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Autore: novalee_ack    19/07/2011    12 recensioni
L'avevano deciso esattamente un mese fa, di sposarsi, e così è stato.
Quei ragazzi che abbiamo conosciuto in Upper East Side, ora sono cresciuti, hanno delle responsabilità e si troveranno ad affrontare qualcosa di completamente nuovo ai loro occhi.
Perché "18th July"? Perché dal 18 Luglio loro non saranno più solo Meg e Nick, ma saranno rispettivamente la signora e il signor Jonas.
[...]
«Dunque, con la benedizione del signore, da oggi, 18 Luglio, vi dichiaro ufficialmente marito e moglie.» il sacerdote si chinò leggermente in avanti e si avvicinò all'orecchio di Nicholas, che era rimasto a fissare sua moglie. «Lo sposo puo baciare la sposa.» sussurrò, facendo ridere ancora una volta gli invitati.
Non se lo fece ripetere due volte e afferrò il viso di Megan, e la baciò. Un bacio degno da copertina della rivista VOGUE.
-sequel di "Upper East Side".
Genere: Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Joe Jonas, Nick Jonas
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Upper East Side.'
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18th July.


«Nick dai, mettimi giù!» 
La sua risata cristallina riempiva quell'immensa casa, vuota.
«Sta buona ancora per cinque minuti» Nick la strinse ancora di più tra le sue braccia e controllò che Megan non stesse sbirciando dalla benda che le aveva messo sugli occhi.
«Sono curiosa Nick, lo sai. Non ci riesco, è più forte di me» borbottò ancora.
«Diventa più forte della tua curiosità amore mio, perché altrimenti manderai a puttane la mia sorpresa».
«Sempre molto fine, eh?».
Nick aprì l'ennessima porta con il piede e Megan finalmente ritoccò terra con i propri piedi. 
Una marea di nuovi profumi le inondarono le narici. Ne fu inebriata da quell'odore di fiori d'arancio, lillà e rose. Un misto perfetto.
«Posso toglierla?» indicò la benda.
«Non ancora, sta ferma!» le stampò un bacio sulla guancia, prima di sparire nel bagno.
«Nick?» Megan tese le braccia in avanti e mosse qualche passo, sperando di non inciampare in qualcosa e di non andare ad sbattere contro il muro.
Nick le fu dietro in un batter baleno e le cinse la vita con le mani, facendola sussultare. «Ehy, mi hai spaventata -si portò una mano al petto- allora, posso toglierla? Ti prego!» mugugnò, ormai al limite della sopportazione. 
«Non ancora...» si staccò nuovamente da sua moglie e accese l'abat-jour. «Ora si» le slacciò la benda rossa e la lasciò cadere sul pavimento in legno. «Wow» fu l'unica cosa che ne uscì dalla sua bocca.
Rimase li, impalata con la bocca aperta e gli occhi sognanti, come quelli di una bambina. Perché dopotutto lei lo era ancora, una bambina. Lo era quando vide Nick per la prima volta, quando si scambiarono il primo "ciao" e il numero di telefono. Quando uscirono per la prima volta insieme, quando si baciarono e quando fecero l'amore per la prima volta. Lei era una bambina quando soffrì tanto per il suo primo amore, quell'amore che le aveva dato tanto e poi si era ripreso tutto con prepotenza. Lei era quella stessa bambina che rivide Nick per la prima volta dopo tanto tempo all'ice park di Manhattan. Lei era la stessa e identica bambina che aveva pronunciato quel "sì" davanti ad una miriade di persone. Lei che ne aveva passate di tutti i colori, ma che ora era felice. Se lo meritava dopotutto, no? Era felice accanto all'uomo che aveva amato, odiato, l'uomo al quale aveva voluto bene, poi amato di nuovo ed infine sposato. 
Le ripassarono davanti agli occhi immagini di tutta la sua vita, ventidue anni di vita volati, così come vola il tempo quando vuoi che non passi mai. Lei ora era una donna, sposata, e non poteva desiderare di meglio. 
«Ti amo» sussurrò allacciando le braccia al collo di suo marito. Lo baciò.
«Ti amo anche io, da morire» Nick ricambiò il bacio, spostandosi verso il letto dove si sedette, trascinando con se Megan, che cadde a cavalcioni su di lui. 
Sorrisero entrambi.
«Allora coniglietta, cosa ti va di fare?» chiese poi, stringendola di più a se. 
«Io avrei una mezza idea...» sussurrò con fare malizioso. 
Iniziò a sbottonargli la camicia bianca di cotone, che sfilò via velocemente. Lo spinse delicatamente, posandogli una mano sul petto, e il ragazzo di distese completamente sul letto sorridendo alla sua donna. «Dovresti prendere l'iniziativa più spesso» mormorò, portandosi le mani dietro alla testa.
«Considerando che questa è la prima volta che facciamo l'amore dopo che ci siamo ritrovati, prenderò in considerazione l'idea di farlo più spesso», Nick ritornò serio.
«E' vero, questa è la prima volta» sussurrò contento. «Voglio che sia magico fare l'amore con mia moglie per la prima volta», spostò tutto il suo peso sui gomiti.
«Anche io lo voglio, però smettila di ricordarmi che sono tua moglie, mi fai sentire vecchia!», disse divertita. 
«Per me non sarai mai vecchia», le diede un bacio, un altro e un altro ancora.
Percorse con le dita le morbide curve dei suoi fianchi, poi risalì su per la schiena e iniziò a tracciare dei cerchi con i polastrelli, mentre le sue labbra erano ancora attaccate alle sue e sembravano non avere intenzione di staccarsi. 
Megan carezzò i pettorali del ragazzo poi fece scivolare le mani giù per il ventre piatto. Si chinò su di lui e iniziò a baciargli delicatamente il collo, sorridendo quando Nick si lasciava sfuggire qualche gemito. Ritornò a baciargli le labbra carnose, ma questa volta sembravano essere bramose, desiderose di qualcosa. «Ti ricordi quando ti ho chiesto di sposarmi?» disse ad un tratto. Megan annuì. «Eravamo seduti su una panchina a Central Park, tu mi cingevi le spalle con un braccio ed io ero poggiata su di te. Come nei film romantici» sorrise a quel ricordo. 
«Ecco, quello è stato il giorno più bello della mia vita» i suoi occhi erano talmente lucidi tanto che Megan poteva specchiarsi in quel mare di cioccolato. 
Gli afferò il viso con entrambe le mani e lo avvicinò a se. «Per me ogni singolo giorno passato insieme a te è il più bello». 
Con le labbra raccolse una piccola ed innocente lacrima che era scivolata giù dai suoi occhi. «Ti amo davvero tanto Megan, e non potrò mai dimenticare tutto il male che ti ho fatto» sembrava un piccolo bambino che tutto ciò di cui aveva bisogno erano un paio di braccia calde, e accoglienti che lo stringessero in un forte abbraccio. 
«Fallo! perché io l'ho già fatto e ormai quello che è passato è passato. Questo è il presente, il nostro presente e voglio viverlo a 360 gradi, insieme a te». 
Nick le baciò la mano, facendola sorridere e poi, ribaltando le posizioni, si ritrovò su di lei. Si avvicinò al suo orecchio e le sussurrò un flebile «Ti amo»
Le carezzò i capelli con dolcezza, mentre ora era lui a perdersi nei suoi occhi color del cielo. «Dimmelo ancora» sussurrò.
«Ti amo, ti amo, ti amo...» lo fermò premendo le sue labbra contro le sue. Gli sfilò velocemente i pantaloni e di conseguenza anche i boxer. L'attesa la stava divorando dentro, lentamente. 
Nick le tolse la canottiera e i pantaloncini, che gettò alle sue spalle. Le slacciò il reggiseno in pizzò con molta facilità e il suo tanga fece la stessa fine dei pantaloncini. Finalmente Nick potè assaggiare il sapore della sua pelle candida e liscia come la seta, di nuovo. 
Non si lasciò sfuggire neanche un singolo angolo di quel corpo, lo desiderava con tutto se stesso.
Le stuzzicava il seno, stringendolo tra le mani con bramosia, leccandolo e mordendolo, mentre lentamente si insinuava tra le sue gambe, divaricandole più che potè.
La guardò un ultima volta negli occhi, prima di renderla sua. E finalmente vide tutto ciò che aveva dentro, tutto il suo amore, tutta la sua felicità, tutta la speranza. Come si suol dire, "gli occhi sono lo specchio dell'anima".
 
*
 
-
Buonasera gente **
Allora, prima cosa non sapete quanto io sia felice che tutte voi abbiate recensito e che continuerete a seguire la mia storia.
Seconda cosa, spero che anche questo capitolo vi sia piaciuto SO MUCH.
Terza cosa, credo sia meglio andare e lasciarvi recensire in pace, sempre che voi vogliate farlo uu
Good night babies. <3
Gabrielle è un imbrogliona perchè l'ha letto in anteprima uu sappiatelo! <3
xx Lee.

 
   
 
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