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Autore: Ale HP    21/07/2011    8 recensioni
L’amore non è solo sdolcinatezze, non è passare le giornate a sbaciucchiarsi da Madama Piediburro, e, ancora, non è dirsi “Ti amo” ogni due secondi. Certo, saranno anche fattori che contano, molte volte, ma non per Fred e Angelina: loro vivono un amore tutto loro, senza sdolcinatezze, senza passare le giornate da Madama Piediburro, e senza dirsi “Ti amo” ogni due secondi; loro passano le giornate a scherzare, preferibilmente sul campo da Quidditch, ma anche davanti ad un fuocherello scoppiettante nella Sala Comune di Grifondoro.
Questa storia ha partecipato al contest "Happy drabble to you! - Once again" indetto da Erica_Weasley, classificandosi 6° su 36!
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Fred Weasley
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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Allora, diamoci un contegno, quesa FF ha partecipato ad un contest, a quanto pare, e *rullo di tamburi* per la felicità della sottoscritta si è classificata 6° su ben 36 partecipanti!
E dopo questo Ale HP può morire felice.
Alla fine ci sarà il giudizio più bello che potessi ricevere! **
Bene, bando alle ciance, e diciamo le cose importanti:
La prima Dabble è ambientata al loro terzo anno, il primo di Harry, precisamente quando perdono la coppa di Qiudditch, poiché erano rimasti senza cercatore. La seconda è ambientata nel Natale del loro Sesto anno, cioè al Ballo Del Ceppo. La terza all’inizio del settimo anno. Le ultime due, invece sono ambientate rispettivamente una prima della battaglia di Hogwarts, e la seconda dopo.
 Buona lettura!

 

You are so cute when you laugh.

 
 
 

I - Alle scale piace cambiare.

 
Camminavo a testa bassa lungo il corridoio del settimo piano, cercando di nascondere le lacrime.
Non sapevo perché piangevo, sentivo solo il bisogno di farlo.
Arrivata alle scale mi fermai e mi ci sedetti sopra, ripensando alla partita persa.
Poi, improvvisamente, sentii un forte rumore, seguito da una scossa.
Alle scale piace cambiare!” pensai irritata.
Mi alzai di scatto asciugandomi frettolosamente le lacrime e, quando le scale furono di nuovo immobili, corsi verso il corridoio che mi trovavo davanti.
«Ehi!» urlò qualcuno, un qualcuno chiamato Fred.
«Che vuoi?» urlai, arrabbiata.
«Se corri così ti farai male, » sussurrò Fred un po’ divertito, venendomi incontro, « e non abbiamo un Cacciatore di riserva».
 
 

*
 

II - Il Ballo del Ceppo.

 
«Fred!» urlai. «Sei peggio di una ragazzina, ti sto aspettando da mezz’ora!»
Come era possibile che impiegasse così tanto tempo per prepararsi,  quando era un maschio?
«Lo sai che il Ballo del Ceppo è iniziato da un pezzo, vero? Non volevo fare così tardi!»
«Sto arrivando!» esclamò. «Tieniti pronta!»
Mi alzai dalla scala a chiocciola e aprii la porta della sua stanza.
E poi risi.
Risi come non avevo mai riso in tutta la mia vita.
Indossava una parrucca bianca, con la barba incorporata, in più si era disegnato sulla faccia delle rughe.
«Avevi detto che ero carino, il giorno in cui io e George ci siamo trasformati in vecchi!»
 

*
 
 
III - Pluffe e risate.

 
Ci passavamo la Pluffa spensieratamente, tra una battuta e l’altra.
Ridevi allegramente, mentre facevi lo sbruffone, pavoneggiandoti con la palla.
«Tanto non sei capace!» esclamai, sorridendo, prima di partire all’attacco.
Volai verso di lui, e gli presi la Pluffa dalle mani.
«Ehi! Non vale!» mi urlò dietro.
«Questo lo dici tu!»
Volai in picchiata, per seminarlo, poi salii velocemente e lanciai la mia compagna preferita contro l’anello.
«Centrato» sussurrai, prima di scendere dalla scopa.
Poi, improvvisamente, mi trovai scaraventata a terra, con un peso addosso.
«Idiota!» urlai, buttandolo per l’aria.
«Troppi complimenti!» disse, ridendo.
«Te li meriti» sussurrai io, pensando a quanto fosse bello quando rideva.
 

 
*
 
 
IV - La promessa.

 
«Fred?» chiesi, quando anche gli ultimi preparativi per la battaglia erano pronti, «Ma noi cosa siamo?»
«In che senso?» chiese, leggermente stupito.
«Insomma… abbiamo trascorso la maggior parte del nostro tempo assieme consolandoci a vicenda, e scherzando assieme… Non so più che pensare» mormorai d’un fiato.
«Sai una cosa?» iniziò, «Non lo so nemmeno io, ma qual è il problema? Io sto bene così, tu anche, quindi non dobbiamo porci problemi!»
«Hai ragione, » sussurrai, «però promettimi una cosa: sarai attento».
«Per chi mi hai preso, donna?» esclamò sorridendo, prima di abbracciarmi stretta.
«E per di più ti dirò una cosa molto importante dopo la battaglia, quindi vedi di stare attenta tu!»
 
 

*
 
 
V - Lo sai che ti amo?

 
Una lacrima percorse velocemente i lineamenti del mio viso, per poi cadere nel lago di lacrime che si era formato sotto di me.
«Perché?» imprecai, mettendo la faccia tra le mani.
«È tutta colpa tua, Fred! Avevi detto che saresti stato attento!» urlai dopo un po’, prendendolo per le spalle, per poi scuoterlo vigorosamente; non che servisse a qualcosa, ovviamente.
«Fred…» sussurrai, quando mi fui calmata, ma comunque in preda alle lacrime, «Eri così bello quando ridevi… Dovevi dirmi quella cosa… non la saprò mai…» continuai, perdendo il senso delle mie stesse parole.
«Fred, lo sai che ti amo, vero?» chiesi, infine, aspettando una risposta che non arrivò mai.






6° CLASSIFICATA 

You are so cute when you laugh di Ale HP 

- Grammatica e lessico: 8,85/1o; 
- Forma e stile: 10/10; 
- Originalità della trama: 9,80/10; 
- IC (caratterizzazione dei personaggi): 10/10; 
- Gradimento personale: 15/15 
Totale: 53,65/55. 

Allora, potrei ucciderti. Cioè, hai usato una grammatica impeccabile: tutto bene, certo. Sai dove sono stati i tuoi errori? Hai scritto “cacciatore” e “pluffa” con la lettera minuscola, ma vanno sempre scritti con la maiuscola! Tra l’altro, hai scritto pluffa quattro volte… E a proposito di questo, secondo me se rileggi la seconda drabble te ne accorgi anche tu, hai ripetuto Pluffa veramente troppe volte in poche parole, è ridondante, e almeno due su quattro io le cambierei. 
La forma e lo stile buoni, nulla da dire al riguardo; scorrevoli, d’impatto. 
L’originalità molto alta, parli di argomenti semplici per mostrare la semplicità del loro rapporto, niente amore a tutto spiano, ma un continuo stare insieme, divertirsi, scoprirsi. All’inizio ho un po’ storto il naso perché il Ballo del Ceppo è un cliché di questa coppia, ma per fortuna tu hai avuto la brillante idea di rendere la cosa piuttosto insolita. L’unica cosa: quella della promessa dopo la guerra è una cosa già trattata da altri, anche se nulla togliere che sia comunque una bellissima idea. 
Caratterizzazione anche, perfetta, nulla da dire. Proprio perché il carattere di Fred è inconfondibile, perché Angelina è meravigliosa delineata in questo modo. I miei complimenti.
Pensavo di metterti 0/15 in gradimento personale perché hai messo il mio Fred con un’altra, ma poi mi sono ricreduta! Hai scritto una bellissima raccolta, simpatica e anche frizzante, con un finale triste, che ti lascia l’amaro in bocca. La frase finale mi ha commosso, e non sto scherzando. Perciò, anche se Fred resterà sempre mio, punteggio pieno e i miei complimenti. 
   
 
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