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Autore: Cleppy_Ds    21/07/2011    14 recensioni
Roma, Italia. Alessia, diciassettenne come tante, con un bell' aspetto e un carattere deciso e forte all'apparenza ma in fondo fragile.Federico è il classico ragazzo desiderato in tutta la scuola con un carattere da don giovanni che non si preoccupa altro che per se stesso. Caratteri diversi che si scontreranno....perchè come dice quel detto "gli opposti si attraggono"
Dal prologo: "Il dolore ha cambiato forma….. è finito tutto, lottare ormai non ha più senso,ho perso,ho perso in partenza, ormai mi sono resa conto di quanto in tutto questo tempo io sia stata una perfetta idiota"
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 30 : Ti odio senza fine..

e odiandoti ti cerco…

 

 

Federico P.O.V
Arrivai davanti scuola correndo, non sapevo perché ma sentivo che qualcosa non andava. Quando mi aveva risposto al cellulare sembrava………triste e anche parecchio incazzata Mi sembra che entrambi abbiamo preferito fare altro…” Chissà a cosa si riferiva. Quando arrivai davanti al cancello la vidi. Era seduta sul muretto accanto al portone d’ingresso. Presi un bel respiro e mi avvicinai. Mi sentivo agitato e questo mi capitava solo con lei. Mi sentivo sempre sotto pressione e continuamente messo alla prova, come in un gioco a quiz che quando sbagli qualche domanda vieni squalificato, sentivo che se avessi sbagliato qualcosa con lei poi l’avrei…persa per sempre
-Allora? Mi spieghi cos’è successo?- Dissi mettendomi di fronte a lei
-Non voglio parlare con te- Rispose alzandosi e avvicinandosi all’entrata
-Io invece voglio parlare. Spiegami cos’è successo-
-Ma tu credi che io sia completamente deficiente?-
-Come scusa? Ma perché mi fai questa domanda?- Gli chiesi confuso
-Senti, sei stato tu a chiedermi di andare a scuola insieme, non io, perciò se avevi altri…impegni, potevi benissimo non chiedermelo-
-Io te l’ho chiesto perché…ne avevo voglia, io volevo veramente andare a scuola insieme a te e non capisco a quali impegni tu ti riferisca-
-Io non ti credo. Tu sai benissimo a cosa mi riferisco-
-Ti ho detto di no-
-Ascolta, io ho già tanti problemi e l’ultima cosa che mi ci vuole in questo momento è che tu mi prenda per scema- Mi disse lei incrociando le braccia
-Dimmi almeno perché sei arrabbiata-
-Perché mi da fastidio essere presa in giro. Quando sono venuta a suonarti visto che non scendevi mi ha aperto la porta Giorgia. Non te lo ha riferito?- Accidenti! Lo sapevo che quella stupida avrebbe combinato qualche casino
-Senti, lo so che può sembrarti strano il fatto che Giorgia era a casa mia ma c’è una spiegazione….-
-Si! La spiegazione è che io sono una stupida. Quando ci siamo conosciuti ti ho detto che avevo perfettamente capito che tipo fossi e ti pregai di starmi alla larga e… se adesso mi ritrovo così coinvolta in questa storia è solo colpa mia, ho creduto di averti giudicato male….ma mi sbagliavo e stamattina ne ho avuto la prova- Mi gridò contro lei attirando l’attenzione di altri due ragazzi che aspettavano come noi di entrare a scuola
-Puoi abbassare la voce perfavore?- Le chiesi sottovoce
-NO! Se non vuoi che gridi allora lasciami in pace e allontanati…..ormai io con te l’unico modo in cui riesco ad esprimermi è gridando, se ti va è così altrimenti…ciao- Accidenti! Era proprio incavolata e non mi avrebbe perdonato tanto facilmente….dovevo assolutamente raccontargli di Giorgia e di Claudio
-Ascolta…so che sei incavolata però devo assolutamente dirti una cosa…-
-Ale!….ti sei dimenticata questo in macchina- Quando sentii quella voce sentii una rabbia salire. Mi voltai e vidi Claudio porgere una specie di quaderno ad Alessia…Un momento! Macchina? Ma quale macchina?
-Ti ringrazio- Rispose lei freddamente allungando le mani per prendere il quaderno. Istintivamente la precedetti strappandolo dalle mani di Claudio
-Federico ma che fai? Sei impazzito percaso? Ridammelo…quello è il copione per la recita- Disse lei dimenandosi per riprenderlo. Quando mi poggiò una mano sulla spalla per cercare di alzarsi in modo di riprendere il copione che tenevo sollevato, sentii il cuore accelerare
-No! Cosa significa che lo hai lasciato in macchina?- Chiesi guardandola negli occhi
-Senti…ridaglielo immediatamente- Si intromise quell’idiota
-Altrimenti?-
-Altrimenti io..-
-Tu niente Claudio……ti ringrazio per avermelo riportato ma ora ti pregherei di andare….- Lo interruppe lei. Io non potei trattenere una risatina
-Va bene….ci vediamo dopo- Rispose lui continuando a guardarmi. Ero troppo divertito che non notai neanche lo slancio in avanti che fece per baciarla a fior di labbra. Quando me ne accorsi sentii il cuore diminuire i battiti e pensai che si fosse fermato
-A dopo- Rispose lei allacciando il suo sguardo al mio. Quando l’idiota si allontanò, le ridetti il copione
-Allora tu e lui siete….siete…- Non riuscivo neanche a parlare
-Si….siamo tornati insieme- Mi rispose lei, quasi temendo la mia reazione
-Perché?- Riuscii solamente a chiederle
-Perché era giusto così- Rispose lei
-Come fai a dirlo?-
-Perché…..Lo dico perché Claudio mi ama-
-E tu?- Mi avvicinai -Tu lo ami?- Continuai prendendole il viso tra le mani. Lei non rispose. Si limitò ad abbassare lo sguardo
-E tu? Sei innamorato di Giorgia?- Mi chiese poi rialzando lo sguardo
-Ma cosa c’entra adesso…-
-Lo vedi! Se fai così significa che ancora la ami- Disse allontanandosi da me
-E allora tu? Non ti sei degnata neanche di rispondermi. Lo sai che ci tace acconsente?-
-Cosa vorresti dire?-
-Voglio dire che sei ancora innamorata di lui-
-Bè….s-si….altrimenti non avrei accettato di tornarci insieme- mi rispose abbassando lo sguardo
-Hai sbagliato ad accettare di tornarci insieme. Lui ha passato la notte con Giorgia- Le dissi facendole rialzare lo sguardo.

 

 

 

Alessia P.O.V
-Hai sbagliato ad accettare di tornarci insieme. Lui ha passato la notte con Giorgia- Rialzai lo sguardo sorpresa dalle sue parole. Come poteva venirmi a dire una cosa del genere e sperare che io potessi crederci, dopo che avevo chiaramente visto con i miei occhi Giorgia a casa sua quella mattina
-Come cavolo puoi dirmi questo e sperare anche che io ti creda?-
-Ti sto dicendo la verità-
-Io ormai non credo più alle parole ma solo hai fatti……e Claudio mi ha dimostrato di essere cambiato-
-Si come no! Passando la notte con Giorgia-
-Tu, al contrario di lui, hai saputo darmi soltanto parole. Quando mi hai difeso quel giorno che ho rincontrato Claudio, credevo veramente che qualcosa di me ti importasse. Mi hai illusa e io da brava stupida te l’ho lasciato fare. Ma ti assicuro che non farò mai più lo stesso errore. Non ti crederò più…..tu non mi avrai mai più- Dissi con le lacrime agli occhi. Lui si avvicinò a me ma io lo allontanai con una spinta
-Alessia, perfavore devi credermi….così ti complicherai la vita- Rispose lui avvicinandosi di nuovo
-No, sei tu a complicarmi la vita- Dissi voltandomi -Solo tu- Continuai entrando nell’edificio, con le mani congelate dal freddo di dicembre e il cuore ghiacciato dalle sue parole.

 

Passarono due settimane. Io e Federico non ci rivolgevamo la parola da quella mattina. Io e Claudio stavamo ancora insieme ma le parole di Federico avevano messo qualche dubbio in me, senza contare che io, anche se ero arrabbiata a morte con LUI, lo amavo ancora.
-Ale!…Pianeta terra chiama Alessia- Ero in camera mia con Mary che mi stava sventolando una mano davanti gli occhi
-Si…si scusami- Dissi riprendendomi dai miei pensieri
-A che pensavi?-
-Niente, sono solo un po’ preoccupata per la recita di dopodomani-
-A che ora inizia?- mi chiese Mary sedendosi accanto a me
-Alle undici- Risposi ripassando ancora una volta il copione
-Allora mi toccherà saltare scuola- Disse
-Guarda che non sei obbligata a venire-
-Scherzi? Non mi perderei mai la mia migliore amica mentre recita. Senza contare che….Francesco…mi ha detto che gli farebbe molto piacere se io fossi presente- Disse cambiando tonalità di colore alla sua faccia
-A si? Sai…io credo che Francesco provi qualcosa per te- Le dissi sorridendo
-Dici? Cioè volevo dire….ma no cosa dici, non può essere che io gli piaccia-
-Va bene, pensala come ti pare-
-Perchè ti ha detto qualcosa?- Questa ragazza era una contraddizione vivente
-Non c’è bisogno che lui me lo dica, si vede lontano un miglio- Risposi sorridendo
-Questo non vale solo per me. Anche se tu non te ne rendi conto, Federico è innamorato perso di te-
-Mary, perfavore non ricominciare con questa storia- Dissi alzandomi in piedi e prendendo il copione in mano
-Ale, lo sai come funziona. Spesso le persone che sono coinvolte in una relazione non riescono a capire cosa provano l’uno per l’altra, ma chi segue la storia dall’esterno riesce a capire tutto quanto-
-Mary io non posso credergli. L’ho vista io stessa Giorgia a casa sua, mi ha anche aperto la porta. Tu che penseresti se fossi al posto mio?-
-Ale, tu hai ragione…però…secondo me dovresti provare a parlare con Federico. Giusto per vedere cosa ha da dire-
-No, la cosa più giusta è dimenticarlo. Io ormai sto con Claudio e tra due giorni inizieranno le vacanze di Natale, così almeno avrò un po’ di tempo per riflettere senza doverlo vedere ogni giorno in classe-
-Secondo me sbagli. Comunque la vita è tua e decidi tu. Ora devo andare, mia madre mi aspetta per cena- Disse Mary alzandosi dal mio letto e dirigendosi verso la porta
-Comunque pensaci bene….- Disse prima di uscire. Uffaaaa! Adesso ci mancava solo lei ha mettermi dei dubbi. Mi avvicinai alla finestra e guardai verso la SUA. Aveva la luce accesa, chissà cosa stava facendo.
Mi sedetti sul letto e aprii il copione. Ormai lo sapevo a memoria però avevo paura di dimenticarmi tutte le battute all’improvviso e poi…adoravo la storia di Romeo e Giulietta……la adoravo dalla sera in cui Federico aveva provato le battute di Romeo davanti a me
-Tesoro….preparati….- Disse mia madre entrando in camera mia per cercare di sistemare un po’
-Cosa? Perché mi devo preparare?- Chiesi confusa
-Perché stasera abbiamo i vicini a cena…..- Quando pronunciò quelle parole cominciai a preoccuparmi
-Dovresti essere contenta….verrà il tuo compagno di classe…- Continuò poi, distruggendo ogni mia aspettativa che si trattasse di qualcun altro
-Hai invitato i Marchetti?- Chiesi io sbuffando
-Si…perché c’è qualche problema?- Mi chiese lei allarmata
-N-no…nessun problema…- Risposi alzandomi e dirigendomi verso l’armadio
-Va bene. Vado a finire di apparecchiare…- Disse poi uscendo dalla mia stanza. Uffa, ci mancava solo questa. Tutti i miei sforzi per evitarlo si erano dimostrati vani, visto che ora me lo ritrovavo dentro casa. Aprii l’armadio ed estrassi dei vestiti che avevo comprato un paio di giorni prima insieme a Mary (
Qui) poi mi diressi in bagno per fare una doccia. Non si prospettava affatto una bella serata.

Verso le otto suonarono alla porta. Io finii di pettinarmi distrattamente i capelli e poi uscii dalla mia camera per salutare. Quando me lo ritrovai davanti sentii un peso al cuore e allo stomaco. Possibile che ogni volta che me lo ritrovavo davanti mi faceva quell’effetto?
-Buonasera- Dissi cordialmente, facendo bene attenzione a non rivolgere mai lo sguardo verso la SUA direzione
-Ciao cara….come sei bella- Disse sua madre -Non credi Fede?- Continuò rivolgendosi al figlio. Lui mi squadrò da capo a piedi e quando vide che me ne accorsi si voltò di lato facendo finta di niente
-L-La tavola è apparecchiata molto bene- Disse poi imbarazzato, rivolgendosi a mia madre
-Grazie caro…se vi volete accomodare- Rispose mia madre indicando il divano
-Ehm…scusatemi, torno subito- Dissi io dirigendomi in camera mia. Non appena entrai, chiusi la porta e afferrai il cellulare componendo il numero di Mary
-Pronto- Mi rispose lei
-Mary…sono io-
-Ale…ma che succede?-
-E’ qui! È di là e mi fissa e….non so che fare…-
-Ok, calmati….chi è che ti fissa?- Mi chiese lei confusa
-Federico- Risposi emettendo un lungo sospiro
-Cosa? E perché è a casa tua?-
-Perché quel genio di mia madre ha invitato a cena lui e la sua famiglia...la cosa brutta è che non c’è neanche Roby, siamo soli e…io non ce la faccio a parlargli-
-Ok, ok… Ale ora prendi un bel respiro e torna di là, cena e subito dopo ti alzi con una scusa e torni in camera tua-
-Dici che...che funzionerà?-
-Ma si, certo, quando torni in camera tua chiamami e dimmi com’è andata-
-Ok…grazie Mary. Ti voglio bene- Le dissi sorridendo
-Anche io. A dopo-
-A dopo- Risposi riattaccando e poggiando il cellulare sul comodino. Presi un bel respiro e tornai in soggiorno. Purtroppo l’unico posto del divano ancora disponibile era quello tra mio padre e…LUI. Sospirando mi andai a sedere cercando di stare il più possibile attaccata a mio padre, ma lo spazio era troppo poco, la mia gamba toccava inevitabilmente la SUA.
-Mamma, tra quanto sarà pronta la cena?- Chiesi dopo dieci minuti di noiosissime chiacchiere e di massima tensione
-Hai ragione! Vado a controllare, scusatemi- Rispose mia madre alzandosi e dirigendosi in cucina
-Ti aiuto- Dissi io alzandomi finalmente da quel divano e seguendola in cucina, sotto lo sguardo insistente di Federico.

 

-Allora…cos’è successo?- Mi chiese mia madre mente stava preparando i piatti da portare in tavola
-In che senso?-
-Non ti ho mai vista così silenziosa-
-Ho mal di testa, non ho voglia di parlare- Risposi giocando con una forchetta
-Percaso è successo qualcosa tra te e..-
-Mamma ti prego! Non mi va di parlarne- La interruppi. Non avevo proprio voglia di spiegare a mia madre cosa c’era, anzi cosa non c’era con Federico
-Comincio a portare i piatti a tavola- Continuai prendendo due piatti già riempiti.

 

La cena sembrò durare un’eternità. Mia madre continuava a portare cibo ed io stavo scoppiando, non perché avessi mangiato tanto, per la verità non avevo quasi toccato cibo, ma perché sentivo continuamente il SUO sguardo addosso e cominciavo a sentirmi piuttosto imbarazzata
-Scusatemi ma…domani abbiamo le prove generali della recita che ci sarà dopodomani. Se non vi dispiace dovrei finire di ripassare le battute- Dissi alzandomi da tavola
-Ma no, figurati cara. Magari nostro figlio desse tanto peso alla scuola come te- Mi rispose SUA madre sorridendo
-Ale…hai passato il pomeriggio intero a ripassare, forse dovresti riposarti un po’- Disse mia madre
-No, se non vi dispiace preferisco ripassare…- Risposi alzandomi e dirigendomi verso la mia stanza.

Mi sedetti sul letto con il copione in mano e presi il cellulare per chiamare Mary, ma prima che potessi farlo, si mise a squillare. Lessi sul display chi mi stava chiamando: Claudio
-Pronto-
-Amore…sono io. Che fai?- Mi rispose lui dall’altro capo del telefono
 -Sto ripassando le battute-
-Ascolta, io e alcuni amici andiamo in un locale. Ti va di venire?- Sospirai
-No, non posso. Ti ho già detto che sto ripassando-
-Non puoi o non vuoi?-
-Entrambi. Non mi va di uscire stasera- Risposi
-Alessia, non ti inventare cavolate…se sei ancora arrabbiata con me ok, però ti pregherei di essere sincera-
-Si, sono arrabbiata con te- Risposi ripensando alle parole di Federico
-Almeno dimmi cosa ho fatto, così magari posso rimediare-
-Senti Claudio, ne parliamo domani…ora ho da fare…- Dissi cercando di chiudere quella conversazione
-Ok, come vuoi. Ci vediamo domani mattina-
-No, non c’è bisogno che mi passi a prendere…ci vediamo dopo scuola e…-
-Niente storie, ti vengo a prendere io così parliamo- Mi interruppe. Subito dopo riattaccò, cosa che feci anche io.
Quando mi voltai per riprendere il copione, mi trovai davanti Federico, appoggiato con la schiena alla porta chiusa
-Che ci fai qui?- Chiesi scocciata
-Come mai non vuoi che ti venga a prendere?- Mi chiese lui di rimando, ignorando la mia domanda
-Affari miei. Te lo ripeto: Perché sei qui?-
-Mi stavo annoiando di là- Mi rispose avvicinandosi lentamente
-E allora hai pensato di venire di qua perché speravi di trovare qualche passatempo? Mi dispiace informarti che era meglio se restavi di là- Dissi alzandomi dal letto e indietreggiando verso la finestra
-C-che cosa fai?- Gli chiesi quando avvicinò la sua mano destra alla mia faccia
-Mi dispiace se sono venuto qui stasera, so che non ne sei stata felice- Mi rispose lui continuando ad accarezzarmi
-N-non mi i-importa…..puoi fare quello che vuoi- Risposi balbettando come una scema
-Come va con le prove?- Mi chiese lui allontanandosi, lasciandomi completamente spiazzata
-Bene….ormai so l’intero copione a memoria. Però ho paura di dimenticarmi tutto- Risposi sedendomi di nuovo
-Se vuoi…ti aiuto- Lo guardai confusa
-Cosa? E…e...e come vorresti aiutarmi?-
-Proviamo insieme…..tu fai Giulietta e io Romeo- Continuò sorridendo
-O-ok…va bene- Risposi porgendogli il copione
-
Oh, ma quale luce irrompe da quella finestra lassù? Essa è l'oriente, e Giulietta è il sole. Sorgi, bel sole, e uccidi l'invidiosa luna già malata e livida di rabbia, perché tu, sua ancella, sei tanto più luminosa di lei: Non servirla, se essa ti invidia…-
-Basta…basta- Lo interruppi
-Che c’è ho sbagliato qualcosa? Non andava bene la..-
-No, non hai sbagliato niente….però non ho voglia di provare…con te. Perfavore potresti…potresti uscire? Voglio rimanere da sola-
-Ok….- Mi rispose lui, dopodiché uscì dalla mia stanza. Avevo sbagliato. Avevo sbagliato del tutto ad accettare di provare con lui, mi sentivo male a sentirgli dire quelle parole. Senza contare che continuava a tornarmi in  mente la sera in cui avevamo provato le battute. Mi sdraiai sul letto coprendomi la faccia con il cuscino. Quando mi rialzai per riprendere il copione, notai che non c’era più. Chissà che fine aveva fatto
-Tesoro, i nostri ospiti stanno andando via- Disse mia madre entrando in camera mia. Mi alzai dal letto e la seguii fino alla porta di casa per salutare
-Arrivederci- Dissi sorridendo
-Arrivederci cara-
-Federico?- Chiesi notando che non c’era
-Ha detto che cominciava ad andare dal momento che ti aveva già salutata- Mi rispose sua madre
-Ah si, me ne ero dimenticata- Dissi fingendo un sorriso
-Scusate, torno in camera mia- Continuai, dopodiché mi voltai e tornai in camera.

 

 

 

Federico P.O.V
Me ne ero dovuto andare di lì. Lo avevo dovuto fare per resistere alla voglia di baciarla. Dovevo essere diventato proprio scemo visto che mi ero portato dietro il copione con le battute della recita. Neanche io sapevo perché. Entrai in camera mia e dopo essermi sdraiato sul letto iniziai a leggerlo dall’inizio.
Passai la notte sveglio a leggere quel cavolo di copione per chissà quale assurdissimo motivo. Quando finalmente lo finii mi si chiusero gli occhi ma proprio in quel momento la sveglia del cellulare suonò. Mi alzai sbuffando e andai a farmi una doccia, subito dopo mi vestii e uscii per andare a scuola.

 

 

 

Alessia P.O.V
Avevo passato la notte in bianco preoccupata per la scomparsa del copione. Per un attimo avevo addirittura pensato che lo avesse preso LUI, ma ero totalmente fuori discorso che lui lo avesse preso. Che motivo poteva avere?
Dopo aver fatto colazione, uscii di casa e mi diressi in fermata. Dopo cinque minuti mi squillò il cellulare e quando lessi sul display il nome di Claudio, non risposi. D’un tratto vidi Federico girare l’angolo e avvicinarsi alla fermata dell’autobus. Ecco ci mancava solo questa!!!!!!!!
-Ciao- Mi disse
-C-ciao- Risposi. Accidentiiiiiiiii, possibile che dovevo balbettare così ogni volta che lo vedevo??????
-Tieni….- Disse facendomi prendere un colpo. Guardai cosa mi stava porgendo e mi accorsi che si trattava del copione
-Allora ce lo avevi tu! L’ho cercato per tutta la casa- Risposi prendendolo e riponendolo in cartella
-Si...ieri sera devo averlo preso per sbaglio….mi dispiace-
-M-ma n-no tranquillo…non importa- In quel momento vidi la macchina di Claudio sfrecciare ad una velocità inaudita. Senza pensarci troppo, mi nascosi dietro Federico che mi lanciò uno sguardo confuso
-Scusami- Dissi una volta passato il pericolo
-No, tranquilla. E’ solo che non capisco-
-Cosa non capisci?-
-Perché ti sei nascosta?- Perché mi ero nascosta? Non lo sapevo neanche io
-Non mi andava di vederlo- Risposi
-Avete litigato?-
-No…semplicemente non avevo voglia di parlarci- Risposi scocciata dalle sue domande
-Allora perché state insieme?-
-Senti, non ricominciare con queste domande….- Risposi, dopodiché mi allontanai di qualche passo da lui.

Dieci minuti dopo arrivammo davanti scuola. Scesi dall’autobus e sorpassai Federico, raggiungendo Francesco
-Ciao Frà- Dissi abbracciandolo
-Ciao Ale…- Mi rispose lui facendo lo stesso
-Ti va se oggi pomeriggio rimaniamo a scuola per provare-
-Ale…devi riposarti un po’. Le sai benissimo le battute. Domani ci sarà lo spettacolo, se continui così domani non ce la farai a recitare per quanto sarai stanca- Mi rispose lui
-Si…si hai ragione-
-Ascolta, ho chiesto a Mary se le va di andare al cinema oggi pomeriggio. Perché tu e Claudio non venite con noi?-
-No….preferisco rimanere a casa e riposare- Risposi. La verità era che non avevo assolutamente voglia di uscire con Claudio. Per la verità da quando avevo accettato di tornare con lui, eravamo usciti insieme pochissime volte
-Vado a cercare Becky. Ci vediamo più tardi in classe- Dissi sorridendo, dopodiché mi diressi verso l’entrata della scuola
-Mi spieghi che ti è preso?- Mi chiese una voce alle mie spalle. Mi voltai e trovai Claudio dietro di me
-Devo entrare a scuola ora. Ne parliamo dopo- Risposi voltandomi ma lui mi afferrò per un polso e mi tirò indietro
-No! Noi parliamo adesso- Disse
-Claudio…mi fai male-
-Stamattina sono venuto a prenderti a casa, ma tua madre mi ha detto che eri già uscita-
-Te l’avevo detto anche ieri per telefono che sarei venuta a scuola da sola-
-Mi spieghi cosa cavolo ti è preso? Perché non vuoi che ti accompagni a scuola?- Disse, stringendo ancora di più la presa sul mio polso
-Claudio…mi stai facendo male…lasciami…- Risposi, cercando di liberarmi ma senza risultati
-No, prima mi devi dare una spiegazione. Perché hai…-
-Lasciala- Claudio venne interrotto da Federico che tolse la sua mano dal mio polso, permettendo al mio sangue di ricominciare a scorrere
-Ma tu che vuoi? Si può sapere perché stai sempre in mezzo?-
-Non sono io che sto sempre in mezzo….ti ha detto che non vuole parlare e tu continui a trattenerla per un braccio-
-Alessia…non me ne vado di qui finché non parliamo…-
-Te lo scordi!…lei non….-
-No! Ti ringrazio Federico però…dobbiamo parlare. Grazie lo stesso-lo interruppi io. Lui mi guardò e per un momento mi sembrò triste per le mie parole
-Ok…- Disse, dopodiché entrò a scuola
-Allora…cosa mi devi dire di tanto urgente da non poter neanche aspettare che io esca da scuola?-
-Perché sei tornata con me?- Mi chiese
-Che…che significa? Sono tornata con te perché…io…-
-Perché?-
-Non…non lo so il perché- Risposi sospirando. Dovevo essere sincera con lui
-Tra te e quello c’è qualcosa?-
-No…non c’è niente….però Claudio…tu hai ragione, io non lo so perché sono tornata con te ma di sicuro non…non sono più innamorata di te- Dire quelle parole fu come togliermi un peso dallo stomaco
-Tu non mi hai mai amato- Disse
-No!…Claudio non  venire da me a fare questo discorso. Se io non ti amo più è anche colpa tua. Sei tu che mi hai lasciata-
-Ti ho già chiesto scusa per questo-
-Non è così semplice! Non è solo perché mi hai chiesto scusa che io posso dimenticare quello che mi hai fatto-
-Ma se tu mi amavi veramente allora…-
-Non mettere in dubbio i miei sentimenti. Io ti amavo…ti amavo quando era diverso, quando eravamo diversi noi. Io sono andata avanti, ho superato la nostra storia e ammetto che è stato egoistico da parte mia accettare di tornare con te…-
-Mi stai lasciando?-
-No…non posso lasciarti, perché tu non sei mai stato mio e io non sono mai stata tua….-
-Alessia perfavore…non puoi…non puoi chiudere i rapporti così ….-
-Sei tu che hai deciso di chiudere i rapporti. Però hai dimenticato un piccolo particolare…Tu credevi che io sarei rimasta ad aspettarti a vita, mi dispiace ma non è stato così…-
-Ora devo entrare a scuola….- Continuai
-Va bene… però dobbiamo continuare il discorso…-
-No Claudio, io non ho più niente da dirti- Risposi, dopodiché mi voltai ed entrai a scuola.

 

 

 

Federico P.O.V
Dopo scuola tornai a casa. Non potevo crederci, LEI mi aveva mandato via per parlare con quel cretino. Non ne potevo più di questa situazione, dovevo assolutamente dimenticarla, dovevo togliermela dalla testa
-Fede, puoi andare da Alessia per portargli questo pacco? Lo hanno consegnato qui per sbaglio, ho chiamato sua madre e mi ha detto che a casa c’è Alessia e puoi lasciarlo a lei- Ecco! Non facevo in tempo a dire di doverla dimenticare che mi toccava anche andargli a portare la posta. Neanche fossi un Pony Express
-Dammi qua, ci vado subito- Dissi alzandomi dal letto e prendendo il pacco dalle mani di mia madre, estremamente irritato.

 

 

 

Alessia P.O.V
Tornai a casa e fui felicissima di sapere che né mia madre né mio padre sarebbero tornati per pranzo, così potevo starmene un po’ da sola e in tranquillità.
Non feci in tempo a portare in tavola il piatto di lasagne che mia madre aveva lasciato in forno, che mi suonarono alla porta. Sbuffando andai ad aprire
-E tu che ci fai qui?- Chiesi trovandomi davanti Federico
-Mia madre mi ha chiesto di portarti questo pacco- Mi rispose lui porgendomi l’oggetto che aveva in mano
-Ti…ringrazio- Risposi imbarazzata. Dèjà vu. Avevo detto esattamente la stessa cosa che avevo detto la prima volta che c’eravamo visti
-Bene….allora io vado-
-O-ok- Risposi
-Ah! Oggi me ne sono andato senza neanche farti…i complimenti…sono davvero contento che tu e il tuo ragazzo abbiate chiarito e che siate tornati in buoni rapporti- Ma che cavolo aveva questo ragazzo nel cervello????? Possibile che credesse ancora che io e Claudio stessimo insieme???
-M-ma veramente…-
-Ale, tranquilla. Non mi devi spiegazioni. Chi lo sa, magari anche tra me e Giorgia si sistemeranno le cose un giorno….- Quando pronunciò quelle parole, mi sentii morire, sentivo che di lì a poco avrei smesso di respirare oppure il cuore mi sarebbe scoppiato o magari la terra mi avrebbe inghiottito, ad ogni modo ognuna di queste tre cose avrebbe fatto meno male di quelle parole
-S-si…..lo...lo spero per te. Io spero con tutto il cuore che tu…che tu possa essere felice. Felice come lo sono io con Claudio- Risposi trattenendo a stento le lacrime
-Già! Me lo auguro anche io- Rispose. Dopodiché si voltò e riprese a camminare.
Mi richiusi la porta alle spalle, mi diressi in cucina e presi il piatto contenente le lasagne, dopodiché  buttai il contenuto nell’immondizia. Avevo anche perso l’appetito, tutto per quello….stronzo egoista e….stupido che non era altro.

 

Verso le cinque uscii per fare una passeggiata. Mi ritrovai a guardare tra le vetrine dei negozi allestite per Natale. In genere io adoravo il Natale. Lo adoravo sin da quando ero piccola , ma quell’anno era diverso, era diverso perché sapevo che per avere un Natale felice, avevo bisogno di LUI….ma LUI….LUI non lo avrei mai….MAI avuto.

 

Prima di tornare a casa, un’oggetto in vetrina catturò la mia attenzione. Era un anello. Aveva incisa la parola “Love” e accanto c’era un fiore (QUI). Non aveva nulla di prezioso, non era d’oro o di diamanti. Ma mi colpì la sua particolarità. Rimasi a guardarlo per qualche minuto dopodiché mi incamminai verso la fermata dell’autobus.

 

Ero seduta sul sedile accanto al finestrino e guardavo fuori con l’i-pod nelle orecchie. Osservavo la vita delle persone. Perfetti sconosciuti che all’apparenza sembravano più felici di me. Era ingiusto. Avevo quasi diciotto anni e odiavo già così tanto la vita che avevo, neanche fossi stata una casalinga disperata come quelle dei telefilm. Mi voltai a guardare da cosa era catturato lo sguardo della signora accanto a me. Quando capii, sulle mie labbra si dipinse un sorriso. La signora stava leggendo “Orgoglio e Pregiudizio”. Io adoravo quel libro. Mi rifugiavo a leggerlo ogni volta che qualcosa andava male. L’ultima volta che lo avevo letto era stata quando Claudio mi aveva lasciata. Ricordo che lo lessi per un’intera notte . Riflettendoci avrei tanto voluto avere il carattere forte di Lizzy, la protagonista. Di sicuro Federico aveva lo stesso carattere altezzoso di Mr. Darcy. Pensandoci bene Federico era anche peggio. Alla fine del libro Mr. Darcy si rivela essere tutto il contrario di ciò che sembrava nel corso della storia, arrivando a tal punto da far desiderare qualsiasi ragazza di vivere una storia d’amore così. Federico invece si era dimostrato esattamente per quello che era. Dal primo momento che lo avevo visto avevo perfettamente capito che tipo fosse. Uno stronzo, presuntuoso e pieno di se. E anche se mi aveva fatta innamorare di lui, alla fine era tornato ad essere esattamente ciò che era. Ma questo non cambiava le cose. Io lo amavo e non sarebbe cambiato niente.
-Pensa che oggi pomeriggio mi ha chiamato Fede e mi ha chiesto di vederci- Proprio in quel momento sentii una voce familiare, anche troppo familiare provenire da qualche sedile dietro il mio
-E che voleva?- Le chiese un’altra voce
-Bè…per la verità non lo so, mi ha chiesto di vederci domattina e di andare a scuola insieme come ai vecchi tempi. Anche se io non frequento più quella scuola accompagnerò lui molto volentieri- Improvvisamente sentii un’irrefrenabile voglia di prenderla a schiaffi “chi lo sa, magari anche tra me e Giorgia si sistemeranno le cose un giorno” Non aveva perso tempo. Quello stesso pomeriggio che aveva pronunciato queste parole l’aveva subito chiamata. Finalmente arrivai alla fermata di casa mia. Mi alzai cercando di non farmi notare da quella strega
-Alessia- Ma visto che la sfiga mi tormentava già da diciassette anni e mezzo perché avrebbe dovuto smettere adesso?
-Giorgia, che sorpresa- Dissi fingendo di non averla vista
-Vai a casa?- Mi chiese
-Si..- Proprio in quel momento l’autobus si fermò e salutandola con un cenno della mano scesi respirando a fondo l’aria gelida, dopodiché ripresi a camminare
-Spero non ti dispiaccia se facciamo la strada insieme- Disse quando me la ritrovai a fianco
-No…figurati- Risposi consapevole di dover trattenere i mie istinti omicidi
-Sto andando da Fede…sai mi ha chiamato prima invitandomi a cena- Che bugiarda! Credeva che non l’avessi sentita sull’autobus, quando aveva apertamente detto che lei e Federico si sarebbero visti il giorno seguente?
-Sono contenta che abbiate riallacciato i rapporti- Risposi fingendo disinteresse
-Si…anche se lui ha avuto una leggera….distrazione…si è reso conto di essere ancora innamorato di me- Dovevo respirare. Vedevo il cancello di casa, non mancava poi molto, dovevo solamente respirare ed evitare di tirar fuori le mani dalle tasche, in modo che non potessi strangolarla
-Si, si vede che vi amate…..siete fatti l’uno per l’altra. Non potrei immaginare nessun’altra ragazza al di fuori di te per Federico- Risposi mascherando in quelle parole un insulto rivolto ad entrambi
-G-già- Mi rispose lei perplessa. Evidentemente non aveva capito quello che avevo voluto dire
-Sono arrivata…quella è la mia palazzina- Dissi indicandogliela
-Bene…allora ciao- Mi rispose lei non accennando a salire da Federico
-Non vai dal tuo ragazzo?- Le chiesi poi sorridendo
-Si…si...ora vado- Mi rispose lei imbarazzata al massimo. Proprio in quel momento Federico uscì dal portone di casa sua e si fermò a guardarci
-Giorgia…ma che ci fai qui?- Gli chiese perplesso e anche un po’ scocciato
-Non…non essere sciocco amore, mi hai chiesto tu di venire- Rispose lei mettendoglisi sottobraccio
-No…hai capito male. Io ti ho chiesto se potevamo vederci domattina per darti l’invito per la recita. Quello da dare a quel tuo amico che vuoi portare con te domani. Mi hai chiesto tu stessa di chiedere al preside di darmene uno in più- Disse lui, facendo diventare rossa come un peperone la faccia di Giorgia
-Ah…si giusto…Bè…ma visto che sono qui…perché non saliamo su e me lo dai ora?- Disse lei facendogli l’occhietto
-Sto uscendo ora- Rispose lui
-Ah si? E dove vai?-
-Non sono affari tuoi-
-Ahahahahahaha e cos’è una nuova discoteca? Posso venire?- Quella ragazza non sapeva neanche dov’era di casa la dignità. In quel momento mi vergognai io per lei
-No! Giorgia, ti senti bene?….sei strana stasera-
-Si…si certo. Ad ogni modo avevo già un appuntamento….ci vediamo- Così dicendo si dileguò. Io e Federico ci guardammo fissi per almeno tre minuti. Quando mi decisi a muovermi e mi avvicinai al portone, sentii qualcosa di caldo stringermi il polso gelido
-Cosa c’è?- Gli chiesi scocciata
-Dovrei chiederlo io a te-
-E perché?-
-Bè…mentre Giorgia parlava avevi una faccia così…infastidita…da far trasparire tutta la tua gelosia- Mi disse con un ghigno
-Lasciami- Provai a divincolarmi ma senza risultati
-Perché?-
-Perché cosa?- Gli chiesi di rimando
-Perché sei rimasta ad ascoltare quello che io e Giorgia ci dicevamo se non te ne importa niente di me?- Eccola là! La famosa domanda che mi ronzava per la testa da quando c’eravamo conosciuti. Io sapevo qual era la risposta ma non avrei mai e poi mai ammesso cosa provassi. Non dopo ciò che mi aveva detto quel pomeriggio
-Volevo proprio vedere questa volta come vi arrampicavate sugli specchi- Risposi mentendo
-Che risposta è?-
-L’unica che avrai. Mi spieghi poi perché stai qui a perdere tempo con me? Se non sbaglio hai appena detto a Giorgia che avevi un impegno. Le tue amichette non si offendono se le fai aspettare?- Chiesi continuando a divincolarmi
-Smettila di fare la ragazzina. Devo andare a cena da Valerio-
-Sai quanto me ne importa. Vai a raccontarlo alla tua ragazza-
-Ti ripeto per la milionesima volta che Giorgia non è più la mia ragazza-
-Oggi pomeriggio però le tue parole sono state altre-
-Ero…ero incavolato-  Mi rispose imbarazzato
-Incavolato? E per cosa?-
-Tu…mi hai detto di voler rimanere sola con Claudio…e questa cosa mi ha fatto salire il sangue al cervello- Quello era davvero il colmo!!!!!!!
-Perché? Cosa diavolo ti importa a te? Cosa ti importa con chi parlo o non parlo?- Mi guardò senza rispondere. Perché? Perché non mi rispondeva?
-I-io….io non lo so- Quella fu la goccia che fece traboccare il vaso
-Sai una cosa? Io non voglio stare qui con venti gradi sotto zero a sentire i tuoi assurdi giramenti d’umore. Vattene da Valerio, dalle tue amichette o da Giorgia, vai pure da chi ti pare….basta che stai lontano da me una volta per tutte, perché ti assicuro che la mia pazienza ha un limite- Detto ciò, mi voltai e mi incamminai verso casa.

 

 

 

Federico P.O.V
Quando tornai a casa, mi sdraiai sul letto. Continuavo a girare e rigirare tra le dita la scatolina quadrata che avevo in mano. E’ vero, avevo mentito. Non ero andato a cena da Valerio. Per la verità, dopo aver accompagnato Valerio a comprare un regalo di Natale per suo fratello, quel pomeriggio, avevo visto LEI, osservare intensamente una vetrina. Una volta che l’avevo vista andare via, mi ero avvicinato e avevo visto da cosa era catturata la sua attenzione. Dopo che Valerio mi aveva riaccompagnato a casa continuavo a pensare all’anello che aveva visto, così sono uscito di casa, diretto a quel negozio. Quando me la sono ritrovata davanti insieme a Giorgia, le parole che le avevo detto quel pomeriggio mi ritornarono in mente e mi sentii tremendamente in colpa. Senza contare che quella strega di Giorgia le aveva addirittura fatto credere di avere un appuntamento con me. La prima cosa che mi venne in mente per non dare spiegazioni su dove stessi andando, fu la cena a casa di Valerio.
Non sapevo neanche io perché le avevo comprato quell’anello. Non sapevo neanche se glielo avrei mai dato. Quello che sapevo era che….quando l’avevo vista rivolgere tutta la sua attenzione a quell’oggetto…avevo desiderato essere io quell’oggetto.

 

 

 

Alessia P.O.V
La mattina seguente mi svegliai nervosa al massimo. Mi preparai in fretta e furia, dopodiché uscii di casa e raggiunsi Francesco e Mary alla fermata dell’autobus
-Buongiorno mia Giulietta….come stai? Hai dormito bene…mio amore?- Mi chiese Francesco, scherzando
-Ma certo mio Romeo…e tu?- Continuai io sorridendo
-Anche io. Cambiando argomento, hai parlato con Mary?- Mi chiese in imbarazzo
-No…perché?-
-No così, tanto per sapere-
-Eccola- Dissi sorridendo quando la vidi arrivare
-Eccomi…buongiorno ragazzi- Ci disse raggiungendoci
-Glielo hai già detto?- Chiese poi, rivolgendosi a Francesco
-N-no….stavo aspettando te- Risposi lui
-Dovete dirmi qualcosa?- Chiesi
-Si…io e…io e Francesco stiamo insieme- La guardai sorpresa
-Oh ragazzi! Sono davvero felicissima per voi- Dissi abbracciando entrambi
-Scusa se non te l’ho detto prima ma…Francesco voleva esserci-
-Ma figurati Mary…sono così contenta- In quel momento vidi arrivare Federico con Giorgia e il sorriso mi morì sulle labbra
-Scusatemi ragazzi…comincio ad entrare, così mi preparo per lo spettacolo- Dissi voltandomi e incamminandomi verso l’entrata
-Dobbiamo fare qualcosa per quei due…si vede lontano un miglio che si amano-
-Amore…mi è venuta un’idea- Disse Francesco sorridendo a Maria.

 

Venti minuti dopo ero pronta (Qui) e stavo ripetendo le battute allo specchio
-Ale…è successa una tragedia- Mary entrò nella stanza dove mi trovavo io agitatissima
-Cos’è successo?- Chiesi preoccupata
-Francesco…si è fatto male alla gamba e ora non può neanche stare in piedi-
-Cosa? E adesso come facciamo?-
-Che succede?- Ci chiese la professoressa di letteratura, nonché responsabile della recita, entrando nella stanza, seguita dal resto dei compagni, compreso Federico
-Professoressa, purtroppo Ricciardi si è fatto male alla gamba, non riesce neanche a stare in piedi- Dissi io
-O no! Questa non ci voleva…siamo rimasti senza Romeo-
-Federico…Francesco ha bisogno di andare in bagno e visto che tu sei un ragazzo mi chiedevo se…puoi accompagnarlo tu- Federico annuì alla richiesta di Maria e si diresse verso il bagno sbuffando.

 

 

 

Federico P.O.V
Ero in bagno con Francesco che non accennava ad uscire
-Ti decidi? Ma quanto ti ci vuole?- Gli chiesi perdendo la pazienza
-Ehi amico, datti una calmata….- Mi rispose lui, uscendo dal bagno. Un momento, come faceva a camminare da solo?
-Ma non ti faceva male la gamba?- Gli chiesi confuso
-No, però ho un gran talento come attore. Mi dispiacerà non fare Romeo- Mi rispose lui con un sorrisetto soddisfatto
-Stai dicendo che non ti sei fatto male veramente?- Gli chiesi. Lui scosse la testa sorridendo
-Io…non capisco-
-Tu farai Romeo-
-Cosa? Io?-
-Si, tu. Coraggio spogliati e mettiti questi vestiti- Mi disse lui porgendomi i vestiti di scena
-I-io non posso…non so le battute-
-Ah no? Maria mi ha detto, che Alessia le ha detto, che tu le hai rubato il copione- Accidenti! Possibile che qui nessuno si faceva gli affari suoi
-Federico…io e te non siamo mai stati amici, il che è strano visto che abbiamo i gusti praticamente uguali in quanto a ragazze-
-No, non è vero…a me non..non -
-Basta mentire….tu sei innamorato di Alessia…e lei è innamorata di te. Questa è la tua ultima possibilità. Se non fai subito qualcosa puoi anche dirle addio- Ormai era tardi in ogni caso, lei non voleva più saperne di me
-Federico ascoltami bene, se ti dico questo devi credermi. Non è un segreto che io sia stato innamorato di lei, quindi se non fosse vero non ti direi queste cose. E’ stata lei stessa a confessarmi più volte di amarti- Lei? Lei mi… amava?
-Non puoi negare di averla fatta soffrire più e più volte. Però nonostante questo lei ti ama. Io sono sicuro che anche tu la ami. Ormai ce ne siamo accorti tutti. Tutti tranne voi-
 
“C’è che l’hanno capito tutti, tutti quanti, tutti tranne te” Mi risuonarono in testa queste sue parole. Come avevo fatto a non capire subito quello che intendeva. Come ero potuto essere così stupido e cieco da non capire che quello che c’era tra me e lei non era attrazione ma….amore?
Vorrei svegliarmi la mattina senza pensarti, senza pensare a quanto sto male perché inizio un nuovo giorno senza di te. Vorrei alzarmi e dirigermi a scuola consapevole che ad aspettarmi non ci sarà il tuo sguardo indifferente o le tue sgradevoli parole. Io vorrei dimenticarti. Anche se mi fa male dirlo, io vorrei non averti mai conosciuto”
-Federico?-
“Se non hai ancora capito a chi mi riferivo l’altra notte…….allora non lo capirai mai”
-Federico…è tutto ok?-
“Io quello che provo te l’ho detto….ma non è detto che tu sia in grado di capire”
Federicoooo…c’è qualcuno in casa?-
“Mi spieghi perché ce l’hai così tanto con me questa sera?______ Perché sei un cretino che non capisce un cavolo”

“Tu avevi detto che senza amore non avresti mai accettato di fare sesso. Perché con me lo hai fatto?___________ Questo…devi dirmelo tu “­­

Non ti crederò più…..tu non mi avrai mai più”

“Sei tu a complicarmi la vita….solo tu”

“Io spero che tu possa essere felice con Giorgia come lo sono io con Claudio”

“Sai una cosa? Io non voglio stare qui con venti gradi sotto zero a sentire i tuoi assurdi giramenti d’umore. Vattene da Valerio, dalle tue amichette o da Giorgia, vai pure da chi ti pare….basta che stai lontano da me una volta per tutte, perché ti assicuro che la mia pazienza ha un limite”
-Federico, mi devo preoccupare?- Mi chiese Francesco, sventolandomi una mano davanti la faccia
-Anche volendo…non potrei stare con lei. Lei sta ancora con quel cretino- Dissi digrignando i denti
-No. Qui se c’è un cretino, quello sei tu- Mi rispose lui, scuotendo la testa
-Cosa? E perché?-
-Alessia non sta più con Claudio. L’unico motivo per cui aveva accettato di tornarci insieme è stato perché credeva che tu e Giorgia vi foste rimessi insieme-
-D-dici sulserio?- Chiesi. Francesco si limitò ad annuire
-Quindi…non sta più con quel cretino?-
-No, non sta più con quel cretino. Allora….Fai Romeo oppure no?- Mi chiese sorridendo
“Lei lo amava, lui no…….Lui tornerà, lei non ci sarà più” è la storia più vecchia del mondo, non fare che accada anche a teAccidenti! L’infermiera aveva ragione. Dovevo fare qualcosa, altrimenti…l’avrei persa per sempre
-Dammi questi maledetti vestiti- Risposi strppando gli abiti di scena dalle mani di Francesco
-Finalmente ti sei deciso-.

 

 

 

Alessia P.O.V
-Come sta Francesco?- Chiesi a Mary
-Male…probabilmente si è slogato la gamba- Accidenti! Questa proprio non ci voleva
-Ragazze! Ci sono delle buone notizie- Disse la professoressa entrando nella stanza
-Quali?- Chiesi io, sorridendo
-Abbiamo trovato un sostituto per fare Romeo-
-Cosa? Ma è meraviglioso! Chi è?- Chiesi. Quando vidi entrare Federico nella stanza, vestito con gli abiti di scena, quasi mi venne un infarto. No! Era fuori discussione. Non poteva fare lui Romeo
-Marchetti ha sorpreso tutti dicendo di sapere l’intero copione a memoria-
“Allora ce lo avevi tu! L’ho cercato per tutta la casa_______ Si...ieri sera devo averlo preso per sbaglio….mi dispiace” Quindi…non lo aveva preso per sbaglio. Lo aveva letto e imparato a memoria in un solo giorno. Ma perché lo aveva fatto?
-Bene! Ora che questa cosa si è risolta…vado sul palco per fare la presentazione. In scena tra cinque minuti- Disse la professoressa, Dopodichè uscì dalla stanza, lasciando me e Federico da soli.
Non riuscivo neanche a parlare. La sola ide di dover recitare con lui mi stava letteralmente mandando in panico. Non riuscivo a concentrarmi con lui davanti. Ero già agitata all’idea di averlo tra il pubblico mentre recitavo, ma l’idea di dover recitare insieme a lui…era decisamente peggio
-Ale, io vorrei…-
-Non abbiamo nulla da dirci. Risparmia la voce per lo spettacolo- Dissi. Dopodichè mi diressi verso il teatro.

 

Quando arrivammo alla scena del balcone, quella che avevamo provato quella sera, cominciai a sentire lo stomaco in subuglio
………..
ROMEO: Oh! mi lascerai così poco soddisfatto?

GIULIETTA: Quale soddisfazione puoi avere questa notte?

ROMEO: Il cambio del tuo fedele voto di amore col mio.

GIULIETTA: Io ti diedi il mio, prima che tu lo chiedessi; e tuttavia vorrei non avertelo ancora dato.
 
Mi sentivo una perfetta scema. Anche se recitavo, riuscivo benissimo a comprendere cosa volesse dire Giulietta con queste parole

ROMEO: Vorresti forse riprenderlo? Per qual ragione, amor mio?

GIULIETTA: Solo per essere generosa, e dartelo di nuovo. Eppure io non desidero se non ciò che possiedo; la mia generosità è sconfinata come il mare, e l'amor mio quanto il mare stesso è profondo: più ne concedo a te, più ne possiedo, poiché la mia generosità e l'amor mio sono entrambi infiniti. (La Nutrice chiama di dentro) Sento qualche rumore in casa; addio, caro amor mio! Subito, mia buona nutrire! Diletto Montecchi, sii fedele. Aspetta un solo istante, tornerò. (Esce)ROMEO: O beata, beata notte! Stando così in mezzo al buio, io ho paura che tutto ciò non sia che un sogno, troppo deliziosamente lusinghiero per essere realtà.

(Giulietta torna alla finestra)

 

GIULIETTA: Due parole, caro Romeo, e buona notte davvero. Se l'intenzione dell'amor tuo è onesta e il tuo proposito è il matrimonio, mandami a dire, domani, per una persona che farò venir da te, dove e in qual tempo tu vuoi compiere la cerimonia ed io deporrò ai tuoi piedi il mio destino e ti seguirò, come signore mio, per tutto il mondo.

NUTRICE (di dentro): Signora!

GIULIETTA: Vengo subito. Ma se le tue intenzioni non sono oneste, io ti scongiuro...

NUTRICE (di dentro): Signora!

GIULIETTA: Ora vengo! Cessa le tue proteste e lasciami al mio dolore:

domani manderò.

ROMEO: Così l'anima mia sia salva...

GIULIETTA: Mille volte buona notte! (Si ritira dalla finestra)ROMEO: Mille volte cattiva notte, invece, poiché mi manca la tua luce.

Amore corre verso amore, con la gioia con cui gli scolari lasciano i loro libri, ma al contrario amore lascia amore con quella mestizia nel volto, con la quale gli scolari vanno alla scuola. (Si ritira lentamente)
……………………………………………………………………………………..

-Non ce la faccio più Mary. Non riesco a pensare che adesso ci sarà l’ultima scena e dovremo anche baciarci- Mi stavo ritoccando il trucco e Maria mi stava aiutando. Ormai eravamo giunti all’ultima scena. Quella della morte di Romeo e di Giulietta e l’idea di dover baciare Federico davanti a tutti pergiunta, mi stava mandando totalmente in confusione
-Respira…è l’ultima scena, vedrai che andrà tutto bene- Mi rispose Maty cercando di tranquillizzarmi, ma era tutto inutile.

………………………………………………………………………………

ROMEO : Occhi, guardatela l'ultima volta,
Braccia, stringetela nell'ultimo abbraccio,
o labbra, voi, porta del respiro, con un bacio puro suggellate un patto senza tempo con la morte che porta via ogni cosa. Vieni amara guida,
vieni, scorta ripugnante. E tu pilota disperato, avventa veloce su gli scogli la tua triste barca stanca del mare. Eccomi, o amore. O fedele mercante, i tuoi veleni sono rapidi
Così, con un bacio, io muoio

Federico si chinò su di me e mi diede un bacio a fior di labbra. Non respiravo. Non riuscivo più a respirare. Nonostante stessimo recitando, quel bacio mi sembrò…reale. Era diverso dai baci che c’eravamo dati le altre volte. Era un bacio dolce, sembrava quasi che volesse dirmi..qualcosa.
La professoressa decise di chiudere lo spettacolo così, senza la scena in cui Giulietta si risveglia. Quando calò il sipario, io e Federico rimanemmo per due minuti buoni in quella posizione. Io sdraiata e lui con la testa poggiata sul mio petto.
Quando riuscii a tranquillizzarmi, lo spostai e mi alzai in piedi
-Aspetta…ti devo parlare- Mi disse lui, riafferrandomi per un polso
-Io non ho niente da dirti-
-Non me ne importa niente, mi ascolti lo stesso-
-No! Mi sono stancata di fare sempre tutto quello che decidi tu. Io e te non abbiamo niente di cui parlare-
-Io non ce la faccio più- Mi disse lui, scompigliandosi i capelli
-Tu? Tu non ce la fai più? E io allora cosa dovrei dire? E’ dall’inizio dell’anno che mi stai facendo impazzire. Un giorno sembra che ti importi di me e il giorno dopo ritorni ad essere il solito stronzo di sempre. Sei stato tu stesso, a dirmi ieri pomeriggio di voler tornare con Giorgia, quindi non capisco cosa vuoi ancora da me-
-E’ proprio vero- Disse con un sorrisetto
-Cosa?- Chiesi incrociando le braccia
-Che siamo gli unici a non aver ancora capito- Mi rispose avvicinandosi
-C-che stai dicendo?- Dissi cercando di indietreggiare. Mi sentivo…strana….avevo la sensazione che qualcosa stava per cambiare
-Ale…Ale! Sei stata bravissima- Disse Claudio interrompendo Federico. Maledizione!
-T-ti ringrazio…ma c’eri anche tu allo spettacolo? Io non ti ho visto- Risposi imbarazzata per la situazione
-Si…c’ero. Ascolta Ale…possiamo parlare un secondo- Mi chiese. Prima di rispondere guardai alle sue spalle. Federico non c’era più
-Cosa c’è Claudio?-
-Stavo riflettendo…su quello che ci siamo detti ieri mattina. Lo so, sono stato uno stupido però io ti amo- Disse avvicinandosi ma con una spinta lo allontanai
-Io no. Mi dispiace ma…avevi ragione tu. Io non credo di essere mai stata veramente innamorata di te. Me ne sono resa conto solo adesso- Dissi
-E perché lo hai capito solo adesso?-
-Perché…perché sono innamorata- Risposi togliendomi un peso dallo stomaco
-Di lui?- Mi chiese stringendo i pugni
-Si…mi dispiace Claudio. Anche se tra noi due è finita io…ti ho voluto bene veramente. Ricorderò per sempre la nostra storia, perché che tu ci creda o no, sei stato importante per me- Dissi abbracciandolo
-N-no posso fare nulla per farti cambiare idea?- Mi chiese ricambiando l’abbraccio
-No…mi dispiace- Risposi. Dopodiché sciolsi l’abbraccio
-Scusami. Devo andare- Dissi. Uscii di corsa dal teatro per cercare Federico. Dovevo parlarci. Una volta per tutte dovevo spiegargli.

Lo cercai in ogni angolo della scuola. Uscii fuori nel cortile. Proprio in quel momento, vidi Giorgia abbracciare Federico e lui ricambiare. Corsi via ma proprio in quel momento Federico mi vide e mi corse dietro
-Aspetta…..Alessia. Aspetta un secondo- Mi disse riafferrandomi mentre io cercavo di dimenarmi
-Lasciami! Non so neanche io cosa avevo in testa quando ti sono venuta a cercare…lasciami!-
-No! Non ti lascio. Non è come credi. Lei mi stava abbracciando per congratularsi e se fossi rimasta un secondo di più avresti visto che io l’ho allontanata-
-Non me ne importa niente…lasciami!-
-Ma perché fai così? Dovrei essere io quello arrabbiato. Stavamo parlando e quell’idiota che ti ritrovi come ragazzo è arrivato e ti ha abbracciata-
-Guarda che sei tu quello che se n’è andato. Non ti ho chiesto io di farlo-
-Cosa dovevo rimanere a fare? Stavate parlando, non mi andava di fare il terzo incomodo anche stavolta-
-Che significa “anche stavolta”?-
-E’ da quando ci siamo conosciuti che ogni volta che parliamo c’è sempre quell’idiota  a interromperci e ogni volta tu mi mandi via per rimanere sola con lui-
-Questo è il colmo! Tu mi parli di terzo incomodo? Io allora cosa dovrei dire? Ogni volta che vengo a parlarti c’è sempre Giorgia che ti abbraccia o ti bacia-
-Bè ma se tu stai con Claudio, cosa ti importa con chi parlo io?-
-A me non importa nulla…sei tu quello che non mi da pace. Stai rompendo tutti principi che avevo, dal non fare sesso senza amore al non innamorarmi dei ragazzi stronzi ed egoisti come te e poi…- Cavolo! Cosa avevo detto????
-C-cosa hai detto?-
-Niente!- Risposi diventando rossa come un peperone
-T-tu hai detto…-
-Lascia perdere quello che ho detto. Sai che quando io inizio a parlare non mi ferma più nessuno…-
-Adesso basta- Disse, ma prima che potessi replicare, mi ritrovai con le sue labbra sulle mie. Non capivo. Non capivo cosa stava succedendo. Il bacio sembrava diverso dal solito. Aveva un significato che a me sfuggiva. Mi aggrappai a lui e ricambiai il bacio. Indietreggiammo fino a toccare il muro e fu allora che ripresi lucidità
-Ma che cosa fai? Come ti salta in mente di baciarmi. Certo che sei…-
-Innamorato di te- Disse interrompendomi. Rimasi perplessa per un istante
-Come scusa?-
-Sono innamorato di te- Rispose imbarazzato
-S-scusami…u-un secondo- Dissi sedendomi lentamente per terra
-Stai bene?- Mi chiese lui preoccupato
-S-si…sono solo…preoccupata, credo di soffrire di allucinazioni- Risposi guardando nel vuoto
-Se è perché ti ho detto che ti amo non…-
-Basta! Non continuare a dirlo- Lo interruppi rialzandomi
-Io non ti credo. Tu non puoi essere innamorato di me- Continuai
-Perché no?-
-Perché…è…è impossibile una cosa del genere-
-Invece è così…mi ci è voluto tanto per capirlo ma so che è così. Io ti amo Alessia-
-Non è me che ami. Tu stai dicendo così perché ti ho detto che non mi avrai più-
-Io mi sono innamorato di te, non del tuo corpo. Lo so che…te ne ho combinate di tutti i colori e che ti ho fatta star male più volte però devi credermi. Io ti amo- Non riuscivo a credere alle sue parole
-Hai detto bene! Me ne hai fatte di tutti i colori. Mi hai fatta star male come nessun altro è mai riuscito a fare. Credevo di essere riuscita a farmene una ragione del fatto che tu…non sei ciò che fa per me, però…non riesco…ad immaginarmi con nessun altro all’infuori di te-
-Quindi mi stai dicendo che anche tu sei innamorata di me- Mi chiese con un sorrisetto soddisfatto
-Se io sono innamorata di te è solo colpa tua. È colpa del tuo sorriso, dei tuoi occhi, è colpa tua perché sei così maledettamente bello che quando ti guardo…non riesco più a parlare, mi dimentico persino come si fa a respirare. Non sai quanto mi costi ammettere tutte queste cose perché tu non te le meriti, tu non ti meriti tutto quello che provo per te e non ti meriti di essere costantemente nei miei pensieri-
-Lo so…hai ragione. Sono solo uno stupido e uno stronzo per non essermene accorto prima. Ma la verità è che io ti amo dalla prima volta che ci siamo visti- Ok! Ci mancava pochissimo e sarei morta la per terra
-Da quando ti ho…baciata, quel giorno davanti la porta di casa mia…non sono riuscito più a guardare nessun’altra ragazza- Quelle parole mi fecero ricordare all’improvviso la sera del compleanno di Benedetta “La verità è che da quando ci siamo baciati…non sono riuscito più ad andare a letto con nessun’altra” Allora quella volta non stava scherzando
-A me sembra tutto il contrario. Hai baciato più ragazze da quando conosci me che prima di incontrarmi- Dissi sorridendo
-No, ti assicuro che prima di incontrarti ne ho baciate molte…molte…molte di più- Disse avvicinandosi a me con il suo solito sorrisetto fastidioso
-Conoscendoti non mi stupisco- Risposi allacciandogli le braccia intorno al collo
-Allora? Con…Claudio?- Mi chiese cingendomi la vita con le braccia
-Dovrà…trovarsi una ragazza poverino. Non è bello essere scaricati due volte in due giorni- Risposi sorridendo
-Ma riuscirai a stare senza di lui? Insomma…è un ragazzo così serio- Mi chiese scherzando
-Bè si…è vero. Però sai come si dice, del ragazzo serio ci si infatua e del bastardo ci si innamora-
-Come sei gentile, mi fai sempre tanti complimenti-
-E tu?-
-Io cosa?-
-Riuscirai a stare senza Giorgia?- Gli chiesi inserendomi
-Assolutamente no, ho intenzione di instaurare una relazione bigama- Mi rispose, dopodichè scoppiò a ridere come un cretino
-Sei proprio un stupido- Dissi colpendolo sul braccio
-Bè si…ma è proprio per questo che ti piaccio, no?- Mi chiese sorridendo. Non riuscivo a crederci. Mi sembrava un sogno, anzi in verità avevo proprio paura che lo fosse
-Tu sai cosa ci aspetta, vero?- Gli chiesi
-Cosa?-
-Quando tua sorella verrà a sapere che…stiamo insieme…prenoterà la chiesa per le nozze- Risposi sorridendo
-Bè si…ma noi ci inventeremo qualcosa- Disse
-E cosa?-
-Faremo finta di stare con altre persone, così lei non si insospettirà- Questo ragazzo era fuori di testa
-Cosa? Guarda che sei fuori strada…io non ho intenzione di…- Non potei terminare la frase perché lui me lo impedì baciandomi. Il mio cuore doveva essere molto resistente perché in quel momento non so come sia stato possibile, ma non uscì dal mio petto nonostante sembrasse che stesse per esplodere.
Quando sciogliemmo il bacio, almeno una decina di minuti dopo, rimanemmo abbracciati, senza renderci nemmeno conto di avere ancora i vestiti di scena
-Posso farti una domanda?- Chiesi io, interrompendo quel meraviglioso silenzio
-Dimmi-
-Come mai…sapevi le battute a memoria?-
-Quella sera che abbiamo provato insieme…mi sono sentito…strano e così ho pensato di sequestrarti il copione per leggere come andava a finire-
-Quindi tu mi vuoi dire che non sapevi come finiva Romeo e Giulietta?-
-No- mi rispose lui con un’insolita tranquillità, vista la gravità della situazione
-Non posso crederci! Ma come hai fatto ad arrivare al quarto anno?- Gli chiesi
-Ho corrotto i professori-
-Che scemo che sei- Risposi sorridendo e abracciandolo ancora più stretto
-Ti…va di andare da un’altra parte- Mi chiese cambiando tono di voce
-Ma che ti succede?- Gli chiesi preoccupata
-L’infermiera ci sta guardando…quella donna ha un qualcosa di…inquietante…-
-Perché?-
-Sa tutto-
-Che intendi?-
-Sapeva che io ero innamorato di te e tu di me prima di noi-
-Ok…andiamo…dentro- Risposi
-Che ne dici se andiamo nei bagni e…-
-Non terminare la frase- Lo interruppi sorridendo
-Ma dai…che male c’è?-
-Ho detto di no…- Risposi. Dopodichè lui mi poggiò una mano sulle spalle e ci incamminammo all’interno della scuola
-Va bene…aspettiamo almeno che la festa del dopo spettacolo finisca- Continuai poi, cominciando a ridere
-Ok…- Mi rispose lui stampandosi in faccia uno dei suoi soliti sorrisi da togliere il fiato. Ricominciai a camminare ma lui mi tirò indietro e mi baciò di nuovo
-Dobbiamo recuperare il tempo perso- Mi disse sorridendo. Già, aveva ragione. Stare separata da lui così a lungo mi aveva a dir poco distrutta e adesso che finalmente stavamo insieme…avrei desiderato di non allontanarmi mai più da lui.

 

 

 

 

 

 

*Note dell’autrice*
Grazie a tutti quanti. Grazie per aver letto anche questo capitolo, come avrete capito era l’ultimo, ma dopo di questo ci sarà anche l’epilogo dove si capirà che fine farà l’anello che Federico ha comprato.

Vi ringrazio di nuovo e spero che vi sia piaciuto :D

 

 



 




  
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