"La Vita Secondo Navarro Adam" una storia che racconta semplicemente la storia di un "vecchio" 40enne, dei suoi amici e di molte altre cose che non dirò qui.
Questo libro ha una morale? Si, non vivete come lui, credetemi non è bello.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
"Massime di Adam: Rosso di sera bel tempo si spera...è solo un tramonto, svegliatevi"
CAPITOLO 11: CONSULENZA E CENA
Era Lunedì dopo il Weekend del concerto, quella mattina ero
a scuola, avevo la penultima ora in 1^E con i soliti ragazzi di sempre,
ma appena prima che suonasse la campana uno di loro, Lipidi, il
ragazzino tondo e mangione della classe mi disse:
"Lipidi: professor Adam, ma lei suona la batteria?"
"Adam: oddio...non mi dire che c'eri anche te quel sabato a Peronedo?"
"Lipidi: si è stato un mito professore, non sapevo avesse
anche un gruppo" Io mettendomi due dita sul setto nasale in segno di
disperazione, presi fiato e dissi:
"Adam: ok, chi altro c'era a quel concerto?"
Ci furano altre 5 mani alzate, della quale uno era Gerrinton, l'altra
era di Carlotta, Fattona, la chiamavo così per i rasta per
come veniva vestita e poi sapevo bene che ogni tanto fumava droghe,
leggere ma pur sempre droghe, poi c'era quella che chiamavo
Zighinì perchè era di origini africane
è lo zigihnì è un piatto tipico
africano, molto famoso, e lei odorava di quella pietanza.
"Adam: ok bene a tutti voi che mi avete visto sappiate che non ho un
gruppo, avevo un gruppo, e si sò suonare la batteria ma
questo non vi riguarda"
In quel momento stesso suonò la campanella, stavo per uscire
quando Lipidi mi disse:
"Lipidi: io vorrei suonare la batteria, mi insegnerebbe se la pagassi?"
"Adam: schietto e dritto al punto senza mezzi termini eh? beh mi spiace
faccio già fatica ad insegnare a delle forme di vita
desertiche come voi, figurati se ora mi metto a insegnare due cose, no
mi spiace, ora devo andare mi aspetta la sala professori, a domani
ragazzi e studiate sempre!"
"Classe: arrivederci prof.Navarro"
Uscito dalla classe andai diretto in sala insegnanti, dalla porta
uscì Eric che stava andando in 1^A, nel vedermi sembrava
felice, troppo felice, così senza mezzi termini dissi subito
"Adam: cosa vuoi Eric?"
"Eric: beccato senza aver detto niente, comunque, avrei bisogno di un
favore"
"Adam: no, no e no, ti ricordi cosa è successo l'ultima
volta che ho fatto un favore a qualcuno?"
"Eric: si, all'incirca, ma questo non è un vero favore
è un...debito"
"Adam: nel senso?"
"Eric: nel senso che se farai una cosa per me io ne farò una
per te, facile"
"Adam: ok, credo di aver capito, allora...io ti farò questo
favore, ma una volta fatto tu dovrai...vediamo...dovrai lavarmi la
macchina"
Eric ridendo disse:
"Eric: lavarla? quella macchina va riparata o buttata" concluse con una
lunga risata e io ridendo insieme a lui dissi:
"Adam: ma te volevi un favore o un calcio nei testicoli?"
"Eric: ok seriamente, avrei bisogno che tu mi dia una mano con Eveline,
per riparare alla situazione è come..."
"Adam: è come se tu fossi su un treno che sta per
schiantarsi contro un treno merci pieno di esplosivo?"
"Eric: direi di sì"
"Adam: ti capisco, ok...ti darò una mano, dopo vieni al bar
ci si vede li"
Eric aveva una faccia davvero rasserenata e mi disse:
"Eric: grazie, grazie e grazie, a dopo"
"Adam: si ok...ora vai dai tuoi alunni, avanti"
Entrato in sala professori e per mia gioia trovai Railey, mi avvicinai
a lei e con grande gioia nel vederla, almeno durante la mia pausa prima
di tornare a casa, così la salutai lei mi diede,
istintivamente un bacio e una volta seduto chiacchierammo del
più e del meno sulla giornata.
"Railey: amore mio, come va?"
"Adam: a giudicar dal bacio direi che ho fatto qualcosa di bello"
Railey rise e disse:
"Railey: no, è solo che son contenta" ci fu un attimo di
silenzio notai che Railey mi guardava tutta sorridente e a quel punto
tutto mi fu chiaro
"Adam: ok, va dritta al punto cosa devi dirmi che potrebbe farmi
incazzare?"
"Railey: beccata eh..."
"Adam: la seconda in pochi minuti, un record..."
"Railey: ok, allora, il problema è che mia madre dopodomani
partirà per un mese per una vacanza in sud-america con le
amiche del bingo del sabato sera, perciò per te sarebbe
possibile far stasera la cena?"
Io molto schietto le dissi:
"Adam: no..."
"Railey: e se facessimo invece solo un tè?"
"Adam: no..."
"Railey: e che ne pensi se vieni a pranzo"
"Adam: no, niente pranzi, niente cene, niente aperitivi, niente
festini, niente orgie, niente grigliata in giardino a ricordare i bei
tempi di quando lei sarà stata una lavandaia che lavava i
vestiti sporchi dei soldati in guerra..."
"Railey: cosa posso fare per convincerti?"
"Adam: non sperare di convincermi..."
"Railey: ho capito, allora io ora vado da Eric, sai era così
curioso di sapere quando con un tuo amico avete fatto un viaggio in
macchina e vi siete risvegliati in un bar pieno zeppo di..."
"Adam: alle 8.00 ti passo a prendere e andiamo?"
"Railey: perfetto"
Con il ricatto subdolo mi aveva fregato, ero in trappola se mi
presentavo a casa di Eris dopo ciò che è successo
quella volta all'incrocio in macchina e in ospedale, la mia vita
sarebbe finita, ma da qualche parte giaceva forse una speranza...la
speranza che una vecchiaccia cadesse tra le bracia del mietitore, solo
quello avrebbe potuto salvarmi ormai.
Arreso ormai al mio destino ma senza far notare quanto fossi disperato
in quel momento mi misi ad appuntarmi delle robe per la lezione che
avrei fatto domani, ma subito Railey interruppe il tutto dicendomi:
"Railey: approposito, sai è stato un bel concerto quello di
sabato"
"Adam: vero era...tu c'eri?" Railey tutta sorridente e ridendo mi disse:
"Railey: beh vedi, Paul mi ha dato i biglietti..." Io mettendomi una
mano sul viso e ridendo dissi:
"Adam: Paul, oddio, ma allora ha fatto di tutto pur di tentar di farmi
venire...era disperato eh..." Railey ridendo in modo simile al mio
disse:
"Railey: pensa che mi ha detto addirittura che dovevo venire a
convincerti di venire e che l'idea di ascoltarti suonare era eccitante"
entrambi scoppiammo in una sonora risata, fino a quando lei tutta seria
non mi disse incuriosita:
"Railey: com'è ritornare sul palco e sentire il pubblico che
ti acclama come un idolo?"
"Adam: fantastico..."
"Railey: immagino"
"Adam: pensa che c'erano addirittura qualcuno dei miei studenti ad
assistere, ad esser preciso 5, che banda di fancazzisti..."
"Railey: di sicuro c'era il cicciottello, K..." io interrompendola
dissi:
"Adam: no, volevi dire Lipidi..."
"Railey: si si, lipidi scusa, dovresti vederlo è tutto il
giorno che parla di batteria con i compagni e dei suoi batteristi
preferiti, vorrebbe imparare a suonare la batteria ad ogni costo mi
sa..." Io sentendomi molto soggetto in questa frase dissi con un tono
molto ironico:
"Adam: già ad ogni costo..."
Passata pure l'ora mi diressi al solito Bar da Rinos dove
però in quel giorno speciale c'erano tutti e intendo davvero
tutti, tranne Railey; però quel giorno Ronald, Lars e Kirk
stavano in un tavolo in parte mentre sul bancone ci stava Eveline che
stava servendo un piatto di pasta al ragù a Demetria, mentre
c'era Eric messo un po' lontano che se ne stava con la faccia da cane
bastonato, persino da fuori si poteva notare come Eveline fosse un
po'incavolata con qualcuno proprio a caso...
Entrato salutai tutti e fui accolto da un coretto di ciao dove
spiccò la voce iniziale di Ronald che disse:
"Ronald: ecco la nostra Rockstar Navarro Adam, un applauso!" tutti gli
altri si limitarono a salutarmi con la solita monotonia
"Kirk: hey Ronald non dimenticarti che c'ero anch'io, diglielo Adam chi
è il miglior chitarrista in zona!" io ridendo dissi:
"Adam: tu Kirk, sempre tu...come vi vanno le cose oggi a voi?"
"Lars: b...bene dai"
"Ronald: vecchio...ma bene!"
"Demetria: oggi è un giorno che non sa da niente come gli
altri..."
"Kirk: ho le mani che si disgustano di esistere ho dovuto sturare il
cesso di uno dei vecchietti, mi pare del signor Mimose, non ti immagini
quanto caghi quel tipo..." Ronald ridendo, come sempre, disse:
"Ronald: credimi so perchè ne fa così tanta, sta
tutto il giorno fuori a giocare a carte con i vecchietti sul retro del
parchetto della stazione, non ti immagini quante sia bravo e fortunato"
"Eveline: a me le cose vanno male, non è vero Eric?"
"Eric: si..."
"Adam: hey voi due calmi, calmi, cosa sta succedendo?"
Eveline con voce molto incavolata e offesa disse:
"Eveline: mi sta tradendo questo maledetto, so che si sente al telefono
con un'altra" Eric con voce più calma ma comunque
evidentemente sotto pressione disse:
"Eric: te l'ho ripetuto mille volte è solo la mia ex moglie
che mi rompe al telefono"
"Eveline: e allora cos'erano quelle discussioni sul vedersi domani
pomeriggio, ti ho sentito e ho letto i messaggi"
"Eric: non è come pensi!" decisi di intervenire
immediatamente e dissi:
"Adam: avanti, cercate di calmarvi, i probelmi di coppia non sono mai
stati risolti alzando la voce, ora...quando alzate la voce uno contro
l'altro o sentite che state per farlo pensate solo che questo non
farà altro che danneggiare di più la chiglia
della barca fino a farla affondare e voi due siete in questa barca
legati l'uno all'altro, ok?"
I due tranquillizzandosi un po' dall'evidente stato di tensione
creatosi prima dissero
"Eveline: si"
"Eric: ok"
"Adam: bene ora ascoltatemi, Eveline, tranquilla è solo la
sua ex, nessun uomo è così pazzo da fare due
volte uno stesso errore non succederà niente, devi fidarti
di Eric, quando stai con Eric devi avere la sensazione che di lui ti
puoi fidare, e di lui ti fidi no?"
"Eveline: beh...ovvio"
"Adam: perfetto, tu invece Eric cerca di apparire più calmo
e più esplicito quando senti che la tranquillità
della tua vita è minacciata inoltre se devi veramente
vederti con la tua ex alla fine basta che tu non faccia niente che la
tua coscienza poi tirerà fuori, mostrando chiari segnali nei
riguardi di Eveline, qualunque sia il motivo per cui vi troviate dillo
a Eveline e cerca di esser chiaro ok?"
"Eric: chiaro..." ci fu un attimo di silenzio fino a quando Eveline non
disse:
"Eveline: scusa tesoro, mi spiace non so cosa mi sia preso" Eric
sorridente rispose ad Eveline abbracciandola da oltre il bancone:
"Eric: tranquilla amore, capita di esser gelosi non c'è
niente di male, tranquilla"
"Eveline: grazie"
"Eric: di niente"
Eveline a quel puntò andò in cucina a far non si
sa cosa e a quel punto Eric mi saltò letteralmente addosso
tutto sorridente e mi sussurrando mi disse:
"Eric: sei un mito Adam, grazie, grazie e grazie! vengo a lavarti la
macchina sabato prossimo! contaci!"
"Adam: ok, ma la prossima volta se so che son andrò
così bene mi ci giocherò una cena al ristorante
Il Terzo Senso"
Eric uscì dalla porta e subito gli altri commentarono
l'accaduto:
"Demetria: cosa diavolo è appena successo scusa?"
"Adam: niente di che, Eric mi ha chiesto un favore e in cambio lui mi
avrebbe lavato la macchina"
"Kirk: beh devo dire che te la sei cavata bene"
"Ronald: a dire il vero è la prima volta che ti vedo in
azione come psicologo"
"Adam: no, non ho fatto tanto da psicologo, più da
intermediatore tra un anima scombussolata femminile e un anima un po'
tontolona e impreparata maschile"
"Lars: s...s..sei stato f...figo!"
"Adam: grazie Lars sono tutte così che studi alla
facoltà di psicologia di Padova...".
Finito di pranzare al Bar da Rinos mi diressi a casa per riposare un
po' ma siccome a casa non c'era molto da fare optai per andare a farmi
una passeggiata, giusto perchè dovevo schiarirmi le idee per
prepararmi alla cena con la madre di Railey, Eris.
Le vie di Selice a Gennaio son davvero triste, a Dicembre sono molto
più allegre nonostante il freddo ma in quei giorni ci si
avvicinava ai giorni delle merla i più freddi, c'era poca
gente in giro e quella poca gente non sembrava avesse voglia di stare
fuori; io ero fuori per prendere aria e per schiarirmi le idee,
chissà se anche qualcun altro era così pazzo come
me da fare così in quei giorni, mentre ero assorto nei miei
pensieri passai nelle vicinanze del supermercato dove vado di solito e
li incontrai Gaetano, se non vi ricordate chi sia è il
cassiere del supermercato dove vado sempre, quel giorno era fuori dal
supermercato perchè stava pulendo i marciapiedi con la
scopa, appena mi vide gli si accese un sorrisone in faccia e mi disse:
"Gaetano: we! buongiorno signor Navarre!" io piuttosto irritato ma
trattenendomi dissi:
"Adam: si pronuncia Navarre...comunque come ti vanno gli affari qua?"
"Gaetano: ultimamente bene..." mi fece cenno con la mano di avvicinarmi
di più a lui e sussurrandomi aggiunse:
"Gaetano: però qualche mascalzune ultimamente si mette un
po' di robba nei pantaloni"
"Adam: intendi dire che scippa?"
"Gaetano: si esatto scippa, scippa, sto ragazzotto, se lo becco i doc
nu schieff e i fezz grè a capa" io rimasi un attimo
totalmente immobile e attonito per cercar di capire cosa avesse detto
ma arrendendomi in questo invano tentativo dissi:
"Adam: non ho capito un accidenti, ma son sicuro che non li farai
niente di bello..."
"Gaetano: comunque, non ho idea di come beccarle, lei che è
professò, cosa farebbe?"
ci riflettei un attimo e dicendo la prima idea che mi venisse in mente
"Adam: beh, tutti i ladri per non destar sospetti comprano qualcosa e
nascondono sotto la maglia qualcosa, fai così ogni volta che
entra un ragazzo puoi fare così, quando passi il prodotto
sullo scanner, prendilo e glielo dai in alto in modo che per prenderlo
debba alzare le braccia, così si alzerà la
maglietta e vedrai la roba, di sicuro non puoi dirgli alza la
maglietta, oppure qualcosa con più probabilità di
successo è semplice, chiedi a Robert o a qualcuno che
pulisce i locali di vedere se trova qualcuno che si aggira abbastanza
rapido che si guarda abbastanza in torno, controlla sopratutto quanto
suda, se possibile quando viene alla cassa a pagare stringili la mano
se riesci, cercando di apparire un po' gentile, magari presentandoti e
fingendoti molto amicone e socievole e senti quanto sudano a quel punto
capirai se è un ladro o meno e quando ti sarà
chiaro beccalo e denuncialo"
"Gaetano: lei signor Navarre è un genio!"
"Adam: Navarro..."
"Gaetano: comunque a lei come vanno le cose?" io un po' smorto dissi:
"Adam: uff...male purtroppo" Gaetano stupito dalla mia risposta disse:
"Gaetano: male....lei? lei ha tutto signore, apra gli occhi, ha un
lavoro sicuro, una casa, una bellissima femmena dai capelli rossa, la
invidio Adam, sà Cosima ultimamente sta invecchiando molto,
è diventata una specie di orribbile barile, mostruoso, trita
tutto..."
"Adam: intendi dire che ti ferga il cibo a tavola?"
"Gaetano: esatto, vedo che capisce al volo, signor Navarre...comunque
come mai le vanno male le cose?"
"Adam: sono nella merda più totale...diciamo che ho una cena
con la madre di Railey, la mia ragazza..."
"Gaetano: guardi, signor Navarre, io son un grande scaricatore negli
appuntamenti, le posso dare qualche consiglio, il metodo che si usa
dalle mie parte è di mangiare piccante, più che
si può e far scappare la donna a suon di tromba"
stavo per interrompre Gaetano quando lui continuò a parlare
e disse:
"Gaetano: oppure se vuole andare sul classico: vada spesso in bagno,
fingendo di stare male"
"Adam: si ma v..." non c'era modo di fermarlo continuava a interrompremi
"Gaetano: oppure chiami qualcuno a caso col cellulare, faccia uno
squillo e poi aspetti che richiami, se è fortunato le
basterà rispondere e fingere che il suo amico stia male e
poi andarsene"
Stavolta sembrava avesse finito:
"Adam: devo dire che come idee non sono male, sei un grande, ma non
è questo il problema, il fatto è che sua madre mi
odia, io vado a cena con Railey, ma da sua madre, lei mi odia per una
serie di motivi, ma la mia amata non lo sa, non so che fare" Gaetano mi
guardò con gli occhi spalancati e disse:
"Gateano: si veramint intà mird"
"Adam: credo di aver capito, sono fottuto eh?" Gaetano non rispose si
limitò a muovere le labbra e agitare la testa in segno che
c'avevo azzeccato, non restava che sperare ancora nella morte della
madre...
Era tardi ormai, e tra un po' dovevo prepararmi per andare
all'appuntamento a casa di Railey, mentre ero per strada passai davanti
al Bar da Rinos, quando notai che c'era un po di confusione dentro
sentivo delle urla, così capendo forse cosa stava succedendo
decisi di entrare e vidi che c'era Ronald messo in un angolo ad
assistere al litigio tra Eveline ed Eric che era degenerato, ovviamente
Eveline era un piede in avanti rispetto ad Eric visto che Eveline
è sempre stata una donna che portava i pantaloni...
"Eveline: sei un idiota!"
Mi avvicinai a Ronald che sembrava terrorizzato e chiesi:
"Adam: che sta succedendo?"
"Ronald: hanno cominciato quando è arrivato Eric...non so
altro non ci sto capendo niente..."
Eveline aveva il volto infuriato mentre Eric cercava di difendersi
urlando con la voce altrettanto alta, solo io potevo fermare la
situazione e intervenendo tra i due seprandoli dissi:
"Adam: cosa cazzo sta succedendo qua?"
"Eric: è lei è che è scattata per
niente"
"Eveline: per niente ma se l'hai baciata!"
"Eric: è lei che mi ha baciato! quella vipera stronza"
"Eveline: non recitare sò che ti piace ancora, brutto
maniaco stronzo, lo sapevo, altro che fidarmi di te dovrei picchiarti,
sei un essere viscido e schifoso" a quel punto non potendo
più reggere la situazione urlai io e dissi:
"Adam: adesso, basta!" ci fu un breve silenzio e sfurttando il momento
dissi solo la realtà dei fatti
"Adam: dovete finirla di lanciarvi contro sassi appuntiti, Eveline la
vera verità è che hai paura, paura esatto, come
in ogni tua altra relazione, temi di andare avanti perchè
non sai come andare avanti e non sai come andrà per questo
ti sei frequentata con miliardi di uomini, non solo perchè
sei una ninfomane attempata, ma anche perchè sei insicura e
hai paura di amare, ecco perchè la storia dell'ex moglie ti
fa comodo per andare contro ad Eric, te invece Eric sei un idiota, dove
sono le palle maschili, di in faccia ad Eveline le cose, e poi se
quella ti ha baciato dovevi respingerla ma fammi indovinare tu da
grande idiota mollaccione hai lasciato che facesse tutto lei e ti sei
solo lasciato trascinare per paura di reagire vero?" a quel punto stavo
per andarmene quando loro due mi risposero:
"Eveline: hey, chi credi di essere per giudicarmi così"
"Eric: sei cattivo così"
"Adam: ma per favore la vera verità è che siete
una coppia di idioti, e siete fatti l'uno per l'altro nella vostra
pesante idiozia, ma sapete potete pure continuare come avete vissuto
fino ad ora, te Eveline torna pure a scoparti centinaia di uomini,
vecchi e bambini ignorando ogni legge morale, te invece Eric torna pure
a fare il topo d'appartamento senza mai vedere una donna e continuando
a stare tra le grinfie di quella stronza della tua ex, oppure fate gli
adulti e risolvete le cose come dei veri adulti e non come ora che
sembravate due bambini sprovveduti delle elementari, imbecilli. Ah si
è tu Eric prova a chiedermi di nuovo un favore come farti
consulenza e giuro che ti prendo a calci da qui fino alla fine
dell'anno scolastico!"
A quel punto me ne andai, i volti di Eveline ed Eric erano davvero
tristi, direi che avevo fatto c'entro.
"Ronald: ha dannatamente ragione...posso un po' d'acqua
sono...scosso...".
Tornato a casa mi stavo lavando per poi andare all'appuntamento
fatidico, non avrei mai potuto prevedere come sarebbero andate le cose,
non mi restava che sperare che il tutto prendesse una piega migliore o
improvvisa.
Saltato in macchina andai davvero piano per le strade buie di Selice
con quei fari illuminati che continuavano a mostrare il mio volto,
fascio per fascio, mentre si trasformava nel volto evidente di una
persona tesa e quasi disperata.
Arrivato in via Mazzini, trovai Railey che mi aspettava fuori di casa,
non era vestita troppo elegante, jeans con una maglietta appena appena
scollata e una giacchettina pesante ma molto graziosa.
Salita in macchina mi diede un bacio sulla guancia e mi disse:
"Railey: sei arrivato in ritardo di 5 minuti, ma non importa, dai
andiamo, non vedo l'ora di vedere la faccia di Eris quando ti
rivedrà"
"Adam: già non vedo l'ora" conclusi ridendo in maniera molto
ipocrita.
Durante il percorso feci di tutto per cercar di sbagliare strada e
Railey mi dava le indicazioni, ma io sbagliavo in continuazione
apposta, proprio a quella cena non volevo andarci cascasse il mondo, ma
il destino mi fu fatale e a furia di girare per errore mi ritrovai
davanti casa sua.
"Railey: ecco qua, vieni, scendiamo"
"Adam: si, amore"
Scesi dalla macchina con una lentezza assurda e per perder tempo dissi:
"Adam: la luna oggi è bella non trovi? Se ne vedono poche di
lune così belle, non credi?" Railey si mise a ridere
credendo fosse una battuta e proesguì aggiungendo:
"Railey: simpatico come sempre...vieni dai"
Railey suonò il campanello firmando la mia condanna, non
potevo scappare non mi restava che prepararmi la fossa, ma era troppo
tardi pure per quello Eris aprì la porta, e la sua vecchia
faccia raggrinzita e i suoi capelli lunghi bianchi mi si prostrarono e
li era la fine della mia vita, addio Railey, addio alunni miei, addio
compagni del bar.
"Eris: ciao Railey come stai, te devi essere il giov..." Eris mi
guardò fissò in silenzio e disse stupita:
"Eris: tu...tu sei..." oddio lo stava per dire avrebbe rivelato tutto a
Railey, è finita!
"Eris: tu sei Navarro Adam, il ragazzo della 2-B della Sunflower, da
quanto tempo, come stai, mi ricordo di te quando eri un 22enne, se non
sbaglio l'ultima volta che ti ho visto era al processo, povero, mi
spiace per te Adam, caro, entra entra, immagino avrai tanto da
raccontare su ciò che è successo negli ultimi
anni, venite.
Stavamo per entrare, Eris era veloce nonostante l'età e si
distaccò in breve tempo da me e Railey.
"Railey: ah si, non te l'ho detto, Eris soffre di un particolare
Alzheimer, in pratica si ricorda poche cose e non sempre se li ricorda,
ma i ricordi recenti del tipo di due settimane o un mese, se li
dimentica quasi tutti dopo non molto, strano vero? dicono che ci siano
3 casi su 5.000.000 ogni anno nel mondo"
"Adam: non importa...tanto...se amo te vorrò bene pure a
Eris, a qualunque costo, non importa cosa sia successo nel passato
d'altronde, ora mangiamo e non pensiamoci"
In quell'istatne la fortuna mi fu sfacciata troppo sfacciata, ma almeno
mi ero salvato.
Era tutto talmente strano che se spaccavo tutti i vasi di casa non me
ne sarebbe fregato un accidente, tanto visto che c'ero potevo farlo, la
follia sembra normale quel giorno.