Libri > Le Cronache di Narnia
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Autore: Nate__    19/07/2011    2 recensioni
Ecco come Lucy, Edmund, Susan e Peter hanno vissuto la loro avventura a Narnia.
Vi prego di recensire, almeno per farmi sapere che ne pensate e per correggermi se ci dovessero essere eventuali errori.
Si inzia con Lucy.
Si continua con Edmund.
Susan.
Ed infine Peter.
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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                                                                                                                                                    Susan.
 
Anno 1968.
<< EDIZIONE STRAORDINARIA!!! LA PIU’ CHE FAMOSA SUSAN PEVENSIE RINCHIUSA IN MANICOMIO DOPO L’USCITA DEL SUO ULTIMO LIBRO! >>
Pensi. Pensi a quello che è successo tanti, tanti anni fa: quel giorno del 1940. Cosa c’è Susan? Ora diventi nostalgica?
<< Io. Io in questo posto per.. Squilibrati. >>
Ma non lo eri forse anche tu? Non eri forse una squilibrata, che sognava Narnia con tutta se stessa?
E ora cosa sei? In cosa ti sei trasformata? Una donna frivola, senza alcuna aspirazione, diventata scrittrice quasi per gioco; per scherzo. Meglio una squilibrata, che un’oca.
I tuoi racconti sono stupidi. Solo le ragazzine, che ancora aspettano il principe azzurro comprano i tuoi libri. Hai del potenziale; ma non lo usi.

<< Odio questo posto. Non avrei mai dovuto parlare di Narnia. >>
Non ce l’hai fatta alla fine. Hai dovuto spifferare tutto, o tantomeno sfogarti; sapevi che il tuo “ fare finta di niente” avrebbe fallito, alla fine. Questo era quello che non avevi calcolato Susie. Sei una donna intelligente, ma il 90% delle volte non ragioni quando agisci; hai raccontato tutto alle persone sbagliate. Andavi da un po’ di tempo da uno psicologo: lui non era la persona adatta a cui raccontare le tue esperienze più arcane e nascoste. Sei sola. Non ti verrà a trovare nessuno, o almeno non potrà.
Sola. E questo ti infastidisce, vero?
E ora sei in un manicomio..

<< Odio il fatto di trovarmi  in un ospedale psichiatrico. >>
In questo momento stanno controllando casa tua per vedere se vi sono oggetti potenzialmente pericolosi. Ne troveranno? Se riusciranno a scovare qualcosa.. Allora per te sarà davvero la fine.
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Casa di Susan Pevensie.
<< Hey, guarda qua. Dei suoi “ appunti. “ >> esclamò un uomo sulla quarantina, afferrando un blocco note, piuttosto stropicciato e rovinato, a cui mancavano diverse pagine. In esso vi era scritto:
‘La mia rinascita.’
‘ Ricordo con profondo terrore, il modo con cui siamo scappati dalla nostra casa traballante e piena di fiamme, io e i miei fratelli. Il fuoco pervadeva la casa: la rendeva un mostro grande e lugubre, che da un momento all’altro avrebbe potuto assalirci, coglierci di sorpresa e bruciarci vivi, arderci. Corremmo verso la porta di servizio della casa, insieme a nostra madre. Con assurda frenesia, cercammo quella chiavi che avrebbero potuto aprire quella miserabile porta; con la mia torcia illuminai velocemente, pezzo per pezzo l’intera stanza, finché non trovai quelle maledette chiavi. Mi fiondai verso la porta; sentivo le grida di mio fratello Peter; potevo sentire il dolore e la paura che avvolgeva e pietrificava Lucy; e percepivo l’angoscia di Edmund che assaliva l’intera stanza.
Uscimmo rapidamente, inciampando nelle scale della casa.
Dio, che giornata. Strinsi a me Lucy, cercando di rassicurarla in tutti i modi pos… ‘

<< Cazzo, è bagnato, non riesco a leggere più!! >> esclamò l’uomo, visibilmente irritato.
<< Però guarda, ho trovato “il seguito” .. >> disse l’altro, usando un tono più calmo e pacato.
pensai:  << Lucy si sta davvero sbagliando. Non vi è alcuna spiegazione logica  per la quale, dentro gli armadi vi sono mondi magici e/o paralleli. E’ talmente ovvio e scontato: i bambini corrono molto con la fantasia, e qualche volta esagerano raccontando baggianate fin troppo grosse. >>
Mi duole ammetterlo, ma quella che si sbagliava effettivamente ero io: quello stesso giorno, entrai a far parte di un mondo, che sicuramente non meritava nemmeno la mia presenza; nemmeno la scienza valeva la metà di Narnia. Quando misi piede in quel luogo, mi guardai intorno: gli alberi davano l’impressione di essere da molto tempo poco curati; erano notevolmente rovinati. La neve lentamente si adagiava su di essi, conferendo ai pini un aspetto magico, e surreale, sebbene fossero visibilmente non curati; il cielo era di un azzurro acceso, forte, e freddo: un vero e proprio blu ghiaccio, che contribuiva a gelare ancor più l’atmosfera; osservai ammutolita quel luogo finché tutti e quattro ( vi erano anche i miei fratelli ) non ci incamminammo.
Lucy voleva portarci dal fauno che aveva conosciuto in precedenza; ma quando giungemmo là, trovammo la dimora di egli, completamente distrutta: le tende meravigliose erano terribilmente sgualcite, assieme ai cuscini che, buttati a terra, avevano perso più della metà dell’imbottitura. Un disordine totale pervadeva la stanza; trovammo un biglietto in quella dimora, in cui vi era scritto che il fauno era stato arrestato per avere fraternizzato con il nemico. Ricordo ancora l’espressione di Lucy: era davvero scandalizzata, oltre che spaventata e dubbiosa. Uscimmo dalla casa, e poco dopo incontrammo un castoro; un castoro parlante. Non riuscivo davvero a cogliere il senso logico di tutto ciò: gli animali non possono saper parlare; non possono. Eppure davanti a me vi era un animale parlante in carne e ossa.
Egli ci invitò a seguirlo, e la sera stessa egli ci rivelò la profezia di Narnia : essa narrava di due “ figli di Adamo” e di due “ figlie di Eva”, che avrebbero riportato la pace; ci disse anche che Aslan, un leone che loro consideravano come un Dio, stava per tornare. Il castoro, quindi, ci propose di avviarci verso la Tavola di Pietra, nella quale Aslan li stava aspettando.
Peter propose quasi subito di tornare a casa, ed io stavo per scoppiare in un sì pieno, quando ci accorgemmo tutti che Edmund mancava. Era allarmante tutto ciò: un ragazzino solo, al freddo, che rischiava di essere sbranato da altri animali o di essere rapito dalla Strega.
Senza pensarci due volte ci mettemmo sulle tracce di egli rischiando più volte le nostra stessa vita.
Dopo poco tempo però, gli occhi lucidi presero il sopravvento su di me: << Edmund è un traditore, solo un traditore. >> pensai. Quello stupido vigliacco si era unito alla Regina Bianca. << Perché? Perché diamine l’ha fatto?? >>
Non riuscivo a non pensarlo. Mio fratello, un traditore. Decidemmo di andare da Aslan, per sistemare finalmente le cose e far tornare Ed da noi, senza tante storie e ripensamenti. Quella creatura.. Quel leone. Era l’animale più bello che abbia mai potuto vedere in tutta la mia vita. La criniera folta adornava il muso, e gli occhi color miele. Era davvero un leone buono e disponibile.
Giorni dopo trovammo Edmund; dei lupi avevano tentato di colpire e uccidere me e Lucy: un’ esperienza traumatica, che mi ha segnata particolarmente. Un branco di lupi che balzano addosso ad una ragazza e una bambina, che non possono fare niente perché ovviamente senza armi. Mi spaventai enormemente, e portai Lucy via, facendo intervenire Peter. Ad ogni modo, Aslan disse ai suoi di seguire i lupi, e quindi di trovare Edmund. Jadis ( questo è il nome della perfida strega), però, trovò l’accampamento del leone; dopo ore dentro la tenda dell’animale, entrambi uscirono, e tutti scoprimmo l’amaro patto che era appena stato stipulato da Aslan e la strega: il leone avrebbe donato la sua vita, avrebbe difeso ardentemente Edmund sacrificandosi al posto suo.
Istintivamente guardai Lucy, che era già in preda alla tristezza. Si era davvero affezionata ad Aslan.
Quella notte fu tremenda; io e Lucy seguimmo l’animale, e lo vedemmo torturare nel vero senso della parola. Fu una scena terribile, i seguaci della Regina Bianca non facevano che sghignazzare ed esultare.  La mia sorellina si strinse a me, bagnandomi abbondantemente il vestito che indossavo quella notte . Oh Lucy, era così difficile rassicurarti.. Le lacrime rigavano le tue guance rosee. I tuoi occhi erano tristi, infelici, piangenti. Facevi venire da piangere anche a me Lucy.. Potevo sentire il tuo cuore battere all’impazzata, velocemente, in preda al panico.
Decisi di portarti via da quello scempio. Era davvero uno spettacolo troppo forte per una bambina.
La mattina seguente ci sarebbe stata la Battaglia di Beruna: l’unica occasione che i Narniani avevano di sovrastare la Regina Bianca.
Io e Lucy però decidemmo di andare alla Tavola di Pietra, per salutare Aslan per l’ultima volta. Ci recammo là, già tristi al pensiero della sera scorsa, ma quando arrivammo notammo con profondo stupore la Tavola rotta, esattamente spezzata in due parti. Fu in quel momento che vedemmo Aslan; l’emozione che provai è indescrivibile. A Narnia accade l’inaspettato. Lucy fremeva di gioia: si gettò nervsamente su Aslan, raggiante e felice. Faceva davvero tenerezza.
Non ci pensammo su due volte; andammo velocemente, in groppa ad Aslan, a soccorrere le statue di ghiaccio nel castello di Jadis, e quando tutti furono risvegliati, ci recammo da Ed e Peter, ad aiutarli, mentre stavano arduamente combattendo.
In effetti non vi è molto da dire su quella battaglia; dopo un’ardua resistenza da parte dei nostri fratelli, Aslan intervenne
 ponendo fine all’impero della Strega Bianca.
È buffo quello che successe in seguito: crescemmo a Narnia, e quando per sbaglio rientrammo nel portale che ci conduceva dalla Terra  a dove eravamo maturati, ritornammo bambini, cadendo per terra, e non capendo subito quello che era appena successo.
Qualche secondo dopo, però, ricordammo tutto, e ci guardammo intendendoci.
L’avventura Narniana, però non finì lì.
Mi sentivo davvero stupida; dopo qualche mese sentivo ardentemente la mancanza di Narnia. La vita va’ avanti, non è fatta per i rimpianti, e sicuramente non mi avrebbe aspettata. Decisi quindi di ignorare l’accaduto, di fare finta che non sia mai successo niente; e proprio quando ero riuscita ad abituarmi all’idea di una vita senza magia ecco che di nuovo, inspiegabilmente, che alla stazione di Londra ( ci trovavamo lì perché avremmo dovuto prendere il treno per trasferirci nella nostra nuova scuola) dopo qualche secondo di totale confusione ci ritrovammo in una spiaggia, e senza pensarci due volte, corremmo felici ed esultanti verso il mare, sconfiggendo il caldo della meravigliosa Narnia.
Erano evidentemente passati secoli, da quando eravamo stati in essa: la fortezza nella quale i fratelli Pevensie erano stati nominati Re e Regine di Cair Paravel: essa era stata abbattuta da catapulte. Quella fortezza tanto cara a me e a i miei fratelli era andata distrutta.. Quella fortezza carica di ricordi, che erano ormai evidentemente andati perduti. Decidemmo allora di recarci nella stanza in cui erano custoditi i nostri beni e i nostri oggetti personali. Scesi le scale lentamente e mi posizionai di fronte al mio baule; quanti ricordi solo guardandolo e sfiorandolo. Immediatamente riaffiorò nella mia mente il ricordo della mia prima cavalcata; la mia prima battuta di caccia; il mio primo ballo.
Lo aprii e lì trovai il mio vecchio arco e le mie frecce. Li impugnai: erano parecchio impolverati ma non vedevo l’ora di usarli di nuovo. Cercai a fondo alla ricerca del mio corno magico, quello con il quale con un solo soffio si può chiedere aiuto alle creature più competenti e buone; ma di esso non vi era traccia.
<> pensai, e dissi istintivamente ai miei fratelli.
Dopo che tutti ebbero preso gli oggetti che sarebbero sicuramente serviti, salimmo una collina, e sopra di essa notammo che nel fiume che vi era c’era una barca, nella quale degli uomini stavano per affondare un nano. Sapevo esattamente cosa fare: scoccai una freccia ai due soldati che lo stavano per buttare in acqua e rapidamente Peter recuperò la creatura e Ed la barca. Appena quel nano aprì bocca mi insultò velocemente. Che maleducato, pensai istintivamente: non solo l’avevamo salvato, ma aveva pure il coraggio di controbattere sul modo in cui l’avevamo fatto, sul tempismo etc. Feci inevitabilmente una smorfia, che per fortuna nessuno notò. Ci riconobbe quasi subito, e dopo che ebbe sfidato Edmund a duello fu sicuro della nostra autenticità di Re e Regine. Allora CPA (lo soprannominammo Caro Piccolo Amico) decise di condurci dal Principe Caspian, il Principe che avrebbe dovuto regnare su Telmar, ma suo zio Miraz, sceso al trono solo perché il fratello era morto anni prima, fece di tutto per impedirgli di governare il Regno; lo avrebbe addirittura ucciso; ed era questo che avrebbe fatto se non fossimo arrivati in tempo da Caspian, alla Tavola di Pietra.
Durante il viaggio, però, Lucy avvistò Aslan; pensai subito che non poteva essere vero . Sono una persona estremamente logica e credo solo a quello che mi viene mostrato, salvo eccezioni.
Però devo ammettere che avevo dubbi sulla mia certezza riguardo all’avvistamento di Aslan; chiesi infatti a Lucy, la sera stessa, perché secondo lei non vidi il leone. Lei mi rispose:
<< Forse non lo volevi davvero. >>
Queste parole mi rimasero impresse nella mente e lo sono tuttora. Penso che non le dimenticherò mai. Lucy mi ha aiutata molto; è riuscita a farmi luce nei momenti più bui, è riuscita ad aiutarmi sempre. È buffo; dovrebbe essere stato il contrario: la più grande aiuta la più piccola. E invece no..
Quando arrivammo alla Tavola di Pietra osservai Caspian; pensai subito che era un ragazzo attraente, ma rimossi velocemente quel pensiero dalla mente.
La sera stessa vi sarebbe stato un attacco a sorpresa da parte dei Narniani: avrebbero conquistato il castello. Solo Lucy non avrebbe potuto partecipare all’attentato perché la più piccola.
Quella notte fu davvero un massacro: sangue sparso per terra come se un fiume completamente rosso avesse travolto l’intero castello; in più le cose non si mettevano bene per i Narniani: i Telmarini stavano velocemente riuscendo a prevalere, grazie anche ai mezzi più evoluti che possedevano. Quando fu data la ritirata scappai, cercando di non riosservare quell’orrore; lo ammetto sono una codarda, ma era stato davvero uno scempio, una strage. Una disfatta totale.
Tornammo tutti sconsolati e infelici; la maggior parte di noi morta o gravemente ferita. Sapevamo che non avremmo potuto fare niente con loro, ormai non avevamo quasi più la speranza.
Ne fu la prova Caspian, che evocò la Regina Bianca per riuscire a sovrastare Caspian. Osservai la scena, e anche Peter stava per essere adulato da quella strega quando Ed riuscì a salvare la situazione. Guardai sprezzante il principe e mio fratello maggiore, e me ne andai delusa da entrambi.
Il giorno seguente i soldati di Miraz attaccarono pesantemente la Tavola di Pietra. Pensavano quasi tutti che ormai non valeva più la pena combattere; erano letteralmente distrutti e non potevo dare loro torto.
Peter chiese a Lucy di andare a cercare Aslan nella foresta, facendo capire a tutti che eravamo giunti davvero all’ultima spiaggia. Andai nella foresta a cercarla; era da un po’ che non tornava. I soldati, però,  mi attaccarono trovandomi.  Ero davvero in preda al panico; non sapevo cosa fare, stavano terribilmente avanzando, e ogni attacco che io facessi era vano. Erano troppi.<< Sono spacciata. >> sussurrai quasi percettibilmente, quando d’un tratto Caspian arrivò cavalcando un cavallo e travolgendo i soldati che stavano per porre fine alla mia vita. Tornammo alla Tavola di Pietra, e con grande stupore vidi mio fratello Peter fronteggiarsi con Miraz; se la stava davvero cavando. Un duello degno di nota, il più bello che abbia mai visto. Quando Peter riuscì finalmente a sovrastare l’illegittimo Re di Telmar, lasciò il colpo di grazia al principe, che però si rifiutò di colpirlo.
Era davvero un giovane dall’animo buono e nobile, non smetterò mai di pensarlo.
Qualcuno però colpì comunque Miraz, dando così un pretesto per iniziare una vera e propria guerra. Velocemente corsi , e andai vicino ai nani arcieri che erano già pronti a colpire chiunque si fosse avvicinato.
Cominciò quindi la battaglia. Mi sentii male al solo pensiero di altro spargimento di sangue e di altre vittime innocenti, meritevoli di vivere.
Notammo, però, tutti con stupore che gli alberi avevano finalmente preso vita; com’era possibile? A tutto questo vi era una sola risposta: Aslan.
Lucy ce l’aveva fatta. Eravamo tutti più carichi: sapevamo di avere molte più possibilità con il leone dalla nostra parte. Spingemmo i Telmarini verso il fiume, ed in esso furono completamente investiti dalla forza del caro animale che finalmente ero riuscita a vedere.
Lucy aveva ragione.
Come sempre d’altronde.
Finalmente riuscimmo a sovrastare i nostri nemici, riuscendo così a conferire a Caspian la libertà di governare sereno il Regno.
Dopo i dovuti festeggiamenti, Aslan tracciò una porta nella quale vi era un altro regno completamente nuovo e diverso: chi voleva poteva trasferirsi là, conducendo una vita più serena e felice.
Quasi tutti i sudditi di Miraz, varcarono la soglia, felici grazie a quel nuovo inizio.
Quando vi fu il tempo dei saluti, notai il leone più triste del solito: doveva comunicarci una pessima notizia.
Io e Peter non avremmo più potuto nemmeno solo poggiare un piede su Narnia.
Non saremmo potuti tornare, insomma. Eravamo troppo grandi e quello che c’era da apprendere era stato appreso, almeno in parte.
Lu e Ed invece, sarebbero potuti  tornare; davvero fortunati ad essere nati per ultimi, direi.
Inoltre era giunto il tempo di tornare sulla Terra.
Non volevo crederci; non avrei rivisto più Narnia.. O Caspian.
Era tutto così surreale. I minuti, le ore, i giorni: volati, come le farfalle che volteggiano esibendo i più svariati colori che possiedono.
Bruciati, come arde il fuoco, rosso, caldo ma estremamente pericoloso.
Era giunto il momento degli addii; era finito tutto, tutto si era concluso, lasciandomi ricordi più variopinti e felici; e lasciandomene altri più tristi e gelidi.
Ma una cosa è certa: non avrei mai dimenticato Narnia; un pezzo del mio cuore sarebbe sempre appartenuto a quel Regno strano e magico; surreale e fantastico.
Caspian era lì, davanti a me.
Dunque, non avrei più rivisto Aslan, i fauni, i centauri, i nani, i minotauri, gli animali parlanti e quel ragazzo che aspettava di essere congedato.
Non avrei fatto la figura della vigliacca ancora una volta; basta, è qui, cosa aspetto??
Lo salutai imbarazzata, ( ecco, la solita patetica vigliacca )e mi girai;
un momento Susan Pevensie, abbi almeno una volta il coraggio di esternare i tuoi sentimenti a qualcuno che non sia uno dei tuoi fratelli.
Mi girai. Guardai i suoi occhi bruni, i suoi occhi così maledettamente belli, e profondi, così sinceri, così veri.
Senza pensarci due volte mi avvicinai pericolosamente a lui, e avvampai visibilmente.
<< Cavolo Susan, puoi farcela! >> pensai.
Posai le mie labbra sulle sue dimenticando che è Susan Pevensie.
Ricambiò velocemente; le sue labbra erano così calde e piacevoli. Avrei tanto voluto approfondire quel bacio, che avevo tanto sognato, ma ovviamente era ora di andarsene. Con profondo rammarico mi staccai da quella bocca che per qualche secondo era stata mia.
Dopodichè ritornai alla mia vita normale, quella di tutti i giorni, soddisfatta e felice. Una cosa era certa: non avrei di sicuro avuto rimpianti di alcun genere. Tutto quello che avrei voluto fare l’ho fatto, non pentendomi.

  • Sconfiggere un esercito di creature oscure: Fatto.
  • Diventare un' eroina e una Regina amata: Fatto.
  • Incontrare il ragazzo dei miei sogni: Fatto.
  • Visitare un Paese magico, magnifico: Fatto.
  • Conoscere una divinità: Fatto.
  • Sconfiggere il timore di esternare le mie paure, i miei sentimenti: Fatto.
Manca qualcosa? Non credo.
Narnia mi ha aiutata.
Narnia mi ha cambiata.
Narnia, è un posto semplicemente fantastico, e tu che stai leggendo dovresti proprio visitarlo, sai?

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Anno 1970.
Ore 12, 30.
Susan Pevensie muore.
Causa: arresto cardiaco.
Nel suo testamento vi era scritto:
‘ Lascio tutto ai miei parenti. Che spartiscano loro i beni rimasti.
Ho solo una richiesta da porre: vorrei che sulla mia tomba sia scritto “ Niente è impossibile. Ogni cosa può cambiare. I primi a farlo siamo noi stessi. “
 
Me:
Ok, com’era? Piaciuto? Molto più lungo dei precedenti, si è notato eh? Ok ci ho lavorato molto,  solo l’inizio è stato problematico; non sapevo proprio come iniziare il discorso.
Grazie alle tre ragazze che hanno recensito lo scorso capitolo; grazie davvero.
Ok, grazie per aver letto.
Recensite.
Ho deciso di mettere anche il bacio cinematografico, mi pare che nel libro non ci fosse.
Non sono molto sicura della part dove Lucy va' a cercare Aslan, e Susan la cerca.. Correggetemi per favore!!!!!!!!!!!!!!!
M’appalla scrivere altro perché sono fusa!
Ciao!!!

   
 
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