Anime & Manga > Death Note
Segui la storia  |       
Autore: Bad A p p l e    20/07/2011    3 recensioni
Dedicata ad Only, in attesa di riuscire a finire il regalo per Natale xD.
Si era appena girato, quando un lampo di luce rossa lo colpì al petto, facendolo finire un paio di metri più in là e facendolo sbattere con violenza contro una parete; ancora intontito dalla botta, non riuscì ad impedire a delle corde sottili stregate di legarlo.
«Come ringraziamento per la settimana scorsa» borbottò Yagami, «solo che io non credo proprio di essere scrupoloso quanto te».
Genere: Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: L, Light/Raito, Un po' tutti
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Another Note

Chronicles of the deadly Hogwarts.

 

Retrace IV: Foul Play?

 

Le spiegazioni del professor Rüf erano sempre state così mortalmente noiose che più volte Light aveva avanzato l’ipotesi che fosse stata proprio quella la causa della morte del professore.

“Chissà quanti anni avrà in realtà” pensò, prendendo distrattamente appunti circa un tale che aveva dato il via alla guerra tra Giganti e Ciclopi solo per essersi erroneamente seduto su un masso sacro a quest’ultimi.

“Perché ho deciso di prendere un M.A.G.O in questa materia?” si domandò, trattenendo a stento uno sbadiglio e rimpiangendo quelle due ore sprecate inutilmente mentre avrebbe potuto passarle nella Stanza delle Necessità a documentarsi sugli Horcrux.

Aveva capito che per costruirne uno era necessario commettere un omicidio, sapeva pure che non era documentato alcun mago che avesse creato più di un singolo Horcrux, la domanda era “perché?”

Non riusciva proprio a capirlo, non poteva essere solo per qualche stupido senso morale, se una persona arrivava ad uccidere una volta per ottenere una fetta d’immortalità, non avrebbe dovuto aver problemi a farlo una seconda e terza volta e via discorrendo… allora perché nessuno s’era mai spinto oltre?

Non aveva senso, almeno non per lui, però decise che non voleva rischiare prima d’essersi documentato a dovere.

Prima aveva un problema molto più urgente.

Lawliet? Nah, lui sapeva già come sistemarlo, il vero problema era la partita di Quidditch di quel pomeriggio: giocavano contro Serpeverde e Light sapeva bene che non sarebbe riuscito a sopravvivere se la Chang si fosse fatta rubare sotto il naso il Boccino da Malfoy, quindi era deciso a spedire quanti più bolidi possibili in faccia al biondino; quello era l’estremo vantaggio di essere battitore: poteva anche mandare Malfoy in infermeria per un mese intero senza che qualcuno potesse dirgli un accidentaccio di nulla. Assolutamente fantastico! Così tanto che per un momento desiderò che la partita fosse “Corvonero vs. Grifondoro” giusto per fare più male possibile a Lawliet, per vendicarsi della settimana prima nella Stanza delle Necessità. I segni delle corde non erano ancora andati via e i polsi dolevano da morire.

Con suo immenso sollievo, in quell’istante la campanella risuonò nelle aule, annunciando la fine di quello strazio.

Rüf si rese conto della fine della lezione solo quando notò gli studenti alzarsi dalle sedie con entusiasmo e riversarsi nei corridoi; quando borbottò: «continueremo venerdì» ormai in classe c’erano solo più un paio di alunni.

In quel caos, Yagami riuscì ad individuare Takada che usciva dall’aula di Babbanologia e salutava Matsuda, cugino di Light ed uno dei pretendenti rifiutati di Kyomi.

Si ricompose in un falso ma molto convincente sorriso brillante e le corse in contro, «Kyomi!» esclamò, fermandosi davanti a lei, «speravo di riuscire a vederti in mezzo a questa calca! Ti va di fare una passeggiata?» le domandò vivacemente.

Lei sgranò gli occhi, stupita; non se l’aspettava, ma poteva rifiutare? Era del terzo anno che gli faceva il filo mentre lui si limitava a far finta di non notarlo, non poteva farsi assolutamente sfuggire quell’occasione, sapeva che non sarebbe ricapitato. «C-certo» disse, quindi, recuperando la sua alterigia e ricambiando il sorriso.

Uscirono in cortile e Kyomi seguì Light fino alla riva del lago nero, ridacchiando per quanto fosse stata epica l’ispezione della Umbridge alla lezione di Astronomia.

«Insomma, dai, te lo saresti mai aspettato dalla Sinistra?» ridacchiò Takada.

«Stiamo parlando della stessa donna che al Ballo del Ceppo ha ballato con Malocchio Moody… davvero non ti aspettavi che avesse più palle della McGranitt? »

La professoressa Sinistra, che aveva frequentato Hogwarts lo stesso periodo della Umbridge, quando la rospa aveva iniziato a fare domande impertinenti sul perché e percome avesse strutturato le sue lezioni, s’era semplicemente limitata a guardarla con commiserazione e dirle: «Dolores, cara, come si vede che a tuo tempo non riuscisti a prendere più di una D al tuo G.U.F.O di Astronomia».

Arrivati al lago, però, il sorriso di Light divenne quasi inquietante, cosa che Takada parve non notare.

«Kyomi, mi faresti un favore?» domandò, angelicamente.

Annuì, la ragazza, «Certo, dimmi».

«Non opporre resistenza».

Credette di non aver sentito bene, ma non fece in tempo a chiedere a Light di ripetere che sentì la voce del ragazzo sibilare “Imperio” e semplicemente non s’appartenne più.

Sentiva la testa leggera; volteggiava amabilmente nella nebbiolina che avvolgeva la sua mente, non sentiva altro che non fossero gli ordini di Light.

Non voleva sentire altro che non fossero gli ordini di Light.

In un ultimo lampo di lucidità, si disse che Yagami avrebbe potuto tranquillamente evitare di ricorrere alla maledizione, avrebbe fatto ugualmente qualsiasi cosa lui le avesse ordinato; semplicemente, si abbandonò a quel piacevole vuoto, sperando che non finisse mai.

 

 

[…]

 

Erano appena le sette di sera, quando Light sentì il Galeone falso creato da Hermione scottare.

Lo prese dalla tasca e guardò la data e l’ora segnati.

“Mezz’ora?” pensò, incredulo, “certo che in fatto di organizzazione siamo messi maluccio pur avendo buoni mezzi”.

Osservò di sottecchi il resto della sala grande, prestando particolare attenzione ai membri dell’ES; quasi tutti stavano osservando qualcosa da sotto il tavolo per non farsi vedere da altri, era senza dubbio il Galeone stregato, cosa che rincuorò un po’ Light, che in un primo momento aveva pensato all’ennesimo trucco di Lawliet.

Lo guardò attentamente mentre chiacchierava con Matt; “io vinco, tu perdi” pensò con un ghigno, aveva la situazione in pugno, nulla poteva andare storto.

Com’era stato deciso da San Potter, si trovò con gli altri davanti all’arazzo di Barnaba il Babbeo alle sette e mezza, avvicinandosi subito a Fred e George, decidendo che dal giorno dopo avrebbe passato decisamente più tempo nella Stanza delle Necessità.

«Hey, a che punto sono le vostre Merendine Marinare?» domandò allegramente.

I due gemelli si guardarono, per poi sorridere maliziosamente.

«Non posso crederci, Yagami vuole bigiare le lezioni» ridacchiò George.

«Mi chiedo dove andrà a finire il mondo, di questo passo!»

«Magari domani vedremo pure Malfoy vestito da Fatina».

«E gli arcobaleni adornati di fiorellini».

Light fece finta di pensarci su; «Mh… Malfoy che vede gli arcobaleni vestito da Fatina perché s’è fumato i fiorellini?»

«Oltre Ogni Previsione, secchia» approvò Fred con una smorfia, entrando nella stanza «ma non ci hai ancora spiegato perché Nostro Signore dei Secchioni vuole tagliare».

Alzò gli occhi al cielo, Yagami, «due fattori di decisamente poca importanza: i M.A.G.O e la marea di compiti assegnati dalla Vector, dalla Burbage, dalla McGranitt, da Vitious e da Piton… avete bisogno di altre spiegazioni?»

Prima che i due gemelli potessero dimostrare la loro solidarietà al problema –la McGranitt aveva caricato di compiti loro in particolar modo perché non erano ancora riusciti a trasformare il loro naso in un becco di struzzo- Harry annunciò che avrebbero iniziato i Patronus.

Ascoltò con noia la “spiegazione”, tutte cose che sapeva già: pensare a qualcosa d’incredibilmente felice e blah, blah, blah.

Si concentrò bene e nella sua mente vide L, steso sul pavimento in posizione decisamente innaturale, gli occhi spalancati come sempre erano velati di una patina opaca, sentenza di morte. Oh, sì, decisamente una cosa felicissima.

«Expecto Patron…»

«Oggi Takada non viene?»

Si voltò e vide il vero Lawliet –quello spiacevolmente ancora in vita- che lo guardava interrogativo. Storse il naso, visibilmente infastidito, «non si sentiva molto bene e doveva ancora finire il tema per Piton» spiegò, «se cominciassimo tutti a “saltare” i compiti perché siamo qui, la Umbridge potrebbe insospettirsi, no?» aggiunse.

L’altro annuì, seppur con poca convinzione, mordicchiandosi distrattamente l’unghia del pollice, «immagino di sì. Sarebbe curioso se la Umbridge venisse a sapere dell’ES proprio oggi, in quel caso potrei anche pensare che sia colpa tua» si limitò a commentare, allontanandosi.

Il Grifondoro fu seguito dallo sguardo di puro odio di Light, che cominciò ad immaginare di torturarlo nei modi peggiori.

«Expecto Patronum!»

Dalla bacchetta di Yagami uscì un topolino argenteo, piccolissimo e apparentemente dolce, quindi si mise ad osservare come stavano andando gli altri.

Hermione c’era riuscita subito, esibendo una luminosa lontra; Fred e George più che altro si impegnavano a deconcentrare Zacharias Smith, sussurrandogli alle spalle, alternativamente, frasi o parole negative in completa contrapposizione col bisogno di pensare positivo per evocare un Patronus.

Anche Luna, Mail, Mihael e Nate c’erano riusciti, sotto gli sguardi ammirato e invidiosi di Ron e Neville; dalle bacchette di quest’ultimi era uscito sono del fumo grigiastro.

Dopo un po’ anche il cigno di Cho fece la sua comparsa tra i Patronus evocati; fu in quel momento che un elfo domestico fece il suo ingresso nella stanza, affannato, rivolgendosi direttamente ad Harry.

Era sconvolto, l’elfo, terrorizzato così tanto che Potter sprecò due minuti buoni prima di riuscire a farsi dire che la Umbridge li aveva scoperti e stava venendo lì.

«Che cosa aspettate?! Scappate!» urlò il ragazzo e subito ci fu un fuggi-fuggi generale.

Light fu tra gli ultimi ad uscire, tenendo bene gli occhi fissi sulla schiena di Lawliet. Era furbo il ragazzo, conosceva anche lui il passaggio segreto dietro il ritratto di Morgana, quello che portava direttamente al corridoio del secondo piano; lo seguì all’interno dello stretto passagggio, mentre L faceva finta di non essersene reso conto.

Ovviamente stava pensando la stessa cosa che aleggiava nella mente di Yagami: “Resa dei conti”, ma prima di voltarsi ad affrontarlo aspettò di essere a circa metà del passaggio segreto.

Si era appena girato, quando un lampo di luce rossa lo colpì al petto, facendolo finire un paio di metri più in là e facendolo sbattere con violenza contro una parete; ancora intontito dalla botta, non riuscì ad impedire a delle corde sottili stregate di legarlo.

«Come ringraziamento per la settimana scorsa» borbottò Yagami, «solo che io non credo proprio di essere scrupoloso quanto te».

 

   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Death Note / Vai alla pagina dell'autore: Bad A p p l e