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Autore: Alekiamo    19/07/2011    5 recensioni
Siamo due casinisti totali, ma siamo anche molto diversi. Così come sono molte le cose che abbiamo in comune.
Non è chiaro,lo so, ma siamo due parti della stessa mela. Ci completiamo. Abbiamo forse sapori diversi,ma le parti combaciano alla perfezione.
L’amore mi fa male,sono diventata troppo romantica
{Come il titolo,sono convinta che bisogna sempre soffrire per capire quanto è importante una persona. Sempre loro due,sempre a litigare,scherzare,amarsi. Ma non questa volta. Questa volta sapranno cosa significa stare lontani,separati da un muro enorme.Non è strettamente necessario leggere "Ma QUEL Rob?",ma fatelo se volete.}
Genere: Comico, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Robert Pattinson
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'The person will change your life. Forever.'
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In preda alla disperazione,presi tutti i vestiti dall’armadio e li buttai alla rinfusa nella valigia, imprecando contro Pattinson,contro la sua ragazza, contro il mondo, contro Kellan e Rò (che non sapevo bene cosa avessero fatto quei due) e ancora contro Pattinson.
Diciamo che era lui il fulcro delle miei imprecazioni. Ogni cosa capitasse era sempre colpa sua. Ogni volta. SEMPRE.
Cercavo di lottare contro le lacrime che minacciavano di scendere copiosamente,ma non volevo farmi vedere così da nessuno. Kellan l’avevo mandato via,dicendo che volevo stare sola e pregandolo di non parlare con Robert. Ci avrei pensato io.
Non sapevo in che modo,ma gli avrei parlato. Chissà se riuscivo ancora a sostenere il suo sguardo. O lui il mio. In cuor mio,anche se non volevo crederci,speravo che sarebbe venuto a casa,facendomi così una sorpresa.
Perché voleva significare che era venuto per me. Scossi la testa. Non dovevo lasciarmi andare a sentimentalismi. Dovevo essere dura con lui,doveva fare l’arrabbiata.
Ma io ero arrabbiata! O no?
La porta alle mie spalle si spalancò di colpo e io sobbalzai,presa alla sprovvista.
“Amore,sono tornato prima!”annunciò in modo teatrale Robert,facendo il suo ingresso trionfale nella stanza. Si bloccò di colpo vedendo ciò che stavo facendo.
“Ehm..Partiamo?” chiese,confuso.  Non lo cagai nemmeno di striscio,tornando a fare quello che stavo facendo prima della sua entrata,apparentemente incurante e fredda.
“Ehm, sono diventato un fantasma?” si chiese, facendo finta di riflettere. Ancora non c’era una minima reazione da parte mia. Chiusi la valigia e mi avviai alla porta,ma venni placcata da Robert,che mi fermò.
“Mi vuoi dire che cazzo sta succedendo?!” Era abbastanza arrabbiato. Serrai la mascella dalla rabbia e gli feci segno di spostarsi. Non mi ascoltò,come sempre d’altronde.
“Robert Thomas Pattinson,spostati immediatamente se non vuoi fare una brutta fine.” Sibilai a denti stretti,cercando di non picchiarlo.
Le litigate,anche se su cose piccole, erano normali in casa nostra. Ma erano sempre con il sorriso sulle labbra,piccoli stuzzicate che ci permettevamo di fare per mettere pepe nel nostro rapporto.
Ma mai,e dico MAI, ci eravamo guardati in cagnesco come in  quel modo.
“Non prima che tu mi dica che cazzo sta succedendo.”ringhiò quasi,non accennando qualsiasi movimento che non fosse respirare.
Calma,Alessia,non fatti prendere dalla rabbia..
Mi ritengo un mito a dare consigli agli altri,ma sono anche un mito a non seguirli mai,quei consigli.
“Mi chiedi che cazzo sta succedendo?! TU?! A ME?! Perché non lo chiedi alla biondina che ti stavi sbaciucchiando stamattina,eh,Pattinson?” urlai,lasciando cadere quello che avevo in mano.
Ecco,appunto.
Sbarrò gli occhi e scosse la testa.
“Ti stai chiedendo perché non sei stato così bravo a nascondere la tua amante? Beh,me lo sto chiedendo anche io! Pensavi non sarei mai venuta a sapere di questo?!”
Ero fuori di me,non ce la facevo più. Una lacrima solitaria,non so se di tristezza o di rabbia mi scivolò sulla guancia e l’asciugai prima che lui potesse dire qualcosa.
“Senti non è come credi..”
“Certo,certo,è la scusa di tutti! Ti ho creduto,maledizione,ti ho creduto. Me l’avevi promesso! E invece ti ritrovo subito a correre dietro a gonnelline. Ma bravo,davvero bravo!”
Non gliele volevo dire quelle cose,ma mi erano uscite dalla rabbia,senza pensare. Lo vidi rabbuiarsi, e approfittai di quel momento per passare alla porta,ma con scarsi risultati.
Mi prese per il braccio,proprio mentre varcavo la soglia.
“Mi vuoi ascoltare? Ok,lei era una mia ex, ci siamo ritrovati sull’aereo,le ho dato un passaggio a casa e lei mi ha ringraziato in quel modo. Se fossi rimasta a guardare tutta la scena,avresti visto che io mi sono staccato subito.” Mi strinse forte,per poi lasciarmi andare.
Lo guardai un attimo,incerta se credergli o no. Ma no,non era possibile! Insomma,era una delle solite scuse che tutti gli uomini trovano quando sono a fare cose che non dovrebbero.
Come tradire la loro fidanzata.
Mi concentrai su quest’ultimo pensiero e cercai di fare la faccia più cattiva che potessi. Assottigliai lo sguardo e gli urlai contro qualcosa come “Non ci credo!”, battendo l’indice sul petto del ragazzo di fronte a me.
Mi avvolse la mano che stava battendo su di lui con la sua e mi guardò con rabbia. Adesso anche lui era furioso.
“NON MI CREDI?! Cazzo,Alessia,non mi credi? Ti ho sempre detto tutto,TUTTO! Ed era sempre la verità. Mi aspettavo un po’ più di buon senso da parte tua,ma come vedo non c’è.”
Voleva mirarmi a farmi sentire in colpa. Sapeva che quando ero in quella condizioni mi sentivo male.
Lui,volutamente,voleva farmi sentire male.
Ma che bastardo.
“Buon senso da parte mia? Ma da quale pulpito viene la predica! Senti un po’, non sei tu quello che si è scopato una sua ex,mentre la fidanzata era lontana?”
Aspettai una sua risposta,che non tardò ad arrivare,conoscendo il suo carattere spigoloso e non incline alla sconfitta. Infatti il suo viso divenne una maschera di rabbia.
“Già,hai ragione,forse era meglio se rimanevo con lei invece che con te.”
Non ci pensai e la mia mano fu più veloce della mia mente,mollandogli un ceffone che risuonò nel corridoio.
“Sei uno stronzo,Pattinson, un dannatissimo stronzo.” Sibilai, mentre le lacrime trattenute per troppo tempo m’inumidivano gli occhi. Lui si portò una mano alla guancia arrossata,guardandomi con occhi tristi.
Forse s’era reso conto dell’errore che aveva commesso,ma era troppo tardi per rimediare. Lo scostai e mi buttai a prendere la valigia contenente i miei vestiti.
Oramai non vedevo più niente,tanto era copiose le lacrime,ma non me importava più. Sentivo troppo il mio cuore lamentarsi per essere stato così stupidamente preso in giro e la mia mente ancora più stupidamente si chiedeva come avevo fatto a cadere in una trappola così così..non trovavo il termine adatto.
Maledettamente doppiogiochista.
ESATTO! Grazie vocina petulante nella mia testa,mi sei d’aiuto.
Alla soglia di casa,senza guardarmi indietro,perché sapevo che se l’avessi fatto tutta la mia forza di volontà sarebbe caduta,sibilai un “Vai a consolarti da lei,e scordati di me,coglione.”
E me ne uscii, con la mia nuova destinazione in mente : casa di Angela e Ben.
Solo che loro ancora non lo sapevano che sarei andata a stare lì…
 



 
 
*my space*
ODDIO,mille parole esatte esatte,che culo XD Ok,niente,avete visto questo capitolo? Così drammatico, arrabbiato,etc.?  ecco,capitoli così,non li vedrete mai più XD Da ora in poi inizia il divertimento puro! (e grazie ad Angi ed ai suoi consigli. E anche allo scassa mento di palle,altrimenti aggiornerei ogni cent’anni XD)
Niente,spero di sentire qualche commentuccio. Anche piccolo piccolo *faccia da cucciola*
Alla prossima :3
I love you,
Ale <3 

  
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