Guilty.
-Sirius?- mugugni tu chino sul libro aperto davanti a te,
il viso a pochi centimetri dalla pagina stampata.
-Mmm- ti risponde. Alzi lo sguardo verso di lui e lo
trovi così: mani dietro la nuca e braccia piegate a sorreggere la testa, volto
al soffitto e occhi socchiusi, per concludere un mezzo sorrisino leggero a
increspargli le labbra. Oscilla con la sedia avanti e indietro, in precario
equilibrio sulle gambe posteriori; il libro che avrebbe dovuto leggere
abbandonato da una parte.
-Cosa vuol dire nemesi?-
gli chiedi.
-Nemesi?- ripete lui ancora con le palpebre abbassate
pensando alle parole più semplici per farti capire il concetto -Nemesi vuol
dire l’esatto opposto di qualcosa- Si gira verso di te guardandoti -Ad esempio
si può dire Lui è la sua nemesi, è una
sorta di alter ego al negativo- ti spiega.
Ti pieghi ancora sul libro e scorri la frase nella quale
sei incappato in quello strano termine: -No- affermi deciso.
-Come no, Regulus? Non ti fidi del tuo fratellone?-
domanda Sirius tra l’irritato e il curioso fermando addirittura il suo dondolio.
-A parte il fatto che hai solo un anno più di me- inizi
con un tono irritato -La frase non ha senso, guarda anche tu- dici spostando il
tuo libro verso di lui, tenendo però l’indice a mo’ di segno sulla riga. Si
avvicina e legge ad alta voce dal punto che gli indichi: -Si raggiunge l’apice nel momento esatto in cui la nemesi si sta
compiendo, quando cioè il soggetto riscatta la propria colpa- Sirius è
perplesso.
-Allora?- incalzi tu.
-Allora?- si rivolge a te, accigliato -Allora non ne ho
idea!- esclama lui con un alzata di spalle.
Solo adesso mentre vieni trascinato sempre più in
profondità in quest’acqua verde riesci a capire a fondo quella frase, quella
frase di cui, poi, avevi chiesto il significato a tua madre, ma il cui senso ti
era rimasto sempre un po’ celato. Ora quella frase ti è balzata alla mente, e
ti rendi conto che ti calza a pennello. Perché come nell’apice di
quell’incantesimo oscuro anche tu adesso stai vivendo la tua nemesi, il momento
dell’espiazione fatale della tua colpa. La tua
colpa per aver seguito la strada sbagliata, le persone sbagliate, la tua colpa
per non aver pensato alle conseguenze, la tua colpa per non aver capito. La tua
colpa verso Sirius, la tua colpa per non esserti fidato del tuo fratellone.
NdA:
Salve a tutti!
La shot è stata scritta per il contest "Parole, parole,
parole": dovevamo scegliere una parola tra quelle date (io ho scelto nemesi) e scriverci una storia. La shot mi
sembra abbastanza chiara: nella prima parte della scena, che ho immaginato
avvenisse prima del primo anno di scuola di Sirius, Regulus chiede al fratello
il significato di nemesi, Sirius
intende la parola con un valore diverso da quello inserito nella frase del
libro del fratello. Regulus poi nel momento della sua morte ricorda appunto
quella parola di cui ha chiesto poi spiegazione alla madre e solo ora ne
comprende appieno il significato, perché è proprio quello che lui sta facendo.
Il titolo si ricollega proprio a questo fatto.
Spero vi sia piaciuta!
Un commento è sempre gradito,
J.