetto di una mia
allucinazione?”
Lui, quello su cui era stata più tartassata, Tom
Kaulitz, chitarrista della stramaledetta band, quello che ora la stava
guardando divertito e malizioso, con tanto di dreadlocks e piercing
tanto decantati da Anna
compresi.
“Io non sono un’allucinazione,
sono reale.”
Lei alzò un
sopracciglio scettica, non aveva mai incontrato un’allucinazione
che negasse la sua stessa
natura di illusione.
“Incorporeo, ma reale…Te lo posso
dimostrare!”
Fece per
avvicinarsi a lei, che per
tutta risposta afferrò un
libro dalla scrivania e lo lanciò contro quella cosa che
ormai non sapeva più
come definire e che stava strappandole il controllo della situazione.
“Vade retro Satana!!”
“EHI!”
“Vattene! Sciò! Sparisci! Levati! Evapora!
Schioda! Va
via! Cosa ci fai ancora qui?”
A ogni esclamazione aveva lanciato qualcosa contro di
lui, alcune cose le aveva schivate, altre l’avevano
attraversato.
“EHI! Piantala! Non è carino, lo sento quando le
cose
mi passano attraverso e ti assicuro che non è bello! Poi mi
hai chiesto tu di
apparire, ora non ti lamentare!
Ascoltami! Se continui così, a lanciare oggetti e a
sbraitare qualcuno se ne accorgerà e ti prenderanno per
matta, gli altri non possono vedermi. Ti
calmi?”
“Come faccio a calmarmi? Sei un'
allucinazione che
permane!”
Sull’ultima parte aveva pienamente ragione però,
così
tentò di calmarsi, lui ne approfittò per
avvicinarsi e il lancio di oggetti riprese, Becky stava
uscendo fuori di testa.
Il fantasma
non si fermò, ormai le era vicinissimo,lei non
riuscì a indietreggiare in tempo
e sentì qualcosa di gelido attraversarle i polsi e poi tutto
il resto del
corpo.
Stava per
urlare era in preda al freddo più intenso della sua vita,
credeva di morire,
sentiva la stanza farsi molto lontana e aveva paura, molta paura.
“Ti prego, allontanati…”
“Sei calma?”
“Sto per
morire!!”
“No. Mi credi adesso?”
“Siii!”Strillò isterica con le lacrime,
ghiacciate
anche quelle, agli occhi.
Lui sogghignò e si spostò vicino alla finestra,
ebbe
anche la cortesia di farle arrivare addosso una coperta, forse si era
accorto
che stava battendo i denti ed era parecchio confusa.
Non era un'
allucinazione, non si era mai sentito di un’allucinazione
in grado di scatenare un
freddo da glaciazione,
allora cosa era?
Cosa diavolo era?
“Allora, vuoi dirmi cosa sei?”
“Un
fantasma.”
“Piantala!”
Lui fece per
avvicinarsi ancora.
“NOOOOO! Ok ti credo,ma tu stai lontano!!”
“Tranquilla non ti gelo, mi siedo solo vicino a te,
non sono sempre così freddo!”
“Allora eri tu prima!”
Lui ridacchiò, lei aggrottò le sopracciglia e gli
lanciò il cuscino.
“Mi sono divertito!”
“Io no! Non farlo mai più senza il mio permesso e,
tra
l’altro perché hai deciso di rovinare proprio la
mia vacanza con la tua vista?”
“Non l’ho deciso io… Non credevo di
materializzarmi
davvero, pensavo avresti sentito solo la mia voce, io ovviamente mi
sarei
divertito a vederti sclerare..”
Lei alzò un
sopracciglio scettica, la stava prendendo in giro?
“Ho pensato di rendermi visibile e stranamente ci sono
riuscito, prima aveva sempre fallito.”
“Perché questo onore a me?”
“Non lo so…”
Mormorò lui perplesso grattandosi il mento,lei
sbuffò,
era vittima di un’allucinazione
maleducata che non era nemmeno in grado di rispondere alle sue domande.
Era
paradossale, lei era sicura di non aver sognato il gelo di poco prima,
ma non riusciva
ancora ad accettare razionalmente di avere a che fare con un
fantasma,
soprattutto con quello di una
persona che teoricamente avrebbe dovuto essere viva.
“Ti ho già detto che non sono un’allucinazione
e se non
rispondo è perché davvero non so il
motivo!”
“Ma leggi nel pensiero?”
“Se mi impegno si, vantaggi da essere
incorporeo…”
“Essere incorporeo, come hai raggiunto questa
venerabile condizione?”
Se era un
parto delirante della sua fantasia, Rebecca voleva sapere fino a che
punto si sarebbe
spinta.
“Noto del sarcasmo…”
“E una punta di curiosità, vorrei sapere
perché tu e i
tuoi soci avete smesso di stracciarmi l’esistenza con la
vostra presenza…e come
fai a capire quello che dico?”
“Altro vantaggio da incorporeo e perché ti
stracciavamo l’esistenza?”
Il tono era vagamente seccato.
“Non offenderti, ma tu come reagiresti se la tua
migliore amica ti parlasse in ogni singolo momento di una band che tu
nemmeno
conosci e si ostinasse a insegnarti una lingua che sa benissimo che
odi? Non ti
verrebbero a nausea senza quasi conoscerli?”
“Posso capire…”
“Ecco allora abbi pietà di me!”
“Va bene…allora vuoi sapere perché sono
così?Perchè
sono in coma.”
Rimase in silenzio per
un
lunghissimo attimo, mentre assimilava quello che gli aveva detto, poi
si
ritrovò a boccheggiare uno sconvolto:”In
coma?!” ormai del tutto certa di avere
a che fare con una
cosa che per
quanto assurda era
terribilmente reale.
Lui sogghignò.
“Si, bhe, come negli speciali televisivi io ho visto
la luce, poi il mio corpo farsi molto lontano e poi mi sono trovato in
questa
strana situazione.”
“Se…se vuoi parlarmene , cosa ti è
successo?”
Si sentì un
idiota del tutto priva di sensibilità, non sapeva se
esistesse un
galateo per
parlare con gli spiriti,
ma era certa che non fosse una cosa educata chiedergli come fosse morto.
Beck avvampò, poi annaspò in cerca
d’aria e alla fine
mormorò:”Scusa era una domanda
inopportuna!”
“Naa…Direi che invece è
logica…Del tutto priva di
tatto, ma con una sua logica quindi ora ti
risponderò…
È successo una sera mentre ero in discoteca, ho visto
una ragazza molto carina che ballava da sola.
Ci ho provato con lei e ci stava, mi ha trascinato nel
parcheggio dietro al locale e mi ha baciato poi è scesa sul
mio collo o almeno
credo, ero un
po’
alticcio…
In ogni caso ricordo di aver sentito un
grande dolore e poi più
niente.
Quando sono tornato in me ero così, fluttuante a
mezz’aria e senza la possibilità di comunicare con
nessuno, solo con te ci sono
riuscito e parzialmente con quella ragazza con i rasta.”
“Na-Namita?! Le hai parlato?”
“No.”
“Sono la prima persona con cui parli?”
“Dal vivo si, posso entrare nei sogni delle persone,
ma finora sono entrato solo in quelli di mio fratello.”
“Capisco..”
Rimasero un
po’ in silenzio, lei si accorse che fuori la pioggia aveva
smesso di cadere ed era
spuntata la luna da dietro le nuvole, lame di luce fredda entravano
dalla
finestra, in contrasto con la luce calda del lampadario.
Era una storia assurda che non sapeva come definire,
forse era davvero solo un
sogno, sadico e strampalato ma frutto della sua mente bacata, con ogni
probabilità era ancora sull’aereo
che la stava portando in Inghilterra in preda a un
incubo causato dalla mancanza di nicotina.
Si alzò in piedi, aprì la finestra e si accese un’altra
sigaretta, al
diavolo il divieto, ne aveva assolutamente bisogno, le stava capitando
una
delle cose più incredibili che avesse potuto immaginare.
-Dio, doveva essere solo
una vacanza!-
“è assurdo lo so…”
“ Sembra che ti abbia morso un
vampiro incapace…”
“Cosa vuoi dire?”
La rossa stava partendo per
uno dei suoi deliri senza capo ne coda, segno che
almeno una parte di lei aveva accantonato la confortante spiegazione
del sogno.
“Premettendo che io non sono esperta di paranormale,
il fatto che tu abbia parlato di collo e poi di dolore mi fa pensare ai
vampiri, sai tipo Dracula, Angel, Spike, Edward
Cullen…”
“Concetto afferrato, piantala di sbavare!”
Lo guardò male ma poi prosegui.
“Mi pare che se ti mordono togliendoti una certa
quantità di sangue diventi un
vampiro a tua volta e se ti tolgono troppo sangue muori, il tuo
sembrerebbe un
caso intermedio.”
Lui mugugnò qualcosa sull’assurdità
della sua teoria,
lei riprese a chiarirla senza nemmeno ascoltarlo.
“Voglio dire, ti ha tolto troppo sangue perché tu
possa essere un
vampiro, ma troppo poco perché tu possa morire, in questo
modo sembra averti
reso un
fantasma
e legato in qualche
modo a lei.”
“Legato a lei?”
“è solo un’ipotesi,
ma tu sei sempre stato qui?”
“No, mi sono spostato, senza sapere
come…”
Altra pausa.
“Forse hai ragione, io seguo o precedo i suoi
spostamenti..”
“Vattene!”
“Cosa?”
“Sta arrivando la mia compagna di stanza, la sento
parlare!”
“Mettiti a letto e spegni la luce, io ti raggiungo!”
“EHI!...Oh! va bene! Voltati almeno!”
Lui alzò un
sopracciglio, lei gli fece un
gestaccio, lui
sbuffando fece finta di
girarsi.
-Credi che non me ne
accorga che spii???-
Spense la luce, si ficcò a letto di umore infernale e
sentì la presenza mettersi accanto a lei.
“Non ci provare o ti taglio le mani e non farmi
freddo!”
Iniziò a fingere di dormire un
secondo prima che la porta si aprisse,
la bionda entrò, sbuffò e si diresse alla volta
dal bagno,non prima di averla
scrutata a lungo con un’occhiata
perforante e per
un
attimo fu assolutamente
sicura che avesse visto il suo nuovo amico
fantasma.
“Ci ha visti…”
“è impossibile! Dormi!”
“Non darmi ordini!”
“Sei stanca!”
“Si, ma quando devo dormire lo decido io! Vattene ”
“Fa come ti pare!”
Lui sbuffò e si mise a svolazzare per
la stanza fingendo di non
badare a lei, che lentamente scivolò nel sonno e non si
accorse che il fantasma
era tornato ad
abbracciarla.
Era da molto che Tom non incontrava
una ragazza con un
caratterino del genere,
gli aveva risposto per
le rime, lasciandolo sorpreso e divertito.
Strana tipa.
La biondina uscì dal bagno e guardò ancora verso
il letto di Becky e verso di
lui che ora galleggiava a mezz’aria essendosi beccato una
gomitata nel sonno
dalla rossa,che avesse ragione la ragazzina?
Era del tutto impossibile, si disse, mentre quella si
stendeva sulla sua brandina in apparenza scrutandolo e poi chiudeva gli
occhi.
Si stava facendo suggestionare, se lui non voleva
essere visto nessuno poteva vederlo.
Punto.
Non esistevano eccezioni che lui conoscesse, il suo
problema era nel riuscire a rendersi visibile, prima di allora non ci
era mai
riuscito né con suo fratello né con i suoi amici,
per
quanto l’avesse desiderato e ci avesse
provato.
Riflettendoci la rossa doveva avere qualcosa di speciale,
avere delle doti o qualcosa del genere, ma al momento era inutile
pensarci,
doveva concentrarsi e provare ad entrare nei sogni di suo fratello.
Quello era decisamente più importante di qualsiasi
elucubrazione sui poteri veri o presunti di Rebecca Sartori.
Il rasta chiuse gli occhi e per
quanto fosse assurdo, dato il suo stato di fantasma,
sentì di staccarsi
da se stesso e di iniziare a viaggiare, passando attraverso gli oggetti
e
librandosi sopra le pianure e le
colline.
Poi sparì tutto, sentì di salire ancora, in un
altro livello e Tom si sforzò
di tenere bene a mente l’immagine di suo fratello, aveva la
sensazione che se
si fosse perso lì non sarebbe più potuto tornare
indietro.
I contorni delle cose cambiarono di nuovo e finalmente
riuscì a vederlo, il suo amato fratellino era seduto su una
panchina in un
parco, con l’aria triste
che aveva ultimamente e che gli spezzava il cuore.
Avrebbe voluto chiedergli perdono, ma non ci riusciva mai,
il suo massimo era di abbracciarlo forte e assorbire almeno un
po’ della sua tristezza.
“Ciao!”
Come sempre si chiese come avesse fatto a vederlo
senza nemmeno girarsi.
“Sento quando arrivi, non so come spiegarlo.”
Si sedette accanto a lui.
“Cosa c’è?”
“Georg e Gustav stanno progettando qualcosa.”
“Cosa?”
“Non lo so…
Sono preoccupati per
te.”
“Tu quando ti sveglierai?”
“Io..io non lo so.”
“Credo che loro stiano cercando di capire cosa ti sia
successo.”
il rasta avrebbe voluto rimanere più a lungo, ma si
sentì come
attirare nel mondo sottostante, doveva lasciare Bill un’altra
volta contro la sua volontà.
Era dannatamente irritante.
Si ritrovò di nuovo nella stanza di quel campeggio,
davanti al letto di quella ragazzina insolente e trasalì
davanti a una scena
che non si aspettava.
La biondina era china su di lei e se non era in preda
alle allucinazioni, ma dubitava che a uno nel suo stato potesse
accadere,stava
sfoderando due lunghissimi canini che di umano avevano ben poco.
Vampiri.
Vampira per
amor della precisione.
Il ragazzo la afferrò per
modo di dire, in realtà la sua mano attraversò il
polso
di lei che si voltò, squadrandolo con due occhi dorati pieni
di furia, prima di
trasalire.
“Allora c’eri davvero prima…”
Mormorò stupita, poi si rese conto di quello che stava
facendo e indietreggiò violentemente inciampando nei suoi
stessi piedi e
finendo per
cadere per
terra.
La biond si alzò come se avesse preso la scossa, un
lampo di preoccupazione
passò nei suoi occhi, guardò ansiosa verso il
letto di Becky sperando di
vederla dormire, ma lei aveva lentamente aperto gli occhi
semiaddormentata.
Il tempo si fermò per
un
attimo, la ragazzina dai capelli rossi spalancò gli occhi,
mentre l’altra
sembrava realizzare in quel momento cosa stesse succedendo, nella paura
che
vide negli occhi della rossa.
Situazione abbastanza ingarbugliata, doveva
ammetterlo.
“Io…Io scusa!”
La bionda uscì precipitosamente dalla porta
lasciandoli soli.
“ Era una vampira?
Mi…mi stava per
mordere?”
Mormorò la ragazzina rimasta tirandosi le coperte fin
sopra il naso e guardando le lenzuola
in
un
modo che gli
ricordò una bambina indifesa.
“Si.”
“Sei rimasto qui…”
Non era una domanda ma lo scoppio d’ira che si
aspettava non venne, lei sollevò su di lui due occhi
spaventati.
“Grazie.”
“Prego, ora me ne vado, vorrai dormire!”
“NO! Per
favore rimani!”
“Ti sei spaventata?”
Sussurrò un:”Si”
dopo un’interminabile
pausa di silenzio, oltre che irritante doveva essere parecchio
orgogliosa.
Lui sogghignò divertito, la raggiunse e si
rannicchiò
accanto a lei.
“Tutto questo ti costerà lo sai?”
Lei fece una smorfia senza replicare e gli augurò la
buonanotte, due minuti dopo dormiva già.
-In fondo è
solo una ragazzina…
Mi chiedo
perché solo lei possa vedermi.-
Becky
si svegliò già agitata, il
“suo” fantasma
invece dormicchiava
ancora in un
angolo,
lei lo guardò a lungo e fu tentata di tirarsi un
pizzicotto.
Era arrivata in quel campeggio da nemmeno un
giorno e già aveva
incontrato un fantasma,
che per
inciso di notte
russava e
una compagna di stanza stronza, fighetta e vampira che aveva tentato di
morderla.
C’era
di che impazzire.
Si
tirò una manata sulla fronte affranta, lo sapeva
che sarebbe dovuta rimanere in Italia, ma ormai era troppo tardi, era
stata
buttata in ballo contro la sua volontà e doveva ballare
volente o nolente.
La porta si
aprì all’improvviso rivelando la faccia di
un’
imbarazzatissima
Annabelle, che sembrava parecchio meno iena e pericolosa rispetto alla
sera
prima.
“Ciao…Credo
di doverti una spiegazione…”
Lei
alzò un
sopracciglio e tirò un
calcio all’essere che aveva ancora l’indecenza di
dormire durante la
rivelazione della giornata.
“N..ancora
cinque minuti Bill…”
Lei non era suo
fratello e così gli tirò un’altra pedata
che gli fece
aprire gli occhi di scatto.
“Ma ti
pare il modo di svegliare la gente?”
Lei
roteò gli occhi per indicare la bionda, ma
lui non lo notò.
“Allora?
Sto aspettando una risposta!”
“è
tornato il vampiro, fantasma!”
Esclamò
divertita Hello Kitty, lui finalmente la vide
e spalancò gli occhi sorpreso e incuriosito.
“Ah.”
“Anche
se in realtà io sono solo mezza vampira.
Non sono del
tutto abituata alla sete,ogni tanto perdo
il controllo e devo mordere qualcuno.
Scusa
Sartori..”
“Ma i
vampiri non dovrebbero essere sterili?”
“In
linea generale si, ma a volte, raramente succede
che un umana possa
rimanere incinta di un vampiro.”
“Chi
è il vampiro?Tua madre o tuo padre?”
“Fai
troppe
domande fantasma!
Dovresti sapere che con quelli della mia razza non si scherza,
è per colpa di uno di noi che
sei ridotto così.”
Rimasero in
silenzio, ci aveva azzeccato, ma non ne
era per niente
felice.
Cosa
sarebbe successo adesso?
Angolo di Layla.
Si è scoperto chi è il fantasma e che non è l'unico essere soprannaturale che frequenta questo campeggio.
Becky avrà di che divertiris XD.
Ringrazio:
Holly94
NihalTom 92