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Autore: Unamuno    22/07/2011    0 recensioni
Ci sono cose nella vita che non si possono comprendere, figuriamoci descriverle. Come questi miei ultimi giorni, ad esempio: ci credereste che sono stato in bilico tra la vita e la morte, ed ho affrontato leoni, lupi, e chi più ne ha più ne metta? Ma questa è soltanto la punta di un iceberg ben più grande.
Io ho una storia da raccontare e, se volete, potrete far parte del pubblico. Ascoltate ciò che ho da dirvi, perché vi assicuro che se pensate a me come ad un gioco, il Gioco farà altrettanto con voi. E, credetemi, non ne sarete felici.
Genere: Avventura, Mistero, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Otherverse | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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"Ma cosa..."
Ancora scombussolato dal veloce viaggio, mi accorgo che mi trovo a Nagle Avenue, vicino Brodway.
"Allora, che te ne pare, eh? Sei mai venuto a vederci un musical, qui? Io li adoro" fa una voce dietro di me.
"Oh, non ne ho mai avuto la voglia" rispondo mentre mi giro, sapendo già con chi stavo parlando "i musical non fanno per me." 
"Che peccato. Ci conviene metterci in marcia, il Bennett Park è un po' distante da qui." dice Jeremy, iniziando a camminare con il suo solito passo veloce. Ovviamente, data la mia non tanto alta statura, inizio a correre per stare al passo.
"Hai qualche idea per la missione?" chiedo tra un respiro ed un altro.
"Uh? Penso che sia la solita solfa. Bisogna disfarsi dei Lal 'Shi, robe di questo genere." Solita? Da quanto tempo si trova ESATTAMENTE in questo Gioco? Meglio tenermi questo dubbio dentro, almeno per il momento.
"Lal'shi?"
"Hai presente quei lupi che ti hanno attaccato ieri? Quello è uno dei tanti tipi di Lal'shi, e non tutti sono docili come quelli."
"Ce ne sono di diversi tipi?"
"No. La sostanza di cui sono fatti è sempre la stessa, ma è la quantità che li caratter... oh, vedo che possiamo fare pratica." Dei buchi iniziano a comparire sull'asfalto.
"Ho visto come combattevi, ieri. Sei uno che ha bisogno di oggetti per poter dare delle legnate, quindi cerca qualsiasi cosa che possa andare bene come arma, oppure non ti allontanare da me." continua a dirmi Jeremy. Intanto, proprio come ieri, anche ora una strana sostanza argentea stava uscendo da questi buchi, per formare delle masse informe. 
Aguzzo gli occhi per cercare un qualsiasi tipo di arma che possa andare bene. Dannata pulizia americana...
"Puoi farcela a sorreggere pesi consistenti? Cosa come un palo segnaletico ad esempio?" mi domanda Jeremy, con lo sguardo fisso su quelle masse informe che stavano prendendo forma.
"Penso di sì, ma perché..." non faccio in tempo a formulare la domanda, che subito Jeremy con uno scatto va al lato della strada e dà un sonoro calcio al palo segnaletico con una forza tale da buttarlo a terra. 
"Immaginavo che non si potesse interferire con il mondo reale..." faccio stupefatto.
"Non perdere tempo a parlare, ed agisci!" grida Jeremy, ed io mi fiondo subito a brandire quel palo. Appena lo tocco, proprio come è successo per il ramo ieri, un nuovo lampo di luce parte dal mio braccio per estendersi sul palo, ed al suo passaggio numerose linee iniziano a formarsi.
Nel frattempo, i Lal'shi hanno preso forma, ed ora hanno un aspetto più simile ad un leone che un lupo. Sono due, con il solito pelo argenteo, ed hanno un aspetto tremendamente minaccioso.
Non faccio in tempo a prepararmi, che subito i due leoni partono all'attacco, uno per ciascuno.
Stringo saldamente il mio palo mentre il leone si avvicina. Sembra famelico. Ad un tratto, con un possente balzo cerca di avventarsi su di me, ma con uno strattone lo colpisco dritto sulla spalla, facendolo cadere a terra. Si alza subito, e quasi con più forza si avventa su di me. 
Mi spinge a terra, e lo tengo a bada soltanto grazie al palo che continuo a tenere con entrambe le mani. 
Ha una forza immensa, non riesco a spingerlo tanto facilmente. Aiutandomi con le gambe, però, lo lancio in aria giusto il tempo di sfuggire alla sua presa e rimettermi in piedi.
Evidentemente non ha l'aria di arrendersi tanto facilmente. Con un pauroso ruggito, appena toccato terra balza di nuovo verso di me, senza che io abbia il tempo di prepararmi, ed affonda le sue unghie nella mia carne, buttandomi a terra.
"AAAAAAARGH!!!" non riesco a non trattenere le urla, il dolore è troppo vivido.
"J-JEREMY!!" invoco il suo aiuto mentre il leone è sopra di me, e sembra avere un aspetto tutt'altro che amichevole.
"Non ci si può mai divertire un po'... va bene, va bene..." fa Jeremy mentre cerco di guardarlo con la coda dell'occhio: ha uno sguardo quasi annoiato... come può...? Stiamo combattendo contro dei leoni che cercano di sbranarci, e lui è annoiato?!
 
Lo guardo mentre allarga le braccia, inspira profondamente, ed urla rilasciando una enorme quantità di energia.
Impressionante, non ho mai visto nulla del genere! L'energia gli esce dalle mani, e lui la sta indirizzando verso i due leoni!
Sento la presa del leone sopra di me allentarsi, e riesco a vedere soltanto che sembra essere colpito da decine di proiettili invisibili.
Muovo lo sguardo, ed anche per l'altro leone è lo stesso. Uno dopo l'altro, si accasciano a terra, perdono la loro consistenza e, di nuovo sottoforma di filamenti argentei, volano tra le nuvole.
 
"Perché... perché diavolo non lo hai fatto prima, eh?!" sbraito rivolgendomi a Jeremy. Che razza di idee ha? Ha la possibilità di eliminare dei... cosi come quelli in modo impressionante, e pensa a poltrire! "Quel leone poteva ammazzarmi!" continuo "Guarda che cosa mi ha fatto! Li vedi questi seg... dove sono?" 
Mi guardo il petto: i vestiti sono laceri, ma sul mio corpo non c'è nessuna ferita, neanche un graffio.
"Tu continui a pensare che questo sia ancora il mondo reale" inizia Jeremy "e che quel leone sia in realtà un vero leone. Dimmi, hai mai visto un leone sbucare da un portale infra-dimensionale? Immagino di no. Questo è un mondo a parte, e ciò comporta regole alquanto diverse. Tu non hai corpo, il leone non può ferirti. Perlomeno fisicamente, si intende. Più i Lal'shi ti fanno male, più tu perdi consistenza. Se arrivi a diventare nient'altro che aria, cessi di esistere. Il corpo non può vivere senza mente."
"Ed allora come lo spieghi il dolore?! Sentivo le unghie lacerarmi la pelle!"
"I Lal'shi si servono di numerosi stratagemmi per attingere alla forza vitale di noi giocatori. Immagino che le unghie di quel leone siano uno di quelli."
"...ma non è questo il punto, dannazione! Ti ho visto mentre facevi... quello che facevi, eppure hai dovuto aspettare le mie suppliche per entrare in azione! Si può sapere che hai fatto in tutto questo tempo?! Non vedevi che ero in difficoltà?!"
"Senti. Nel Primo Giorno quasi nessuno ce la fa a sopravvivere. E poi continui a credere che non sia colpa tua quello che è successo. Tu sei la proiezione del tuo corpo, puoi fare tutto quello che il tuo corpo può fare. E se quel leone per poco non ti staccava la testa, non ritenermi responsabile. Semplicemente ti ho evitato una tragica fine."
"Perché? Se non l'hai fatto per me, allora perché lo hai fatto?"
"Hai tutta l'aria di qualcuno che vuole tutto per sé, e non lascia niente agli altri. Mi stai facendo un sacco di domande, ma non mi hai neppure detto come ti chiami."
".Non l'ho fatto perché non me lo ricordo. Non è colpa mia." 
"Allora quando risponderai alla mia domanda, io risponderò alla tua. Mi sembra una cosa equa."
"Ma..."
"Nessun ma. Dopotutto... non sei proprio nella posizione di poter dettare condizioni." dice Jeremy con uno sguardo diverso dagli altri, serio ed aggressivo, ma alla fine si lascia scappare uno di quei sorrisi che mi fanno sempre infuriare. Cerco di frenare la mia rabbia.
"Proseguiamo, ci resta poco tempo." continua Jeremy, ed inizia a camminare di nuovo per la strada. Non posso fare altro che seguirlo, ma mi sento stranamente debole.
"Oh, non farci caso, mio tenebroso amico. Anche io mi sentirei debole se un leone affamato cercasse di sbranarmi. Cerca soltanto di non pensarci, non abbiamo tempo ora per farti ritornare in forze. Dopo la missione avrai tutto il tempo che vuoi." fa Jeremy, girandosi con lo sguardo. Quindi, prosegue a camminare normalmente.
Giuro che lui è proprio il genere di persone che non capisco. Prima fa il tenebroso, poi il dittatore, ora l'amicone?
"E comunque, tanto per restare in tema" sento di nuovo la voce di Jeremy "non è che io so fare quelle cose straordinarie. Anche tu le sai fare, solo che non te ne sei ancora reso conto."
"Cosa? Mi stai dicendo che anche io posso cacciare delle onde energetiche con le mani?" ha decisamente catturato la mia attenzione. 
"Tu guardi troppa televisione! Ad ogni modo, è la propria volontà che ci permette di influenzare il Livello 0. Questo è un concetto molto importante: ognuno di noi ha un diverso carattere, quindi diversi tipi di volontà. E questa volontà può manifestarsi in vari modi, come ad esempio le onde, le esplosioni, oppure le manipolazioni, come nel tuo caso. Utilizzi la volontà anche per muoverti, è la tua energia vitale. E per attingere ad essa, devi utilizzare la stessa quantità di energia che useresti se fossi nel Livello 1. E' tutta una questione di allenamento."
"Quindi... se mi allenassi abbastanza, riuscirei a fare ciò che fai anche tu?"
"Perchè no? In fondo tutto è possibile. Ti ci vorrebbe un bel po' di tempo, però. Questo è soltanto il tuo Primo Giorno."
"Ho capito: più ti trovi nel Gioco, più la tua volontà aumenta?"
"Esattamente. Ora, che ne dici di andare al Bennett Park? Dovremo essere ancora in tempo, se non ci sono altre complicazioni." ed aumenta il passo.
"Ma che ti costa aspettarmi? Io sono più basso di te!" se inizia a correre giuro che gli pianto un palo su per il... 
 
Arriviamo all'incrocio con Broadway, e proseguiamo fino all'incrocio con la Centottantasettesima. Giriamo a destra, e poi giriamo a sinistra per Fort Washington Avenue.
Ci abbiamo messo in tutto una decina di minuti: ne restano soltano 23. Nessun altro Lal'shi o come si chiamano è apparso sulla nostra strada, per fortuna. Non avrei saputo affrontarne altri.
 
"Eccolo, il Bennett Park." dice Jeremy, mentre sul suo volto inizia a comparire un largo sorriso "ora sì che ci sarà da divertirsi."
"In che senso?" sto iniziando a temere per la mia incolumità.
"Beh... diciamo che i problemi che dovremo risolvere sono altri Lal'shi."
"Altri di quei cosi? Ma è impossibile, non ce la farò mai!"
"Questo è perché tu vuoi ostinarti a non comprendere che questo non è il mondo reale e che tu non sei il mollaccione che eri! Qua puoi fare tutto quello che vuoi! Ti ricordi ieri?"
"Ieri sera?"
"Sì, quando ti ho messo il mio numero di telefono nella tasca."
"Sì, ma era diverso."
"Perché? Hai dato a quei Lal'shi quello che si meritavano. Invece ora sembra che tu sia addirittura un'altra persona."
"...infatti."
"Cosa?"
"Non so che mi è successo, ma ieri non ero in me. Era come se qualcun altro avesse preso possesso del mio corpo, e non lo riuscivo a controllare. Prima quello, poi questa dannata amnesia... che diavolo mi sta succedendo!? Voglio ritornare normale! Non l'ho deciso io tutto questo, voglio soltanto che tutto ritorni come prima, cazzo!"
"Senti. La gente che viene qui... non è una cosa casuale. C'è sempre un motivo se è stata portata qui, ed il tuo unico modo di scoprire il perché è andare avanti. Arrivare fino alla fine, ed affrontare faccia a faccia tutta la verità. Se ti arrendi non potrai mai più ritornare alla normalità. E' questo quello che vuoi? Sparire?"
"...no. Voglio solo riprendere la mia vita."
"Allora non hai altra scelta. Devi affrontare il Gioco, e devi vincerlo. Ora, tutto quello che ci separa dal prossimo Giorno si nasconde in quel parco. Andiamo."
 
Ancora pieno di pensieri, mi incammino con Jeremy nel Bennett Park. E' piccolo, e non ha tanti alberi, ma tutto sommato è carino.
"...ed ora?" inizio a fare io, mentre il timer non accenna a fermarsi.
"Beh, dobbiamo trovare il problema, no?"
"E scommetto che è una cosa simile al Portale, giusto?"
"Vedo che cominci ad afferrare i concetti. Almeno quelli basilari, diciamo. Vai da quella parte, io controllo qui."
Ci dividiamo, ed iniziamo a cercare nell'erba, tra gli alberi.
 
"Ehi, ho trovato qualcosa! Vieni a vedere!" esclamo io, mentre guardo il simbolo appena trovato su di un tavolino da campeggio.
Jeremy si fionda verso di me, ed in qualche secondo è al mio fianco vicino al nuovo simbolo, questa volta molto più complesso. Anche le sue pulsazioni, sembravano più vivide, ed il loro colore era più tendente al rosso che al blu. Tante linee che sembravano convergere su di una unica forma. ( http://i.imgur.com/Y1j5W.jpg ) 
 
"Sembra raffigurare quasi... un'aquila." chiedo io.
"Già. Questa volta non sarà come con quei due leoni. Ascolta: questi Lal'shi sono diversi dagli altri. Se i Lal'shi normali possono apparire a loro piacimento, come hai avuto modo di vedere, questi invece devono essere evocati, e per farlo c'è bisogno sempre di una certa quantità di energia. Vale a dire, nel nostro caso, della volontà. Dovrai indebolirti per poter evocare questo Lal'shi e sconfiggerlo."
"E perché tu non devi indebolirti?"
"Diciamo... che non ho questo potere. So che tutto quello che ti dico mi fa apparire tanto misterioso e rompiballe ma, credimi, non può essere altrimenti. Scoprirai tutto mentre resterai nel Gioco. Ritornando al nostro problema... te la senti di affrontarlo?" 
"...ho alternative?" faccio io scherzoso, ma tutto quello che esce dalla mia bocca è un filo di voce tremolante.
"Non preoccuparti, ricorda che non sei da solo, questa è una cosa che va affrontata insieme. Ora metti la tua mano sul simbolo."
 
Con il cuore in gola, lentamente avvicino la mia mano al simbolo, fino a quando non sento la sua energia permearsi nella mano.
Proprio come con il portale, ad ogni pulsazione nuove linee partono dal simbolo per legarsi al mio braccio, ed ogni volta che succedeva, il dolore era sempre più intenso.
Il simbolo prende forma continuamente e, ad un certo punto, tutte le linee sul mio braccio svaniscono, mentre il simbolo sul tavolo diventa sempre più nitido, fin quasi a diventare reale.
 
Non riesco a muovermi, la paura mi attanaglia. Riesco soltanto ad indietreggiare attonito alla vista dell'aquila argentea che si è appena formata.
Con gli occhi rossi, se ne sta appollaiata sul tavolo, come ad aspettare il momento propizio per lanciarsi contro la sua preda.
Mi supera di una ventina di centimetri. E' gigantesca.
 
"Tieni, usa questo." fa una voce dietro di me: è Jeremy, e sembra aver trovato un piede di porco.
Lo prendo, e con un lampo di luce si forma un collegamento tra il mio braccio e la sbarra.
All'aquila tutto ciò non piace, grida e si getta all'attacco.


Fine Parte Seconda.
   
 
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