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Autore: AlwaysSev    21/07/2011    4 recensioni
One-shot sullo smistamento dei Malandrini, Lily e Severus.
Il piccolo Sirius si andò a sedere dove trovò spazio, la sua testa era piena di pensieri contro la sua famiglia, che sicuramente non l’avrebbe presa bene, ma questo poco gli importava, alla fine lui si era sempre sentito diverso da loro, anche se era ancora giovane.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: I Malandrini, Lily Evans, Severus Piton | Coppie: Lily/Severus
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Il binario 9 e ¾ era partito, poche ore avrebbero separato molti nuovi studenti dal loro smistamento.
Un vagone, due bambini, che a vederli sembrava fossero due sconosciuti, lei vestita perfettamente e senza un capello fuori posto, lui vestito di nero e con i capelli lunghi che gli coprivano il naso.
All’uscita dallo scompartimento c’erano due ragazzi, che sembravano molto amici: entrambi non smisero neanche un minuto di disturbare i due e sembrava che si divertissero molto.
Sul vagone, più giù, dietro quei due ragazzi, c’era un altro bambino semi nascosto, come se si vergognasse di stare lì­­­­­ in mezzo e davanti a lui c’era un altro ragazzino solo, con la faccia da topo: si vedeva tremava dalla paura, che probabilmente era dovuta alla casa in cui  sarebbe stato smistato o dai ragazzi più grandi che erano minuti che lo guardavano con fare minaccioso.
Il treno si fermò; un grosso omone li attendeva per indicargli la strada per il castello.
I primi due bambini, si incamminarono verso il castello uno accanto all’altro, come se avessero paura di perdersi e non rivedersi più, stavano in silenzio, molte delle loro “conversazioni” erano così e poi, come è solito dire, il silenzio dice molte più cose di mille parole.
Dietro di loro c’erano i due ragazzi che li avevano fissati per tutto il tragitto ed avevano già preso di mira il bambino con i capelli unti.
Non appena arrivarono di fronte al castello, la porta si aprì davanti a loro e i nuovi arrivati tirarono i nasi all’in su, aprirono la bocca ed iniziarono ad osservare come la Sala Grande fosse addobbata con favolosi manicaretti.
"E’ ora dello smistamento" Disse una voce femminile: si trattava della professoressa McGranitt, che era in piedi davanti al Cappello Parlante e con una pergamena in mano.
"Quando dirò i vostri nomi, siete pregati di alzarvi e venire qui accanto a me: una volta smistati, potete andarvi a sedere dai vostri nuovi compagni di casata"
I ragazzini con gli occhi fissi sull’insegnante avevano tutti pensieri comuni: c’era chi sperava di far parte della casata dei genitori, chi aveva paura di essere smistato da un’altra parte, e chi invece non voleva essere della stessa casata della sua famiglia.
Li avrebbero smistati uno ad uno.
Il primo fu un ragazzo smistato a Tassorosso, poi un altro ancora a Serpeverde.
Le urla popolavano la stanza fino a che l’insegnante non apriva bocca per chiamare gli studenti e quindi di nuovo le urla e poi di nuovo la voce della McGranitt.
"Black, Sirius Black" Le grida di felicità che animavano la stanza cessarono. Stava salendo sullo sgabello un Black, ovvero un bambino che vantava generazioni e generazioni di Serperverde, un ragazzo che aveva alle spalle una delle famiglie più antiche, una delle famiglie più rispettate, una famiglia famosa per la sua purezza di sangue e la sua devozione all’Oscuro.
Il piccolo Sirius attraversò tutta la navata con lo sguardo fiero, come se sapesse già in che casa sarebbe stato smistato, e mentre lui camminava un vociferare si stava faceva spazio tra il silenzio. Arrivò allo sgabello e si sedette; accanto a lui c’era la McGranitt con il cappello in mano, pronto a finire sulla testa dello studente.
Non appena il cappello venne poggiato sulla testa del ragazzo, questo si “svegliò”.
"Bene bene bene, un Black, era molto che sotto di me non c’era un Black, ma sento… sento che sei diverso dai tuoi familiari, sento che sei un ragazzo vivace, brillante e anche intelligente… No, Serpeverde non fa per te, lo sento ed io non sbaglio mai."
Il vociare c’era ancora, soprattutto tra i Serpeverde che non vedevano l’ora di avere un nuovo Black
"Ecco, ho trovato, GRIFONDORO." Disse il Cappello e un urlo si levò dal tavolo dei Grifoni, contenti di avere un nuovo ragazzo con loro. Il piccolo Sirius si andò a sedere dove trovò spazio, la sua testa era piena di pensieri contro la sua famiglia, che sicuramente non l’avrebbe presa bene, ma questo poco gli importava, alla fine lui si era sempre sentito diverso da loro, anche se era ancora giovane.
Altri ragazzi e altre urla di grida, la fila pian piano si stava sciogliendo per i quattro tavoli che occupavano la Sala Grande.
"Remus John Lupin."
Si fece avanti un ragazzino timido, che sembrava impaurito dalla situazione, ma che invece nascondeva un grande segreto dentro di sé. Si andò a posizionare sullo sgabello e non appena il cappello si posizionò sulla sua testa prese a parlare.
"Sei un ragazzo molto intelligente, lo sento ed è per questo che Corvonero potrebbe essere la tua casa, ma mi sembri anche molto coraggioso e disposto ad aiutare gli amici in difficoltà, quindi…" Attimo di silenzio, i Corvonero pensavano di avere già un nuovo ragazzo tra le loro file ma…
"GRIFONDORO"
Un altro urlo si alzò dalla tavolata bordeaux e oro ed il ragazzo si andò a sedere proprio accanto a Sirius.
Altri nomi ed altri smistamenti ed ancora altre urla, poi di nuovo il suono della voce della McGranitt.
"Peter Minus"
Il ragazzo, che aveva un po’ la faccia da topo, raggiunse con passo decisamente molle la professoressa, si sedette e si fece appoggiare il cappello sulla nuca.
"Strano, molto strano" A queste parole la sala iniziò a sussurrare frasi che non si riuscivano ad udire.
"Non mi sembri un tipo coraggioso né un amante della sapienza, né tanto meno una persona orgogliosa, sono indeciso."
Queste parole fecero male al ragazzo, perché sapeva che tutto ciò che stava dicendo era vero e non ci poteva fare niente, quindi iniziò a pensare che in quel momento l’unica casa in cui voleva stare era quella in cui avrebbe trovato amici leali, disposti a farlo stare nel gruppo ed ad accettarlo per quello che era.
"Quindi tieni all’amicizia." Iniziò a dire il cappello sentendo i pensieri del ragazzo, che deglutì.
"Ottimo, questo tuo gesto mi ha fatto pensare alla tua casa, penso proprio che GRIFONDORO faccia al caso tuo." Il ragazzo tirò un sospiro di sollievo e andò al tavolo dei grifoni accolto dai nuovi compagni di casata e vicino agli altri “primini”.   
Mentre ogni casata si continuava a congratulare con i nuovi arrivati, la McGranitt continuava a dire nomi su nomi.
"James Potter"
Il ragazzo, capelli indomabili e neri, si diresse verso lo sgabello con passo deciso, non aveva paura della casa in cui sarebbe stato smistato, sapeva già quale sarebbe stata.
Il cappello non fece in tempo ad essere poggiato sulla testa del ragazzo che urlò: "GRIFONDORO"
Le urla si sprecarono, uno smistamento lampo; il ragazzo venne accolto a braccia aperte da Sirius, che gli fece spazio accanto a lui, e dai suoi nuovi compagni. Inoltre, arrivato lì iniziò subito a farsi conoscere da tutti.
Mancavano ancora pochi studenti e due di questi erano Lily e Severus: erano vicini -per non dire attaccati- entrambi sapevano però che erano troppo diversi per stare insieme e vivere la vita ad Hogwarts da amici, sapevano che degli stupidi colori avrebbero fatto la differenza, che li avrebbero allontanati.
"Severus Piton"
Il ragazzo dai capelli unti fece un passo avanti ma prima di fare anche il secondo sfiorò la mano di Lily, come per dirle di non dimenticarlo a causa dei colori diversi: questo perché Severus sapeva già in che casa sarebbe stato smistato. Si sedette e attese, senza neanche troppa impazienza, che gli fosse poggiato il cappello sul capo.
"Bene, bene, bene" Disse il cappello parlante, che aveva già in mente in che casa smistarlo.
"Non ci sono molte parole per te, la tua casa ideale è certamente SERPEVERDE". Severus sorrise, anzi ghignò, scese dallo sgabello e con passo fiero si andò a recare dai suoi nuovi compagni che lo accolsero a braccia aperte.
Erano rimaste poche persone e una di quelle era…
"Lily Evans"
La voce risuonò nella Sala Grande e dal gruppo di ragazzi ancora non smistati uscì una tenera bambina che fece girare dal tavolo James Potter, precedentemente smistato a Grifondoro, e lo stesso Piton, che fino all’ultimo aveva sperato che Lily venisse smistata in Serpeverde.
La ragazzina iniziò a camminare lungo tutto la sala grande, si sentiva gli occhi puntati ma cercava di non farci caso. Arrivò e non appena il cappello parlante prese parola, iniziò ad elencarle alcuni suoi pregi.
"Ho deciso, la casa adatta a te è GRIFONDORO"
Altre grida si levarono dal tavolo e lei si andò a sedere al suo tavolo, lontano dai due ragazzi che non avevano smesso di recarle disturbo sul treno.
Il suo sguardo si posò su quello di Severus, che non smise mai di guardarla.
"Per sempre amici" Gli disse, ma Piton non riuscì a leggerle le labbra, perché un gruppo di ragazzi si posizionò tra loro per conoscere meglio la nuova arrivata.
  
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