20/07/2011
8 recensioniYoake
Nami levò lo sguardo verso il cielo.
Le nuvole rosee timidamente riprendevano il loro abituale colore bianco. Il sole arancione dell’est, al di sopra della linea dell’orizzonte che divideva mare e cielo, cominciava a nascere.
Quella parola fece alzare la mano della rossa e poggiarla sul ventre.
Aveva paura.
Paura della SUA reazione.
Avevano passato tante avventure insieme, tante emozioni.
Ma adesso temeva che tutto potesse finire.
Che quel cambiamento improvviso significasse la fine di quelle avventure, di quelle emozioni che aveva passato con lui. Non avrebbe voluto perdere nulla di tutto questo.
Ma sarebbe stata costretta a dirlo, prima che il gonfiore sul ventre potesse parlare al posto suo.
Continuare a stare seduta sulla polena della Sunny non sarebbe stato molto d’aiuto. Eppure in fondo era così: guardare l’alba la calmava, la faceva pensare.
Ma nemmeno lo stare nel posto preferito di lui mandava via quella paura che aveva preso la navigatrice il giorno che aveva parlato con il medico di bordo.
Ecco, il medico. Avrebbe potuto chiedere a Chopper di parlare al posto suo.
Ma... non voleva. Doveva essere lei a dare la notizia.
Allo stesso tempo il timore la frenava.
Sempre tenendo la mano sul grembo, osservò il sole ormai già nato e il cielo che si faceva azzurro.
Sentì dei passi alle sue spalle, qualcuno si sedette dietro di lei.
Poi due braccia le cinsero la vita da dietro, stringendola a sé.
Una mano afferrò dolcemente quella della rossa sull’addome, e il mento di Rufy si appoggiò alla spalla della navigatrice.
«Che ci fai qui? E’ presto per la colazione!» ridacchiò Nami.
Il capitano non parlò, né si mosse. Si limitò a guardare il viso di lei con occhi indagatori e il solito sorriso sulle labbra.
«Che c’è?» chiese lei, con un accenno di preoccupazione.
La guardava in modo molto diverso dal solito.
Rufy avvicinò la propria bocca all’orecchio della navigatrice.
«Se è maschio, possiamo chiamarlo Shanks?»
Lo sguardo della rossa s’illuminò, mentre lei muta e immobile fissava il ragazzo.
Chopper doveva aver spifferato tutto ad Usop, e con lui i segreti non erano al sicuro. Specialmente se si trattava del capitano.
Forse era meglio così. Ma avrebbe inventato una tassa da far pagare ai due, poco ma sicuro.
Gettò la testa all’indietro, poggiandola sulla spalla del suo capitano.
Sul suo viso regnava un sorriso sereno.
«E Shanks sia...»
No, non so da dove mi è venuta questa.
Sono una ferma Yaoista, fissata con l’Ace X Nami, tre- quattro settimane al mese sono una ZoNamista convinta, e adesso me ne spunto anche con il RuNami?
Sono strana. Punto. -.-
Spero che possiate perdonarmi per questa One-Shoot, in caso contrario me ne scappo, ciao!