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Autore: Rainbone    21/07/2011    7 recensioni
Salve... questa volta ho pensato di cimentarmi in qualcosa di più lunghetto per cui, ecco una fanfic sulla pioggia, sull'amore, sull'odio e sulla nostalgia ...
Buona lettura
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Mello, Near | Coppie: Mello/Near
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dormirono in letti diversi.

Ma non dormirono.

Passarono la notte in letti diversi.

Le lacrime che silenziose di adagiavano sul cuscino.

Piano.

Immagini che scivolano nella mente ...negli occhi.

E lo sguardo vi si perde attraverso.





 
 
“Quanta solitudine se non ci sei tu”

La stanza che mai come allora era sembrata così vuota.

Mentre gli ansimi si rifanno vivi nella testa e le lacrime diventano sprazzi di desiderio e i sussurri soffocati diventano singulti non trattenuti.

L’amore li aveva ridotti così?

Ci si aggrappava sempre più a Morfeo nella speranza di sognare ancora.

 





 



 

L’alba che finalmente arrivava a sfiorarli.

Una carezza delicata come quella di una madre.

Una madre che mai avevano potuto avere.

Gli occhi che stanchi ormai non hanno più il coraggio di guardare, le labbra che schiuse accennano un amaro sorriso alla vita che sboccia ancora, il corpo che inerme, per una notte che sembra durata un millennio, geme per ogni piccolo sforzo.

Fuori non vi era nebbia.

Non vi era pioggia.

Solo un timido sole che cominciava a riscaldare l’erbetta che profumava di primavera.

I peschi che disinibiti si allungavano per cogliere ogni minimo raggio di quel sole che tornava una sola volta all’anno.

Quel sole che è il primo della stagione.

Quel sole che essendo il primo … è sempre il migliore.

In classe gli occhi degli studenti si proiettavano sempre più spesso fuori delle finestre.

Piccole ombre si iniettavano sul pavimento, sui banchi, sulle sedie… ombre che per tutto l’inverno non avevano visto.

 
 
 
 
 




Near attentamente prendeva appunti.

Mello distrattamente guardava fuori.

Near pensava che prima o poi tutto doveva cessare.

Mello pensava che prima o poi tutto doveva cominciare.

Purtroppo entrambi avevano concetti diversi della stessa cosa.

 












 
A pranzo Near si accomodò al solito posto.

Mello lo seguì.

Si sedette passivamente e puntò il suo sguardo sul tavolo.

Gli occhi d’onice dell’albino gli concessero l’onore di sollevarsi lentamente sulla sua figura.

-Dormito bene?- una vocina apatica e atona raggiunse le orecchie del biondo. Si era tornati alle solite .. eh?

-Si.. e tu?-

-Meravigliosamente…-

Bugie.

Bugie.


-Cosa intendevi … con…- ecco la fatidica domanda. Quella che tormenti e insidie celava.

Quella che coraggiosa aveva sfidato il suo sonno sconfiggendolo. 
 




-Cosa cazzo significa che non ne puoi più di me?-

Bang! Tutta di un fiato.

Quasi si preoccupava che non l’avesse capita.

Ma Near aveva capito.

Perché lui  era L.

-Quello che ho detto.-

E basta?

Tutto qui?

-Quello che hai detto?- il tono provocatorio di Mello perforò la mente dell’albino costringendolo a incatenare il suo sguardo scuro in quello ceruleo di lui.

-Esatto, Mello.-

Si stava innervosendo.

-Ne hai abbastanza della competizione… vero?- un ghigno sul viso.

Solo una schifosa smorfia che gli permetteva di sgranare gli occhi ed evitare alle lacrime di rabbia di sfuggire alla sua gabbia di sicurezza.

-Giusto.-

Near non mostrava emozioni.

Atono. Come al solito.

-Neanche io.-

-E chi se lo sarebbe aspettato mai da… Mello.- sottolineò quel nome con aria di sfida.

-Siamo acidi stamattina, eh?-

Erano tornati quelli di prima?

No.

Solo non erano mai cambiati.

-Vuoi fare sesso con me?- un sorrisetto malizioso apparve sul viso di Mello.

-No-

Un sussulto del biondo.

Gli occhi spalancati per la sorpresa.

Fino a che Near non rettificò, come al solito.

-Voglio fare l’amore con te e poi voglio dire addio a questo fottuto mondo di sfide e competizioni-

Frasi dette troppo velocemente.

Troppo veloci affinchè Mello potesse afferrare il significato di tutte.

-Dire addio.. .Insomma ma che cazzo spari con quella bocca?-

Ah, e lui era acido?

-Mello te lo ripeto a me non importa nulla di essere il successore di L .. ma sono stato scelto e L stesso non è il tipo che accetta un
ripensamento sostituendo Me con una qualsiasi altra persona-

Qualsiasi altra persona?

Se Near si fosse rifiutato, L avrebbe scelto Mello e… lui era … Qualsiasi altra persona?

La mano di Mello strinse saldamente il mento dell’albino.

-Io non sono qualsiasi altra persona! Devi ficcartelo in quella testolina bianca del cazzo, ok?-

-Infatti io non parlavo di te,Mello.Avrei preferito che L avesse scelto te. Sinceramente-

-E ora… cosa hai intenzione di fare?- il tono confuso che cercava di nascondere per non dare a vedere la difficoltà che trovava a
comprendere quelle poche parole.

-Ho intenzione di concludere questa buffonata.- non era finita la frase … c’era dell’altro.

Mello ne era sicuro.
 









NdA.
Ok... ok... anche se il capitolo vi sembra banale non prendetevela con me! XD
Ho avuto una specie di blocco... credo... spero vi piaccia, però. *.*
Alla prossima ...un bacio
HK
 

  
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