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Autore: Faddo    21/07/2011    3 recensioni
"La Vita Secondo Navarro Adam" una storia che racconta semplicemente la storia di un "vecchio" 40enne, dei suoi amici e di molte altre cose che non dirò qui.
Questo libro ha una morale? Si, non vivete come lui, credetemi non è bello.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"Massime di Adam: Rosso di sera bel tempo si spera...è solo un tramonto, svegliatevi"



CAPITOLO 11: CONSULENZA E CENA

Era Lunedì dopo il Weekend del concerto, quella mattina ero a scuola, avevo la penultima ora in 1^E con i soliti ragazzi di sempre, ma appena prima che suonasse la campana uno di loro, Lipidi, il ragazzino tondo e mangione della classe mi disse:
"Lipidi: professor Adam, ma lei suona la batteria?"
"Adam: oddio...non mi dire che c'eri anche te quel sabato a Peronedo?"
"Lipidi: si è stato un mito professore, non sapevo avesse anche un gruppo" Io mettendomi due dita sul setto nasale in segno di disperazione, presi fiato e dissi:
"Adam: ok, chi altro c'era a quel concerto?"
Ci furano altre 5 mani alzate, della quale uno era Gerrinton, l'altra era di Carlotta, Fattona, la chiamavo così per i rasta per come veniva vestita e poi sapevo bene che ogni tanto fumava droghe, leggere ma pur sempre droghe, poi c'era quella che chiamavo Zighinì perchè era di origini africane è lo zigihnì è un piatto tipico africano, molto famoso, e lei odorava di quella pietanza.
"Adam: ok bene a tutti voi che mi avete visto sappiate che non ho un gruppo, avevo un gruppo, e si sò suonare la batteria ma questo non vi riguarda"
In quel momento stesso suonò la campanella, stavo per uscire quando Lipidi mi disse:
"Lipidi: io vorrei suonare la batteria, mi insegnerebbe se la pagassi?"
"Adam: schietto e dritto al punto senza mezzi termini eh? beh mi spiace faccio già fatica ad insegnare a delle forme di vita desertiche come voi, figurati se ora mi metto a insegnare due cose, no mi spiace, ora devo andare mi aspetta la sala professori, a domani ragazzi e studiate sempre!"
"Classe: arrivederci prof.Navarro"
Uscito dalla classe andai diretto in sala insegnanti, dalla porta uscì Eric che stava andando in 1^A, nel vedermi sembrava felice, troppo felice, così senza mezzi termini dissi subito
"Adam: cosa vuoi Eric?"
"Eric: beccato senza aver detto niente, comunque, avrei bisogno di un favore"
"Adam: no, no e no, ti ricordi cosa è successo l'ultima volta che ho fatto un favore a qualcuno?"
"Eric: si, all'incirca, ma questo non è un vero favore è un...debito"
"Adam: nel senso?"
"Eric: nel senso che se farai una cosa per me io ne farò una per te, facile"
"Adam: ok, credo di aver capito, allora...io ti farò questo favore, ma una volta fatto tu dovrai...vediamo...dovrai lavarmi la macchina"
Eric ridendo disse:
"Eric: lavarla? quella macchina va riparata o buttata" concluse con una lunga risata e io ridendo insieme a lui dissi:
"Adam: ma te volevi un favore o un calcio nei testicoli?"
"Eric: ok seriamente, avrei bisogno che tu mi dia una mano con Eveline, per riparare alla situazione è come..."
"Adam: è come se tu fossi su un treno che sta per schiantarsi contro un treno merci pieno di esplosivo?"
"Eric: direi di sì"
"Adam: ti capisco, ok...ti darò una mano, dopo vieni al bar ci si vede li"
Eric aveva una faccia davvero rasserenata e mi disse:
"Eric: grazie, grazie e grazie, a dopo"
"Adam: si ok...ora vai dai tuoi alunni, avanti"
Entrato in sala professori e per mia gioia trovai Railey, mi avvicinai a lei e con grande gioia nel vederla, almeno durante la mia pausa prima di tornare a casa, così la salutai lei mi diede, istintivamente un bacio e una volta seduto chiacchierammo del più e del meno sulla giornata.
"Railey: amore mio, come va?"
"Adam: a giudicar dal bacio direi che ho fatto qualcosa di bello" Railey rise e disse:
"Railey: no, è solo che son contenta" ci fu un attimo di silenzio notai che Railey mi guardava tutta sorridente e a quel punto tutto mi fu chiaro
"Adam: ok, va dritta al punto cosa devi dirmi che potrebbe farmi incazzare?"
"Railey: beccata eh..."
"Adam: la seconda in pochi minuti, un record..."
"Railey: ok, allora, il problema è che mia madre dopodomani partirà per un mese per una vacanza in sud-america con le amiche del bingo del sabato sera, perciò per te sarebbe possibile far stasera la cena?"
Io molto schietto le dissi:
"Adam: no..."
"Railey: e se facessimo invece solo un tè?"
"Adam: no..."
"Railey: e che ne pensi se vieni a pranzo"
"Adam: no, niente pranzi, niente cene, niente aperitivi, niente festini, niente orgie, niente grigliata in giardino a ricordare i bei tempi di quando lei sarà stata una lavandaia che lavava i vestiti sporchi dei soldati in guerra..."
"Railey: cosa posso fare per convincerti?"
"Adam: non sperare di convincermi..."
"Railey: ho capito, allora io ora vado da Eric, sai era così curioso di sapere quando con un tuo amico avete fatto un viaggio in macchina e vi siete risvegliati in un bar pieno zeppo di..."
"Adam: alle 8.00 ti passo a prendere e andiamo?"
"Railey: perfetto"
Con il ricatto subdolo mi aveva fregato, ero in trappola se mi presentavo a casa di Eris dopo ciò che è successo quella volta all'incrocio in macchina e in ospedale, la mia vita sarebbe finita, ma da qualche parte giaceva forse una speranza...la speranza che una vecchiaccia cadesse tra le bracia del mietitore, solo quello avrebbe potuto salvarmi ormai.
Arreso ormai al mio destino ma senza far notare quanto fossi disperato in quel momento mi misi ad appuntarmi delle robe per la lezione che avrei fatto domani, ma subito Railey interruppe il tutto dicendomi:
"Railey: approposito, sai è stato un bel concerto quello di sabato"
"Adam: vero era...tu c'eri?" Railey tutta sorridente e ridendo mi disse:
"Railey: beh vedi, Paul mi ha dato i biglietti..." Io mettendomi una mano sul viso e ridendo dissi:
"Adam: Paul, oddio, ma allora ha fatto di tutto pur di tentar di farmi venire...era disperato eh..." Railey ridendo in modo simile al mio disse:
"Railey: pensa che mi ha detto addirittura che dovevo venire a convincerti di venire e che l'idea di ascoltarti suonare era eccitante" entrambi scoppiammo in una sonora risata, fino a quando lei tutta seria non mi disse incuriosita:
"Railey: com'è ritornare sul palco e sentire il pubblico che ti acclama come un idolo?"
"Adam: fantastico..."
"Railey: immagino"
"Adam: pensa che c'erano addirittura qualcuno dei miei studenti ad assistere, ad esser preciso 5, che banda di fancazzisti..."
"Railey: di sicuro c'era il cicciottello, K..." io interrompendola dissi:
"Adam: no, volevi dire Lipidi..."
"Railey: si si, lipidi scusa, dovresti vederlo è tutto il giorno che parla di batteria con i compagni e dei suoi batteristi preferiti, vorrebbe imparare a suonare la batteria ad ogni costo mi sa..." Io sentendomi molto soggetto in questa frase dissi con un tono molto ironico:
"Adam: già ad ogni costo..."
Passata pure l'ora mi diressi al solito Bar da Rinos dove però in quel giorno speciale c'erano tutti e intendo davvero tutti, tranne Railey; però quel giorno Ronald, Lars e Kirk stavano in un tavolo in parte mentre sul bancone ci stava Eveline che stava servendo un piatto di pasta al ragù a Demetria, mentre c'era Eric messo un po' lontano che se ne stava con la faccia da cane bastonato, persino da fuori si poteva notare come Eveline fosse un po'incavolata con qualcuno proprio a caso...
Entrato salutai tutti e fui accolto da un coretto di ciao dove spiccò la voce iniziale di Ronald che disse:
"Ronald: ecco la nostra Rockstar Navarro Adam, un applauso!" tutti gli altri si limitarono a salutarmi con la solita monotonia
"Kirk: hey Ronald non dimenticarti che c'ero anch'io, diglielo Adam chi è il miglior chitarrista in zona!" io ridendo dissi:
"Adam: tu Kirk, sempre tu...come vi vanno le cose oggi a voi?"
"Lars: b...bene dai"
"Ronald: vecchio...ma bene!"
"Demetria: oggi è un giorno che non sa da niente come gli altri..."
"Kirk: ho le mani che si disgustano di esistere ho dovuto sturare il cesso di uno dei vecchietti, mi pare del signor Mimose, non ti immagini quanto caghi quel tipo..." Ronald ridendo, come sempre, disse:
"Ronald: credimi so perchè ne fa così tanta, sta tutto il giorno fuori a giocare a carte con i vecchietti sul retro del parchetto della stazione, non ti immagini quante sia bravo e fortunato"
"Eveline: a me le cose vanno male, non è vero Eric?"
"Eric: si..."
"Adam: hey voi due calmi, calmi, cosa sta succedendo?"
Eveline con voce molto incavolata e offesa disse:
"Eveline: mi sta tradendo questo maledetto, so che si sente al telefono con un'altra" Eric con voce più calma ma comunque evidentemente sotto pressione disse:
"Eric: te l'ho ripetuto mille volte è solo la mia ex moglie che mi rompe al telefono"
"Eveline: e allora cos'erano quelle discussioni sul vedersi domani pomeriggio, ti ho sentito e ho letto i messaggi"
"Eric: non è come pensi!" decisi di intervenire immediatamente e dissi:
"Adam: avanti, cercate di calmarvi, i probelmi di coppia non sono mai stati risolti alzando la voce, ora...quando alzate la voce uno contro l'altro o sentite che state per farlo pensate solo che questo non farà altro che danneggiare di più la chiglia della barca fino a farla affondare e voi due siete in questa barca legati l'uno all'altro, ok?"
I due tranquillizzandosi un po' dall'evidente stato di tensione creatosi prima dissero
"Eveline: si"
"Eric: ok"
"Adam: bene ora ascoltatemi, Eveline, tranquilla è solo la sua ex, nessun uomo è così pazzo da fare due volte uno stesso errore non succederà niente, devi fidarti di Eric, quando stai con Eric devi avere la sensazione che di lui ti puoi fidare, e di lui ti fidi no?"
"Eveline: beh...ovvio"
"Adam: perfetto, tu invece Eric cerca di apparire più calmo e più esplicito quando senti che la tranquillità della tua vita è minacciata inoltre se devi veramente vederti con la tua ex alla fine basta che tu non faccia niente che la tua coscienza poi tirerà fuori, mostrando chiari segnali nei riguardi di Eveline, qualunque sia il motivo per cui vi troviate dillo a Eveline e cerca di esser chiaro ok?"
"Eric: chiaro..." ci fu un attimo di silenzio fino a quando Eveline non disse:
"Eveline: scusa tesoro, mi spiace non so cosa mi sia preso" Eric sorridente rispose ad Eveline abbracciandola da oltre il bancone:
"Eric: tranquilla amore, capita di esser gelosi non c'è niente di male, tranquilla"
"Eveline: grazie"
"Eric: di niente"
Eveline a quel puntò andò in cucina a far non si sa cosa e a quel punto Eric mi saltò letteralmente addosso tutto sorridente e mi sussurrando mi disse:
"Eric: sei un mito Adam, grazie, grazie e grazie! vengo a lavarti la macchina sabato prossimo! contaci!"
"Adam: ok, ma la prossima volta se so che son andrò così bene mi ci giocherò una cena al ristorante Il Terzo Senso"
Eric uscì dalla porta e subito gli altri commentarono l'accaduto:
"Demetria: cosa diavolo è appena successo scusa?"
"Adam: niente di che, Eric mi ha chiesto un favore e in cambio lui mi avrebbe lavato la macchina"
"Kirk: beh devo dire che te la sei cavata bene"
"Ronald: a dire il vero è la prima volta che ti vedo in azione come psicologo"
"Adam: no, non ho fatto tanto da psicologo, più da intermediatore tra un anima scombussolata femminile e un anima un po' tontolona e impreparata maschile"
"Lars: s...s..sei stato f...figo!"
"Adam: grazie Lars sono tutte così che studi alla facoltà di psicologia di Padova...".
Finito di pranzare al Bar da Rinos mi diressi a casa per riposare un po' ma siccome a casa non c'era molto da fare optai per andare a farmi una passeggiata, giusto perchè dovevo schiarirmi le idee per prepararmi alla cena con la madre di Railey, Eris.
Le vie di Selice a Gennaio son davvero triste, a Dicembre sono molto più allegre nonostante il freddo ma in quei giorni ci si avvicinava ai giorni delle merla i più freddi, c'era poca gente in giro e quella poca gente non sembrava avesse voglia di stare fuori; io ero fuori per prendere aria e per schiarirmi le idee, chissà se anche qualcun altro era così pazzo come me da fare così in quei giorni, mentre ero assorto nei miei pensieri passai nelle vicinanze del supermercato dove vado di solito e li incontrai Gaetano, se non vi ricordate chi sia è il cassiere del supermercato dove vado sempre, quel giorno era fuori dal supermercato perchè stava pulendo i marciapiedi con la scopa, appena mi vide gli si accese un sorrisone in faccia e mi disse:
"Gaetano: we! buongiorno signor Navarre!" io piuttosto irritato ma trattenendomi dissi:
"Adam: si pronuncia Navarre...comunque come ti vanno gli affari qua?"
"Gaetano: ultimamente bene..." mi fece cenno con la mano di avvicinarmi di più a lui e sussurrandomi aggiunse:
"Gaetano: però qualche mascalzune ultimamente si mette un po' di robba nei pantaloni"
"Adam: intendi dire che scippa?"
"Gaetano: si esatto scippa, scippa, sto ragazzotto, se lo becco i doc nu schieff e i fezz grè a capa" io rimasi un attimo totalmente immobile e attonito per cercar di capire cosa avesse detto ma arrendendomi in questo invano tentativo dissi:
"Adam: non ho capito un accidenti, ma son sicuro che non li farai niente di bello..."
"Gaetano: comunque, non ho idea di come beccarle, lei che è professò, cosa farebbe?"
ci riflettei un attimo e dicendo la prima idea che mi venisse in mente
"Adam: beh, tutti i ladri per non destar sospetti comprano qualcosa e nascondono sotto la maglia qualcosa, fai così ogni volta che entra un ragazzo puoi fare così, quando passi il prodotto sullo scanner, prendilo e glielo dai in alto in modo che per prenderlo debba alzare le braccia, così si alzerà la maglietta e vedrai la roba, di sicuro non puoi dirgli alza la maglietta, oppure qualcosa con più probabilità di successo è semplice, chiedi a Robert o a qualcuno che pulisce i locali di vedere se trova qualcuno che si aggira abbastanza rapido che si guarda abbastanza in torno, controlla sopratutto quanto suda, se possibile quando viene alla cassa a pagare stringili la mano se riesci, cercando di apparire un po' gentile, magari presentandoti e fingendoti molto amicone e socievole e senti quanto sudano a quel punto capirai se è un ladro o meno e quando ti sarà chiaro beccalo e denuncialo"
"Gaetano: lei signor Navarre è un genio!"
"Adam: Navarro..."
"Gaetano: comunque a lei come vanno le cose?" io un po' smorto dissi:
"Adam: uff...male purtroppo" Gaetano stupito dalla mia risposta disse:
"Gaetano: male....lei? lei ha tutto signore, apra gli occhi, ha un lavoro sicuro, una casa, una bellissima femmena dai capelli rossa, la invidio Adam, sà Cosima ultimamente sta invecchiando molto, è diventata una specie di orribbile barile, mostruoso, trita tutto..."
"Adam: intendi dire che ti ferga il cibo a tavola?"
"Gaetano: esatto, vedo che capisce al volo, signor Navarre...comunque come mai le vanno male le cose?"
"Adam: sono nella merda più totale...diciamo che ho una cena con la madre di Railey, la mia ragazza..."
"Gaetano: guardi, signor Navarre, io son un grande scaricatore negli appuntamenti, le posso dare qualche consiglio, il metodo che si usa dalle mie parte è di mangiare piccante, più che si può e far scappare la donna  a suon di tromba" stavo per interrompre Gaetano quando lui continuò a parlare e disse:
"Gaetano: oppure se vuole andare sul classico: vada spesso in bagno, fingendo di stare male"
"Adam: si ma v..." non c'era modo di fermarlo continuava a interrompremi
"Gaetano: oppure chiami qualcuno a caso col cellulare, faccia uno squillo e poi aspetti che richiami, se è fortunato le basterà rispondere e fingere che il suo amico stia male e poi andarsene"
Stavolta sembrava avesse finito:
"Adam: devo dire che come idee non sono male, sei un grande, ma non è questo il problema, il fatto è che sua madre mi odia, io vado a cena con Railey, ma da sua madre, lei mi odia per una serie di motivi, ma la mia amata non lo sa, non so che fare" Gaetano mi guardò con gli occhi spalancati e disse:
"Gateano: si veramint intà mird"
"Adam: credo di aver capito, sono fottuto eh?" Gaetano non rispose si limitò a muovere le labbra e agitare la testa in segno che c'avevo azzeccato, non restava che sperare ancora nella morte della madre...
Era tardi ormai, e tra un po' dovevo prepararmi per andare all'appuntamento a casa di Railey, mentre ero per strada passai davanti al Bar da Rinos, quando notai che c'era un po di confusione dentro sentivo delle urla, così capendo forse cosa stava succedendo decisi di entrare e vidi che c'era Ronald messo in un angolo ad assistere al litigio tra Eveline ed Eric che era degenerato, ovviamente Eveline era un piede in avanti rispetto ad Eric visto che Eveline è sempre stata una donna che portava i pantaloni...
"Eveline: sei un idiota!"
Mi avvicinai a Ronald che sembrava terrorizzato e chiesi:
"Adam: che sta succedendo?"
"Ronald: hanno cominciato quando è arrivato Eric...non so altro non ci sto capendo niente..."
Eveline aveva il volto infuriato mentre Eric cercava di difendersi urlando con la voce altrettanto alta, solo io potevo fermare la situazione e intervenendo tra i due seprandoli dissi:
"Adam: cosa cazzo sta succedendo qua?"
"Eric: è lei è che è scattata per niente"
"Eveline: per niente ma se l'hai baciata!"
"Eric: è lei che mi ha baciato! quella vipera stronza"
"Eveline: non recitare sò che ti piace ancora, brutto maniaco stronzo, lo sapevo, altro che fidarmi di te dovrei picchiarti, sei un essere viscido e schifoso" a quel punto non potendo più reggere la situazione urlai io e dissi:
"Adam: adesso, basta!" ci fu un breve silenzio e sfurttando il momento dissi solo la realtà dei fatti
"Adam: dovete finirla di lanciarvi contro sassi appuntiti, Eveline la vera verità è che hai paura, paura esatto, come in ogni tua altra relazione, temi di andare avanti perchè non sai come andare avanti e non sai come andrà per questo ti sei frequentata con miliardi di uomini, non solo perchè sei una ninfomane attempata, ma anche perchè sei insicura e hai paura di amare, ecco perchè la storia dell'ex moglie ti fa comodo per andare contro ad Eric, te invece Eric sei un idiota, dove sono le palle maschili, di in faccia ad Eveline le cose, e poi se quella ti ha baciato dovevi respingerla ma fammi indovinare tu da grande idiota mollaccione hai lasciato che facesse tutto lei e ti sei solo lasciato trascinare per paura di reagire vero?" a quel punto stavo per andarmene quando loro due mi risposero:
"Eveline: hey, chi credi di essere per giudicarmi così"
"Eric: sei cattivo così"
"Adam: ma per favore la vera verità è che siete una coppia di idioti, e siete fatti l'uno per l'altro nella vostra pesante idiozia, ma sapete potete pure continuare come avete vissuto fino ad ora, te Eveline torna pure a scoparti centinaia di uomini, vecchi e bambini ignorando ogni legge morale, te invece Eric torna pure a fare il topo d'appartamento senza mai vedere una donna e continuando a stare tra le grinfie di quella stronza della tua ex, oppure fate gli adulti e risolvete le cose come dei veri adulti e non come ora che sembravate due bambini sprovveduti delle elementari, imbecilli. Ah si è tu Eric prova a chiedermi di nuovo un favore come farti consulenza e giuro che ti prendo a calci da qui fino alla fine dell'anno scolastico!"
A quel punto me ne andai, i volti di Eveline ed Eric erano davvero tristi, direi che avevo fatto c'entro.
"Ronald: ha dannatamente ragione...posso un po' d'acqua sono...scosso...".
Tornato a casa mi stavo lavando per poi andare all'appuntamento fatidico, non avrei mai potuto prevedere come sarebbero andate le cose, non mi restava che sperare che il tutto prendesse una piega migliore o improvvisa.
Saltato in macchina andai davvero piano per le strade buie di Selice con quei fari illuminati che continuavano a mostrare il mio volto, fascio per fascio, mentre si trasformava nel volto evidente di una persona tesa e quasi disperata.
Arrivato in via Mazzini, trovai Railey che mi aspettava fuori di casa, non era vestita troppo elegante, jeans con una maglietta appena appena scollata e una giacchettina pesante ma molto graziosa.
Salita in macchina mi diede un bacio sulla guancia e mi disse:
"Railey: sei arrivato in ritardo di 5 minuti, ma non importa, dai andiamo, non vedo l'ora di vedere la faccia di Eris quando ti rivedrà"
"Adam: già non vedo l'ora" conclusi ridendo in maniera molto ipocrita.
Durante il percorso feci di tutto per cercar di sbagliare strada e Railey mi dava le indicazioni, ma io sbagliavo in continuazione apposta, proprio a quella cena non volevo andarci cascasse il mondo, ma il destino mi fu fatale e a furia di girare per errore mi ritrovai davanti casa sua.
"Railey: ecco qua, vieni, scendiamo"
"Adam: si, amore"
Scesi dalla macchina con una lentezza assurda e per perder tempo dissi:
"Adam: la luna oggi è bella non trovi? Se ne vedono poche di lune così belle, non credi?" Railey si mise a ridere credendo fosse una battuta e proesguì aggiungendo:
"Railey: simpatico come sempre...vieni dai"
Railey suonò il campanello firmando la mia condanna, non potevo scappare non mi restava che prepararmi la fossa, ma era troppo tardi pure per quello Eris aprì la porta, e la sua vecchia faccia raggrinzita e i suoi capelli lunghi bianchi mi si prostrarono e li era la fine della mia vita, addio Railey, addio alunni miei, addio compagni del bar.
"Eris: ciao Railey come stai, te devi essere il giov..." Eris mi guardò fissò in silenzio e disse stupita:
"Eris: tu...tu sei..." oddio lo stava per dire avrebbe rivelato tutto a Railey, è finita!
"Eris: tu sei Navarro Adam, il ragazzo della 2-B della Sunflower, da quanto tempo, come stai, mi ricordo di te quando eri un 22enne, se non sbaglio l'ultima volta che ti ho visto era al processo, povero, mi spiace per te Adam, caro, entra entra, immagino avrai tanto da raccontare su ciò che è successo negli ultimi anni, venite.
Stavamo per entrare, Eris era veloce nonostante l'età e si distaccò in breve tempo da me e Railey.
"Railey: ah si, non te l'ho detto, Eris soffre di un particolare Alzheimer, in pratica si ricorda poche cose e non sempre se li ricorda, ma i ricordi recenti del tipo di due settimane o un mese, se li dimentica quasi tutti dopo non molto, strano vero? dicono che ci siano 3 casi su 5.000.000 ogni anno nel mondo"
"Adam: non importa...tanto...se amo te vorrò bene pure a Eris, a qualunque costo, non importa cosa sia successo nel passato d'altronde, ora mangiamo e non pensiamoci"
In quell'istatne la fortuna mi fu sfacciata troppo sfacciata, ma almeno mi ero salvato.
Era tutto talmente strano che se spaccavo tutti i vasi di casa non me ne sarebbe fregato un accidente, tanto visto che c'ero potevo farlo, la follia sembra normale quel giorno.
  
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