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Autore: Franky93    21/07/2011    1 recensioni
Alex è un semplice ragazzo di 15 anni, con la passione per i Pokémon fin da quando era piccolo. Un bel giorno, riceve dal Professor Elm il compito di completare il Pokédex e, insieme al suo Starter, partirà per Johto non solo con lo scopo di aiutare il Prof., ma anche per poter diventare uno dei migliori Allenatori della Regione. Riuscirà questo giovane a perseguire il suo obiettivo fino alla fine? [Basata sulla trama di Heart Gold e Soul Silver; Personaggi originali]
Genere: Avventura, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Videogioco
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Cap.14:
Supera il trauma!

Il giorno seguente, il morale collettivo del gruppo era a terra, dato che il loro “leader” e il suo Quilava non davano segni di ripresa dal loro trauma, e nemmeno il pacco che Alex aveva ricevuto dalla madre, che si rivelò essere sostanzialmente una scorta di Bacche varie, era servito a tirarlo su di morale. A quel punto, i tre ragazzi rimanenti erano indecisi sul da farsi, dato che senza la classica allegria e la solita dose di determinazione del moro la giornata non poteva definirsi “una bella giornata”, specie se l’itinerario per visitare la città era già stato deciso la notte scorsa.

-Mi sento un fallito… sono inutile…- cantilenò con tono lamentoso il ragazzo dagli occhi verdi, con lo sguardo fisso sul terreno

-Quil…- aggiunse Quilava, sospirando.

-Dai, Al, non puoi fare così! Cerca di riprenderti!- lo rimproverò Matt.

-Per una volta sono d’accordo con il capellone, stai letteralmente facendo di un granello di sabbia una montagna…- proferì Dylan.

-Ehi, a chi hai detto “Capellone”, razza di albino?-

-A te, mi pare ovvio…-

-Calmi, voi due, non è ora di litigare- intervenne Fran, per poi avvicinarsi all’amico –Suvvia, non puoi essertela presa male solo perché sei stato battuto. Guarda che può capitare a tutti.-

-Però io ci tenevo a vincere… Almeno per vedere se riuscivo a tenerle testa...-

-E allora? È normale perdere, di tanto in tanto, e non credo che tu sia quel tipo ragazzo che si demoralizza cosi per una sola sconfitta.-

-Ma Fran, io…-

-Su, vieni con noi, un bel giro turistico della città ti tirerà sicuramente su di morale, giusto Dylan?-

-Certo, Matt… e poi, non avevi voglia di rivedere Amy?-

-Ehm… ecco…-

-Bando alla tristezza, Al, la città ci aspetta!-

E concludendo così il discorso, l’allegro Zex trascinò Alex per un braccio, cominciando insieme agli altri il giro della città, la quale aveva come caratteristica quella di avere due Torri, una delle quali pareva molto vecchia e mezza bruciata, mentre l’altra era splendida e sembrava incantevole solo a guardarla.

-Stando alla guida turistica di Amarantopoli, quelle due torri dovrebbero essere la Torre Bruciata e la Torre Campana, conosciute anche come le dimore sacre di due Pokémon Leggendari.- esordì Matt.

-Proprio come ci aveva raccontato Sonia…- aggiunse Dylan.

-Che ne dite, ci facciamo un salto?- propose Fran.

-Forse è meglio di no.- lì ammoni una voce conosciuta, parlandogli alle spalle – Da quello che ho sentito, dopo l’incidente di 400 anni fa la Torre Bruciata rimase disabitata, divenendo dimora di vari Pokémon selvatici e di Allenatori bramosi di allenamento.-

-Questa voce…- sentenziò Alex, voltandosi insieme agli altri e vedendo Sonia e il suo Charizard, il quale provvide a colpirlo in pieno con un Lanciafiamme in faccia, annerendogliela –Ehi, razza di drago troppo cresciuto, cos’è questa confidenza?-

-Scusalo, piccolo…- intervenne la rossa –Vedi, Charizard è solito salutare gli amici in un modo un po’ “acceso”, non so se mi spiego.-

-No, no, ti sei spiegata benissimo. Ad ogni modo, che ci fai qui?-

-Nulla di che, sono venuta a scusarmi per ieri… e mi dispiace che te la sia presa cosi male, non volevo che accadesse.-

-Non dispiacertene… sei tu la più forte, e io non penso di meritare così tanto le tue scuse… d’altronde, io sono solo un novellino…-

In un primo momento, Alex fu sul punto di andarsene e lasciar cadere il discorso, ma la rossa fu più svelta di lui e lo agguantò decisa per una manica del giubbotto, per poi strattonarlo e portarlo davanti a sé, incrociando così i loro sguardi. Ora, il ragazzo dagli occhi verdi non poteva scappare, e suo malgrado doveva restare ad ascoltare ciò che la ragazza aveva da dirgli, anche se qualcosa dentro di lui gli diceva di fare l’opposto.

-Per favore, lasciami andare, oggi non è giornata…- piagnucolò Alex.

-Ascoltami bene…- disse invece la rossa –Primo, ti stai comportando come un bambino; secondo, è la prima volta che perdi una lotta? Allora non farci caso e continua a testa alta, invece di piangerti addosso; terzo, come puoi pretendere di vincere le tue prossime lotte o Medaglie se ti demoralizzi cosi?-

-Ti sbagli!- replicò il moro –Io voglio diventare più forte, ma dopo essere stato battuto da te, la mia fiducia ha come vacillato, e non so se sarò più in grado di andare avanti e combattere come prima...-

-Ma ti rendi conto di cosa stai dicendo? Io sono sicurissima che saprai andare avanti anche se andrai incontro ad altre sconfitte!-

-Lo pensi davvero?-

-Certo! Durante il nostro combattimento, ho visto come tu e Quilava eravate determinati a vincere, e ciò mi ha fatto pensare che probabilmente… no, che sicuramente potresti avere la stoffa per diventare Campione, anche se dovrai fare ancora un sacco di strada prima di diventarlo davvero, giusto Charizard?-

-Chaaaaaar!-

-Cavoli, certo che quella Sonia è una vera oratrice.- notò Matt.

-Già… e scommetto che se quel discorso farà il suo effetto, forse Alex ritornerà ad essere il solito di sempre…- aggiunse Dylan.

-Speriamo in bene…- concluse Fran, curiosa di sapere come poteva finire quella conversazione.

-Allora, Alex? Ti ho convinto?-

-Si, credo di si. Però, cosa devo fare per diventare davvero forte?-

-Innanzitutto cerca di recuperare al più presto la determinazione che hai perso, il resto verrà da sé. E se poi vorrai una rivincita o scambiare solo due chiacchiere con me, ti lascio il mio numero.-

E detto questo, la ragazza voltò le spalle al gruppo, per poi dare cenno a Charizard di prepararsi al volo, ma prima che il drago potesse fare ciò, la rossa notò che Alex voleva dirle ancora qualcosa prima di lasciarla partire.

-Pensi ci rivedremo, un giorno?- domandò lui.

-Certo, non ti preoccupare, caro- rispose lei –Ti chiedo solo di svolgere una piccola richiesta prima di allora-

-Cioè?-

-Quando ci rivedremo, assicurati di essere diventato più forte.-

-Lo farò senz’altro, Sonia… è una promessa.-

Sentendo quelle parole, la rossa sorrise, vedendo che quel curioso ragazzo dai capelli sparati stava a poco a poco riprendendo fiducia in sé, e dopo avergli dato un caloroso abbraccio e un bacio su una guancia, salì sul dorso del suo starter, il cui cominciò a prendere il volo, ma non prima di aver dato una fiammata di arrivederci al nuovo amico della sua Allenatrice. Nonostante questo, Alex non si arrabbiò più di tanto come prima, ma rivolse invece uno sguardo sereno ai suoi compagni, e dopo essersi messo in testa al gruppo, attivò le Scarpe da Corsa e cominciò a correre con passo rapido e spedito, seguito a ruota dagli amici.

-Andiamo, ragazzi! Facciamoci una bella corsa!- esultò il moro.

-Aspettaci, Al! Non siamo così veloci come te!- esclamò Matt

-Giusto! E poi, che ne è del nostro giro turistico?- domandò Fran.

-Rio!- disse invece il Baby Pokémon, cercando di tenere il passo.

-Credo che dovrà aspettare…- rispose per lei Dylan –Da come sta tenendo il passo, credo voglia fare questa corsa come per liberarsi dalla sua malinconia, e partendo dal presupposto che una buona corsa mattutina stimola la circolazione sanguigna…-

-Meno chiacchiere e più corsa!- replicò il capogruppo, aumentando il ritmo di corsa –Perché dopo ho intenzione di andare a sfidare il Capopalestra locale, poi incontrare Amy e infine farci un bel giro turistico della Torre Bruciata tutti insieme!-

-Ma hai una vaga idea di dove potrebbe trovarsi?- chiese Matt.

-Niente paura, amico, ho il suo numero.-

-E come hai fatto ad averlo?-

-Semplice, durante la nostra visita al Centro Commerciale lei mi aveva chiesto se potevamo scambiarci i numeri e così ho fatto.-

-E quando sarebbe successo, scusa?-

-Quando tu, Dylan e Fran eravate impegnati guardare le vetrine mentre io e lei ci stavamo prendendo un gelato.-

-Cavoli, sei stato furbo!-

-Che ci vuoi fare, è una delle mie tante qualità-

E dopo due ore di corsa mattutina, i quattro raggiunsero come da patto la Palestra, il cui esterno si presentava leggermente lugubre, al punto anche solo leggere la scritta “Palestra di Amarantopoli” sembrava far venire i brividi ai visitatori. Peccato che davanti all’entrata c’era un cartello con scritto “Chiuso”, segno che molto probabilmente il Capopalestra non era presente.

-Oh, accidenti… e pensare che volevo già sfidarlo…- si lamentò Alex.

-Allora non ci rimane altro che andare a visitare la Torre Bruciata, magari nel frattempo potrebbe anche tornare…- suggerì Dylan.

-Se proprio non possiamo fare altrimenti, allora…-

Presa questa decisione, il gruppo ritornò tranquillamente alla zona delle due Torri più importanti della città, sperando vivamente che visitare la Torre Bruciata potesse stuzzicare il loro interesse e magari sapere qualcosa di più sulla leggenda locale.

Fine Cap.14
   
 
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