- Quella maglietta trasparente
- “Capito…
voi siete già arrivati?”
- “Sì,
sono nella Jeep con Nikki. Tra poco scendiamo e andiamo a firmare gli
autografi
ai fan che si sono accampati.”
- Ebbi
un brivido, sentendo quelle parole.
- Fan
che si sono accampati.
- Beh,
dopo ben tre anni ero abituato a vedere fan dappertutto, e disposte a
fare
qualsiasi cosa pur di ottenere una foto o un autografo, ma addirittura
accamparsi…
- “Voi,
invece? A che punto state?”
- A
che punto stavamo?
- Bene,
io ero arrivato a San Diego la notte precedente e Kris era
già lì.
- Inutile
dire come avevamo passato il nostro tempo, vero? Ci eravamo alzati da
poco, e
lei era chiusa in bagno a prepararsi.
- Da
più di un quarto d’ora.
- Io
invece avevo deciso di chiamare Ashley, per farmi spiegare
più o meno come era
la situazione lì.
- Al
Comic Con.
- “Una
ventina di minuti e siamo lì.” La butto sul vago,
sperando che Ash ci creda.
- Cosa
inutile, visto che lei ci conosce meglio di chiunque altro.
- “Sì
sì, ho capito Rob.” Sospira, dall’altro
capo del telefono. “Metteteci tutto il
tempo che volete, ma ricordati che avete al massimo un ora.”
- “Mi
ricordo, Ash. Non preoccuparti.”
- “Oh,
spero solo che se ne ricordi Kristen! Con la memoria che ti ritrovi
appena mi
attaccherai ti ritroverai con lei a rotolarti sul letto.”
- “ASH!”
- “Come
se non lo sapessi. Ci vediamo dopo, ciao bello.”
- Non
mi da neanche il tempo di controbattere, perché mi ha
attaccato praticamente in
faccia.
- Alzo
gli occhi al cielo, bussando alla porta del bagno.
- “Sei
pronta?”
- “Cinque
minuti, va bene?”
- “Neanche
dovessi andare ad un Gala. Mi
spieghi
cosa stai indossando?”
- “Non
è un problema tuo. Vattene.”
- Ecco,
le donne erano davvero insopportabili.
- Certo,
amo da morire Kristen, ma quando ci si mette
sarei capace di commettere un omicidio.
- Mi
butto a peso morto sul letto disfatto,
forse da troppe ore.
- Fortuna
che abbiamo preso quella camera per due giorni consecutivi, e nessuna
cameriera
è venuta a romperci.
- Sento
il rumore della chiave che gira per ben due volte, e subito dopo i
passi di Kristen.
- Sono
ancora sdraiato, con le mani sotto la testa mentre fisso il soffitto
bianco.
- Poi
decido di tirarmi su, trovandola ai piedi del letto.
- “Fammi
capire… sei stata un quarto d’ora in bagno e
neanche ti sei vestita?”
- Mi
lancia un’occhiataccia, e poi alza le mani al cielo.
- “Sono
vestita, idiota!”
- La
guardo meglio, notando che indossa una misera maglietta trasparente,
con sotto
un reggiseno nero.
- Sì,
è vestita per me. Non
per andare al
Comic Con, con mille fotografi e fans pronti ad assalirla.
- Neanche
per idea.
- “Dai
che facciamo tardi, Kris! Vai ad infilarti una maglia che andiamo. Ho
chiamato
Ashley e loro stanno per entrare.”
- “Okay.”
Con disinvoltura prende la borsa accanto al letto, e la issa sulle sue
spalle.
Poi, alzando un sopracciglio mi guarda.
- “Non
hai detto che Ash e gli altri stavano per entrare? Cosa ci fai
lì? Su,
andiamo!”
- No,
forse non ha capito.
- “Tu
così non esci.” Decreto infine, alzandomi del
tutto per puntargli un dito
contro.
- “Come
scusa?”
- Fantastico!
Ora si stava anche arrabbiando!
- “Dai…
dove credi di andare così?”
- Cerco
di fargli capire che quel ‘così’
non
era per il suo modo di vestire, ma soltanto per la sua maglia
trasparente.
- “Cosa
vorresti dirmi, eh? Che sembro una zingara, così?
Vuoi che indossi un vestitino raso fica
e metta dei tacchi dodici? Posso farlo benissimo, Rob! Lo
sai!”
- Metto
tutte e due le mani sulle sue spalle, scuotendola un po’.
- “Ma
la finisci di sparare cazzate, per favore? Quando mai mi sono permesso
di
discutere sul tuo modo di vestire? Mi sei sempre piaciuta
così, Kris! E mi
piaci ancora così!
Soltanto che in
giro con una maglia trasparente non
ti ci mando.”
- Trasparente.
- A
guardarla meglio sembra quasi inesistente. Merda, i suoi seni sembrano
più
grandi della sera prima.
- Deglutisco,
prima di alzare nuovamente lo sguardo su di lei.
- “Oh,
Dio! Come sei melodrammatico! Cosa vuoi che mi dica la gente?
‘Oh, Kristen Stewart mezza nuda al
Comic Con’!”
Fece una mezza sceneggiata, alzando una mano per enfatizzare il gesto.
- Beh,
come attrice ci prendeva proprio. E non poco.
- “Sì.”
Schietto, mentre la guardo fisso negli occhi.
- “Non
dirai sul serio.”
- “Dico
sul serio. Sei mia, e non voglio
che
gli occhi di un miliardo di persone si posino su di te, oggi.”
- Posa
tutte due le mani sulla camicia grigia, tirandomi verso di lei.
- “Lo
sai che sei un coglione, Pattinson?” Sussurra, a due
centimetri dalla mia
bocca.
- “Di
certo tu fai di tutto per ricordarmelo.”
- “Appunto.”
- “Allora?”
Sospira, e sembra che voglia darmi uno schiaffo dritto in faccia.
- “Allora?
Dopo quattro anni dubiti ancora? Di
certo indossando questa maglietta non vado in giro a dicendo ‘Hey, guardatemi! Sono qui!”
- “No.
Sono loro che parlano per
te.” Con
gli occhi indico le sue tette, e
lei
questa volta mi da uno scappellotto sulla nuca.
- Me
lo sono meritato, okay.
- “Io
sono tua, okay? E non rompere
più le
palle.” Mi stampa un casto bacio sulle labbra, staccandosi
immediatamente.
- Sa
benissimo che se andiamo oltre, ci ritroveremo di nuovo su quel letto.
- Si
volta verso la porta, aprendola per uscire.
- “Dimmi
un po’… perché sei così
acida stamattina?” Esito, mentre aspettiamo
l’arrivo
dell’ascensore.
- “Niente…
mi è arrivato il ciclo.”
- “Oh,
allora è per questo.”
- “Cosa?”
Mi guarda, aspettandosi la cazzata dell’anno.
- Che
puntualmente, arriva.
- “Sono
gigantesche.” Con un
verso strozzato
mi spintona, facendomi arrivare alla rampa di scale. Proprio accanto
all’ascensore che si sta aprendo.
- “Fatti
venti piani a piedi. Forse ti schiarirà le idee.”
- E
non faccio in tempo a correrle dietro, perché le porte si
stanno richiudendo.
- E
l’ultima immagine che vedo è quella di
Kikì con un sorriso di vittoria, e il
dito medio alzato.
- *
- “Domanda
per Robert!”
- Sbuffo
interiormente, mentre le urla dei fan mi assaliscono.
- Cazzo,
cazzo e cazzo.
- In
questi momenti dico sempre cazzate, e non so proprio come
comportarmi. “Com’è lavorare con un cast
così bello?” Beh, mi aspettavo di
peggio.
- Prendo
un respiro, e aspetto che le acque si calmino.
- Poi,
prendo parola.
- “E’
fantastico!” Ennesimo respiro. “E’ bello
essere circondato da belle ragazze in
ogni momento. E' il motivo per cui sono diventato un attore!”
Ed eccoli, in via
vai irrefrenabile di schiamazzi e ‘aww’.
- Che
cosa ho detto?
- E
un ‘aww’
è mio, quando sento un
pizzicotto arrivarmi proprio sulla coscia.
- Kristen…
come ti sbagliavi!
- Le
domande continuano, finché Kristen non si avvicina con il
viso al mio orecchio.
- “Lavorare
con tutte belle ragazze, eh?” Ammicca nella mia direzione, e
so benissimo a
cosa sta pensando.
- Al
set di Cosmopolis.
- A
tutte le ragazze che ha conosciuto quando è venuta a
trovarmi. Al cazziatone
che mi ha fatto quella sera nella mia roulotte, perché io le
parlavo solo ed
unicamente dell’unica protagonista femminile
- Le
altre, erano state sepolte.
- “Ma
tu sei la più bella, amore.”
- “’Fanculo,
Rob!” Si volta di nuovo, ascoltando quello che sta dicendo
Taylor.
- Io
ci ho capito poco e niente: Imprinting.
- “Una
domanda per Rob!”
- Oh,
va beh va beh, ma ci sono solo io in questo cast?
- Mi
giro, incontrando gli occhi verdi di una bambina di dieci anni.
Più o meno.
- Le
sorrido, più tranquillo.
- Cosa
mai potrà chiedermi una bambina così innocente?
Sicuramente come sarà stato
lavorare con Meckenzie, ecco.
- “Rob…
ti è piaciuto fare un figlio con Bella?”
- Cos-
Cazz- Merd-
- Eh?
Sicuramente ho capito male, ecco.
- La
fisso intensamente, sperando che scherzi. Ma non è
così. Anzi, sbatte un piede
a terra seccata dal mio silenzio.
- “L'espressione
che hai fatto mi fa pensare che tu stia chiedendo
qualcos’altro.” Ammicco nella
sua direzione, maledicendomi.
- Cazzo,
ha sempre dieci anni!
- “No
scherzo, mi è piaciuto.” Grazie, Rob.
- Ci
credo che ti è piaciuto!
- Alla
fine di quelle riprese ti sei
ritrovato con un erezione che non veniva più a
fine…
- “Mi
piacciono molto i bambini. Mi piace anche girare scene con i bambini.
E' stato
davvero divertente, specialmente con questa serie.” Questa
volta le sorrido
teneramente, proprio come si fa con una bambina di dieci anni.
- Lei
con disinvoltura scende, riprendendo il suo posto.
- Mi
piacciono davvero i bambini? Non ne ho idea.
- Mi
è piaciuto da morire lavorare con Meckenzie, quello
sì. E’ una bambina
fantastica.
- Stiracchiandomi
mi volto, mentre l’intervistatore se ne esce fuori con:
“Questa è l’ultima
domanda!” Ballo la samba dentro me, guardando Kris che se la
ride di gusto,
insieme a Bill.
- Ottimo,
quella donna ce l’ha sempre e solo con me!
- *
- Mille
flash, gli occhi che si chiudono in continuazione.
- Mi
chiedo ancora come facciano a venire fuori foto decenti.
- Anche
l’intervista per MTV è finita, e con Kris ci
stiamo dirigendo alla Jeep
praticamente oscurata.
- “Sono
stanca morta.” Esordisce, sgranchendosi le gambe.
- “Sì,
anche io. Fortuna che non hanno fatto commenti.”
- “Che
commenti?”
- Senza
mettere il dito nella piaga, porto lo sguardo sulle sue tette.
- Tempo
di due minuti, perché un clacson ci suona, facendoci voltare
entrambi. Un
ragazzo esce praticamente dal finestrino, mentre l’auto
è ancora in corsa. Poi,
ammicca verso Kristen.
- “KRISTEN’S
BOOBS!” Urla, per poi
rientrare in macchina.
- I
miei occhi sono incollati ancora a quell’immagine, dove poco
prima c’era quel delinquente.
- Mentre
dietro di me, Kristen se la ride di gusto.
- Eh
no! Te la farò pagare cara mia!
- **
- NOTE:
- Sapete
che ero obbligata
a scriverla vero? Quando ho visto quelle tette,
me ne sono uscita con questa FF XD Avete visto tutti le foto del Comic,
vero? Stupende
*w* E i robsten sempre perfetti, devo dire!
- Preciso
che le domande dell’intervista
sono vere, le altre cose tutte inventate (anche se ci credo poco, va
beh :D)
- Spero
che questa one-shot
che mi ha fatto staccare un po’ dallo studio vi abbia
divertite, e vi sia piaciuta.
- Un
bacione immenso :*
- Tatiana.