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Autore: LeAliDelCigno    19/07/2011    1 recensioni
Ciao a tutti cari lettori,
questa è la mia prima fanfiction,
che era iniziata come una one short che più avanti si è evoluta a ciò.
Essa è basata inizialmente sul silenzio e sulla routine. Ma più avanti ci sarà un avvenimento che spezzerà questa monotonia e renderà la vita del nostro giovane protagonista qualcosa di speciale.
Il personaggio principale è un ragazzo di sedici anni di nome Stefano e attraverso lui e i suoi occhi si narra questa storia (ora potete capire il significato del titolo).
Vi prego vivamente di recensire così potrò capire cosa ne pernsate e se ci sono cose che non vi piacciono o dove posso migliorarmi, dopotutto sono qui per questo :). Spero solo che questa storia sia di vosto gradimento; detto ciò vi auguro una buona lettura.
Genere: Drammatico, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 Eccomi ancora qui con un altro capitolo!! :)
Mi scuso già da subito per aver tardato a scrivere questa continuazione, ma ho avuto molti impegni, un po’ di mancanza d’ispirazione e ho dovuto fare alcune ricerche prima di scrivere questo testo. ;)
Ringrazio tutti voi che mi seguite, che recensite e che mettete la mia storia nelle tre caselle di scelta (seguite, da recensire e preferite).
Spero che anche questo capitolo vi piaccia e con ciò concludo augurandovi buona lettura.

 
 
 

7- I regali
 

 

Ormai le vacanze invernali erano alle porte e la felicità degli alunni si percepiva facilmente.Oggi Stefano era venuto a scuola con molti buoni propositi per scusarsi con Ilaria e mettere fine a tutti i loro problemi ma anche oggi lei non si presentò.
Questa cosa rattristò molto il ragazzo che ormai non sapeva più che cosa fare per sistemare le cose con lei anche perché non ne trovava mai l’opportunità.
 
L’attesa del primo quadrimestre sembrava facesse scorrere più lente del solito le ore di scuola e ogni minuto che passava “gasava” sempre di più gli alunni che ormai erano pronti per festeggiare.
Finalmente l’ultima ora di scuola finì e un boato di gioia, urla e schiamazzi si levò tra gli allievi che, dopo aver augurato delle buone vacanze ad insegnati e amici, uscirono di corsa dalla scuola come se dovessero scappare da una prigione.
Stefano uscì per ultimo e stava tornando a casa stranamente felice nonostante i suoi problemi.
 
Dopo un po’ che camminava si fermò a contemplare ciò che lo circondava: si respirava già un’aria natalizia, la piazza era già stata decorata a dovere e i negozianti avevano appena esposto le loro merci migliori; insomma, tutto era pronto per l’arrivo del Natale.
Intanto che si guardava attorno, gli venne un’idea: doveva fare assolutamente un regalo a Rose uno anche ad Ilaria così forse sarebbe riuscito a farsi perdonare con più felicità, ma ci avrebbe pensato più avanti.
 
Quando arrivò a casa, Stefano fece tutti i compiti che gli assegnarono per le vacanze in modo da potersi riposare a pieno in esse.
Erano ormai le sei di sera e Stefano decise di fare una passeggiata in centro per vedere se c’era qualcosa di carino da comprare per le due ragazze finché non si trovò davanti Rose ed Erick.
In quel preciso istante sentì una forte fitta di gelosia allo stomaco: perché doveva beccare quei due sempre assieme?!
« Ciao Stefano che ci fai qui? » chiese lei
« Già che ci fai qui? » le fece l’eco con voce da lamento l’altro.
« Potrei chiederti la stessa cosa Erick!! » disse già infastidito Stefano « Comunque sto comprando dei regali di Natale. Tu che fai qui? » chiese rivolgendosi solo a Rose
« Una semplice passeggiata. Vedo che conosci anche tu Erick; vuoi venire con noi? » domandò gentilmente la ragazza
« Io non vado in giro con certi sfigati! » s’impuntò con voce rocca l’altro
« Stefano è mio amico quindi se non ti sta bene puoi anche andartene! » lo sgridò Rose facendolo ammutolire
« Grazie ma preferisco non stare in compagnia di certi elementi » disse Stefano guardando male Erick « Casomai ci mettiamo d’accordo per vederci un altro giorno ».
« Va bene… » disse dispiaciuta « Sarà per un’altra volta » e se ne andò via con l’altro ragazzo che la seguiva.
Vederli assieme gli dava troppo fastidio, ma non sapeva che fare per separarli.
 
Continuò la sua ricerca ma non trovando nulla che lo ispirasse in maniera particolare decise di andare in un centro commerciale che era vicino al suo paese.
Una volta arrivato si mise  a girare per i negozi finché non trovò dei braccialetti molto graziosi e particolari che avevano allegato un foglio con scritto il significato di un nome.
Stefano si fondò subito a cercare quello che portava il significato del nome di Rose e dopo un po’ lo trovò:
 

 

“ROSE
Il nome Rose deriva dal greco “rodon”, che significa “Rosa”,
ed è senz’altro il più diffuso tra i nomi floreali stranieri.
Da sempre i poeti hanno cantato la rosa come il simbolo della bellezza,
il pegno d’amore, le promesse degli amanti.
La regina dei fiori è anche un importante simbolo:
Dante descrive il luogo dei beati come una rosa gialla.
 Se la rosa è d’oro poi, potrebbe addirittura alludere al Cristo;
 vigeva un’usanza a Roma,
 quella di far cadere dall’oculo del Pantheon petali di rosa.
 A simboleggiare la discesa dello Spirito Santo in lingue di fuoco.
Nel Medioevo, grazie ai canti di numerosissimi poeti,
il nome Rosa si diffuse molto rapidamente.
L’onomastico di Rose e dei suoi derivati,
 come Rosina, Rosi, Rosella, Rosita,
può essere festeggiato il 23 Agosto (S. Rosa da Lima)
 oppure il 6 Marzo (S. Rosa da Viterbo).
Molto diffuso è anche Rosa, Rosella, Rosetta e Rosita;
nonostante quest’ultimo sia di matrice spagnola,
 viene portato da moltissime donne in Italia.
Il numero portafortuna di Rose è il 3,
 il colore il blu, il metallo è l’oro e la sua pietra lo zaffiro.”.
 

 

Solo dopo aver letto mentalmente il testo Stefano notò com’era il braccialetto: aveva tre zaffiri ovali e piatti fatti diversamente uno blu, uno bianco e uno a stella, tenuti uniti da un bracciale di finta pelle di colore marrone chiaro con decorazioni oro.
 
Appena finito di analizzare quel braccialetto si mise a cercare quello col nome di Ilaria e appena lo trovò lesse mentalmente il foglio:

“ILARIA
Chiamare una figlia Ilaria è sempre una scommessa:
e se poi, crescendo,
si rivelasse una persona cupa, malinconica, imbronciata?

Ilaria deriva infatti dall'aggettivo greco hìlaros che significava "allegro, sereno, gaio".
 Il suo è un carattere forte, rustico, chiaro, scrupoloso,
che ben si adatta a tutte le circostanze.

 Non nega mai ai suoi amici una parola di conforto o un aiuto,
 e ai suoi nemici non perdona nulla.
Tuttavia non arriva mai alla brutalità, all'aggressione, alla violenza.
 Rimane fedele al suo uomo per tutta la vita.
I latini lo trasformarono nel nome proprio Hilarius e i greco-bizantini in Hilariòn.
 Nella Roma antica si chiamavano Hilaria,
in altre parole Ilarie,

anche le feste che celebravano il 25 marzo la resurrezione di Attis,
un dio che era giunto dall'Asia Minore insieme con il culto di Cibele.
 A loro volta i primi cristiani adottarono il nome col significato di
"felice perché illuminato dalla grazia".

Ilaria ha un onomastico: il 3 dicembre, quando si ricorda Sant'Ilaria
martire di Roma nel III

Il suo numero fortunato è l’1, il suo colore è il rosso,
la pietra è il rubino e il metallo è il ferro.”

 

 

Il braccialetto aveva un gran rubino quasi piatto a forma di rombo che era bloccato dalle estremità da un bracciale in pelle finta di colore marrone che, dalla parte visibile aveva alcune decorazioni di color ferro.
 
Preso dalla curiosità Stefano volle cercare il braccialetto col suo nome e appena lo trovò lesse il suo significato:


 

“STEFANO
In greco il sostantivo Stéphanos significava "corona":
quella corona che era un segno di dignità regale,
ma aveva anche un significato religioso.

 Per questo motivo nell'antica Grecia lo Stephanéforos,
cioè "colui che porta la corona", era il sacerdote addetto al culto della divinità.
 Stefano comunque è dotato di tutte le qualità e
le promesse necessarie per condurre una vita ricca di soddisfazioni.

 Starà a lui scegliere la via più adatta.
 Sicuramente si dedicherà alla logica, alle scienze e alla ricerca.
 Sicuramente nulla potrà guarire la sua vulnerabilità:
 se ferito da qualcosa o da qualcuno,
 si ripiegherà su se stesso e cercherà conforto nell'isolamento della solitudine.
Il suo numero portafortuna è il 9,
il colore è il verde, la pietra è lo smeraldo e il metallo è il rame.”.

 
Il ragazzo si sorprese quanto il significato del suo nome fosse veritiero soprattutto, quando parlava del fatto di trovare conforto nella solitudine.
“Assurdo…”pensò guardando il suo bracciale.
Esso aveva nove smeraldi di normale grandezza che avevano un foro al centro un elastico molto spesso di color rame.
 
Dopo un bel po’ di tempo decise di comprare i braccialetti per le ragazze e si fece fare direttamente i pacchi regalo, finito ciò uscì dal negozio accorgendosi che erano già le otto e mezza di sera.
 
Il giorno seguente scrisse il biglietto d’auguri di buon Natale ad Ilaria dove si scusò anche del suo comportamento e una volta finito si diresse a casa sua.
Arrivò davanti alla porta che gli era stata chiusa in faccia l’ultima volta, inizialmente esitò: aveva paura, ma alla fine si fece coraggio e suonò il campanello.
Ecco, la porta si stava aprendo.
Una ragazza dai capelli castani e gli occhi nocciola aprì la porta.
Era lei, Ilaria! Ormai non poteva più tornare indietro, questa era la sua unica opportunità per mettere le cose a posto.

 

  
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