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Autore: Keekee    20/07/2011    1 recensioni
Lei è una ragazza appena trasferita da New York che si ritroverà a conoscere nuova gente... Soprattutto lui, emarginato, che le conquisterà il cuore...
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Scusatemi per l'enorme ritardo. Vorrei che una voragine mi inghiottisse per aver trascurato per tutto questo tempo la scrittura.. Sono tornata però e sto cercando di aggiornare tutte le storie. PER QUESTA ho già anche il prox capitolo che posterò tra una settimana circa... Godetevi questo intanto ... :)

3. LEONARD

 
Passai così la giornata, tra occhiate curiose, interessate e sfacciate. Proprio all'ultima ora, però, quando ormai la classe si era svuotata e c'era solo un altro alunno che non credo mi avesse ancora notata, suonò il mio I-Phone.

 
Jake, non volendo farmi scomodare, si era fatto dare un passaggio da un amica e mi aveva mandato un messaggio. Pensai fosse lui a chiamare ma guardando il display mi accorsi, con pochissima sorpresa a dire la verità, che era Max.

 
Il telefono continuava a riprodurre I'm into you di Jennifer Lopez vibrando sul banco mentre sullo schermo si poteva leggere a caratteri cubitali il mome del mio ex.

 
-Il tuo cellulare sta suonando, Brutta Addormentata-, mi fece presente il bellissimo ragazzo che avevo già avuto modo di vedere durante le lezioni: era sempre solo e taciturno e quando una ragazza si avvicinava per flirtare la allontanava scocciato.

 
Si chiamava Leonard. Aveva folti capelli neri spettinati ad arte che gli donavano in una maniera indecente, fisico asciutto e tonico. Gli occhi verde scuro, dello stesso colore dei miei, avevano però una sfumatura che non saprei come definire se non ammaliante e davano al suo volto scolpito ad arte un'aria sensuale che tutti i ragazzi che avevo conosciuto in vita mia potevano soltanto sognare.

 
-Lo so-, replicai seccata. Poteva essere bello quanto gli pareva ma non aveva il permesso di dirmi che sono brutta. Un po' mi offesi...

 
-Se non vuoi rispondere riattacca-, borbottò sedendosi sulla sedia del professore ed allungando le gambe fino a metterle sopra la cattedra. Sembrava non avere ancora la minima intenzione di tornare a casa.

 
Io, d'altro canto, mi trovavo ancora lì perchè mentre conversavo con quel seccante e bellissimo ragazzo e tentavo di ignorare il cellulare, stavo anche cercando le chiavi del motorino nello zaino. -Sarebbe scortese-.

 
-Lo è anche non rispondere a chi ti chiama, no?-, sorrise ironico.

 
-No perchè se non rispondo, chi chiama può pensare che non ho sentito suonare il cellulare, che sto facendo qualcosa di importante o qualcos'altro.. Ma se riattaccassi lui capirebbe immediatamente che non voglio rispondere-, spiegai come se stessi parlando con un cretino.

 
Quella conversazione era così... così... Beh, non saprei come definirla. Forse strana, inutile... Boh.
-Allora menti-, concluse lui come avesse scoperto l'America.

 
-Non mi piace mentire-, ribattei mentre esultavo internamente per aver trovato le chiavi e perchè il cellulare aveva finalmente deciso che era il momento di smettere di rompere.

 
Al contrario di ciò che avevo pensato Leonard non se ne andò. Ormai la scuola doveva essere deserta, c'era solo qualche alunno che vagava in cerca dell'aula per fare ripetizioni, i bidelli che ripulivano e noi due.

 
-Non ne saresti nemmeno capace!-,sbuffò.

 
La presi come una sfida. Non mi piaceva essere etichettata e avevo sempre fatto ciò che era in mio potere per non esserlo. Leonard sicuramente pensava che io fossi una brava ragazza tutta shopping, ragazzi, scuola, casa. Beh, avrebbe cambiato idea!

 
Mi avvicinai a lui lentamente, pensando alla camminata sensuale di una modella sulla passerella. Quando fui davanti a lui chinai la testa con un sorrisetto, fingendo timidezza, ed iniziai la recita. -Sai... E' tutto il giorno che ti osservo. Sei così misterioso e mi affascini-. Da lì iniziai a balbettare. -Credo pure di essermi presa una bella cotta, da quanto sono stupida, senza neppure conoscerti. O forse è qualcosa di più nnnnnonnn sssssooo-, conclusi il tutto mentre agitavo nervosamente le mani. Guardavo per terra aspettando l'esito, come un' alunna che aspetta il voto dal professore.

 
-Beh... Io non...-, iniziò a disagio.

 
Sicuramente mi meritavo un bel 10. Ci aveva creduto!!! Scoppiai a ridere saltellando di gioia come una matta.

 
All'inizio Leonard sembrò offeso ma poi sorrise. -Me lo sono meritato-.

 
-Non sottovalutarmi-, gli dissi prima di mettermi lo zaino in spalla. -Mai-.

 
Tutto sommato era stata una giornata memoriabile, pensai mentre sfrecciavo a casa con il mio amore.
  
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