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Autore: Nate__    02/07/2011    3 recensioni
Ecco come Lucy, Edmund, Susan e Peter hanno vissuto la loro avventura a Narnia.
Vi prego di recensire, almeno per farmi sapere che ne pensate e per correggermi se ci dovessero essere eventuali errori.
Si inzia con Lucy.
Si continua con Edmund.
Susan.
Ed infine Peter.
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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                                                                                                                                      Edmund.
 
 
Il ragazzo si distese sul letto, stanco, a causa della giornata pesante. Come tutte del resto.
Guardò il soffitto cercando, invano, di prendere sonno. Passarono cinque, dieci, quindici minuti: niente.
Strano: solitamente riusciva ad addormentarsi velocemente, rapidamente, come se nulla fosse. Forse l’insonnia, era dovuta alla tensione che vi era in quel corpo stanco; l’indomani avrebbe dovuto sostenere un esame. Si era già diplomato, e stava tentando di laurearsi; si era iscritto alla facoltà di giurisprudenza. Materia pesante, direte voi; materia perfetta sosteneva lui.

<<  Dicono che se una persona è agitata, dovrebbe pensare a ricordi felici, o tantomeno piacevoli.  >> sussurrò.
Inevitabilmente, di scatto, si alzò, e si diresse verso l’armadio della casa in cui viveva temporaneamente; ( era stata presa in affitto.) era davvero grande, gli ricordava quello di Narnia. Le increspature, le decorazioni così ottocentesche, il legno liscio e ruvido allo stesso tempo. Ma non era ovviamente lui, non era sicuramente quel pezzo d’antiquariato, grande e grosso che aveva tanto amato. Era grazie a quel mobile che i quattro fratelli Pevensie avevano scoperto quel mondo così magico, così fantastico, così surreale, e meraviglioso. E tutto grazie alla sorella minore; tutto grazie a Lucy.
Edmund sfiorò l’armadio che vi era nella stanza, pensando a quello che li aveva fatti sognare, che li aveva fatti riunire e compattare.
<< E’ passato così tanto tempo..  >> pensò. Nella mente del giovane riaffiorarono centinaia di ricordi, ma lui colse solo i più importanti.
La prima volta che posò piede su Narnia. Era entrato in quell’armadio per gioco, per fare spaventare Lucy; << Ero davvero così stronzo? >> si lasciò sfuggire il ragazzo, trattenendo a stento un sorriso. << Ricordo perfettamente il luogo: sembrava una di quelle palle con la neve dentro; era bellissimo, era stupendo; ma lasciarmi andare non era proprio da me. I pini erano alti, robusti e innevati. Però c’era qualcosa, o qualcuno che rendeva insolita l’aria che veniva respirata; era strana, pesante, carica di tensione. Triste. E senza saperlo, in quello stesso giorno incontrai la persona che faceva diventare quell’aria ancora più fredda di quanto fosse già; la Strega Bianca.
La prima volta che la guardai ne rimasi incantato: aveva la pelle pallida come la neve;  il vestito era interamente bianco, ed ornato con pietre preziose e ghirigori.
Innocentemente mi lasciai ingannare da quella donna, che sembrava tanto buona e cara; indubbiamente mi aveva stregato, ma ovviamente c’era anche del contributo da parte mia; ammetto di essere stato uno sciocco, un egoista e di essere stato un pallone gonfiato.
Ella infatti mi aveva promesso il diritto di legittimità; sarei stato io il re del regno. In cambio, però, avrei dovuto portare a Narnia i miei tre fratelli.
Ammetto di essere stato anche abbastanza superbo.  Quel mostro mi stava ingannando; quando mi presentai dinnanzi a lei, senza Peter, Susan e Lucy, mi fece rinchiudere nelle prigioni del  suo castello.
A Narnia, tutte le persone che si ribellavano alla strega bianca, venivano trasformate in statue di ghiaccio. Ormai per loro, non c’era quasi più speranza. Come per me, d'altronde. Giorni freddi e bui mi aspettavano. Fortunatamente,  i miei fratelli mi liberarono. Sono e sarò per sempre grato a quei tre. In seguito incontrai Aslan; il punto di riferimento degli abitanti di Narnia, il loro Dio.
Successe, però, che Jadis  ci raggiunse, e disse che voleva rivendicare il mio tradimento. Aslan però, la invitò in una tenda, e là raggiunsero un accordo: il leone si sarebbe sacrificato al mio posto.
Rimanemmo tutti a bocca aperta, stupiti. Quanto voglio bene a quella creatura così fantastica e magica.
La sera stessa fu immolato, ma successe una cosa inaspettata: Aslan resuscitò. Lo scoprirono Susan e Lucy, quando si recarono alla Tavola di Pietra.
Nel frattempo noi eravamo molto impegnati. Stavamo combattendo; la Battaglia di Beruna.
L’esercito della strega bianca, contro i ribelli. Uno scempio; a terra creature morte, fauni giovani, che non sarebbero mai tornati a casa; che non avrebbero mai rivisto la loro famiglia. Centauri sanguinanti che nonostante le ferite evidenti e massicce, continuavano a combattere come se nulla fosse;
Una vera e propria strage.
Tutto  sembrava perduto; Peter non riusciva a sovrastare Jadis.  Ma proprio quando mio fratello stava per cedere,  Aslan comparse, e uccise la strega.  La battaglia era finalmente finita. Ci recammo a Cair Paravel; là Aslan ci nominò re e regine di Narnia: Peter il Magnifico, Susan la Dolce, Edmund il Giusto e Lucy la Valorosa. Ricordo benissimo quel giorno: il sole illuminava il castello in una maniera spettacolare. Trascorsero gli anni, e casualmente riattraversammo il portale: stavamo portando al termine una battuta di caccia quando adocchiammo un lampione: ‘ cosa ci faceva là, in mezzo al verde della foresta?’ In meno di cinque secondi ci ritrovammo là, spaesati, in quella stanza del primo piano, nella casa del professore. Istintivamente  ci guardammo tutti e quattro, e capimmo quello che era appena successo. In quello stesso istante entrò nella camera l'anziano signore, chiedendoci dove eravamo stati. Fatto sta, che quel giorno raccontammo l’intera avventura ad egli.
Ma essa non finì lì. Aspettammo circa un anno, prima di ritornare a Narnia.
L’anno più lungo della mia vita.
Quel giorno due ragazzi avevano attaccato briga con Peter; quando giunsi alla stazione, si stavano già picchiando. Come potevo non difendere mio fratello? Spostai tutti quelli che erano davanti a me, cercando di raggiungerlo: quando riuscii a farmi spazio tra la folla che vi era davanti a me, presi coraggio e iniziai a picchiare uno dei due che lo stava sovrastando. Giunsero però degli uomini, che fecero placare gli animi di tutti.
Ci sedemmo in una panchina della stazione. Ero piuttosto incazzato, per quello che era successo un attimo prima. Cominciammo a parlare di quello che era successo, ed indirettamente cominciammo a discutere del fatto che indubbiamente ci mancava Narnia. Non si sa come, non si sa quando , ci ritrovammo su una spiaggia, completamente deserta. Senza riflettere andammo subito a bagnarci; ma quando osservai meglio il paesaggio notai delle rovine: non potevamo essere di nuovo a Narnia.
E invece eravamo di nuovo là. Cair Paravel era stata abbattuta. Ma quanto tempo era passato?? Indubbiamente più di 1000 anni; ormai tutto era cambiato, il mondo girava verso un’altra direzione.
Ci recammo nella stanza in cui avevamo lasciato i doni che Aslan ci aveva dato; fu un emozione rientrare in essa, ed aprire il mio baule, contente le mie armature, e il resto.
Ci accorgemmo, però, che del corno di Susan non vi era traccia. Chissà che fine aveva fatto? Sicuramente era andato perduto. Risalimmo la collina, e con stupore notammo due uomini, che stavano per affogare un nano. Rapidamente Susan scoccò una freccia, e la creatura cadde in acqua. Peter corse a prenderlo, mentre io mi occupai della barca dei due uomini. Il nano era imbavagliato, e le sue mani erano legate: Lucy si affrettò a liberarlo, e qualche secondo dopo egli replicò la maniera nella quale l’avevamo salvato. Ma cosa pretendeva?? Che fossimo arrivati in sella a maestosi cavalli bianchi e ci battemmo con quegli uomini, per poi salvarlo e portarlo a terra? Fatto sta che in poco tempo riuscì a riconoscerci; tuttavia volle una prova della nostra autenticità di Re e Regine. Peter, allora, lo invitò a confrontarsi con me. Inizialmente mi diede parecchio filo da torcere: nonostante l’aspetto minuto e fragile, era davvero un bravo duellante: utilizzava una tecnica impressionante. Dopo un po’, però, presi le redini del duello, e lo vinsi, disarmandolo. Non lo davo a vedere ma ero pienamente soddisfatto, e dentro di me stavo esultando; sentivo coretti paragonabili solo a quelli di vari stadi. Attraversammo, fiumi e colline: CPA voleva portarci dal principe che avrebbe dovuto governare il regno, ma impossibilitato dallo zio. ( CPA è il soprannome che abbiamo dato a quel nano, stava per caro piccolo amico..) Mentre stavamo per recarci alla tavola di pietra, Lucy ci fermò, dicendoci di aver visto Aslan. Le credetti. Come posso non crederle? Insomma, ha sempre avuto ragione. Sempre. Fui l’unico a credere alle sue parole. Il giorno dopo, arrivammo nel luogo stabilito: dopo una non-piacevole incomprensione tra Peter e il Principe Caspian, progettammo  un agguato al Castello dello zio di Caspian, Miraz. Ricordo benissimo, quella battaglia: abitanti di Narnia, contro Telmarini. Venne sparso, in quel campo di battaglia, nuovamente, un enorme mantello di sangue; molto di noi morirono; non riuscimmo a sovrastare il nemico.
Vi era anche un’altra creatura magica, a cui sono rimasto particolarmente legato: Ripicì il topo parlante. Era molto valoroso e sincero; dava la vita per difendere i suoi amici più cari.
In un momento di debolezza, Caspian in seguito, chiese aiuto alle strega bianca, imprigionata in una lastra di ghiaccio. Anche Peter, stava per perdere il controllo della situazione, ma io riuscii a spezzare il ghiaccio, e a risolvere il tutto. Mi aspettavo almeno un ‘grazie Ed, ci hai salvato!’ ma non importa. I Telmarini, qualche giorno dopo attaccarono la Tavola di Pietra; Peter mandò allora Lucy a cercare Aslan, e temporeggiò scrivendo una lettera indirizzata a Miraz, che fu recapitata da me, la quale conteneva una sfida da parte di Peter. Un duello insomma.
Lo zio di Caspian accettò, e Peter, sebbene coperto di sangue e ferite, riuscì a battere Miraz. Non volle ucciderlo lui, però; quando arrivò il momento di farlo passò la spada a Caspian, il quale non lo trapassò. Quel ragazzo era davvero fin troppo buono.
L’ex Re, allora, fu ucciso da uno dei suoi, che usò come pretesto ciò, per dichiarare guerra ai Narniani. Sopraffatti dalla dichiarazione, all’inizio le creature non sapevano come comportarsi; ma qualche secondo dopo gli alberi, furono rievocati: capii subito, che Aslan, era davvero tornato. I Telmarini cercarono riparo in un fiume, ma ovviamente non lo trovarono; il fiume li travolse. Tutta opera di Aslan, ovviamente, che osservava il tutto con Lucy.
Avevamo vinto. Finalmente eravamo riusciti a trionfare. Il leone chiese agli abitanti di Telmar, se preferivano restare o andarsene; la risposta fu ovvia: quasi tutti lasciarono Narnia.
Era ormai arrivato il tempo dei saluti; Aslan comunicò a Peter e Susan che non sarebbero più tornati; o meglio: non avrebbero potuto. Erano ormai troppo grandi, e quello che c’era da imparare, l’avevano appreso. Io e Lucy, invece, saremmo potuti tornare; infatti qualche tempo dopo ci ritrovammo sulla nave del Principe Caspian, con nostro cugino Eustachio. All’inizio era davvero martellante, non gli si poteva dire una cosa che subito si arrabbiava e scriveva qualcosa su un suo blocco note; probabilmente imprecazioni su di noi, o semplicemente: ‘ voglio andarmene da qui, qualcuno chiami la mamma!’ era davvero odioso, tanto che si era guadagnato l’antipatia di Ripicì. Si, c’era anche lui sulla nave, fortunatamente.
Caspian era in cerca dei sette lord esiliati da Miraz, prima che fosse sconfitto. Inizialmente il veliero sbarcò su un’isola apparentemente disabitata, ma solo dopo, ci rendemmo conto che brulicava di mercanti di schiavi. Venimmo catturati dopo aver opposto una enorme resistenza. In prigione incontrai Lord Bern; sembrava che il fato ci volesse dare una mano enorme. Una volta liberi, sbarcammo su un’altra isola, nella quale Lucy fu rapita da esseri invisibili; essi erano sotto incantesimo: divennero di nuovo visibili quando Lucy pronunciò una formula magica; essa si trovava nel libro di stregoneria del mago dell’isola.
Eustachio cambiò. Certo, Narnia cambia tutti, ha cambiato me compreso. Questo Paese ha qualcosa di strano.

‘Oh Ed, ma cosa vuoi che ci sia di strano in una terra dove vivono nani e animali parlanti?’
Probabilmente nulla, cervello.
‘Smettila di fare il bambino, e di ricordare le avventure che hai fatto in precedenza, e cerca di dormire. Domani hai un esame! L’hai forse dimenticato?? ’
Certamente no! Ma non riesco a dormire, stupido affare.
‘ Se lo stupido affare non ci fosse, tu non riusciresti a laurearti! Dormi.’
Non ci riesco!!!!!!
‘ Dormi!’
Merda sto litigando con me stesso. >>
 
Me:


Ok, non sapevo come chiudere quindi ho chiuso così, di colpo, come mi ha consigliato la mia mente malata, a quanto pare ._.
Grazie a soffio per avere recensito. Spero che in questo capitolo sia riuscita a trasmettere meglio D:
E voialtri.
E Cagatemi!!!

   
 
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