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Autore: Resha91    21/07/2011    2 recensioni
La Guerra è finita, Draco Malfoy osserva Hogwarts per l'ultima volta, o forse no?
Un castello, i colori, un serpeverde con i suoi pensieri e un disturbatore.
Genere: Guerra, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter | Coppie: Draco/Harry
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Lo so, non dovrei essere qui a pubblicare la mia Shot quando ho FF incompleta da anni, ma purtroppo quel lavoro è una brutta macchia per me, l'ho cominciata a scrivere che ero una persona e poi sono cambiata.

Non è semplice per me riprenderla in mano, rimaneggiarla e continuarla, conto un giorno di farlo, anche perchè alcuni capitoli nuovi sono pronti! Ma aspetterò che sia terminata prima di metterli on-line.

Per ora, beccatevi questa! Il titolo corrisponde ad una commuovente frase della Rowling che mi ha toccato e fatto piangere: Hogwarts will always be there to welcome you home.

Letteralmente: Hogwarts sarà sempre lì ad accogliervi a casa.

Penso sia semplicemente splendida. Da qui il Draco del mio cervello ha preso vita dando origine a ciò! Fatemi sapere cosa ne pensate!


Ringrazio la mia beta damphyr per la disponibilità e l'indispensabile aiuto! Grazie mille cara!







“Hogwarts will always be there to welcome you home”





Il castello di Hogwarts aveva due colori adesso.

Parte di quelle solide mure avevano il loro colore originario, quel grigio granito che generazioni e generazioni di piccoli maghi e streghe avevano visto con stupore e meraviglia; un grigio fumo carico dell'aria antica quanto il mondo.

Ma quel giorno, osservando l'imponente struttura, Draco Malfoy osservava anche un altro colore, un altro grigio. Più chiaro, senza punteggiature di verde date dalle piante cresciute nel tempo, nessun angolo spigoloso perché battuto dal tempo, un colore nuovo.

Nuove come lo erano le pietre che ne facevano parte.

Nuove come le finestre e le porte in quella parte di castello, così come le aule, le pareti, le fiaccole, i quadri e i banchi.

Una parte di Hogwarts era cambiata per sempre, chissà se un giorno quelle mura così chiare avrebbero ottenuto lo stesso colore della parte più vecchia...

E quanto ci sarebbe voluto?


Draco alzò gli occhi al cielo cercando, forse, delle risposte che non avrebbe mai avuto.

Guardando il cielo cupo, ricordava ancora Hogwarts devastata dalle fiamme e dalle maledizioni, rivedeva i corpi mutilati accasciati come bambole e il sangue che imbrattava quei pavimenti in pietra e l'erba lussureggiante del parco.

Ma gli bastava abbassare lo sguardo nuovamente al castello per avere la prova tangibile che, per quanto fosse stato terribile, ora era finito.

Hogwarts era diversa, diversa dal suo primo anno e dalla battaglia finale.

Però c'era; era lì come lo era stata al suo primo anno e durante la guerra.

Hogwarts c'era ancora e le sue punte sembravano ancora poter toccare il cielo.

Quell'ultimo anno dentro le care mura aveva significato un immenso segno di speranza per lui ed il resto dei Serpeverde.

Draco non aveva pianto alla fine della guerra, ma aveva pianto quando aveva aperto la lettera che lo invitava a finire il suo percorso di studi ad Hogwarts.

Non che qualcuno sapesse delle sue lacrime ovviamente, ma c'erano state.

Adesso però il suo ultimo anno era finito.

I suoi M.A.G.O erano andati brillantemente e tra una decina di ore sarebbe salito sull'espresso di Hogwarts per l'ultima volta, diretto a casa.

Lontano da Hogwarts.


Gli sarebbe dispiaciuto non sapere se le nuove mura avrebbero preso il colore delle vecchie...

Quanto avrebbe impiegato l'edera a prendere possesso del lato più assolato del castello?

E ci sarebbero stati nuovi piccoli despota nella casata di Serpeverde?

Qualcuno avrebbe ancora preso in giro i Grifondoro per il loro essere così... così... Grifondoro?

Ci sarebbero state lamentele per il cibo troppo pesante cucinato dagli elfi?

Si sarebbero liberati, finalmente, di quel dannato albero assassino?

E la coppa delle case sarebbe tornata tra le mani dei verde-argento? Merlino, se dei patetici Tassorosso se l'aggiudicassero cosa accadrebbe?

Di certo il professor Piton non l'avrebbe permesso, ma al potere adesso c'era quella maledetta buonista della McGranitt che avrebbe assegnato persino ad una Hanna Habbot il trofeo.

Disgustoso.

Forse era un bene lasciare quel posto.

Certo, ovviamente sarebbe stato un sollievo lasciare quelle mura gelide e quegli spazi comuni.

Niente più compiti e biblioteca, no signore!

Niente più punti e stupidi Tassorosso a guardarlo supplicandolo di prenderli in giro.

Senza contare Pix, finalmente quel maledetto poltergeist non avrebbe potuto più attentare ai suoi capelli!

E la sua linea sarebbe rimasta invidiabile lontana da quei malefici banchetti ipercalorici.

Visto?

Uscire a fare una passeggiata sul lago era stata un'altra idea geniale.

Le cose avevano ripreso una giusta prospettiva e lasciare quelle solide mura non avrebbe comportato nessun rischio o dispiacere.

E certamente quella morsa infernale che gli impediva di respirare non era dovuta alla partenza.


-Allora, dal prossimo anno Serpeverde non avrà più alcuna possibilità di vincere la coppa delle case.-

Una voce sin troppo familiare lo ricondusse al presente.

-Potter...-

-Malfoy.-

Un piccolo sorriso solcò le labbra del salvatore del mondo magico. Il suo sguardo così verde si posò per un interminabile istante sulla figura del biondo prima di soffermarsi sul castello.

-Non ci sarà gusto per i prossimi Grifondoro battere Serpeverde, non credi?-

Prima di poter realizzare che, dalla fine dei processi, quella era una delle poche volte che si scambiavano più di un cenno, Draco alzò il capo stizzito.

-Tzè, cos'è hai preso una botta in testa troppo forte?! I Grifondoro non hanno scampo.-

-Certo Malfoy, speraci pure. Ma lo sappiamo entrambi qual è la verità. A quei ragazzini manca quella verve che vi ha sempre animato. Dei prossimi Serpeverde non resterà che polvere.-

Le narici del biondo si allargarono e gli occhi si strinsero.

-Illuso.-

-Sono solamente realista. I miei compagni non gli lasceranno spazio.-

-Bé San Potter, che ne è del tuo buonismo sulla “collaborazione tra le case”? -

Una risata piena e piacevole solleticò le orecchie di Draco, Harry Potter aveva gli occhi illuminati da una luce particolare mentre si rivolgeva al suo antagonista di sempre.

-Oh Malfoy, mi deludi. Si sa, l'agonismo è un ottimo stimolo per gli studenti, con noi ha funzionato no?-

Draco lanciò a Potter un'occhiata superiore prima che un silenzio rilassato cadde fra i due.

E mentre il moro si sedette a terra osservando con tranquillità il castello il Serpeverde si trovò in difficoltà.

Era la prima volta che parlava così con Potter, tra loro c'erano sempre state frecciatine ed insulti. Dopo i processi in cui il Golden Boy, nelle sue scintillanti vesti di salvatore del mondo magico, aveva salvato lui e la sua famiglia da Azkaban con una fervente testimonianza, Draco aveva posto delle rigide e formali scuse per poi passare il resto dell'anno nel tentativo di ignorarlo con successo.

Ed ora cos'era quel.. quello?!

Prima che potesse darsi una risposta la voce dell'altro interruppe il flusso dei suoi pensieri.

-Tu conosci la situazione della tua casa meglio di chiunque altro Malfoy, a loro serve una figura di riferimento forte. Preferibilmente qualcuno di convincente e forse un po' spietato che sappia farsi valere, allo stesso tempo piuttosto famoso o rinomato per poter avere la fiducia degli studenti non credi?-

Potter non lo guardava negli occhi mentre parlava; e Draco non era certo di poter ascoltare, dove voleva arrivare con quel discorso?

-Non vedo perché dovresti parlarne con me.-

L'altro, senza spostare lo sguardo dalle imponenti mura si alzò in piedi, le spalle rigide e gli arti tesi.

-Perché tu sei come me Malfoy. Tu non vuoi tornare a casa... semplicemente perché Hogwarts è la tua casa.-

Le sue non erano domande. Innervosito Draco alzò gli occhi grigi al cielo chiedendosi se fosse la verità; davvero non voleva più partire? Era possibile che quelle mura così diverse tra loro fossero diventate casa sua? Nonostante tutto il dolore, il senso d'impotenza e la sofferenza provati in quei corridoi poteva Hogwarts essere diventata più importante del suo manor?

-Io non prenderò il treno domani.-

Harry si voltò verso di lui e Draco abbassò lo sguardo incrociando quello verde.

E per un momento lesse in quelle iridi così intense una miriade di frasi mute.

Resta. Non partire. Rimani ad Hogwarts, con me.

I loro sguardi si separarono e i due rimasero in contemplazione del sole morente, insieme assistettero allo spuntare delle prime stelle e solo quando il grande carro fu finalmente visibile la voce un po' arrochita di Draco spezzò lo strano silenzio.

-Credo che i miei bagagli non saranno mai pronti per la partenza, forse rimarrò nei dintorni ancora per un po'. Infondo il clima non è male.-

Nonostante dalla sua posizione non potesse vedere il viso dell'altro, Draco fu quasi certo di aver sentito il sorriso e il sospiro sollevato di Potter.

-Un vero peccato Malfoy, proprio quando speravo di essermi liberato di te una volta per tutte.-

-Non potrei mai privare il salvatore del mondo magico della mia splendida presenza, finirei per fare la parte dell'ingrato.-

Si alzò, con le mani scosse via il terriccio dal mantello e si voltò per allontanarsi.

-Ah, lecca lecca al sangue. È la parola d'ordine per l'ufficio della McGranitt.-

-Disgustoso, resisterà Hogwarts ad un ennesimo preside Grifondoro?-

E con la piena risata di Harry Potter nelle orecchie Draco si allontanò da quella riva per avvicinarsi sempre di più al castello.

Prima di varcarne la soglia si voltò e trovò Potter fermo dove lo aveva lasciato, non poteva esserne certo, ma gli sembrava che l'altro lo stesse guardando.

Sfiorò l'imponente e nuovo portone di quercia pensando che, tutto sommato, quel posto non era male.

I Serpeverde sarebbero riusciti ad impossessarsi della coppa delle case, i Grifondoro avrebbero trovato pane per i loro denti.

In fondo gli elfi potevano essere iscritti ad un corso di nouvelle cuisine e Pix dirottato contro i piagnucolosi Tassorosso.

E mentre attraversò quell'atrio familiare non poté fare a meno di pensare che, nonostante tutto, Hogwarts sarebbe sempre stata lì ad accoglierlo come a casa.

E forse anche qualche bel ragazzo dagli occhi verdi...


Fine







Note Conclusive.

Allora? Promossa? Bocciata?

Che ne dite? Devo andare a fare cerchietti nel primo angolo buio della casa?

Fatemi sapere che ne pensate!

  
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