HYENA.






Non esiste niente di più magro,
 

La donna si trascinava sulla terra arida e spaccata, la bava alla bocca, fissando la preda moribonda davanti a sé. Gli crollò addosso, tuffando il viso nella ferita aperta: strappava, mordeva, dilaniava, tranciava e inghiottiva. Quella era la vita.

 
di più cattivo,
 

Un pigolio sommesso la distrasse: vide, sotto il cadavere che stava scarnificando, un cucciolo spelacchiato e piangente. Senza indugiare, gli squarciò il collo.
 

e di più osceno.
 

Sazia, lasciò la carcassa rimasta agli avvoltoi; con la bocca lorda di sangue e pelle, ragliò una risata soddisfatta, acuta e singhiozzante al cielo terroso.