Capitolo
30 : Ti odio senza fine..
e
odiandoti ti cerco…
Federico
P.O.V
Arrivai davanti scuola correndo, non sapevo perché ma
sentivo che qualcosa non
andava. Quando mi aveva risposto al cellulare
sembrava………triste e anche
parecchio incazzata “Mi sembra che entrambi abbiamo
preferito fare altro…”
Chissà a cosa si riferiva. Quando arrivai davanti al
cancello la vidi. Era
seduta sul muretto accanto al portone d’ingresso. Presi un
bel respiro e mi
avvicinai. Mi sentivo agitato e questo mi capitava solo con lei. Mi
sentivo
sempre sotto pressione e continuamente messo alla prova, come in un
gioco a
quiz che quando sbagli qualche domanda vieni squalificato, sentivo che
se
avessi sbagliato qualcosa con lei poi
l’avrei…persa per sempre
-Allora? Mi spieghi cos’è successo?- Dissi
mettendomi di fronte a lei
-Non voglio parlare con te- Rispose alzandosi e avvicinandosi
all’entrata
-Io invece voglio parlare. Spiegami cos’è successo-
-Ma tu credi che io sia completamente deficiente?-
-Come scusa? Ma perché mi fai questa domanda?- Gli chiesi
confuso
-Senti, sei stato tu a chiedermi di andare a scuola insieme, non io,
perciò se
avevi altri…impegni,
potevi benissimo
non chiedermelo-
-Io te l’ho chiesto perché…ne avevo
voglia, io volevo veramente andare a scuola
insieme a te e non capisco a quali impegni tu ti riferisca-
-Io non ti credo. Tu sai benissimo a cosa mi riferisco-
-Ti ho detto di no-
-Ascolta, io ho già tanti problemi e l’ultima cosa
che mi ci vuole in questo
momento è che tu mi prenda per scema- Mi disse lei
incrociando le braccia
-Dimmi almeno perché sei arrabbiata-
-Perché mi da fastidio essere presa in giro. Quando sono
venuta a suonarti visto
che non scendevi mi ha aperto la porta Giorgia. Non te lo ha riferito?-
Accidenti! Lo sapevo che quella stupida avrebbe combinato qualche casino
-Senti, lo so che può sembrarti strano il fatto che Giorgia
era a casa mia ma
c’è una spiegazione….-
-Si! La spiegazione è che io sono una stupida. Quando ci
siamo conosciuti ti ho
detto che avevo perfettamente capito che tipo fossi e ti pregai di
starmi alla
larga e… se adesso mi ritrovo così coinvolta in
questa storia è solo colpa mia,
ho creduto di averti giudicato male….ma mi sbagliavo e
stamattina ne ho avuto
la prova- Mi gridò contro lei attirando
l’attenzione di altri due ragazzi che
aspettavano come noi di entrare a scuola
-Puoi abbassare la voce perfavore?- Le chiesi sottovoce
-NO! Se non vuoi che gridi allora lasciami in pace e
allontanati…..ormai io con
te l’unico modo in cui riesco ad esprimermi è
gridando, se ti va è così
altrimenti…ciao- Accidenti! Era proprio incavolata e non mi
avrebbe perdonato
tanto facilmente….dovevo assolutamente raccontargli di
Giorgia e di Claudio
-Ascolta…so che sei incavolata però devo
assolutamente dirti una cosa…-
-Ale!….ti sei dimenticata questo in macchina- Quando sentii quella voce sentii una rabbia salire. Mi
voltai e vidi Claudio porgere una specie di quaderno ad
Alessia…Un momento!
Macchina? Ma quale macchina?
-Ti ringrazio- Rispose lei freddamente allungando le mani per prendere
il
quaderno. Istintivamente la precedetti strappandolo dalle mani di
Claudio
-Federico ma che fai? Sei impazzito percaso?
Ridammelo…quello è il copione per
la recita- Disse lei dimenandosi per riprenderlo. Quando mi
poggiò una mano
sulla spalla per cercare di alzarsi in modo di riprendere il copione
che tenevo
sollevato, sentii il cuore accelerare
-No! Cosa significa che lo hai lasciato in macchina?- Chiesi
guardandola negli
occhi
-Senti…ridaglielo immediatamente- Si intromise
quell’idiota
-Altrimenti?-
-Altrimenti io..-
-Tu niente
Claudio……ti ringrazio per
avermelo riportato ma ora ti pregherei di andare….- Lo
interruppe lei. Io non
potei trattenere una risatina
-Va bene….ci vediamo dopo- Rispose lui continuando a
guardarmi. Ero troppo
divertito che non notai neanche lo slancio in avanti che fece per
baciarla a
fior di labbra. Quando me ne accorsi sentii il cuore diminuire i
battiti e
pensai che si fosse fermato
-A dopo- Rispose lei allacciando il suo sguardo al mio. Quando
l’idiota si
allontanò, le ridetti il copione
-Allora tu e lui siete….siete…- Non riuscivo
neanche a parlare
-Si….siamo tornati insieme- Mi rispose lei, quasi temendo la
mia reazione
-Perché?- Riuscii solamente a chiederle
-Perché era giusto così- Rispose lei
-Come fai a dirlo?-
-Perché…..Lo dico perché Claudio mi
ama-
-E tu?- Mi avvicinai -Tu lo ami?- Continuai prendendole il viso tra le
mani.
Lei non rispose. Si limitò ad abbassare lo sguardo
-E tu? Sei innamorato di Giorgia?- Mi chiese poi rialzando lo sguardo
-Ma cosa c’entra adesso…-
-Lo vedi! Se fai così significa che ancora la ami- Disse
allontanandosi da me
-E allora tu? Non ti sei degnata neanche di rispondermi. Lo sai che ci
tace
acconsente?-
-Cosa vorresti dire?-
-Voglio dire che sei ancora innamorata di lui-
-Bè….s-si….altrimenti non avrei
accettato di tornarci insieme- mi rispose
abbassando lo sguardo
-Hai sbagliato ad accettare di tornarci insieme. Lui ha passato la
notte con
Giorgia- Le dissi facendole rialzare lo sguardo.
Alessia
P.O.V
-Hai sbagliato ad accettare di tornarci insieme. Lui ha passato la
notte con
Giorgia- Rialzai lo sguardo sorpresa dalle sue parole. Come poteva
venirmi a
dire una cosa del genere e sperare che io potessi crederci, dopo che
avevo
chiaramente visto con i miei occhi Giorgia a casa sua quella mattina
-Come cavolo puoi dirmi questo e sperare anche che io ti creda?-
-Ti sto dicendo la verità-
-Io ormai non credo più alle parole ma solo hai
fatti……e Claudio mi ha
dimostrato di essere cambiato-
-Si come no! Passando la notte con Giorgia-
-Tu, al contrario di lui, hai saputo darmi soltanto parole. Quando mi
hai
difeso quel giorno che ho rincontrato Claudio, credevo veramente che
qualcosa
di me ti importasse. Mi hai illusa e io da brava stupida te
l’ho lasciato fare.
Ma ti assicuro che non farò mai più lo stesso
errore. Non ti crederò più…..tu
non mi avrai mai più- Dissi con le lacrime agli occhi. Lui
si avvicinò a me ma
io lo allontanai con una spinta
-Alessia, perfavore devi credermi….così ti
complicherai la vita- Rispose lui
avvicinandosi di nuovo
-No, sei tu a complicarmi la vita- Dissi voltandomi -Solo tu- Continuai
entrando nell’edificio, con le mani congelate dal freddo di
dicembre e il cuore
ghiacciato dalle sue parole.
Passarono
due
settimane. Io e Federico non ci rivolgevamo la parola da quella
mattina. Io e Claudio stavamo ancora insieme ma le parole di
Federico avevano messo qualche dubbio in me, senza contare che io,
anche se ero
arrabbiata a morte con LUI, lo amavo ancora.
-Ale!…Pianeta terra chiama Alessia- Ero in camera mia con
Mary che mi stava
sventolando una mano davanti gli occhi
-Si…si scusami- Dissi riprendendomi dai miei pensieri
-A che pensavi?-
-Niente, sono solo un po’ preoccupata per la recita di
dopodomani-
-A che ora inizia?- mi chiese Mary sedendosi accanto a me
-Alle undici- Risposi ripassando ancora una volta il copione
-Allora mi toccherà saltare scuola- Disse
-Guarda che non sei obbligata a venire-
-Scherzi? Non mi perderei mai la mia migliore amica mentre recita.
Senza
contare che….Francesco…mi ha detto che gli
farebbe molto piacere se io fossi
presente- Disse cambiando tonalità di colore alla sua faccia
-A si? Sai…io credo che Francesco provi qualcosa per te- Le
dissi sorridendo
-Dici? Cioè volevo dire….ma no cosa dici, non
può essere che io gli piaccia-
-Va bene, pensala come ti pare-
-Perchè ti ha detto qualcosa?- Questa ragazza era una
contraddizione vivente
-Non c’è bisogno che lui me lo dica, si vede
lontano un miglio- Risposi
sorridendo
-Questo non vale solo per me. Anche se tu non te ne rendi conto,
Federico è
innamorato perso di te-
-Mary, perfavore non ricominciare con questa storia- Dissi alzandomi in
piedi e
prendendo il copione in mano
-Ale, lo sai come funziona. Spesso le persone che sono coinvolte in una
relazione non riescono a capire cosa provano l’uno per
l’altra, ma chi segue la
storia dall’esterno riesce a capire tutto quanto-
-Mary io non posso credergli. L’ho vista io stessa Giorgia a
casa sua, mi ha anche
aperto la porta. Tu che penseresti se fossi al posto mio?-
-Ale, tu hai ragione…però…secondo me
dovresti provare a parlare con Federico.
Giusto per vedere cosa ha da dire-
-No, la cosa più giusta è dimenticarlo. Io ormai
sto con Claudio e tra due
giorni inizieranno le vacanze di Natale, così almeno
avrò un po’ di tempo per
riflettere senza doverlo vedere ogni giorno in classe-
-Secondo me sbagli. Comunque la vita è tua e decidi tu. Ora
devo andare, mia
madre mi aspetta per cena- Disse Mary alzandosi dal mio letto e
dirigendosi
verso la porta
-Comunque pensaci bene….- Disse prima di uscire. Uffaaaa!
Adesso ci mancava solo
lei ha mettermi dei dubbi. Mi avvicinai alla finestra e guardai verso
la SUA.
Aveva la luce accesa, chissà cosa stava facendo.
Mi sedetti sul letto e aprii il copione. Ormai lo sapevo a memoria
però avevo
paura di dimenticarmi tutte le battute all’improvviso e
poi…adoravo la storia
di Romeo e Giulietta……la adoravo dalla sera in
cui Federico aveva provato le
battute di Romeo davanti a me
-Tesoro….preparati….- Disse mia madre entrando in
camera mia per cercare di
sistemare un po’
-Cosa? Perché mi devo preparare?- Chiesi confusa
-Perché stasera abbiamo i vicini a cena…..-
Quando pronunciò quelle parole
cominciai a preoccuparmi
-Dovresti essere contenta….verrà il tuo compagno
di classe…- Continuò poi,
distruggendo ogni mia aspettativa che si trattasse di qualcun altro
-Hai invitato i Marchetti?- Chiesi io sbuffando
-Si…perché c’è qualche
problema?- Mi chiese lei allarmata
-N-no…nessun problema…- Risposi alzandomi e
dirigendomi verso l’armadio
-Va bene. Vado a finire di apparecchiare…- Disse poi uscendo
dalla mia stanza.
Uffa, ci mancava solo questa. Tutti i miei sforzi per evitarlo si erano
dimostrati vani, visto che ora me lo ritrovavo dentro casa. Aprii
l’armadio ed
estrassi dei vestiti che avevo comprato un paio di giorni prima insieme
a Mary
(Qui)
poi mi diressi in bagno per fare una
doccia. Non si prospettava affatto una bella serata.
Verso
le otto
suonarono alla porta. Io finii di pettinarmi distrattamente i capelli e
poi
uscii dalla mia camera per salutare. Quando me lo ritrovai davanti
sentii un
peso al cuore e allo stomaco. Possibile che ogni volta che me lo
ritrovavo
davanti mi faceva quell’effetto?
-Buonasera- Dissi cordialmente, facendo bene attenzione a non rivolgere
mai lo
sguardo verso la SUA direzione
-Ciao cara….come sei bella- Disse sua madre -Non credi
Fede?- Continuò
rivolgendosi al figlio. Lui mi squadrò da capo a piedi e
quando vide che me ne
accorsi si voltò di lato facendo finta di niente
-L-La tavola è apparecchiata molto bene- Disse poi
imbarazzato, rivolgendosi a
mia madre
-Grazie caro…se vi volete accomodare- Rispose mia madre
indicando il divano
-Ehm…scusatemi, torno subito- Dissi io dirigendomi in camera
mia. Non appena
entrai, chiusi la porta e afferrai il cellulare componendo il numero di
Mary
-Pronto- Mi rispose lei
-Mary…sono io-
-Ale…ma che succede?-
-E’ qui! È di là e mi fissa
e….non so che fare…-
-Ok, calmati….chi è che ti fissa?- Mi chiese lei
confusa
-Federico- Risposi emettendo un lungo sospiro
-Cosa? E perché è a casa tua?-
-Perché quel genio di mia madre ha invitato a cena lui e la
sua famiglia...la
cosa brutta è che non c’è neanche Roby,
siamo soli e…io non ce la faccio a
parlargli-
-Ok, ok… Ale ora prendi un bel respiro e torna di
là, cena e subito dopo ti
alzi con una scusa e torni in camera tua-
-Dici che...che funzionerà?-
-Ma si, certo, quando torni in camera tua chiamami e dimmi
com’è andata-
-Ok…grazie Mary. Ti voglio bene- Le dissi sorridendo
-Anche io. A dopo-
-A dopo- Risposi riattaccando e poggiando il cellulare sul comodino.
Presi un
bel respiro e tornai in soggiorno. Purtroppo l’unico posto
del divano ancora
disponibile era quello tra mio padre e…LUI. Sospirando mi
andai a sedere
cercando di stare il più possibile attaccata a mio padre, ma
lo spazio era
troppo poco, la mia gamba toccava inevitabilmente la SUA.
-Mamma, tra quanto sarà pronta la cena?- Chiesi dopo dieci
minuti di
noiosissime chiacchiere e di massima tensione
-Hai ragione! Vado a controllare, scusatemi- Rispose mia madre
alzandosi e dirigendosi
in cucina
-Ti aiuto- Dissi io alzandomi finalmente da quel divano e seguendola in
cucina,
sotto lo sguardo insistente di Federico.
-Allora…cos’è
successo?- Mi chiese mia madre mente stava preparando i piatti da
portare in
tavola
-In che senso?-
-Non ti ho mai vista così silenziosa-
-Ho mal di testa, non ho voglia di parlare- Risposi giocando con una
forchetta
-Percaso è successo qualcosa tra te e..-
-Mamma ti prego! Non mi va di parlarne- La interruppi. Non avevo
proprio voglia
di spiegare a mia madre cosa c’era, anzi cosa non
c’era con Federico
-Comincio a portare i piatti a tavola- Continuai prendendo due piatti
già
riempiti.
La
cena sembrò
durare un’eternità. Mia madre continuava a portare
cibo ed io stavo scoppiando,
non perché avessi mangiato tanto, per la verità
non avevo quasi toccato cibo,
ma perché sentivo continuamente il SUO sguardo addosso e
cominciavo a sentirmi
piuttosto imbarazzata
-Scusatemi ma…domani abbiamo le prove generali della recita
che ci sarà
dopodomani. Se non vi dispiace dovrei finire di ripassare le battute-
Dissi
alzandomi da tavola
-Ma no, figurati cara. Magari nostro figlio desse tanto peso alla
scuola come
te- Mi rispose SUA madre sorridendo
-Ale…hai passato il pomeriggio intero a ripassare, forse
dovresti riposarti un
po’- Disse mia madre
-No, se non vi dispiace preferisco ripassare…- Risposi
alzandomi e dirigendomi
verso la mia stanza.
Mi
sedetti sul
letto con il copione in mano e presi il cellulare per chiamare Mary, ma
prima
che potessi farlo, si mise a squillare. Lessi sul display chi mi stava
chiamando: Claudio
-Pronto-
-Amore…sono io. Che fai?- Mi rispose lui
dall’altro capo del telefono
-Sto ripassando le
battute-
-Ascolta, io e alcuni amici andiamo in un locale. Ti va di venire?-
Sospirai
-No, non posso. Ti ho già detto che sto ripassando-
-Non puoi o non vuoi?-
-Entrambi. Non mi va di uscire stasera- Risposi
-Alessia, non ti inventare cavolate…se sei ancora arrabbiata
con me ok, però ti
pregherei di essere sincera-
-Si, sono arrabbiata con te- Risposi ripensando alle parole di Federico
-Almeno dimmi cosa ho fatto, così magari posso rimediare-
-Senti Claudio, ne parliamo domani…ora ho da
fare…- Dissi cercando di chiudere
quella conversazione
-Ok, come vuoi. Ci vediamo domani mattina-
-No, non c’è bisogno che mi passi a
prendere…ci vediamo dopo scuola e…-
-Niente storie, ti vengo a prendere io così parliamo- Mi
interruppe. Subito
dopo riattaccò, cosa che feci anche io.
Quando mi voltai per riprendere il copione, mi trovai davanti Federico,
appoggiato con la schiena alla porta chiusa
-Che ci fai qui?- Chiesi scocciata
-Come mai non vuoi che ti venga a prendere?- Mi chiese lui di rimando,
ignorando la mia domanda
-Affari miei. Te lo ripeto: Perché sei qui?-
-Mi stavo annoiando di là- Mi rispose avvicinandosi
lentamente
-E allora hai pensato di venire di qua perché speravi di
trovare qualche passatempo? Mi
dispiace informarti che
era meglio se restavi di là- Dissi alzandomi dal letto e
indietreggiando verso
la finestra
-C-che cosa fai?- Gli chiesi quando avvicinò la sua mano
destra alla mia faccia
-Mi dispiace se sono venuto qui stasera, so che non ne sei stata
felice- Mi
rispose lui continuando ad accarezzarmi
-N-non mi i-importa…..puoi fare quello che vuoi- Risposi
balbettando come una
scema
-Come va con le prove?- Mi chiese lui allontanandosi, lasciandomi
completamente
spiazzata
-Bene….ormai so l’intero copione a memoria.
Però ho paura di dimenticarmi
tutto- Risposi sedendomi di nuovo
-Se vuoi…ti aiuto- Lo guardai confusa
-Cosa? E…e...e come vorresti aiutarmi?-
-Proviamo insieme…..tu fai Giulietta e io Romeo-
Continuò sorridendo
-O-ok…va bene- Risposi porgendogli il copione
-
Oh, ma quale luce
irrompe da quella finestra lassù? Essa è
l'oriente, e Giulietta è il sole.
Sorgi, bel sole, e uccidi l'invidiosa luna già malata e
livida di rabbia,
perché tu, sua ancella, sei tanto più luminosa di
lei: Non servirla, se essa ti
invidia…-
-Basta…basta- Lo interruppi
-Che c’è ho sbagliato qualcosa? Non andava bene
la..-
-No, non hai sbagliato niente….però non ho voglia
di provare…con te. Perfavore
potresti…potresti uscire? Voglio
rimanere da sola-
-Ok….- Mi rispose lui, dopodiché uscì
dalla mia stanza. Avevo sbagliato. Avevo
sbagliato del tutto ad accettare di provare con lui, mi sentivo male a
sentirgli dire quelle parole. Senza contare che continuava a tornarmi in mente la sera in cui
avevamo provato le
battute. Mi sdraiai sul letto coprendomi la faccia con il cuscino.
Quando mi
rialzai per riprendere il copione, notai che non c’era
più. Chissà che fine
aveva fatto
-Tesoro, i nostri ospiti stanno andando via- Disse mia madre entrando
in camera
mia. Mi alzai dal letto e la seguii fino alla porta di casa per salutare
-Arrivederci- Dissi sorridendo
-Arrivederci cara-
-Federico?- Chiesi notando che non c’era
-Ha detto che cominciava ad andare dal momento che ti
aveva già
salutata- Mi rispose sua madre
-Ah si, me ne ero dimenticata- Dissi fingendo un sorriso
-Scusate, torno in camera mia- Continuai, dopodiché mi
voltai e tornai in
camera.
Federico
P.O.V
Me ne ero dovuto andare di lì. Lo avevo dovuto fare per
resistere alla voglia
di baciarla. Dovevo essere diventato proprio scemo visto che mi ero
portato
dietro il copione con le battute della recita. Neanche io sapevo
perché. Entrai
in camera mia e dopo essermi sdraiato sul letto iniziai a leggerlo
dall’inizio.
Passai la notte sveglio a leggere quel cavolo di copione per
chissà quale
assurdissimo motivo. Quando finalmente lo finii mi si chiusero gli
occhi ma
proprio in quel momento la sveglia del cellulare suonò. Mi
alzai sbuffando e
andai a farmi una doccia, subito dopo mi vestii e uscii per andare a
scuola.
Alessia
P.O.V
Avevo passato la notte in bianco preoccupata per la scomparsa del
copione. Per
un attimo avevo addirittura pensato che lo avesse preso LUI, ma ero
totalmente
fuori discorso che lui lo avesse preso. Che motivo poteva avere?
Dopo aver fatto colazione, uscii di casa e mi diressi in fermata. Dopo
cinque
minuti mi squillò il cellulare e quando lessi sul display il
nome di Claudio,
non risposi. D’un tratto vidi Federico girare
l’angolo e avvicinarsi alla
fermata dell’autobus. Ecco ci mancava solo questa!!!!!!!!
-Ciao- Mi disse
-C-ciao- Risposi. Accidentiiiiiiiii, possibile che dovevo balbettare
così ogni
volta che lo vedevo??????
-Tieni….- Disse facendomi prendere un colpo. Guardai cosa mi
stava porgendo e
mi accorsi che si trattava del copione
-Allora ce lo avevi tu! L’ho cercato per tutta la casa-
Risposi prendendolo e
riponendolo in cartella
-Si...ieri sera devo averlo preso per sbaglio….mi dispiace-
-M-ma n-no tranquillo…non importa- In quel momento vidi la
macchina di Claudio
sfrecciare ad una velocità inaudita. Senza pensarci troppo,
mi nascosi dietro
Federico che mi lanciò uno sguardo confuso
-Scusami- Dissi una volta passato il pericolo
-No, tranquilla. E’ solo che non capisco-
-Cosa non capisci?-
-Perché ti sei nascosta?- Perché mi ero nascosta?
Non lo sapevo neanche io
-Non mi andava di vederlo- Risposi
-Avete litigato?-
-No…semplicemente non avevo voglia di parlarci- Risposi
scocciata dalle sue
domande
-Allora perché state insieme?-
-Senti, non ricominciare con queste domande….- Risposi,
dopodiché mi allontanai
di qualche passo da lui.
Dieci
minuti dopo arrivammo davanti scuola. Scesi
dall’autobus e sorpassai Federico, raggiungendo Francesco
-Ciao Frà- Dissi abbracciandolo
-Ciao Ale…- Mi rispose lui facendo lo stesso
-Ti va se oggi pomeriggio rimaniamo a scuola per provare-
-Ale…devi riposarti un po’. Le sai benissimo le
battute. Domani ci sarà lo
spettacolo, se continui così domani non ce la farai a
recitare per quanto sarai
stanca- Mi rispose lui
-Si…si hai ragione-
-Ascolta, ho chiesto a Mary se le va di andare al cinema oggi
pomeriggio. Perché
tu e Claudio non venite con noi?-
-No….preferisco rimanere a casa e riposare- Risposi. La
verità era che non
avevo assolutamente voglia di uscire con Claudio. Per la
verità da quando avevo
accettato di tornare con lui, eravamo usciti insieme pochissime volte
-Vado a cercare Becky. Ci vediamo più tardi in classe- Dissi
sorridendo, dopodiché
mi diressi verso l’entrata della scuola
-Mi spieghi che ti è preso?- Mi chiese una voce alle mie
spalle. Mi voltai e
trovai Claudio dietro di me
-Devo entrare a scuola ora. Ne parliamo dopo- Risposi voltandomi ma lui
mi
afferrò per un polso e mi tirò indietro
-No! Noi parliamo adesso- Disse
-Claudio…mi fai male-
-Stamattina sono venuto a prenderti a casa, ma tua madre mi ha detto
che eri
già uscita-
-Te l’avevo detto anche ieri per telefono che sarei venuta a
scuola da sola-
-Mi spieghi cosa cavolo ti
è
preso? Perché non vuoi che ti accompagni a scuola?- Disse,
stringendo ancora di
più la presa sul mio polso
-Claudio…mi stai facendo
male…lasciami…- Risposi, cercando di liberarmi ma
senza risultati
-No, prima mi devi dare una spiegazione. Perché
hai…-
-Lasciala- Claudio venne interrotto da Federico che tolse la sua mano
dal mio
polso, permettendo al mio sangue di ricominciare a scorrere
-Ma tu che vuoi? Si può sapere perché stai sempre
in mezzo?-
-Non sono io che sto sempre in mezzo….ti ha detto che non
vuole parlare e tu
continui a trattenerla per un braccio-
-Alessia…non me ne vado di qui finché non
parliamo…-
-Te lo scordi!…lei non….-
-No! Ti ringrazio Federico però…dobbiamo parlare.
Grazie lo stesso-lo
interruppi io. Lui mi guardò e per un momento mi
sembrò triste per le mie parole
-Ok…- Disse, dopodiché entrò a scuola
-Allora…cosa mi devi dire di tanto urgente da non poter
neanche aspettare che
io esca da scuola?-
-Perché sei tornata con me?- Mi chiese
-Che…che significa? Sono tornata con te
perché…io…-
-Perché?-
-Non…non lo so il perché- Risposi sospirando.
Dovevo essere sincera con lui
-Tra te e quello
c’è qualcosa?-
-No…non c’è
niente….però Claudio…tu hai ragione,
io non lo so perché sono
tornata con te ma di sicuro non…non sono più
innamorata di te- Dire quelle
parole fu come togliermi un peso dallo stomaco
-Tu non mi hai mai amato- Disse
-No!…Claudio non venire
da me a fare
questo discorso. Se io non ti amo più è anche
colpa tua. Sei tu che mi hai
lasciata-
-Ti ho già chiesto scusa per questo-
-Non è così semplice! Non è solo
perché mi hai chiesto scusa che io posso
dimenticare quello che mi hai fatto-
-Ma se tu mi amavi veramente allora…-
-Non mettere in dubbio i miei sentimenti. Io ti amavo…ti
amavo quando era diverso,
quando eravamo diversi noi. Io sono andata avanti, ho superato la
nostra storia
e ammetto che è stato egoistico da parte mia accettare di
tornare con te…-
-Mi stai lasciando?-
-No…non posso lasciarti, perché tu non sei mai
stato mio e io non sono mai
stata tua….-
-Alessia perfavore…non puoi…non puoi chiudere i
rapporti così ….-
-Sei tu che hai deciso di chiudere i rapporti. Però hai
dimenticato un piccolo
particolare…Tu credevi che io sarei rimasta ad aspettarti a
vita, mi dispiace
ma non è stato così…-
-Ora devo entrare a scuola….- Continuai
-Va bene… però dobbiamo continuare il
discorso…-
-No Claudio, io non ho più niente da dirti- Risposi,
dopodiché mi voltai ed
entrai a scuola.
Federico
P.O.V
Dopo scuola tornai a casa. Non potevo crederci, LEI mi aveva mandato
via per
parlare con quel cretino. Non ne potevo più di questa
situazione, dovevo
assolutamente dimenticarla, dovevo togliermela dalla testa
-Fede, puoi andare da Alessia per portargli questo pacco? Lo hanno
consegnato
qui per sbaglio, ho chiamato sua madre e mi ha detto che a casa
c’è Alessia e
puoi lasciarlo a lei- Ecco! Non facevo in tempo a dire di doverla
dimenticare
che mi toccava anche andargli a portare la posta. Neanche fossi un Pony
Express
-Dammi qua, ci vado subito- Dissi alzandomi dal letto e prendendo il
pacco
dalle mani di mia madre, estremamente irritato.
Alessia
P.O.V
Tornai a casa e fui felicissima di sapere che né mia madre
né mio padre
sarebbero tornati per pranzo, così potevo starmene un
po’ da sola e in
tranquillità.
Non feci in tempo a portare in tavola il piatto di lasagne che mia
madre aveva
lasciato in forno, che mi suonarono alla porta. Sbuffando andai ad
aprire
-E tu che ci fai qui?- Chiesi trovandomi davanti Federico
-Mia madre mi ha chiesto di portarti questo pacco- Mi rispose lui
porgendomi
l’oggetto che aveva in mano
-Ti…ringrazio- Risposi imbarazzata.
Dèjà vu. Avevo detto esattamente la stessa
cosa che avevo detto la prima volta che c’eravamo visti
-Bene….allora io vado-
-O-ok- Risposi
-Ah! Oggi me ne sono andato senza neanche farti…i complimenti…sono davvero
contento che tu e il tuo ragazzo abbiate
chiarito e che siate tornati in buoni rapporti- Ma che cavolo aveva
questo
ragazzo nel cervello????? Possibile che credesse ancora che io e
Claudio
stessimo insieme???
-M-ma veramente…-
-Ale, tranquilla. Non mi devi spiegazioni. Chi lo sa, magari anche tra
me e
Giorgia si sistemeranno le cose un giorno….- Quando
pronunciò quelle parole, mi
sentii morire, sentivo che di lì a poco avrei smesso di
respirare oppure il
cuore mi sarebbe scoppiato o magari la terra mi avrebbe inghiottito, ad
ogni
modo ognuna di queste tre cose avrebbe fatto meno male di quelle parole
-S-si…..lo...lo spero per te. Io spero con tutto il cuore
che tu…che tu possa
essere felice. Felice come lo sono io con Claudio- Risposi trattenendo
a stento
le lacrime
-Già! Me lo auguro anche io- Rispose. Dopodiché
si voltò e riprese a camminare.
Mi richiusi la porta alle spalle, mi diressi in cucina e presi il
piatto
contenente le lasagne, dopodiché
buttai
il contenuto nell’immondizia. Avevo anche perso
l’appetito, tutto per
quello….stronzo egoista e….stupido che non era
altro.
Verso
le cinque
uscii per fare una passeggiata. Mi ritrovai a guardare tra le vetrine
dei
negozi allestite per Natale. In genere io adoravo il Natale. Lo adoravo
sin da
quando ero piccola , ma quell’anno era diverso, era diverso
perché sapevo che
per avere un Natale felice, avevo bisogno di LUI….ma
LUI….LUI non lo avrei
mai….MAI avuto.
Prima
di tornare a
casa, un’oggetto in vetrina catturò la mia
attenzione. Era un anello. Aveva
incisa la parola “Love”
e accanto
c’era un fiore (QUI).
Non aveva nulla di prezioso, non era d’oro o di diamanti. Ma
mi colpì la sua
particolarità. Rimasi a guardarlo per qualche minuto
dopodiché mi incamminai
verso la fermata dell’autobus.
Ero
seduta sul
sedile accanto al finestrino e guardavo fuori con l’i-pod
nelle orecchie.
Osservavo la vita delle persone. Perfetti sconosciuti che
all’apparenza
sembravano più felici di me. Era ingiusto. Avevo quasi
diciotto anni e odiavo
già così tanto la vita che avevo, neanche fossi
stata una casalinga disperata
come quelle dei telefilm. Mi voltai a guardare da cosa era catturato lo
sguardo
della signora accanto a me. Quando capii, sulle mie labbra si dipinse
un
sorriso. La signora stava leggendo “Orgoglio e
Pregiudizio”. Io adoravo quel
libro. Mi rifugiavo a leggerlo ogni volta che qualcosa andava male.
L’ultima
volta che lo avevo letto era stata quando Claudio mi aveva lasciata.
Ricordo
che lo lessi per un’intera notte . Riflettendoci avrei tanto
voluto avere il
carattere forte di Lizzy, la protagonista. Di sicuro Federico aveva lo
stesso
carattere altezzoso di Mr. Darcy. Pensandoci bene Federico era anche
peggio.
Alla fine del libro Mr. Darcy si rivela essere tutto il contrario di
ciò che
sembrava nel corso della storia, arrivando a tal punto da far
desiderare
qualsiasi ragazza di vivere una storia d’amore
così. Federico invece si era
dimostrato esattamente per quello che era. Dal primo momento che lo
avevo visto
avevo perfettamente capito che tipo fosse. Uno stronzo, presuntuoso e
pieno di
se. E anche se mi aveva fatta innamorare di lui, alla fine era tornato
ad
essere esattamente ciò che era. Ma questo non cambiava le
cose. Io lo amavo e
non sarebbe cambiato niente.
-Pensa che oggi pomeriggio mi ha chiamato Fede e mi ha chiesto di
vederci-
Proprio in quel momento sentii una voce familiare, anche troppo familiare provenire da qualche sedile
dietro il mio
-E che voleva?- Le chiese un’altra voce
-Bè…per la verità non lo so, mi ha
chiesto di vederci domattina e di andare a
scuola insieme come ai vecchi tempi. Anche se io non frequento
più quella
scuola accompagnerò lui molto volentieri- Improvvisamente
sentii
un’irrefrenabile voglia di prenderla a schiaffi “chi lo sa, magari anche tra me e Giorgia
si sistemeranno le cose un
giorno” Non aveva perso tempo. Quello stesso
pomeriggio che aveva
pronunciato queste parole l’aveva subito chiamata. Finalmente
arrivai alla
fermata di casa mia. Mi alzai cercando di non farmi notare da quella
strega
-Alessia- Ma visto che la sfiga mi tormentava già da
diciassette anni e mezzo
perché avrebbe dovuto smettere adesso?
-Giorgia, che sorpresa- Dissi fingendo di non averla vista
-Vai a casa?- Mi chiese
-Si..- Proprio in quel momento l’autobus si fermò
e salutandola con un cenno
della mano scesi respirando a fondo l’aria gelida,
dopodiché ripresi a
camminare
-Spero non ti dispiaccia se facciamo la strada insieme- Disse quando me
la
ritrovai a fianco
-No…figurati- Risposi consapevole di dover trattenere i mie
istinti omicidi
-Sto andando da Fede…sai mi ha chiamato prima invitandomi a
cena- Che bugiarda!
Credeva che non l’avessi sentita sull’autobus,
quando aveva apertamente detto
che lei e Federico si sarebbero visti il giorno seguente?
-Sono contenta che abbiate riallacciato i rapporti- Risposi fingendo
disinteresse
-Si…anche se lui ha avuto una leggera….distrazione…si
è reso conto di essere ancora innamorato di me- Dovevo
respirare. Vedevo il
cancello di casa, non mancava poi molto, dovevo solamente respirare ed
evitare
di tirar fuori le mani dalle tasche, in modo che non potessi
strangolarla
-Si, si vede che vi amate…..siete fatti l’uno per
l’altra. Non potrei
immaginare nessun’altra ragazza al di fuori di te per
Federico- Risposi
mascherando in quelle parole un insulto rivolto ad entrambi
-G-già- Mi rispose lei perplessa. Evidentemente non aveva
capito quello che
avevo voluto dire
-Sono arrivata…quella è la mia palazzina- Dissi
indicandogliela
-Bene…allora ciao- Mi rispose lei non accennando a salire da
Federico
-Non vai dal tuo ragazzo?- Le chiesi poi sorridendo
-Si…si...ora vado- Mi rispose lei imbarazzata al massimo.
Proprio in quel
momento Federico uscì dal portone di casa sua e si
fermò a guardarci
-Giorgia…ma che ci fai qui?- Gli chiese perplesso e anche un
po’ scocciato
-Non…non essere sciocco amore, mi hai chiesto tu di venire-
Rispose lei
mettendoglisi sottobraccio
-No…hai capito male. Io ti ho chiesto se potevamo vederci
domattina per darti
l’invito per la recita. Quello da dare a quel tuo amico che
vuoi portare con te
domani. Mi hai chiesto tu stessa di chiedere al preside di darmene uno
in più-
Disse lui, facendo diventare rossa come un peperone la faccia di Giorgia
-Ah…si giusto…Bè…ma visto
che sono qui…perché non saliamo su e me lo dai
ora?-
Disse lei facendogli l’occhietto
-Sto uscendo ora- Rispose lui
-Ah si? E dove vai?-
-Non sono affari tuoi-
-Ahahahahahaha e cos’è una nuova discoteca? Posso
venire?- Quella ragazza non
sapeva neanche dov’era di casa la dignità. In quel
momento mi vergognai io per
lei
-No! Giorgia, ti senti bene?….sei strana stasera-
-Si…si certo. Ad ogni modo avevo già un
appuntamento….ci vediamo- Così dicendo
si dileguò. Io e Federico ci guardammo fissi per almeno tre
minuti. Quando mi
decisi a muovermi e mi avvicinai al portone, sentii qualcosa di caldo
stringermi il polso gelido
-Cosa c’è?- Gli chiesi scocciata
-Dovrei chiederlo io a te-
-E perché?-
-Bè…mentre Giorgia parlava avevi una faccia
così…infastidita…da
far trasparire tutta la tua gelosia- Mi disse con un
ghigno
-Lasciami- Provai a divincolarmi ma senza risultati
-Perché?-
-Perché cosa?- Gli chiesi di rimando
-Perché sei rimasta ad ascoltare quello che io e Giorgia ci
dicevamo se non te
ne importa niente di me?- Eccola là! La famosa domanda che
mi ronzava per la
testa da quando c’eravamo conosciuti. Io sapevo qual era la
risposta ma non
avrei mai e poi mai ammesso cosa provassi. Non dopo ciò che
mi aveva detto quel
pomeriggio
-Volevo proprio vedere questa volta come vi arrampicavate sugli
specchi-
Risposi mentendo
-Che risposta è?-
-L’unica che avrai. Mi spieghi poi perché stai qui
a perdere tempo con me? Se
non sbaglio hai appena detto a Giorgia che avevi un impegno. Le tue
amichette
non si offendono se le fai aspettare?- Chiesi continuando a divincolarmi
-Smettila di fare la ragazzina. Devo andare a cena da Valerio-
-Sai quanto me ne importa. Vai a raccontarlo alla tua ragazza-
-Ti ripeto per la milionesima volta che Giorgia non è
più la mia ragazza-
-Oggi pomeriggio però le tue parole sono state altre-
-Ero…ero incavolato- Mi
rispose
imbarazzato
-Incavolato? E per cosa?-
-Tu…mi hai detto di voler rimanere sola con
Claudio…e questa cosa mi ha fatto
salire il sangue al cervello- Quello era davvero il colmo!!!!!!!
-Perché? Cosa diavolo ti importa a te? Cosa ti importa con
chi parlo o non
parlo?- Mi guardò senza rispondere. Perché?
Perché non mi rispondeva?
-I-io….io non lo so- Quella fu la goccia che fece traboccare
il vaso
-Sai una cosa? Io non voglio stare qui con venti gradi sotto zero a
sentire i
tuoi assurdi giramenti d’umore. Vattene da Valerio, dalle tue
amichette o da
Giorgia, vai pure da chi ti pare….basta che stai lontano da
me una volta per
tutte, perché ti assicuro che la mia pazienza ha un limite-
Detto ciò, mi
voltai e mi incamminai verso casa.
Federico
P.O.V
Quando tornai a casa, mi sdraiai sul letto. Continuavo a girare e
rigirare tra
le dita la scatolina quadrata che avevo in mano. E’ vero,
avevo mentito. Non
ero andato a cena da Valerio. Per la verità, dopo aver
accompagnato Valerio a
comprare un regalo di Natale per suo fratello, quel pomeriggio, avevo
visto
LEI, osservare intensamente una vetrina. Una volta che
l’avevo vista andare
via, mi ero avvicinato e avevo visto da cosa era catturata la sua
attenzione.
Dopo che Valerio mi aveva riaccompagnato a casa continuavo a pensare
all’anello
che aveva visto, così sono uscito di casa, diretto a quel
negozio. Quando me la
sono ritrovata davanti insieme a Giorgia, le parole che le avevo detto
quel
pomeriggio mi ritornarono in mente e mi sentii tremendamente in colpa.
Senza
contare che quella strega di Giorgia le aveva addirittura fatto credere
di
avere un appuntamento con me. La prima cosa che mi venne in mente per
non dare
spiegazioni su dove stessi andando, fu la cena a casa di Valerio.
Non sapevo neanche io perché le avevo comprato
quell’anello. Non sapevo neanche
se glielo avrei mai dato. Quello che sapevo era che….quando
l’avevo vista
rivolgere tutta la sua attenzione a
quell’oggetto…avevo desiderato essere io
quell’oggetto.
Alessia
P.O.V
La mattina seguente mi svegliai nervosa al massimo. Mi preparai in
fretta e
furia, dopodiché uscii di casa e raggiunsi Francesco e Mary
alla fermata
dell’autobus
-Buongiorno mia Giulietta….come stai? Hai dormito
bene…mio amore?- Mi chiese
Francesco, scherzando
-Ma certo mio Romeo…e tu?- Continuai io sorridendo
-Anche io. Cambiando argomento, hai parlato con Mary?- Mi chiese in
imbarazzo
-No…perché?-
-No così, tanto per sapere-
-Eccola- Dissi sorridendo quando la vidi arrivare
-Eccomi…buongiorno ragazzi- Ci disse raggiungendoci
-Glielo hai già detto?- Chiese poi, rivolgendosi a Francesco
-N-no….stavo aspettando te- Risposi lui
-Dovete dirmi qualcosa?- Chiesi
-Si…io e…io e Francesco stiamo insieme- La
guardai sorpresa
-Oh ragazzi! Sono davvero felicissima per voi- Dissi abbracciando
entrambi
-Scusa se non te l’ho detto prima ma…Francesco
voleva esserci-
-Ma figurati Mary…sono così contenta- In quel
momento vidi arrivare Federico
con Giorgia e il sorriso mi morì sulle labbra
-Scusatemi ragazzi…comincio ad entrare, così mi
preparo per lo spettacolo-
Dissi voltandomi e incamminandomi verso l’entrata
-Dobbiamo fare qualcosa per
quei due…si vede lontano un
miglio che si amano-
-Amore…mi è venuta un’idea- Disse
Francesco sorridendo a Maria.
Venti
minuti dopo
ero pronta (Qui)
e stavo ripetendo le battute allo specchio
-Ale…è successa una tragedia- Mary
entrò nella stanza dove mi trovavo io
agitatissima
-Cos’è successo?- Chiesi preoccupata
-Francesco…si è fatto male alla gamba e ora non
può neanche stare in piedi-
-Cosa? E adesso come facciamo?-
-Che succede?- Ci chiese la professoressa di letteratura,
nonché responsabile
della recita, entrando nella stanza, seguita dal resto dei compagni,
compreso
Federico
-Professoressa, purtroppo Ricciardi si è fatto male alla
gamba, non riesce
neanche a stare in piedi- Dissi io
-O no! Questa non ci voleva…siamo rimasti senza Romeo-
-Federico…Francesco ha bisogno di andare in bagno e visto
che tu sei un ragazzo
mi chiedevo se…puoi accompagnarlo tu- Federico
annuì alla richiesta di Maria e
si diresse verso il bagno sbuffando.
Federico
P.O.V
Ero in bagno con Francesco che non accennava ad uscire
-Ti decidi? Ma quanto ti ci vuole?- Gli chiesi perdendo la pazienza
-Ehi amico, datti una calmata….- Mi rispose lui, uscendo dal
bagno. Un momento,
come faceva a camminare da solo?
-Ma non ti faceva male la gamba?- Gli chiesi confuso
-No, però ho un gran talento come attore. Mi
dispiacerà non fare Romeo- Mi
rispose lui con un sorrisetto soddisfatto
-Stai dicendo che non ti sei fatto male veramente?- Gli chiesi. Lui
scosse la
testa sorridendo
-Io…non capisco-
-Tu farai Romeo-
-Cosa? Io?-
-Si, tu. Coraggio spogliati e mettiti questi vestiti- Mi disse lui
porgendomi i
vestiti di scena
-I-io non posso…non so le battute-
-Ah no? Maria mi ha detto, che Alessia le ha detto, che tu le hai
rubato il
copione- Accidenti! Possibile che qui nessuno si faceva gli affari suoi
-Federico…io e te non siamo mai stati amici, il che
è strano visto che abbiamo
i gusti praticamente uguali in quanto a ragazze-
-No, non è vero…a me non..non -
-Basta mentire….tu sei innamorato di Alessia…e
lei è innamorata di te. Questa è
la tua ultima possibilità. Se non fai subito qualcosa puoi
anche dirle addio-
Ormai era tardi in ogni caso, lei non voleva più saperne di
me
-Federico ascoltami bene, se ti dico questo devi credermi. Non
è un segreto che
io sia stato innamorato di lei, quindi se non fosse vero non ti direi
queste
cose. E’ stata lei stessa a confessarmi più volte
di amarti- Lei? Lei mi… amava?
-Non puoi negare di averla fatta soffrire più e
più volte. Però nonostante
questo lei ti ama. Io sono sicuro che anche tu la ami. Ormai ce ne
siamo
accorti tutti. Tutti tranne voi-
“C’è
che l’hanno capito tutti,
tutti quanti, tutti tranne te” Mi
risuonarono in testa
queste sue parole. Come avevo fatto a non capire subito quello che
intendeva.
Come ero potuto essere così stupido e cieco da non capire
che quello che c’era
tra me e lei non era attrazione ma….amore?
“Vorrei
svegliarmi la mattina senza pensarti, senza pensare a
quanto sto male perché inizio un nuovo giorno senza di te.
Vorrei alzarmi e
dirigermi a scuola consapevole che ad aspettarmi non ci sarà
il tuo sguardo
indifferente o le tue sgradevoli parole. Io vorrei dimenticarti. Anche
se mi fa
male dirlo, io vorrei non averti mai conosciuto”
-Federico?-
“Se non hai ancora capito a chi mi
riferivo l’altra notte…….allora non lo
capirai mai”
-Federico…è tutto ok?-
“Io quello che provo te
l’ho detto….ma
non è detto che tu sia in grado di capire”
Federicoooo…c’è qualcuno in
casa?-
“Mi spieghi perché ce
l’hai così tanto
con me questa sera?______ Perché sei un cretino che non
capisce un cavolo”
“Tu
avevi detto che senza amore non avresti mai accettato di fare sesso.
Perché con
me lo hai fatto?___________ Questo…devi dirmelo tu
“
“Non ti crederò
più…..tu non mi avrai
mai più”
“Sei
tu a complicarmi la vita….solo tu”
“Io
spero che tu possa essere felice con
Giorgia come lo sono io con Claudio”
“Sai
una cosa? Io non voglio stare qui con
venti gradi sotto zero a sentire i tuoi assurdi giramenti
d’umore. Vattene da
Valerio, dalle tue amichette o da Giorgia, vai pure da chi ti
pare….basta che
stai lontano da me una volta per tutte, perché ti assicuro
che la mia pazienza
ha un limite”
-Federico,
mi devo preoccupare?- Mi chiese
Francesco, sventolandomi una mano davanti la faccia
-Anche volendo…non potrei stare con lei. Lei sta ancora con
quel cretino- Dissi
digrignando i denti
-No. Qui se c’è un cretino, quello sei tu- Mi
rispose lui, scuotendo la testa
-Cosa? E perché?-
-Alessia non sta più con Claudio. L’unico motivo
per cui aveva accettato di
tornarci insieme è stato perché credeva che tu e
Giorgia vi foste rimessi
insieme-
-D-dici sulserio?- Chiesi. Francesco si limitò ad annuire
-Quindi…non sta più con quel cretino?-
-No, non sta più con quel cretino.
Allora….Fai Romeo oppure no?- Mi chiese
sorridendo
“Lei
lo amava, lui
no…….Lui tornerà, lei non ci
sarà più” è la storia
più vecchia del mondo, non
fare che accada anche a te”
Accidenti!
L’infermiera aveva ragione. Dovevo
fare qualcosa, altrimenti…l’avrei persa per sempre
-Dammi questi maledetti vestiti- Risposi strppando gli abiti di scena
dalle
mani di Francesco
-Finalmente ti sei deciso-.
Alessia
P.O.V
-Come sta Francesco?- Chiesi a Mary
-Male…probabilmente si è slogato la gamba-
Accidenti! Questa proprio non ci
voleva
-Ragazze! Ci sono delle buone notizie- Disse la professoressa entrando
nella
stanza
-Quali?- Chiesi io, sorridendo
-Abbiamo trovato un sostituto per fare Romeo-
-Cosa? Ma è meraviglioso! Chi è?- Chiesi. Quando
vidi entrare Federico nella
stanza, vestito con gli abiti di scena, quasi mi venne un infarto. No!
Era
fuori discussione. Non poteva fare lui Romeo
-Marchetti ha sorpreso tutti dicendo di sapere l’intero
copione a memoria-
“Allora
ce lo avevi tu!
L’ho cercato per tutta la casa_______
Si...ieri sera devo averlo preso per
sbaglio….mi dispiace” Quindi…non lo aveva preso
per
sbaglio. Lo aveva letto e imparato a memoria in un solo giorno. Ma
perché lo
aveva fatto?
-Bene! Ora che questa cosa si è risolta…vado sul
palco per fare la
presentazione. In scena tra cinque minuti- Disse la professoressa,
Dopodichè
uscì dalla stanza, lasciando me e Federico da soli.
Non riuscivo neanche a parlare. La sola ide di dover recitare con lui
mi stava
letteralmente mandando in panico. Non riuscivo a concentrarmi con lui
davanti.
Ero già agitata all’idea di averlo tra il pubblico
mentre recitavo, ma l’idea
di dover recitare insieme a lui…era decisamente peggio
-Ale, io vorrei…-
-Non abbiamo nulla da dirci. Risparmia la voce per lo spettacolo-
Dissi.
Dopodichè mi diressi verso il teatro.
Quando
arrivammo alla scena del balcone, quella che avevamo provato quella
sera,
cominciai a sentire lo stomaco in subuglio
………..
ROMEO:
Oh! mi lascerai così poco soddisfatto?
GIULIETTA: Quale
soddisfazione puoi avere questa notte?
ROMEO: Il cambio
del tuo fedele voto di amore col mio.
GIULIETTA: Io ti
diedi il mio, prima che tu lo chiedessi; e tuttavia vorrei non avertelo
ancora
dato.
Mi sentivo una
perfetta scema. Anche se recitavo, riuscivo benissimo a comprendere
cosa
volesse dire Giulietta con queste parole
ROMEO: Vorresti
forse riprenderlo? Per qual ragione, amor mio?
GIULIETTA: Solo per
essere generosa, e dartelo di nuovo. Eppure io non desidero se non
ciò che
possiedo; la mia generosità è sconfinata come il
mare, e l'amor mio quanto il
mare stesso è profondo: più ne concedo a te,
più ne possiedo, poiché la mia
generosità e l'amor mio sono entrambi infiniti. (La Nutrice
chiama di dentro)
Sento qualche rumore in casa; addio, caro amor mio! Subito, mia buona
nutrire!
Diletto Montecchi, sii fedele. Aspetta un solo istante,
tornerò. (Esce)ROMEO: O
beata, beata notte! Stando così in mezzo al buio, io ho
paura che tutto ciò non
sia che un sogno, troppo deliziosamente lusinghiero per essere
realtà.
(Giulietta
torna alla
finestra)
GIULIETTA:
Due parole, caro Romeo, e buona notte
davvero. Se l'intenzione dell'amor tuo è onesta e il tuo
proposito è il
matrimonio, mandami a dire, domani, per una persona che farò
venir da te, dove
e in qual tempo tu vuoi compiere la cerimonia ed io deporrò
ai tuoi piedi il
mio destino e ti seguirò, come signore mio, per tutto il
mondo.
NUTRICE
(di dentro): Signora!
GIULIETTA:
Vengo subito. Ma se le tue intenzioni non
sono oneste, io ti scongiuro...
NUTRICE
(di dentro): Signora!
GIULIETTA:
Ora vengo! Cessa le tue proteste e
lasciami al mio dolore:
domani
manderò.
ROMEO:
Così l'anima mia sia salva...
GIULIETTA:
Mille volte buona notte! (Si ritira dalla
finestra)ROMEO: Mille volte cattiva notte, invece, poiché mi
manca la tua luce.
Amore
corre verso amore, con la gioia con cui gli
scolari lasciano i loro libri, ma al contrario amore lascia amore con
quella
mestizia nel volto, con la quale gli scolari vanno alla scuola. (Si
ritira
lentamente)
……………………………………………………………………………………..
-Non
ce la faccio più Mary.
Non riesco a pensare che adesso ci sarà l’ultima
scena e dovremo anche
baciarci- Mi stavo ritoccando il trucco e Maria mi stava aiutando.
Ormai
eravamo giunti all’ultima scena. Quella della morte di Romeo
e di Giulietta e
l’idea di dover baciare Federico davanti a tutti pergiunta,
mi stava mandando
totalmente in confusione
-Respira…è l’ultima scena, vedrai che
andrà tutto bene- Mi rispose Maty
cercando di tranquillizzarmi, ma era tutto inutile.
………………………………………………………………………………
ROMEO
: Occhi, guardatela l'ultima volta,
Braccia, stringetela nell'ultimo abbraccio,
o labbra, voi, porta del respiro, con un bacio puro suggellate un patto
senza
tempo con la morte che porta via ogni cosa. Vieni amara guida,
vieni, scorta ripugnante. E tu pilota disperato, avventa veloce su gli
scogli
la tua triste barca stanca del mare. Eccomi, o amore. O fedele
mercante, i tuoi
veleni sono rapidi
Così, con un bacio, io muoio
Federico
si chinò su di me e mi diede un bacio a
fior di labbra. Non respiravo. Non riuscivo più a respirare.
Nonostante
stessimo recitando, quel bacio mi sembrò…reale.
Era diverso dai baci che
c’eravamo dati le altre volte. Era un bacio dolce, sembrava
quasi che volesse
dirmi..qualcosa.
La professoressa decise di chiudere lo spettacolo così,
senza la scena in cui
Giulietta si risveglia. Quando calò il sipario, io e
Federico rimanemmo per due
minuti buoni in quella posizione. Io sdraiata e lui con la testa
poggiata sul
mio petto.
Quando riuscii a tranquillizzarmi, lo spostai e mi alzai in piedi
-Aspetta…ti devo parlare- Mi disse lui, riafferrandomi per
un polso
-Io non ho niente da dirti-
-Non me ne importa niente, mi ascolti lo stesso-
-No! Mi sono stancata di fare sempre tutto quello che decidi tu. Io e
te non
abbiamo niente di cui parlare-
-Io non ce la faccio più- Mi disse lui, scompigliandosi i
capelli
-Tu? Tu non ce la fai
più? E io
allora cosa dovrei dire? E’ dall’inizio
dell’anno che mi stai facendo impazzire.
Un giorno sembra che ti importi di me e il giorno dopo ritorni ad
essere il
solito stronzo di sempre. Sei stato tu stesso, a dirmi ieri pomeriggio
di voler
tornare con Giorgia, quindi non capisco cosa vuoi ancora da me-
-E’ proprio vero- Disse con un sorrisetto
-Cosa?- Chiesi incrociando le braccia
-Che siamo gli unici a non aver ancora capito- Mi rispose avvicinandosi
-C-che stai dicendo?- Dissi cercando di indietreggiare. Mi
sentivo…strana….avevo la sensazione che qualcosa
stava per cambiare
-Ale…Ale! Sei stata bravissima- Disse Claudio interrompendo
Federico.
Maledizione!
-T-ti ringrazio…ma c’eri anche tu allo spettacolo?
Io non ti ho visto- Risposi
imbarazzata per la situazione
-Si…c’ero. Ascolta Ale…possiamo parlare
un secondo- Mi chiese. Prima di
rispondere guardai alle sue spalle. Federico non c’era
più
-Cosa c’è Claudio?-
-Stavo riflettendo…su quello che ci siamo detti ieri
mattina. Lo so, sono stato
uno stupido però io ti amo- Disse avvicinandosi ma con una
spinta lo allontanai
-Io no. Mi dispiace ma…avevi ragione tu. Io non credo di
essere mai stata
veramente innamorata di te. Me ne sono resa conto solo adesso- Dissi
-E perché lo hai capito solo adesso?-
-Perché…perché sono innamorata-
Risposi togliendomi un peso dallo stomaco
-Di lui?- Mi chiese stringendo i
pugni
-Si…mi dispiace Claudio. Anche se tra noi due è
finita io…ti ho voluto bene
veramente. Ricorderò per sempre la nostra storia,
perché che tu ci creda o no,
sei stato importante per me- Dissi abbracciandolo
-N-no posso fare nulla per farti cambiare idea?- Mi chiese ricambiando
l’abbraccio
-No…mi dispiace- Risposi. Dopodiché sciolsi
l’abbraccio
-Scusami. Devo andare- Dissi. Uscii di corsa dal teatro per cercare
Federico.
Dovevo parlarci. Una volta per tutte dovevo spiegargli.
Lo
cercai in ogni angolo della scuola. Uscii fuori
nel cortile. Proprio in quel momento, vidi Giorgia abbracciare Federico
e lui
ricambiare. Corsi via ma proprio in quel momento Federico mi vide e mi
corse
dietro
-Aspetta…..Alessia. Aspetta un secondo- Mi disse
riafferrandomi mentre io
cercavo di dimenarmi
-Lasciami! Non so neanche io cosa avevo in testa quando ti sono venuta
a
cercare…lasciami!-
-No! Non ti lascio. Non è come credi. Lei mi stava
abbracciando per
congratularsi e se fossi rimasta un secondo di più avresti
visto che io l’ho
allontanata-
-Non me ne importa niente…lasciami!-
-Ma perché fai così? Dovrei essere io quello
arrabbiato. Stavamo parlando e
quell’idiota che ti ritrovi come ragazzo è
arrivato e ti ha abbracciata-
-Guarda che sei tu quello che se n’è andato. Non
ti ho chiesto io di farlo-
-Cosa dovevo rimanere a fare? Stavate parlando, non mi andava di fare
il terzo
incomodo anche stavolta-
-Che significa “anche stavolta”?-
-E’ da quando ci siamo conosciuti che ogni volta che parliamo
c’è sempre quell’idiota
a interromperci e ogni volta tu mi mandi via
per rimanere sola con lui-
-Questo è il colmo! Tu mi parli di terzo incomodo? Io allora
cosa dovrei dire?
Ogni volta che vengo a parlarti c’è sempre Giorgia
che ti abbraccia o ti bacia-
-Bè ma se tu stai con Claudio, cosa ti importa con chi parlo
io?-
-A me non importa nulla…sei tu quello che non mi da pace.
Stai rompendo tutti
principi che avevo, dal non fare sesso senza amore al non innamorarmi
dei
ragazzi stronzi ed egoisti come te e poi…- Cavolo! Cosa
avevo detto????
-C-cosa hai detto?-
-Niente!- Risposi diventando rossa come un peperone
-T-tu hai detto…-
-Lascia perdere quello che ho detto. Sai che quando io inizio a parlare
non mi
ferma più nessuno…-
-Adesso basta- Disse, ma prima che potessi replicare, mi ritrovai con
le sue
labbra sulle mie. Non capivo. Non capivo cosa stava succedendo. Il
bacio
sembrava diverso dal solito. Aveva un significato che a me sfuggiva. Mi
aggrappai a lui e ricambiai il bacio. Indietreggiammo fino a toccare il
muro e
fu allora che ripresi lucidità
-Ma che cosa fai? Come ti salta in mente di baciarmi. Certo che
sei…-
-Innamorato di te- Disse interrompendomi. Rimasi perplessa per un
istante
-Come scusa?-
-Sono innamorato di te- Rispose imbarazzato
-S-scusami…u-un secondo- Dissi sedendomi lentamente per terra
-Stai bene?- Mi chiese lui preoccupato
-S-si…sono solo…preoccupata, credo di soffrire di
allucinazioni- Risposi
guardando nel vuoto
-Se è perché ti ho detto che ti amo
non…-
-Basta! Non continuare a dirlo- Lo interruppi rialzandomi
-Io non ti credo. Tu non puoi essere innamorato di me- Continuai
-Perché no?-
-Perché…è…è
impossibile una cosa del genere-
-Invece è così…mi ci è
voluto tanto per capirlo ma so che è così. Io ti
amo
Alessia-
-Non è me che ami. Tu stai dicendo così
perché ti ho detto che non mi avrai
più-
-Io mi sono innamorato di te, non del tuo corpo. Lo so
che…te ne ho combinate
di tutti i colori e che ti ho fatta star male più volte
però devi credermi. Io
ti amo- Non riuscivo a credere alle sue parole
-Hai detto bene! Me ne hai fatte di tutti i colori. Mi hai fatta star
male come
nessun altro è mai riuscito a fare. Credevo di essere
riuscita a farmene una
ragione del fatto che tu…non sei ciò che fa per
me, però…non riesco…ad
immaginarmi con nessun altro all’infuori di te-
-Quindi mi stai dicendo che anche tu sei innamorata di me- Mi chiese
con un
sorrisetto soddisfatto
-Se io sono innamorata di te è solo colpa tua. È
colpa del tuo sorriso, dei
tuoi occhi, è colpa tua perché sei
così maledettamente bello che quando ti
guardo…non riesco più a parlare, mi dimentico
persino come si fa a respirare. Non
sai quanto mi costi ammettere tutte queste cose perché tu
non te le meriti, tu
non ti meriti tutto quello che provo per te e non ti meriti di essere
costantemente nei miei pensieri-
-Lo so…hai ragione. Sono solo uno stupido e uno stronzo per
non essermene
accorto prima. Ma la verità è che io ti amo dalla
prima volta che ci siamo
visti- Ok! Ci mancava pochissimo e sarei morta la per terra
-Da quando ti ho…baciata, quel giorno davanti la porta di
casa mia…non sono
riuscito più a guardare nessun’altra ragazza-
Quelle parole mi fecero ricordare
all’improvviso la sera del compleanno di Benedetta “La verità è che da
quando ci siamo baciati…non sono riuscito più ad
andare a letto con nessun’altra” Allora
quella volta non stava scherzando
-A me sembra tutto il contrario. Hai baciato più ragazze da
quando conosci me
che prima di incontrarmi- Dissi sorridendo
-No, ti assicuro che prima di incontrarti ne ho baciate
molte…molte…molte di
più- Disse avvicinandosi a me con il suo solito sorrisetto
fastidioso
-Conoscendoti non mi stupisco- Risposi allacciandogli le braccia
intorno al
collo
-Allora? Con…Claudio?- Mi chiese cingendomi la vita con le
braccia
-Dovrà…trovarsi una ragazza poverino. Non
è bello essere scaricati due volte in
due giorni- Risposi sorridendo
-Ma riuscirai a stare senza di lui? Insomma…è un
ragazzo così serio- Mi chiese
scherzando
-Bè si…è vero. Però sai
come si dice, del ragazzo serio ci si infatua e del
bastardo ci si innamora-
-Come sei gentile, mi fai sempre tanti complimenti-
-E tu?-
-Io cosa?-
-Riuscirai a stare senza Giorgia?- Gli chiesi inserendomi
-Assolutamente no, ho intenzione di instaurare una relazione bigama- Mi
rispose, dopodichè scoppiò a ridere come un
cretino
-Sei proprio un stupido- Dissi colpendolo sul braccio
-Bè si…ma è proprio per questo che ti
piaccio, no?- Mi chiese sorridendo. Non
riuscivo a crederci. Mi sembrava un sogno, anzi in verità
avevo proprio paura
che lo fosse
-Tu sai cosa ci aspetta, vero?- Gli chiesi
-Cosa?-
-Quando tua sorella verrà a sapere che…stiamo
insieme…prenoterà la chiesa per
le nozze- Risposi sorridendo
-Bè si…ma noi ci inventeremo qualcosa- Disse
-E cosa?-
-Faremo finta di stare con altre persone, così lei non si
insospettirà- Questo
ragazzo era fuori di testa
-Cosa? Guarda che sei fuori strada…io non ho intenzione
di…- Non potei
terminare la frase perché lui me lo impedì
baciandomi. Il mio cuore doveva essere
molto resistente perché in quel momento non so come sia
stato possibile, ma non
uscì dal mio petto nonostante sembrasse che stesse per
esplodere.
Quando sciogliemmo il bacio, almeno una decina di minuti dopo,
rimanemmo
abbracciati, senza renderci nemmeno conto di avere ancora i vestiti di
scena
-Posso farti una domanda?- Chiesi io, interrompendo quel meraviglioso
silenzio
-Dimmi-
-Come mai…sapevi le battute a memoria?-
-Quella sera che abbiamo provato insieme…mi sono
sentito…strano e così ho
pensato di sequestrarti il copione per leggere come andava a finire-
-Quindi tu mi vuoi dire che non sapevi come finiva Romeo e Giulietta?-
-No- mi rispose lui con un’insolita tranquillità,
vista la gravità della
situazione
-Non posso crederci! Ma come hai fatto ad arrivare al quarto anno?- Gli
chiesi
-Ho corrotto i professori-
-Che scemo che sei- Risposi sorridendo e abracciandolo ancora
più stretto
-Ti…va di andare da un’altra parte- Mi chiese
cambiando tono di voce
-Ma che ti succede?- Gli chiesi preoccupata
-L’infermiera ci sta guardando…quella donna ha un
qualcosa di…inquietante…-
-Perché?-
-Sa tutto-
-Che intendi?-
-Sapeva che io ero innamorato di te e tu di me prima di noi-
-Ok…andiamo…dentro- Risposi
-Che ne dici se andiamo nei bagni e…-
-Non terminare la frase- Lo interruppi sorridendo
-Ma dai…che male c’è?-
-Ho detto di no…- Risposi. Dopodichè lui mi
poggiò una mano sulle spalle e ci
incamminammo all’interno della scuola
-Va bene…aspettiamo almeno che la festa del dopo spettacolo
finisca- Continuai
poi, cominciando a ridere
-Ok…- Mi rispose lui stampandosi in faccia uno dei suoi
soliti sorrisi da
togliere il fiato. Ricominciai a camminare ma lui mi tirò
indietro e mi baciò
di nuovo
-Dobbiamo recuperare il tempo perso- Mi disse sorridendo.
Già, aveva ragione.
Stare separata da lui così a lungo mi aveva a dir poco
distrutta e adesso che
finalmente stavamo insieme…avrei desiderato di non
allontanarmi mai più da lui.
*Note
dell’autrice*
Grazie a tutti quanti. Grazie per aver letto anche questo capitolo,
come avrete
capito era l’ultimo, ma dopo di questo ci sarà
anche l’epilogo dove si capirà
che fine farà l’anello che Federico ha comprato.
Vi
ringrazio di nuovo e spero che vi sia piaciuto :D