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Autore: yachan    23/03/2006    3 recensioni
Sono passati tre anni...e nulla è più come prima. C'è la faranno i protagonisti del più famoso mondo Pokèmon, ad evitare una nuova catastrofe? Riusciranno a rincontrarsi, prima che il peggio si avveri?
Genere: Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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VORTICE

VORTICE

Cap.13

 

 

-         Vieni avanti- disse Mist, facendo segno di avvicinarsi.

Ash prese la rincorsa e provò a sferrare dei calci, uno dietro l’altro, ma Mist li parò con il braccio ed indietreggiando un po’.

Sta migliorando davvero…i suoi colpi sono diventati più forti.

-         Tutto qui?- chiese Mist, in tono di sfida.

Non fece in tempo ad accorgersi, che Ash si abbassò e movendo la gamba gli fece lo sgambetto.

Sbilanciata indietro, Mist provò a ristabilirsi, facendo delle capriole all’indietro.

Una volta ferma, guardò davanti, ma Ash non c’era.

Una mano veloce dietro di lei, la prese per il braccio e bloccandola, la fece cadere per terra.

-         Che ti sembra?- disse soddisfatto e con il fiato corto.

E’ anche veloce…non l’ho neanche visto arrivarmi alle spalle- pensò Mist- Ma com’è possibile?

-         Non dici niente?- disse Ash sopra di lei, tenendogli il braccio bloccato- Ti hanno mangiato la lingua?

-         Dico che…- con le gambe libere, provò ad avvinghiarsi a lui e ad ribaltare la situazione-…canti vittoria troppo presto. Mai distrarsi- adesso si trovava lei sopra di lui, che gli bloccava le braccia- Devi accertarti che il nemico non abbia possibilità di muoversi.

Mist si bloccò, rendendosi conto a quanta poca distanza erano i loro visi.

Ash steso per terra, la fissava con quei suoi occhi neri di un bambino.

Perché mi fissa così?- pensò nervosa Mist, non sentendolo più fiatare.

Forse era perché a quell’ora la palestra era deserta, forse perché erano uno di fronte all’altro in una situazione imbarazzante o forse perché i loro cuori si sentivano vicini e battevano all’unisono. I loro visi si avvicinarono di più, sentendo la loro respirazione agitata e socchiudendo gli occhi.

In breve le loro labbra si toccarono, finendo in un bacio delicato, come per paura di rovinare l’atmosfera, poi il bacio diventò più denso e passionale.

Mist allentò la presa sulle braccia di Ash e lui non sentendosi più le braccia bloccate, attirò più a sé Mist.

Poi con un gesto improvviso che sorprese Mist, lui si staccò da lei e la ribaltò, facendo ritornare la situazione precedente, con lui sopra di lei e bloccando ogni suo movimento.

-         …mai distrarsi- disse lui con voce più profonda e con le guance arrossite.

Mist fissò stupefatta il ragazzo, che la guardava con un aria felice e allo stesso tempo imbarazzata.

 

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-         Idiota!- disse Mist arrabbiata, sbattendo la porticina dell’armadietto con forza.

Ma come si può essere più idioti?- pensò la ragazza sistemandosi i capelli in disordine- Come se ne può uscire con una frase del genere, dopo che ci eravamo baciati!

Si fermò e cercò di calmarsi.

Noi…ci siamo baciati…?- pensò ancora incredula e toccandosi le labbra.

Sì, era successo davvero. In quel momento in cui erano sdraiati per terra, loro si erano baciati.

Che cosa aveva provato Ash baciandola? E perché l’aveva fatto?

Si morse il labbro inferiore, con un sentimento contrario e dispiaciuto.

Non doveva succedere…come sono stata incauta.

“Sei ancora molto legata a lui”

Si guardò nello specchio del camerino. Aveva una faccia spaventata e preoccupata.

Quel sentimento che stava tornando a galla, le dava così tante preoccupazioni?

Doveva metterci una pietra sopra e provarci un’altra volta? Forse questa volta le cose sarebbero state differenti…

“Ti preoccupa quando saprà chi sei in realtà? Non sai quale sarà la sua reazione?”

Come reagirà Ash sapendo chi sono?

“Non credi che l'abbia già intuito?”

Ha ragione Sabrina, è inutile che io continui a nascondermi…è ora di affrontare la realtà.

 

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Ash appoggiò la testa sul muro e rimase lì immobile. La sua respirazione non aveva ancora ripreso la normalità e il cuore batteva all’impazzata.

Si staccò dal muro e si guardò allo specchio del suo camerino.

Era ancora tutto rosso in viso, indice che non era passato molto da quando lui e Mist si erano baciati.

Gli tornò in mente il viso stupito di Mist, dopo che lui l’aveva ribaltata.

Si abbassò verso il lavandino e aprì il rubinetto, bagnandosi velocemente il viso con l’acqua fresca.

-         …che idiota…come ne sono potuto uscirne fuori, con una frase così stupida?

Se ci fosse stato un premio per il ragazzo più goffo e catastrofico, lui lo avrebbe vinto sicuramente.

Evidentemente, lui non ci sapeva fare con le ragazze. Adesso che ci pensava, era la prima volta che baciava una ragazza…

Si asciugò la faccia e finì di cambiarsi.

Come reagirà adesso Mist?- pensò intimorito.

La ragazza non aveva dato molte dimostrazioni di essere clemente con lui. E forse, dopo una bravata del genere, lo avrebbe ucciso sicuramente.

Però…- Ash provò a ricordare Mist che alzandosi dal pavimento, non proferì parola, né lo guardò in faccia. Si limitò ad andarsene silenziosamente dalla palestra, lasciando Ash lì.

-         Okey, mi ucciderà- disse Ash ormai convinto e chiudendo la porticina dell’armadietto.

Si avvicinò verso la porta.

Però se…se invece lei…- provò a pensare Ash, sorridendo all’idea- Sarebbe bello se fosse vero.

Il pensiero che Mist l’avesse baciato di volontà sua, lo fece arrossire.

Non poteva nascondere di provare qualcosa di molto profondo per lei, lo aveva avvertito per tutto quel tempo passato insieme durante il tragitto. Non era la prima volta che quel sentimento di volerla baciare veniva fuori.

Stavano così le cose, allora?

“Sai, se aspetterai ancora, verrai preceduto”

Non voleva perdere una cosa che aveva appena ritrovato, anche se era intimorito.

Aprì la porta ed uscì dal camerino.

Devo chiarire la situazione con Mist. Non posso permettere che quel bacio venga dimenticato.

-         Ash!- la voce lo riportò alla realtà e vide una ragazza venirgli incontro con l’aria felice- Che bello vederti ancora qui nei paraggi- disse prendendolo per il braccio- Dai, usciamo fuori.

-         Eh, ecco…io adesso non posso…- disse incerto.

-         Come che non puoi?- chiese lei confusa- Hai qualche impegno?

-         N- no…non precisamente- disse lui imbarazzato.

-         Hai un impegno, o no?- chiese lei ormai spazientita.

-         No…però sono con Mist…abbiamo appena finito l’allenamento e…- disse lui, cercando di trovare una scusa.

-         E allora?- lo guardò confusa- Digli che usciamo insieme e basta…o c’è qualche problema?- chiese dubbiosa.

-         …ehm, no, non proprio, però si preoccuperà non vedendomi…

-         Non ti capisco- disse lei, staccandosi dal braccio di Ash- Non dicevi tu che non ne potevi più, di essere continuamente sorvegliato da Mist?

-         Sì, però…- disse Ash leggermente nervoso, mettendosi una mano dietro la testa.

Deborah lo guardò poco convinta.

-         Ash, non è per caso che tu…sei innamorato di Mist?

-         Eh!- disse lui arrossendo di colpo e agitandosi- N- no! Ma che ti viene in mente! Io innamorarmi di lei? Sarebbe assurdo e improbabile- disse incrociando le braccia, come se fosse offeso da quell’affermazione- Come può piacermi una come Mist? E’ solo la mia allenatrice.

-         Già- disse Deborah convinta, dopo la frase di Ash- Sai, per un momento mi era venuta questa idea…ma capisco di essermi sbagliata. Allora, Mist non avrà niente in contrario, che tu esca con me- lo prese per il braccio e lo trascinò.

-         A- aspetta, io…- si bloccò, non appena girarono l’angolo.

Ash rimase impietrito a vedere la persona, che se ne stava in piedi nel corridoio. Aveva lo sguardo perso sul pavimento.

-         …ah…- cercò di dire Ash spaventato e Mist alzò la testa per guardarlo negli occhi.

Erano seri, quasi di ghiaccio, privi di qualsiasi sentimento che potessero averla unita a lui.

Non parlava e se ne stava lì immobile a fissarlo. Il silenzio tra i due, sembrava durare secoli, mentre Deborah li osservava incuriosita.

Poi Mist con passo deciso, si avvicinò ad Ash e allungò il braccio verso lui, con la mano chiusa.

Lui la guardò senza capire, finché lei aprì la mano e fece cadere nelle sue mani un paio di chiavi.  

-         Congratulazioni, Ash. Da oggi sei ufficialmente libero dalla mia tutela- disse lei senza scomporsi- E’ già pronta la casa dove adesso andrai ad abitare e da domani verrai seguito negli allenamenti dal maestro- si voltò- Divertitevi- disse senza emozioni e si allontanò.

Ash guardò impallidito la ragazza che se ne andava, senza voltarsi. Volse il suo sguardo sul mazzo di chiavi che aveva in mano.

Aveva perduto ogni speranza di poter cambiare il loro rapporto.

Ora si sarebbero dovuti separare e ognuno avrebbe preso la sua strada.

Strinse la mano con le chiavi, con rabbia. Perché doveva essere così maldestro?

La ragazza dai capelli rossi, camminò tenendo lo sguardo dritto davanti a sé.

Se per un momento aveva creduto che le cose sarebbero cambiate, si sbagliava di grosso, di nuovo.

Ancora una volta, era cascata in quella trappola dei sentimenti e ora si sentiva solo umiliata e arrabbiata con se stessa, per aver ceduto a quei occhi così dolci.

Che questo mi serva da lezione- pensò Mist senza fermarsi di camminare- Non si ripeterà più lo stesso errore. Mai più.

 

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-         Mai più vorrò avere a che fare con te!- disse deciso il ragazzo biondo.

-         Lo stesso vale per me- disse il ragazzo dai capelli castani, incrociando le braccia- Finalmente adesso avrò tutta la libertà che voglio, senza averti tra i piedi.

-         Guarda che mi fa solo piacere, non dover badare ad un ragazzo così capriccioso come te.

-         Sempre meglio di essere un maniaco delle macchine.

-         Che?!- disse offeso Nick- Questo è troppo, me ne vado- disse imbronciato e allontanandosi di gran passo.

Camminò per un po’, salendo sulla terrazza dell’edificio.

Aperta la porta, fece per urlare per sfogarsi, ma s’inghiottì l’urlo, non appena vide una persona seduta sul cornicione.

-         Gary ti ha fatto di nuovo disperare?- disse la persona, senza voltarsi e tenendo lo sguardo dritto sul paesaggio della città.

Nick si avvicinò con cautela alla persona.

-         Non credi che sia un po’ pericoloso sedersi lì?

-         Forse…- disse lei, alzando le spalle noncurante- Ma almeno qui, posso starmene in pace.

Il ragazzo biondo guardò preoccupato la ragazza, che continuava a non girarsi.

-         Sei triste perché non sei più l’allenatrice di Ash?- chiese lui incerto- Beh, sai, anche a me dispiace che adesso non vedrò più Gary, in fondo non era così cattivo. Arrogante sì, ma simpatico a modo suo- cercò di dire, sorridendo.

-         Non sono triste- disse Mist- perché dovrei esserlo? Del resto, entrambi non vedevamo l’ora di separarci- disse tranquilla- La convivenza forzata, non è il mio forte.

-         …E allora, perché non mi guardi in faccia?- chiese preoccupato.

Mist rimase per un po’ zitta.

-         Ora non sono dell’umore giusto, Nick- disse rimanendo di spalle- Preferisco guardare questa città grigia, con i suoi pochi alberi e i suoi abitanti indaffarati, che cercano di arrivare a casa dalle loro famiglie e…cercare di non pensare.

Nick sospirò triste. Non sapeva cosa le fosse successo, ma era una delle rare volte che la vedeva in quelle condizioni.

-         Mist…- disse sedendosi accanto a lei- Sai, se lo si vede nella giusta prospettiva, anche un paesaggio così malinconico, può sembrare divertente- disse sorridendo- Guarda, quella signora per esempio, ha in mano un sacchetto della spesa e sta portando a spasso il cane. Ma non sa che a qualche metro, c’è un altro cane con cui finirà per litigare con il suo ed essere trascinata per vari metri.

-         Oh…- disse abbozzando un sorriso- Poverina.

-         Ma non è tutto- continuò indicando il marciapiede sotto di loro- Quell’uomo per esempio…è così indaffarato a guardare l’orologio, che non vedrà il tombino lasciato aperto da dei tecnici. Tornerà a casa fradicio.

-         La moglie lo tartasserà- disse Mist.

-         Già- si girò per guardarla con un dolce sorriso- Qualsiasi cosa accada, noi continueremo ad essere una coppia affiatata e sgomineremo i delinquenti.

-         Sì, come nei film polizieschi- aggiunse lei divertita- Un poliziotto e una poliziotta che combattono contro il crimine e che finiscono irrimediabilmente per innamorarsi. Pensi che succederà la stessa cosa a noi?

La frase lasciò di stucco Nick, che rimase a fissarla.

-         Ah, ah- rise d’improvviso- Stavo scherzando Nick, noi siamo solo colleghi…- abbassò la voce triste-…solo colleghi.

Nick guardò insieme a Mist la strada sotto di loro, mentre la giornata giungeva a termine.

 

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SEDE CENTRALE

-         Queste sono le istruzioni- disse Brock, mostrandogli una mappa- raggiungerete il luogo e lì vi atterrete come da indicazioni prescritte.

Nick, Mist, Deborah, Kevin e Jonny guardarono concentrati la mappa.

-         E se ci attaccassero i nemici?- chiese Nick- Abbiamo visto che sono fatti di tutt’altra pasta e quindi più pericolosi. Come possiamo fare per fermarli?

-         Jonny e i tecnici hanno lavorato in questi giorni, per prepararvi la giusta attrezzatura per la missione.

-         Allora siamo a posto- disse Kevin.

-         Quanto durerà il viaggio?- chiese Mist.

-         Un paio di giorni, con un po’ di fortuna- disse Brock- Il difficile sarà poi. I pericoli da affrontare saranno molti…non sappiamo neanche cosa ci aspetterà lì- fece un pausa- Con questo è tutto per oggi, se ne riparlerà prima del viaggio.

I ragazzi iniziarono ad uscire dallo studio.

-         Allora, Mist, come va?- chiese Brock, mentre gli altri si allontanavano.

-         Come dovrebbe andare?- chiese con voce normale.

-         Ora che Ash ha il suo proprio appartamento…non vi vedete più così spesso.

-         Sì- fece cenno di sì, senza molto interesse.

Brock la osservò, mentre usciva con lui dallo studio.

-         Avete litigato?

-         No, perché dovremmo?- rispose lei sicura.

-         Non so…siete strani.

-         Siete?- chiese lei guardandolo.

-         Tu e Ash, entrambi silenziosi e taciturni. Così ho pensato che avevate avuto una discussione, come di consuetudine.

-         Brock, non siamo più dei bambini- disse Mist offesa- E comunque, non è più affar mio Ash. Ho fatto quello che ho fatto, solo perché mi ci hai costretta. E adesso non ne voglio più sapere.

-         Mh…vedo che non avete ancora chiarito.

-         Non c’è niente da chiarire- disse lei seria- Io sono qui solo per uno scopo…il resto non m’interessa- disse duramente, non lasciando tralasciare nessuna emozione- E adesso, scusami, ma ho il lavoro che mi attende.

-         Sì, d’accordo- Brock la guardò allontanarsi.

 

“Hai preso la tua decisione?”- chiese un ragazzo dalla carnagione scura.

“Mh…e così, ecco dov’eri finito”- disse la ragazza dai capelli rossi che fissava la finestra- “I tuoi ti hanno dato per disperso, lo sai?”

“E’ il prezzo per stare qui, Misty…”- la guardò e vide la busta che teneva in mano- “L’hai letta?”

“Sì…anche se all’inizio mi sembrava così assurdo. Poi riflettendoci sopra, sono riuscita a ricollegare molte cose”

“Ebbene…?”

“Mh”- fece cenno di sì- “Mi unirò a voi…e cercherò le informazioni che cerco”

“Sicura?”- la guardò preoccupato- “Io so che è una scelta difficile e se vuoi pensarci ancora…”

“No…ci ho già pensato a lungo. E questa è la decisione migliore”

“Lo sai che da adesso in poi, le cose cambieranno, vero? Intendo dire…”

“Lo so Brock, non c’è bisogno che tu insista così”- lo guardò- “Non ho niente da perdere. Mi troverò meglio qui e poi…se sono stata convocata qua, ci sarà un motivo”

“Sì…conoscendoti da anni, so le tue qualità e sei esperta di pokèmon d’acqua. Eri la più idonea a venire qui”

“Tu credi?”- disse lei, abbozzando un sorriso- “Sarà come rincominciare da capo…”

“Già”

 

-         Uno scopo…- disse Brock pensieroso e s’incamminò verso la palestra. Si sporse verso la finestra della palestra ed osservò un ragazzo insieme ad un signore anziano.

-         No, no…non ci siamo!- disse il signore, mandandolo al tappeto- E questa la chiami forza? Se andrai in missione, non avrai tanto tempo per pensare…dovrai agire velocemente.

Il ragazzo rimase seduto per terra, senza dire niente.

-         Mh, è inutile andare avanti con questo spirito- disse l’uomo prendendo l’asciugamano sulla panchina- Ragazzo, se non ti riprendi subito, non troverai mai la tua forza interiore. Torna quando sarai preparato psicologicamente- uscì dalla palestra e incontrò Brock.

-         …niente?

Il signore fece cenno di no.

-         Non s’impegna a dovere. Di questo passo, non farà in tempo per andare in missione.

-         Capisco…

Il signore si allontanò, mentre Brock entrò nella palestra.

-         Ash…- disse preoccupato Brock, vedendolo ancora seduto per terra.

-         …Che sciocco che sono…- disse lui amareggiato- Non ne combino bene neanche una. Sono un impiastro.

-         Non essere così duro con te stesso- disse Brock- Può capitare a tutti di non avere abbastanza concentrazione.

-         …Non mi ha più rivolto la parola- disse Ash, quasi senza ascoltarlo.

Brock capì a chi si riferiva Ash. Non ci voleva molto per capire, chi era in grado di ridurlo così.

-         Le volte che c’incontriamo nei corridoi, lei mi passa accanto, quasi come se io non esistessi- disse Ash, mettendosi una mano sulla fronte- Eppure, sembrava che tutto andasse per il meglio…

-         Forse è un momento transitorio- ipotizzò lui. Ma sapeva che non era così. Qualsiasi cosa ci fosse stata tra i due, aveva reso Mist ancora più distaccata e intrattabile- Devi farti forza in questo momento, Ash. La buona riuscita della missione dipende da te e Gary.

-         Tutti si aspettano sempre il meglio da me…ma io adesso non riesco proprio a fare niente.

-         Hai provato almeno a parlarle?

-         …Sì, ma non mi vuole dare ascolto…dice che non le interessa.

-         L’hai fatta proprio arrabbiare- disse lui, scherzando, nella speranza di allentare l’atmosfera- Come tuo amico d’infanzia, ti consiglio di provarci di nuovo - disse tornando serio- Vedi, la missione che ci aspetta sarà molto impegnativa e non è detto che…- fece una pausa- Che ne usciamo vivi. Per questo non devi demordere, se ci tieni a lei.

-         E’ questo il problema, Brock…con più mi affeziono ad una persona, con più riesco a distruggere tutto con le mie insicurezze.

-         …Allora dimenticala.

-         Come?- disse Ash sorpreso.

-         Se tutto è perduto, allora dimenticala e dedicati ad altro. Non c’impiegherai molto a trovare un'altra persona migliore di lei.

-         Mist è perfetta così com’è!- disse Ash arrabbiato- E anche se litighiamo, io mi trovo bene con lei!

-         E allora, che ci fai qui?- chiese Brock, prendendolo alla sprovvista.

-         Cosa…ci faccio qui?- ripeté Ash confuso.

-         Sì, se per te è così speciale, nonostante i suoi difetti…perché te ne stai qui seduto e non vai a farti perdonare? Cos’è, ti hanno tagliato la lingua, da non riuscire a parlarle?

-         N- no…- disse ancora più confuso- Io…- ci pensò su- Hai ragione…se non risolvo prima questo problema, non riuscirò ad allenarmi.

-         Vedo che hai capito- disse Brock sorridendo- C’è n’è voluto di tempo- porse la mano, per aiutarlo ad alzarsi.

-         Anche quando eravamo bambini, eri tu che cercavi di farci andare d’accordo- disse Ash alzandosi in piedi- Anche se ti facevamo disperare, eri sempre pronto a dare una mano…

-         Sono ormai ricordi passati…adesso vai- disse lui, dandogli una pacca sulla spalla.

-         Sì…grazie- sorrise ed uscì dalla palestra.

-         Ahh- sospirò Brock- Non cambieranno mai.

 

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SEDE CENTRALE- Laboratorio sotterraneo.

-         E così, sono queste le armi in dotazione…- disse Mist osservando i marchingegni nel laboratorio, insieme a Nick.

-         Forte, vero?- disse Jonny emozionato- Vedrete che spettacolo!

-         Mh…mi sembrano complicate…- disse Nick, osservandole da vicino e provando a premere qualche pulsante.

-         Fermo- Mist gli prese la mano- Non vorrai combinare un disastro, come nell’altra missione?

-         Uh, ancora con questa storia?- disse sbuffando- E’ stato solo un caso, che schiacciassi il pulsante di autodistruzione.

-         Hai distrutto il laboratorio- disse Mist in tono di rimprovero- I tecnici ti hanno proibito di avvicinarti al laboratorio.

-         Che esagerati- disse lui alzando le spalle.

-         Oh…- Jonny notò l’arrivo di un altro ragazzo- Ciao, sei venuto a vedere l’attrezzatura?

Nick e Mist si fermarono e guardarono la persona.

-         Più o meno- disse lui e guardò Mist- Dovrei parlarti…

-         Parla- disse lei seria.

-         Ehm…non qui…- disse imbarazzato.

-         Togliamo il disturbo- disse Jonny, intuendo ci fosse qualcosa d’importante- Andiamo Nick.

-         Mh…sì- disse lui, seguendo Jonny e guardando infastidito Ash.

Lui notò lo sguardo di Nick, ma non ci diede peso. Una volta che i due furono fuori dal laboratorio, Ash guardò Mist.

-         Allora, di che dovevi parlarmi?- disse lei scocciata- Fai in fretta che non ho tanto tempo.

-         Eh, sì…- disse lui agitato. Adesso che l’aveva di fronte, le parole nella mente si erano cancellate. Si trovava nel più panico completo.

-         Ebbene?- disse lei spazientita.

“Non devi demordere, se ci tieni a lei”

-         No…

-         No?- chiese Mist guardandolo storto.

-         No, niente di quello che avevo detto era vero…- cercò di riprendersi- Tu non sei una semplice allenatrice o la mia tutrice…tu sei molto di più.

Mist lo guardò senza dire niente.

-         Il fatto è che…in quel momento, mi sentivo agitato e…le parole mi sono uscite così di getto. Io non pensavo veramente a tutto quello che ho detto.

-         Ah- ha- disse con poco interesse- Se è tutto, me ne posso andare…- s’incamminò verso l’uscita.

-         Fermati Misty! Non ho ancora finito.

La ragazza si bloccò di colpo e rimase immobile.

Allora…lo sapeva…

-         Non so perché tu me l’abbia tenuto nascosto per tutto questo tempo. Forse perché lo richiedeva la missione…Però ho preferito non dire niente, perché speravo che me l’avresti spiegato tu.

-         …Come l’hai scoperto?- disse lei, senza voltarsi.

-         L’ho sempre saputo- disse Ash- Fin dalla prima volta che sei comparsa a casa mia…è difficile dimenticarsi di una persona importante, anche se sono passati degli anni. Però non ero certo, perché la Misty che conoscevo io era più allegra e spensierata.

Mist rimase silenziosa.

-         I- il bacio…- disse arrossendo- quello che c’è stato nella palestra, io…ecco…è una cosa che speravo di fare da tempo, ma non mi azzardavo…

-         Non capisco di cosa stai parlando.

-         Eh?- Ash guardò sorpreso Mist.

-         In palestra non è assolutamente niente- disse lei seria e senza scomporsi.

-         M- ma…

-         E se anche ci fosse stato qualcosa, è stato certamente un errore. Così come stare ad ascoltare questi assurdi discorsi. Che tu sappia chi sono, non cambia le cose. Noi ci ritroviamo qui solo per un nostro motivo, il resto non ha importanza- si girò a guardarlo, con i suoi occhi gelidi- Non ho tempo da perdere con questi discorsi, se vuoi qualcuno che ti stia ad ascoltare, cercati qualcun altro- si voltò per andarsene.

-         Misty!- la prese per le braccia- Perché…perché ti comporti così? Non ti riconosco più…

-         Dimenticati la Misty che conoscevi…adesso ci sono solo io e non ho niente a che vedere con te- lo spinse via- Le persone insistenti come te, mi danno sui nervi- e sparì dietro la porta.

Ash chinò la testa triste. Era davvero troppo tardi…?

 

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-         Mh…

-         Che hai Nick?- chiese Jonny, sentendolo rimuginare.

-         Quanto c’impiegano? Doveva solo dirle una cosa…

-         Forse si sono dilungati…ma dov’è il problema?- poi gli venne in mente il motivo- Oh, capisco…a te non va giù che tra loro ci possa essere qualcosa.

-         No, ti sbagli- lo guardò arrabbiato- E’ che mi fanno arrabbiare i tipi come quell’Ash.

-         Ma se mi avevi detto che ti era simpatico.

-         Beh, ho cambiato idea, tutto qui. Ti sembra così strano?

Jonny fece per rispondere, ma poi preferì non commentare, per evitare che Nick si arrabbiasse ulteriormente.

-         Cos’è che ti fa arrabbiare di lui?

-         Tutto!- disse lui, alzando le braccia- Sembra un tipo a posto, un ragazzo come tanti e invece…

-         E invece…?

-         Uff- abbassò le braccia sospirando- Mist stava soffrendo- disse diventando triste- Io non la voglio vedere così…mi ero abituato a vederla sicura e decisa, senza dare segni di cedimento. E all’improvviso è arrivato lui, che l’ha stravolta completamente.

-         E come mai?

-         Erano amici d’infanzia…non so cosa possa essere successo, prima che lei arrivasse qui. Ma sta di fatto, che già da prima era contraria nel rivederlo. E io da ingenuo non l’ho capito. Se l’avessi saputo, avrei preso il suo posto.

-         Avresti scambiato la missione per lei?- chiese Jonny tra il divertito e il commosso- Non ti credevo così generoso. O forse perché, così non avresti litigato con Gary?

-         Più o meno…ma non è questo!

-         Ah, no? E cosa?

-         Se la sofferenza di Mist è dovuta ad Ash, allora farò di tutto per separarli!

-         Assurdo…- disse Jonny contrariato.

-         Cosa?- lo guardò minacciosamente.

-         Ehm, volevo dire…non è certo dividendoli che risolverai la situazione. Scappare non serve, se c’è qualche problema tra di loro, devono discuterne adesso. Questa è l’unica soluzione.

-         Ma Mist si rattrista ogni volta che sta con lui.

-         Io credo che ci sia qualcosa di più, di un semplice bisticcio tra i due. Lo sai anche tu, Mist non è il tipo da rattristarti per cose insignificanti. Quindi…- fece una pausa- l’unica cosa che puoi fare, è non intrometterti.

-         Però…

-         Nick, possibile che tu non l’abbia capito?- lo guardò dispiaciuto- Ash è innamorato di Mist…e probabilmente anche lei di lui.

Nick rimase impalato, senza parole.

-         Scusa, preferivo non dirtelo…ma è una cosa che avresti saputo prima o poi.

-         Mist…lei è…- disse triste e voltandosi, se ne andò in silenzio.

 

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LUOGO SCONOSCIUTO

-         Allora, siamo in tempo?- chiese una voce.

-         Sì, capo- disse uno vestito in nero- Partiremo non appena riceveremo il segnale.

-         Bene, non ci devono sfuggire- sorrise soddisfatto- Presto, molto presto raggiungerò il mio obiettivo…e nessuno poi, mi potrà fermare.

 

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-         Uhm…- disse pensierosa una ragazza dai lunghi capelli verdi.

Osservava attentamente delle carte disposte sul tavolo, con le carte scoperte.

Aveva rifatto più di una volta la predizione delle carte. Ma ormai doveva saperlo, che non c’era verso di gabbare le carte. Esse dicevano sempre la verità.

E in quel momento, le carte non erano in favore, a giudicare dall’espressione preoccupata della ragazza.

-         Questo non promette niente di buono…- alzò lo sguardo fuori dalla finestra- Brock, ragazzi…state attenti…

 

CONTINUA…

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Ebbene, sì…forse alcuni se ne saranno accorti…ma sto drasticamente riducendo la lunghezza dei capitoli. Questo perché almeno non dovrete aspettare secoli, prima che pubblichi un nuovo capitolo…anche se così facendo non so quanti capitoli mancheranno alla fine…anche se è chiaro che ormai siamo agli sgoccioli.

Ripeto, mi dispiace se ci saranno delle incoerenze in questi capitoli…purtroppo visto che è una vecchia fiction, mi è difficile ricordare tutti i passaggi…però cercherò di starci attenta.

Con questo è tutto…alla prossima!

 

Pokèmon e personaggi non mi appartengono.

By Ya-chan

   
 
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