Fanfic su artisti musicali > Tokio Hotel
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Autore: XxSoniaxX    19/07/2011    2 recensioni
L'estate di Sonya finì a Lylie, dove aveva ritrovato Tom e dove si era innamorata di Bill. Passione, tradimenti, intrighi, scelte, dopo aver visto tutto ciò, Sonya e Bill si salutarono con una promessa, si sarebbero amati da lontano, aspettando l'estate successiva. Una piccola sorpresa però aspettava di far capolino nella vita del cantante, Sonya aspettava un bambino e la scelta di non dire niente, aveva reso le cose ancora più difficili. Cosa accadrà? quali saranno le nuove scelte di Sonya? Bill scoprirà di diventare padre? scopritelo insieme a me in questa nuova storia!
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sorpresa, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Scusate il mio ritardo ç.ç sono una ingrata lo so >.<

ma ho avuto un pò di problemini sorryyyyyy...

 

 

 

 

Sabina

Mi svegliai al tocco di una coperta, aprii piano gli occhi, a coprirmi era stato proprio lui,
sentivo gli occhi ancora gonfi di lacrime, che tornarono a gocciolare con il vedere Tom,
< smettila di piangere stupida > ero sempre stata una ragazza dura, difficilmente mi
mettevo a frignare, ma la paura di perdere Tom era tanta, troppa.
Osservai il suo corpo avvicinarsi al mio, di fianco, sull'immenso letto, si appoggiò
al cuscino guardando dritto davanti a se, < è acqua passata > mi riadrizzai per capire
meglio, < dipende da cosa intendi con passata >, < intendo dire che è stata una cosa
estiva, dai una delle tante >, < ma se è stata una delle tante perchè ti cerca ancora >,
lo guardai dritto negli occhi, < bè perchè ogni tanto veniva a trovarmi, poi c'è stata Sonya,
ma quando ha saputo del ritorno di Bill ha iniziato di nuovo a cercarmi >, < e non puoi dirgli
che ci sono io ora > fece una smorfia, una di quelle che mi fece innervosire, < ho capito >.
Mi alzai dal letto, cercando sul pavimento le mie ciabatte, < ahhh Sabina aspetta >.
< cosa devo aspettare? preferisci scoparti lei >, anche lui si alzò molto velocemente e
mi raggiunse, < non mi interessa più niente di lei >, < allora diglielo > mi guardò e poi
sbuffò, riuscii a tirare un respiro di sollievo, < e va bene ora la chiamo ok? > feci
si con la testa aspettando che il chitarrista afferrasse il cellulare, < devi stare qui? >
< certo voglio sentire cosa gli dici >.
Finalmente Tom si decise, afferrò il cellulare e avvicinò la cornetta all'orecchio,
passarono pochi secondi, dopodichè il chitarrista inizio a parlare,
" Ciao Monica, senti volevo dirti che non vale la pena sentirci, ora sono fidanzato,
quindi niente più roba del genere.......ok? va bene ciao ".
Una cosa rapida, senza troppi fronzoli, il sentir dire a Tom " ora sono fidanzato"
mi rese alquanto entusiasta, < ok adesso siamo solo io e te > mi disse
avvicinandosi al mio viso, < e dovrà essere sempre così >, mi avvinghiai
al suo collo e ci lasciammo trascinare dai baci.

Sonya

Passarono tre mesi ormai, Ottobre era arrivato, la mia pancina finalmente si era
gonfiata, non molto, ma il peso di due Kaulitz si faceva sentire.
Il cd dei Tokio Hotel presto arrivo primo in classifica, la loro mancanza si era
fatta sentire, finalmente le fan potevano rivederli.
Fu proprio il tour la causa principale percui Bill si decise a parlarmi,
voleva tornare in Germania e la cosa non mi dispiaceva affatto,
< almeno lì non starai sola, e poi ci sono i tuoi genitori che possono starti dietro >,
< bè si, poi saresti anche più vicino tu > < Si, vado a chiamare David, gli dico subito
che torniamo a casa > l'espressione di Bill era solare e finalmente felice, < ah amore >,
tornò indietro facendo spuntare la magra testa dal lato della porta, < compriamo anche una casa nuova,
grande grande per tutti e 5 > sorrise e saltellando si fiondò nel corridoio, non resistetti a quella visione,
iniziai a sorridere come una bambina.
Mi ero decisamente ambientata a L.A. ma l'aria Europea mi mancava più di qualsiasi altra cosa,
mi erano mancati i miei genitori e i miei amici tedeschi.
Sentii i passi veloci del cantante, stava già tornando da me, < tutto perfetto, dopodomani si parte >,
rimasi un attimo in silenzio, < come dopodomani? ma io devo fare le valigie > mi disperai in un pianto
alquanto veloce, non c'era tempo per frignare, dovevo preparare le valigie mie e di Stefan.
Passarono le ore, i giorni, sia io che Sabina eravamo immerse nei bagagli e nei vestiti ancora
strapazzari sul letto, < aaaaspettaaaaa, questi sono ancora da stirare >, < o suvvia Sonya che te ne frega,
metti dentro tutto e via >, Sabina iniziò a lanciare gli abiti dentro le borse, sembrava tanto un tiro a segno,
il vero problema era riuscire a chiudere le valigie.
La sala era colma, oggetti in ogni angolo, le cose più importanti erano già partite, eravamo tutti lì, io con in
bel pancione, Stefan tra le braccia del padre e i due piccioncini che si tenevano mano nella mano, ci girammo
tutti all'indietro, giusto per dare un ultima occhiata, giusto per salutare quella bellissima casa che fino ad ora
ci aveva accudito.
La porta si chiuse, i bagagli erano tutti nel furgone, ammirai per l'ultima volta quel parco immenso che circondava
l'abitazione, poi mi girai verso Bill, ritrovandomi nei suoi colorati occhi, mi sorrise e prese la mia mano, < appena
arriviamo in Germania, ci sposiamo >, strinsi più forte la presa, lasciai coprire il mio sorriso dal rombo ruggente
della macchina, dietro di noi la villa piano piano scompariva, davanti invece una strada ancora lunga da percorrere.

 

 

  
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