-Mamma...
-Si,cara?
-Grazie per ieri. Se non mi avresti fatta ragionare non sarei uscita e non avrei incontrato gli altri.
-...Avanti, che aspetti? Vai, le tue amiche ti staranno aspettando ciao caraaaaaaaaaaaaa...
E la madre di Sara svanì nell'immensa casa.
"Fa sempre così, io la ringrazio e lei mi <
Pensò la ragazza. Era tornata con la solita gioia di vivere. Uscì di casa e incontrò Alessandro che stava andando a fare la spesa.
La ragazza si limitò a dire un semplice C-I-A-O e stava per andare via ma Ale le prese un polso.
-Ma che fai? Devo andare dalle mie amiche.
Alessandro lasciò il polso di Sara e si scusò. La ragazza disse:
-Grazie per le tue parole "Sarò sempre pronto a consolarti". Mi hai fatta sentire molto meglio.
-Sono contento che ti fidi di me.
Sara andò via correndo. "Oh no cavolo. Mannaggia ad Ale sono in ritardo di 1 minuto!!!"
Arrivò al parco giochi, il luogo d'incontro, e vide tutte le sue amiche.
-Hei Sara, buongiorno!
-Scusate ragazze. C'è stato un contrattempo. Non cambierò mai. Arriverò per sempre in ritardo.
-Ma se sei arrivata in anticipo di 5 minuti!
-Oh... Devo cambiare orologio...
Le ragazze scoppiarono in enorme risata.
-Non capisco che c'è da ridere...
Restarono per un pò di tempo a parlare al parco giochi. Bridgette chiese a Sara mentre tutte le altre erano ben in ascolto:
-Dimmi Sara, cosa si prova a baciare un tipo come Alessandro???
-Ma che domande...
-Dai!!!
Dissero tutte le ragazze. Sara era solo una ragazzina di dodici anni e aveva già ricevuto due baci.
Ci pensò un pò su poi rispose:
-Senti che quel ragazzo sia tuo, senti che ti vuole un mondo di bene e che se ti tradirà... ci resterai male... senti... amore...
Le ragazze rimasero come paralizzate. Poi entrarono in estasi. Prima che potessero sparare un sacco di domande Sara disse:
-Ok, vi ho risposto. Ora possiamo andare o restiamo qui fino a domanimattina???
-Sarebbe una buona idea!
Disse Bridgette in modo ironico. Si fecero una bella passeggiata insieme. Mentre stavano per attraversare la strada a Bridgette suonò il telefono...
Le ragazze erano già dall'altra parte della strada... Senza guardare la ragazza andò... un rumore degli urli e poi Bridgette era sdraiata per terra.
Sara corse con le lacrime agli occhi e disse:
-BRIDGETTE!!!! NO, BRIDGETTE!!! APRI GLI OCCHI SU!!! QUALCUNO CHIAMI UN'AMBULANZA!!!
Si avvicinò un signore e disse:
-Non preoccupatevi sono un dottore. Vediamo... respira ancora. Mi sembra che il polso sia fratturato. E' solo svenuta. Ora chiamo un'ambulanza. Da quanto è accaduto l'incidente?
-Io... non lo so... cinque minuti... credo.
-Molto bene...
Le altre ragazze non c'erano più. Erano andate via. Il tizio con l'auto che aveva investito Sara... anche lui era scappato. Sara era sola, con quel dottore e Bridgette era ancora svenuta non dava alcun segno di ripresa. Alessandro era lì, con la busta della spesa in mano. Lasciò cadere tutto e corse vicino a Sara. Il ragazzo la vide che piangeva e così la strinse più forte che poteva e le sussurò:
-Andrà tutto bene... calmati... non piangere...
Sara si sentì un pò meglio. Arrivò l'ambulanza e i due ragazzi più il dottore salirono insieme a Bridgette. Stava sbattendo le ciglia. Stava per aprire gli occhi e poi quando ebbe la forza di parlare disse:
-Dove mi trovo? Sara, Ale che ci fate qui? Perchè siamo su un'ambulanza? E... lei... chi è?
Chiese rivolgendosi al dottore.
-E' un dottore. Bridgette, ora calmati e stai tranquilla. C'è stato un incidente e tu sei svenuta. Hai un polso fratturato.
-E, mia madre? L'avete chiamata?
-L'ho chiamata io. E' già li in ospedale che ti aspetta.
Rispose il dottore.
-Grazie per l'aiuto.
Disse Alessandro. Dopo cinque minuti Bridgette era nel pronto soccorso. La madre era disperata e chiese spiegazioni a Sara.
Quando la ragazza terminò di parlare la madre della sua amica disse:
-Oh... la mia povera bambina!!!
Sara a stento riuscì a trattenere le lacrime e vide che Alessandro era seduto con l'aria pensierosa. Quando Sara si sedette vicinò a lui si ritrovò tra le sue braccia di nuovo Alessandro disse:
-Sarò sempre pronto a consolarti. Non è successo niente. Le metteranno il gesso e basta. Starà bene. Non avere paura. Sono qui, con te e per te.
-Grazie...
Il dottore di prima uscì dalla porta del pronto soccorso e disse:
-Bene. Il gesso è stato messo. La ragazza sta bene. Per questa notte rimarrà a riposo qui. Domani potrà già tornare a casa.
-Ah grazie al cielo.
Disse sua madre. Sara era molto sollevata e chiese:
-Possiamo entrare?
-Si certo. Rispose il dottore.
La madre entrò nella stanza e si avvicinò a Bridgette. Sara e Ale rimasero sulla porta.
-Tutto bene, tesoro?
Chiese la madre a sua figlia.
-Si, mamma. Non preoccuparti.
-...Io, ti lascio sola con i tuoi amici. A dopo.
La madre di Bridgette lasciò la stanza e Sara si avvicinò al letto della sua amica.
-Tua madre ti ha già chiesto se stai bene... le altre ragazze se ne sono scappate. Hanno dimostrato di non essere delle vere amiche...
-Lui... l'hai chiamato tu?
Disse riferendosi ad Alessandro. Sara si girò un attimo per guardare Ale e disse:
-No... l'ho incontrato per strada mentre tu eri svenuta...
Ci fu un totale silenzio poi le due ragazze si misero a piangere. Sara disse:
-Ho avuto tanta paura, sai? Non farlo mai più!
-D'accordo amica mia! Ti voglio bene...
E si abbracciarono dimenticandosi completamente di Alessandro. Poi il ragazzo disse:
-Em... io dovrei riandare a fare la spesa...
Bridgette fece segno a Sara che poteva andare. E disse:
-Con il polso ingessato non potrò fare molto...
-Hei, che ne dici se domani vieni a dormire a casa mia?
-Vedrò se mia madre è d'accordo, ciao e grazie di tutto.
Quando Ale e Sara furono fuori dalla stanza la ragazza fu la prima a parlare:
-Grazie per essermi stato accanto, di nuovo.
-Servono a questo i veri amici, io devo andare dall'altra parte della strada, ciao. E ricordati...
-Se ho bisogno, tu ci sei, ciao.
Quando Sara tornò a casa raccontò tutto a sua madre, cenò e andò a dormire con il pensiero di Alessandro che ancora una volta si era dimostrato un ottimo amico.